Le conversazioni, oh che belle
Nel corso della mia più che trentennale esistenza sopra questo granello di polvere sospeso nello spazio, ho notato una cosa:
quando le persone parlano, che sia dentro un forum o nel bar sotto casa, nel 90% dei casi vogliono solo sentir confermate le certezze che nutrono dentro di sé (che siano sballate o meno non importa) non esiste proprio che quelle certezze vengano messe in discussione, se provi a introdurre un punto di vista diverso, senza la pretesa di negare il loro, ma solo per appunto arricchire il discorso, quel punto di vista viene ignorato o viene visto come una sorta di sfida nella quale deve esserci per forza un vincitore e un vinto praticamente è quasi del tutto inutile parlare perché tanto quasi nessuno è disposto a cambiare idea, o anche accettare che ne esista una diversa e non per questo meno valida, ammettere che sì magari esiste altro oltre la propria minuscola certezza elevata a Legge Universale Voi che ne pensate? |
Re: Le conversazioni, oh che belle
Verificare che quel che si crede a volte è totalmente campato per aria è terrorizzante.
Ci pensavo l'altro giorno e penso che a livello psicologico aprirsi ai dubbi e far entrare l'altro con i suoi ( senza sbeffeggiarlo, criticarlo e dileggiarlo ) sia una delle cose più difficili da attuare. |
Re: Le conversazioni, oh che belle
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Re: Le conversazioni, oh che belle
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nutrire dubbi in balia del caos della molteplicità dell'esistenza spesso i dubbi vengono visti solo in maniere negativa, dimenticando invece il grande potenziale positivo che aiuta a mettere in discussione, approfondire, insomma senza il dubbio secondo me non può esserci evoluzione né crescita ovviamente il dubbio va nutrito prima di tutto nei confronti delle proprie certezze perché se usi tale metro solo nei confronti degli altri si ricade nel circolo vizioso |
Re: Le conversazioni, oh che belle
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che poi 90, 75, alla fine il succo del discorso non cambia |
Re: Le conversazioni, oh che belle
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Se invece una persona ti chiede: "cosa ne pensi della crisi di governo?" beh, a quel punto la situazione rientra nel caso di cui parli tu Per quanto riguarda i casi di cui parli tu, se si ha buona dialettica e si riesce a convincere gli altri delle proprie idee, può essere parecchio piacevole |
Re: Le conversazioni, oh che belle
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Re: Le conversazioni, oh che belle
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la questione invece del può essere piacevole convincere con la dialettica mi ha ricordato qualcosa che studiavo: ai tempi dell'antica grecia (poi tale pratica si è diffusa anche a roma visto che anche se conquistammo la grecia con le armi essa conquistò noi con la cultura) i filosofi si esercitavao a parlare in pubblico in questo modo: si piazzavano lì e tentavano di convincere la folla di qualcosa, poi andavano via, lasciando passare del tempo e ritornavano per convicere la folla dell'opinione opposta :D |
Re: Le conversazioni, oh che belle
Difficile fare una percentuale del numero di conversazioni vuote, ci sono troppe variabili se consideriamo tutta l'Italia o oltre. Comunque anche io penso che il 90% sia troppo. Penso che già il 50% si sentirebbe eccome.
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Re: Le conversazioni, oh che belle
Ce l'ho anche io la caratteristica di difendere la mia opinione, anche perché spesso non la espongo bene e vengo frainteso, però non la sento una sconfitta mortificante (un po' di senso di sconfitta si prova sempre perché è tipo biologico, forse da questo deriva l'atteggiamento troppo difensivo e aggressivo, si vuole evitare quella sensazione) quando mi accorgo che ho torto e cambio opinione o punto di vista. Anche perché la maggior parte delle volte (non sempre, sia chiaro :sisi:) sono innocuo nelle affermazioni.
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Re: Le conversazioni, oh che belle
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Re: Le conversazioni, oh che belle
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Re: Le conversazioni, oh che belle
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Re: Le conversazioni, oh che belle
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Ad esempio Sartre scrisse: l'inferno sono gli altri. Ora non so se lui offrisse di fobia sociale o altro ma di certo fu uno dei filosofi-intellettuali più importanti della sua epoca. : D |
Re: Le conversazioni, oh che belle
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Re: Le conversazioni, oh che belle
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:broccolo: |
Re: Le conversazioni, oh che belle
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Re: Le conversazioni, oh che belle
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Almeno, a me sembra così. Abbasserei quindi la percentuale da te riportata. |
Re: Le conversazioni, oh che belle
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il progresso-evoluzione della specia umana, astistico scientifico filosofico etico morale, è avvenuto grazie a poche persone o cerchie di persone che stavano avanti e/o avevano qualità fuori dalla media (le cosiddette elites, parola odiosa) o è qualcosa che è avvenuto grazie alla collettività nel suo insieme, o entrambe le cose? |
Re: Le conversazioni, oh che belle
Quasi tutti i discorsi dell'80-90% delle persone sono riflessi, produzione più del sistema nervoso periferico che di quello centrale. È più fisiologia che ragionamento, forze della natura che sottostanno a leggi fisiche.
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