Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
Io sono tra i prossimi nella lista dei futuri 40enni a casa dei genitori.
Anche perché non ci sono altre alternative o possibilità. |
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Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
1) Sono d'accordo in generale ma non è così semplice. Prima di tutto le lauree che indichi tu sono o iper-inflazionate (giurisprudenza) o un autentico inferno (medicina) che ti porta via moltissimi anni della tua vita per poi finire in molti a fare il medicuccio da 1300 euro dopo una vita sui libri; soprattutto in italia il percorso medico è surreale. Meglio magari fisica o ingegneria, ma farle bene e con l'idea di andare all'estero, e si tratta comunque di percorsi di studio non per tutti. Anche la storia dell'imparare il mestiere è inflazionata, molti professionisti fanno la fame, e comunque mica c'è bisogno di milioni di idraulici o piastrellisti.
2) Su questo non saprei, l'importante è saperla guidare e non essere un Marquez dei poveri. 3) La palestra è una moda che hanno inculcato, ci si può tenere in forma in altri modi. Un po' di attività fisica però male non fa (lo dico io che sono pigrissimo ma che ho fatto 2 anni e mezzo nuoto per problemi alla schiena), sia per la salute che per migliorare il fisico. Poi la bellezza del viso conta, e ti apre molte porte, ma dipende anche dai settori. 4) Su questo concordo. Le grosse amicizie si fanno tra medie e superiori, forse un po' uni ma già meno. Poi ci sono incontri anche successivi (una mia collega ha incontrato i compagni di classe delle elementari dopo più di 30 anni tramite face e si frequentano), ma si tratta di casi più rari. |
Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
Non è che rimanere a vivere a casa dei genitori sia un regresso o una privazione della libertà in tutti i casi che si sono verificati e che si verificheranno.
C'è anche chi lo fa come scelta personale. Se per te è stato un bene e/o una conquista l'aver lasciato casa dei genitori, non è che debba essere così per qualsiasi altro caso si presenti. |
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Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
Non fraintendetemi, a me piacerebbe poter essere indipendente su qualsiasi piano e tutto solo in un monolocale starei meglio.
Però la mia situazione non è per niente rosea e le prospettive per il futuro sono molto scarse, per non dire inesistenti. Anche se riuscissi a rimettermi in carreggiata e trovare un lavoro, lo stipendio mi basterebbe giusto per sopravvivere, tra affitto, cibo, abiti di prima necessità e mantenimento dell'auto. Non che sia un figlio di papà viziato che pretende chissà cosa (l'ISEE dei miei è basso, siamo due fratelli e sono anni che non compro o faccio comprare qualcosa per me, spendono già abbastanza soldi per le mie cure), ma se dovessi andare avanti così, sopravvivendo per l'indispensabile e magari trovarmi in bolletta di lì a poco, preferisco rimanere dove sono e contribuire a quello che già c'è. Poi mi ci vorrebbero anni prima di riuscire a raggiungere una tale indipendenza, per la questione economica. E' una scelta obbligata alla quale sono rassegnato. Magari lascio lo spazio a chi ne ha più necessità, a chi può permetterselo subito o a chi può puntare ad un futuro più "sensato". Vicini trogloditi, maleducati, rumorosi ne ho anche io e se mi spostassi avrei paura di trovare di peggio. |
Re: I consigli di un 40enne fallito
Mai andrò a vivere da sola se non ho indipendenza economica. Vado via per cosa?? Per sopravvivere?? Il stretto necessario?? Non se ne parla, assolutamente: io devo ricostruirmi/rimediare una vita sociale partendo proprio da zero, e ho bisogno di soldi per fare ciò, sarebbe insensata una vita fatta solo di necessità e cose essenziali.
Parlo io che ho una situazione familiare di merda, con i miei genitori che litigano sempre. |
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Più che altro trovare un lavoro con uno stipendio decente è parecchio complicato, con 900/1000€ dove vai? Pure in un monolocale ti partono minimo quei 300€ d’affitto, bollette, spesa, spese macchina, vestiti, internet. Non ti rimane un cazzo. Forse ci arrivi su una gamba a fine mese. Per andarsene almeno 1.400€ devi guadagnare. |
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Re: I consigli di un 40enne fallito
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Io, volente o nolente, non ho alternative. Poi è da tanto tempo che non penso più all'idea di andare a vivere da solo. Qui non sto bene, ma l'abitare in una casa propria non è che renderebbe la mia vita magnifica. Se non ho voglia di vedere e/o sentire chi vive con me, li mando a quel paese, mi chiudo in camera e metto i tappi nelle orecchie. |
Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
Inoltre, io starei peggio se andassi a vivere da sola, sentirei di più la solitudine.
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Re: I consigli di un 40enne fallito
Difficile scrivere un concentrato di puttanate simili. Ma se stai male e sei affranto, è normale.
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Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un fallito
Anche io sono quasi ai 40...
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Quindi in effetti... c'è da rifletterci bene... io sono laureato in Ingegneria e col mio carattere mi sono tagliato molte delle (comunque poche) possibilità avute, lavorativamente. Al me stesso 18enne, quindi, forse consiglierei di lasciare perdere... Quote:
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Riguardo il discorso che conta solo la bellezza del viso... sinceramente la trovo una visione un po' bambinesca... te lo dico non a caso... ma perché pensavo la stessa cosa... quando andavo alle scuole medie :) ... poi ho cambiato idea e mi sono accorto che c'entra poco. Posso farti il mio esempio, sinceramente mi ritengo accettabile di viso, ma il mio carattere timido/evitante mi ha comunque ridotto in una situazione di isolamento sociale, seppur non estremo, zero amici, quasi-zero donne, tantissime occasioni perse in maniera talmente stupida da parte mia da far ridere (sentimentali e lavorative), ecc. Quote:
Purtroppo, per la maggior parte delle persone, passati i 20-25 anni, le amicizie, quelle sono e quelle rimangono per sempre. I gruppi, gli amici storici, sono ormai formati e per "entrarci" serve un carattere e un saperci fare che, nel mio caso, non ho mai avuto fin ora. |
Re: I consigli di un 40enne fallito
io cambierei subito titolo al tuo romanzo (autobiografico).. se vuoi che qualcuno anche solo lo legga.
sennò è un po' come il manuale "io barbone che vivo sotto i tetti e chiedo l'elemosina vi svelo tutti i segreti per diventare miliardario" |
Re: I consigli di un fallito
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Re: I consigli di un fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
Dove lavoravo io in effetti hanno fatto capo una persona totalmente inadeguata e devo ammettere che l unica qualità degna di nota che aveva era il Bell aspetto..
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Re: I consigli di un 40enne fallito
Mi piacerebbe avere un decimo dell'autostima che hanno quelli che si mettono a spiegare con certezza assoluta come funziona la vita a gente che non hanno nemmeno mai visto in faccia.
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Il fatto che aver un un buono aspetto in ambito lavorativo e legislativo aiuti è stato scientificamente provato. |
Re: I consigli di un fallito
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Io gli amici d’infanzia ce li avevo pure ma col tempo si sono rivelati degli stronzi arrivisti da competizione, quindi li ho mandati a fanculo, e bruciata anche questa possibilità. A scuola ho solo beccato stronzi, bulli, opportunisti. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: I consigli di un fallito
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Ma ammetto che non mi è servita una laurea a trovare il lavoro che ho...Mi poteva servire per fare carriera forse ma sarebbero subentrate difficoltà caratteriali quindi... Quote:
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Quindi no questo punto è totalmente errato… Gli altri li considero veri parzialmente assolutamente non delle verità assolute... |
Re: I consigli di un 40enne fallito
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Re: I consigli di un 40enne fallito
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Acculturati La bellezza assume un forte peso anche nell'ambito dei processi giudiziari. A parte i casi in cui la bellezza fosse stata sfruttata per fini criminosi, le persone belle tendono ad essere trattate più favorevolmente dal sistema giudiziario. Stewart (1980) analizzò le caratteristiche fisiche di 74 imputati maschi all'inizio dei processi. Quando, tempo dopo, fu controllato l'esito dei processi sugli atti giudiziari, fu accertato che i più belli avevano ottenuto sentenze più favorevoli. In pratica avevano il doppio delle possibilità di evitare la detenzione.[6] Monahan (1941) condusse uno studio sugli assistenti sociali, abituati a interagire con persone molto diverse. Lo studio riscontrò che la maggior parte di questi assistenti sociali trovava molto difficile credere che le persone di bell'aspetto possono essere colpevoli di un reato.[7] La relazione tra il crimine stesso e l'attrattività è soggetta all'effetto alone. Uno studio (Sigall e Ostrove, 1975) presentò due ipotetici reati: un furto e una truffa. Il furto con scasso coinvolse una donna che aveva ottenuto illegalmente una chiave e rubò 2.200 dollari; la truffa coinvolse una donna che riuscì a manipolare un uomo per investire 2,000 dollari in un business. I risultati mostrarono che, quando il reato non dipendeva dall'attrattività (in questo caso, il furto), l'imputata non attraente fu punita più severamente di quella attraente. Tuttavia, quando il reato è stato collegato all'attrattività (la truffa), l'imputata più attraente fu punita più severamente rispetto a quella poco attraente. I partecipanti avrebbero potuto credere che la persona attraente aveva più probabilità di manipolare le persone con lo sguardo.[8] In una ricerca di Kulka e Kessler (1978) in cui fu simulata una causa per finte lesioni colpose, se l'imputato era più bello della vittima era condannato in media ad un indennizzo di 5.623 dollari, mentre se la vittima era più attraente dell'imputato, l'indennizzo medio era di 10.051 dollari. Inoltre questo favoritismo coinvolgeva ugualmente i giuristi dei due sessi.[9] Kurtzberg et al. (1968) avviarono uno studio di criminologia interessante collegato all'effetto alone. Alcuni detenuti del carcere di New York che avevano il volto sfigurato furono sottoposti a chirurgia plastica durante la detenzione; un altro gruppo che presentava deformità o cicatrici della stessa entità non fu sottoposto all'operazione. In entrambi i gruppi, alcuni ricevettero inoltre dei trattamenti riabilitativi in vista del loro reinserimento nella società. Il controllo ad un anno di distanza dalla scarcerazione rivelò che - ad eccezione dei tossicodipendenti - fra quelli sottoposti a chirurgia plastica era molto meno frequente una nuova incarcerazione. La cosa più interessante è che questo valeva sia per chi aveva ricevuto i tradizionali interventi di recupero, sia per gli altri. In seguito alcuni criminologi sostennero che, nel caso i detenuti presentino problemi di aspetto fisico, sarebbe stato meno costoso un intervento di chirurgia plastica anziché i laboriosi trattamenti riabilitativi in uso.[10] I risultati del più recente studio di Stewart (1980) precedentemente citato mette in luce un difetto di questa proposta, in quanto migliorare l'aspetto fisico dei delinquenti potrebbe ridurre semplicemente la probabilità che vengano reincarcerati, piuttosto che la probabilità che commettano altri delitti. |
Re: I consigli di un 40enne fallito
Fanno tanto i simpaticoni, sperando invano di prendere in giro, poi quando li metti davanti all'evidenza svaniscono tutti :mrgreen:
un classico |
Re: I consigli di un 40enne fallito
Questo thread me l'ero perso! Non so se siamo ancora nei tempi giusti per non incorrere nel necroposting.
Sono d'accordo su tante cose. Sulla scelta dell'università in primis, che è una cosa che va fatta con cognizione di causa. O è una laurea che permetterò sicuramente un buon impiego (economia) oppure si sceglie una cosa che piaccia, ma deve piacere davvero tanto! Io ho scelto una facoltà che offriva un compromesso fra piacere e lavorare.. bene.. non da soddisfazione in nessuno dei due campi. La moto si, può essere un in più. può fare colpo quando si è giovani, ma poi non basta più. La palestra è una perdita di tempo. Gli uomini carismatici e di successo sono secchi o ciccioni o secchi e panzoni.. la palestra serve al massimo a stare bene fisicamente e con la postura.. sono cose importanti ma allora tanto vale fare sport aerobici all'aperto. Penso che cmq le doti relazionali siano, insieme ad una buona fisicità, la cosa più importante. Se non ci sai fare con la gente puoi essere bravissimo nel tuo campo e forse lavorerai.. fra mille problemi e sempre scavalcato e bullizzato da gente da gente magari meno preparata ma più astuta socialmente. |
Re: I consigli di un 40enne fallito
un topic confortante...
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