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Wrong 27-03-2019 20:15

Re: Cosa vado un nuovo psichiatra a fare?
 
Forse l'hai già detto ma mi è scappato: hai parlato allo psichiatra dei miglioramenti riscontrati con la dieta? Controllato la tiroide?

Equilibrium 27-03-2019 20:44

Re: Cosa vado un nuovo psichiatra a fare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Anonimo. (Messaggio 2242512)
Il titolo di questo thread sembra un anagramma "Cosa vado un nuovo psichiatra a fare?" :ridacchiare: , risolvendolo e aggiungendo la preposizione "da" di cui è mancante, si ha "Cosa vado a fare da un nuovo psichiatra?"
:pensando:

E che in certe zone di Italia funziona come per la lingua inglese:ridacchiare:
Se cominciava con CHE MINGHIA sarebbe stato più corretto, ma si è voluto italianizzare...

Da'at 27-03-2019 20:45

Re: Cosa vado un nuovo psichiatra a fare?
 
Quote:

Originariamente inviata da Wrong (Messaggio 2242529)
Forse l'hai già detto ma mi è scappato: hai parlato allo psichiatra dei miglioramenti riscontrati con la dieta? Controllato la tiroide?

Sì e Sì.

Da'at 27-03-2019 22:13

Re: Cosa vado un nuovo psichiatra a fare?
 
misantropico sei stato un po' didascalico ma in linea di massima concordo con te. Anche se più che i termini "top down" e "bottom up" avrei più correttamente parlato di metodo deduttivo e metodo induttivo. Inoltre il problema dell'innacuratezze di certe scienze non dipende dal vincolo del metodo deduttivo (che poi è vero fino a un certo punto: di solito si elabora un modello e attraverso il metodo induttivo si producono previsioni che vengono testate col riscontro fattuale). In effetti la sola scienza che rispetta appieno il requisito della completa induttività è la matematica, e peraltro alcuni non la considerano una "scienza", popperianamente parlando, ma più una disciplina, mancando il prerequisito della falsificabilità.

Il problema epistemologico della psicologia e della psichiatria è nella carenza di strumenti sperimentali di verifica, problematica comune ad altre scienze come l'economia.

Nella psichiatria ho sentito dire che si stanno facendo studi sulla cosiddetta "psichiatria di precisione", che intenderebbe usare tutta una serie di strumenti nuovi, dal neuroimaging alla genomica al deep learning (intelligenza artificiale) alla metabolomica per non solo fare diagnosi con maggior precisione e individuare cure "su misura", ma proprio cambiare paradigma diagnostico, da uno qualitativo a "classi" (come il DMS V e precedenti) a una metrica multidimensionale e quantitativa, che possa quindi ragionare non in termini di "c'hai questo/c'hai quello" ma con una descrizione più rappresentativa su tutti i fronti delle alterazioni rispetto al funzionale.


Purtroppo pare che per curarsi bene sia necessario studiare la disciplina di interesse a livello universitario, e non è che la capa mi aiuti tanto, ma mi tocca.

~~~ 31-03-2019 17:47

Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2242365)
Anche sui problemi esistenziali comunque la psichiatria e la neurologia possono in una certa misura intervenire: esistono aree del cervello specificatamente dedicate alla comprensione ontologica di sé e degli altri; tanto che certe droghe dissociative riescono ad alterare il senso del sè a tal punto da fonderlo totalmente con l'universo.

Questa cosa mi ha colpita perché mi ha fatto pensare al saper mettere confini fra te e l'altro, ma qui forse non intendevi questo
In ogni caso mi sono chiesta se esistono ragioni per cui si sia più inclini al condizionamento e se è una cosa che si può modificare e come o se è qualcosa intagliata nelle rughe del nostro cervello

Da'at 01-04-2019 15:34

Re: Cosa vado un nuovo psichiatra a fare?
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 2244571)
Questa cosa mi ha colpita perché mi ha fatto pensare al saper mettere confini fra te e l'altro, ma qui forse non intendevi questo
In ogni caso mi sono chiesta se esistono ragioni per cui si sia più inclini al condizionamento e se è una cosa che si può modificare e come o se è qualcosa intagliata nelle rughe del nostro cervello

Non sono sicuro di aver capito cosa intendi per condizionamento, potresti essere più esplicita?

cancellato16981 01-04-2019 17:02

Re: Cosa vado un nuovo psichiatra a fare?
 
Se h capito bene (nel caso correggimi), sei stato da uno psichiatra che non ti ha fatto una diagnosi precisa. Dopo vari farmaci hai trovato benefici solo a livello dell'umore. Invece la dieta chetogenica ti ha aiutato di più.
Difficile quesito. Forse proverei un'altro professionista. In fondo anche due oculisti (per fare un esempio) hanno gli stessi strumenti diagnostici ma possono diagnosticare diverse patologie e curarle in maniera differente.
Non so che disturbi psichiatrici/psicologici hai, quindi azzardo: a volte una terapia psichiatrica coadiuvata da una psicoterapia dà risultati migliori.
Magari trovare uno psichiatra che è ache psicoterapeuta?

~~~ 01-04-2019 18:16

Quote:

Originariamente inviata da Da'at (Messaggio 2244999)
Non sono sicuro di aver capito cosa intendi per condizionamento, potresti essere più esplicita?

Mi riferivo a quella mancanza di “confini” che rende troppo suscettibili al condizionamento al momento dell'incontro con l'altro, quella sensazione che si ha di soccombere all'altro, è una cosa un po' difficile da spiegare per me, quel sentirsi invasi, quel sentire che si sta perdendo se stessi solo entrando in contatto con qualcun altro.
Quella cosa che magari capita di “non sentirmi più io” dopo che si sta con qualcuno e quel bisogno di rintanarsi per recuperare un pochino di senso di sé. Se ancora non è chiaro posso provare a spiegarmi meglio


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