Originariamente inviata da PensieriRandagi
(Messaggio 2329020)
le uniche persone che possono permettersi di non lavorare sono coloro che nascono in un contesto familiare ricco, e quindi potranno vivere e avere tutto quello di cui hanno bsogno, più tutto il superfluo, senza dover "faticare", e ovviamente anche queste persone sono comunque dipendenti dagli altri: se possiedi 100 milioni di euro ma non sei in grado di procurarti il cibo con le tue forze, e non trovi nessuno che è disposto a vendertelo, muori di fame come un uomo nullatenente smarrito in un deserto
fuori dalla possibilità sopra citata qualsiasi essere umano deve faticare, secondo modalità e rischi pro e contro differenti ma comunque il succo è che deve faticare in qualche modo: che si tratti di un imprenditore, di un manovale in un cantiere, di un artista di strada, di qualcuno che campa commettendo furti o chiedendo l'elemosina o di qualcuno che vive all'interno di una foresta fuori dallo stato sociale (e anche in quest'ultimo caso sei comunque dipendende, non dagli esseri umani e dalla società ma dalla natura, ma sempre dipendente rimani)
solo chi è in grado di apprezzare la propria fatica, chi fa qualcosa che gli piace veramente (e che farebbe comunque anche senza un guadagno materiale) ha veramente svoltato perché dà un senso positivo alla propria fatica, un senso di appagamento alla propria ineluttabile necessità, un piacere intrinseco che lo aiuta a combattere l'abbrutimento
ma anche un uomo che fa un lavoro che disprezza ma magari si sente felice, liberato, quando vede il sorriso di un bambino (o qualsiasi altro essere vivente) che è "vivo" grazie alla sua fatica, magari anche questo ti può salvare
p.s. comunque la provocazione di Carmelo ha aperto un dibattito, ci ha spinti a riflettere, e questo, oltre qualsiasi comoda posa da artista radical chic che gli si potrebbe attribuire in quell'intervista, è comunque positivo
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