Solitudine e fatica di vivere
 

Che ne pensate?
https://www.corriere.it/opinioni/19_aprile_29/perche-sinistra-storicapuo-avere-ancora-ruolo-6b6a0962-6a96-11e9-908c-de3daaacb716.shtml

Penso che ora sia tutto troppo accessibile: se vuoi vedere un film, ascoltare musica o informarti su un posto basta un click. Non serve più andare a casa di un amico per guardare un film non serve farsi prestare un CD.. erano tutte buone scuse per vedersi. Credo che si condivida sempre meno. Penso che anche fare attività pratiche/utili insieme stia un po' scomparendo e darsi una mano a vicenda. Adesso abbiamo anche la consapevolezza con i vari social di quello che fanno gli altri (o meglio quello che vogliono fare vedere) e la semplicità delle piccole cose si perde. E si perde il piacere della scoperta. È tutto in piazza e così distante.

Re: Solitudine e fatica di vivere
 

Mai veramente soli e mai veramente in compagnia, questa è l'essenza della contemporaneità.

Re: Solitudine e fatica di vivere
 

non sono abbonato, non me lo fa leggere..

I social sono una vetrina sulla vita delle persone....e in vetrina uno ci mette solo il meglio che ha..non le schifezze.
Nessuno (o quasi) va su Facebook a scrivere che ha problemi di solitudine, che fa una vita grama, che è giù di morale etc....se mai posta la pizza che sta mangiando.
È un mondo che si regge sull'apparenza.
Non può durare

Re: Solitudine e fatica di vivere
 

Sì è vero e lo so bene. La parte brutta non è solo guardare la vita degli altri ma vivere la vita in funzione di quello che si vuole mostrare agli altri.

Un po' di anni fa avevo facebook, non mi importava guardare gli altri ma mi infastidiva dare in pasto al mondo la mia vita e quindi ho eliminato l'account. Ho cominciato a pensare che le cose belle vanno tenute per sè e condivise solo con le persone che contano per noi.

Re: Solitudine e fatica di vivere
 

Io sì, cerco di scherzarci sopra in modo da non decimare gli "amici" ma faccio uno di FB ben lontano da quello medio, di voler apparire nel peggior stile italiota.

Già adesso molti lavori servono solo per creare posti di lavoro (ad esempio la burocrazia). Credo che il tempo di lavoro ideale sia qualcosa del tipo 20 ore a settimana e circa 2 mesi di ferie all'anno da dividere come si vuole per viaggiare o sviluppare in modo intensivo hobby e passioni. Penso che non avere alcun compito da svolgere non sia davvero un bene anche se spesso ho fantasticato sulla cosa. Siamo infelici anche perché tutto sembra chiaro e ci sentiamo divisi dal tutto. Cos'era una volta un fulmine? Cosa voleva dire nel 600 fare un viaggio? Sta diventando tutto così veloce e dannatamente efficiente e i rapporti interpersonali e le relazioni ne risentono. Tutto corre e a star fermi sembra sempre di perdersi qualcosa. Prima dei mass media e di internet il mondo era limitato ma più adatto alla mente come ritmo.

Re: Solitudine e fatica di vivere
 

Allego anche questo articolo che, credo, possa essere collegato al discorso precedente.

https://www.corriere.it/economia/lav...cfb7393b.shtml

Re: Solitudine e fatica di vivere
 

Neanche io sono abbonata. Magari prova a ricliccare o ad andare direttamente sul sito del giornale senza passare per il link.