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Non mi fido
Buongiorno. Dico da subito che sono una persona particolare, con una o due conoscenze decenti. Non mi fido. Nemmeno dei pochissimi che si fidano di me (penso). Il "penso" è molto importante, cerco di spiegare.
In qualunque situazione io mi trovi (in giro da sol, a mangiare, in gruppo) son sempre sull'attenti, come se dovesse succedere un casino di proporzioni epiche da un momento all'altro. Penso in continuazione a piani b, c, fino alla zeta in caso di tradimento, pugnalata alle spalle, evento particolare. Mi sembra che chi provi a conoscermi lo faccia per fregarmi, che finga. I libri che leggo sono principalmente di camus, orwell, huxley, bradbury, dick, moeres e faletti. Non so se questo aumenti la cosa o se entrambi siano cause di un effetto. Un giorno una mia compagna di corso si è seduta di fronte a me, ha incrociato le braccia e ci ha appoggiato sopra la testa (imitando la mia posizione in quel momento) guardandomi negli occhi e chiedendomi se stessi bene. Le ho detto di sì (forse in un tono percepito strano), e lei ha sorriso e ha risposto "Così e con una risposta del genere ci deve essere qualcosa che non va" e la cosa è continuata, degenerando in un discorso. Sembrava molto sincera e piuttosto preoccupata per me. Il punto è che il primo (sottolineo, il primo) pensiero che mi è venuto in mente è stato "Non mi freghi". Penso questo perché non mi vengono in mento motivi per i quali una persona che praticamente non conosco debba "tenere" a me. Ci vado d'accordo (deo gratias, una delle due persone che non mi "considerano male"), ma non ho contatti con lei, che ha i suoi amici e le sue amiche (tanta gente). A volte dice che siamo uguali, ma mi sembra una cosa buttata la. Quando cammino sembra che io sia un ricercat: schermo spento del cell per controllare dietro di me, giri strani, cerco di essere contemporaneamente irriconoscibile e invisibile... In altre parole: se uno mi parla, mi fa domande, mi dice qualcosa, penso faccia il/la kokomi teruhashi di turno. Vedo ogni contatto come fatto per pietà una mistificazione, una presa in giro, un sfida tra amici (10 euro che parlo con quell la)... Voglio essere inattaccabile e in grado di attaccare a distanza, una fortezza volante. Sarà per questo? Quali sono i vostri pareri sulla cosa? |
Re: Non mi fido
Non so cosa sia la fiducia. Mai fidata di nessuno. La gente è merda ed è sempre pronta a pugnalarti alle spalle. Ogni volta che interagisco con qualcuno ho i nervi scossi, divento rigidissima e ho paura di rimanere fregata o che possa succedermi qualcosa.
Se qualcuno prova ad essere carino con me poi penso proprio che voglia rovinarmi in qualche modo. Quando cammino mi giro sempre, ho paura mi succeda qualcosa. E se esco con qualcuno, non voglio avere gente dietro che ascolta quello che dico. |
Re: Non mi fido
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Re: Non mi fido
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Re: Non mi fido
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Re: Non mi fido
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Avere qualcuno dietro mi da fastidio anche perché mi vede ed io non vedo lui. Allora rallento e sto io dietro. È una posizione strategica |
Re: Non mi fido
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Re: Non mi fido
In realtà anche io non mi fido di nessuno, ma non nel senso che penso che l'altra persona sia inaffidabile o cattiva, nel senso che su diverse cose ci sono divergenze di base e spesso anche le persone cosiddette "amiche" cercano di importi suggerimenti che in fin dei conti vanno bene per loro, ma non per te.
Non mi fido molto della capacità reale degli altri di decentrarsi e intercettare i miei bisogni per aiutarmi in un qualsiasi senso. Se l'altro si comportasse come una calcolatrice mi fiderei, ma siccome poi spesso vuol dirmi velatamente come dovrei desiderare vivere ecc. ecc. finisco col percepire l'altra persona comunque come estranea e contrapposta a me in certi sensi. In qualche modo mi fido più di una calcolatrice, che più o meno so cosa fa e non ha scopi che potrebbero andare contro i miei, che di una persona, che ha degli interessi suoi che potrebbero non collimare affatto con i miei e che continua a sostenere a parole che sta facendo i miei interessi anche quando magari mi punisce o mi fa del male per educarmi e costringermi indirettamente a far certe cose che magari non faccio volentieri come una tigre al circo. Spesso non so se una data persona fa davvero i miei interessi, più spesso l'avverto come appunto un domatore da circo che vuol contenere ed ammaestrare le mie spinte, ma più ci prova più è probabile che la Tigre-me non si relazionerà all'altro in modo non conflittuale e pacifico. Affidarsi ad un altro significa credere che in molti sensi l'altro non ti userà per certi suoi scopi dei quali a te non frega nulla. Non affermo nemmeno che si faccia la cosa in cattiva fede, può essere fatto tutto in buona fede, fatto sta che io potrei non veder tutelati i miei interessi. Non mi fido soprattutto quando ho osservato che si sono creati già troppe volte dei conflitti e delle incomprensioni. Fino ad ora io non ho trovato alcuna persona che fosse in buona misura dalla mia parte (e ci metto genitori, insegnanti, istituzioni di vario tipo, psicoterapeuti, muttley :mrgreen:), e se dalla mia parte ci sono solo io, la fiducia va a farsi benedire. |
Re: Non mi fido
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La percezione che tutto possa fare del male, cose brutte ma sopratutto le cose belle(che nascondono le spine) ti rende sospettoso, pronto a difenderti perché altrimenti non riusciresti a gestire altra delusione. Una vita estenuante direi. Imparare a fregarsene o a gestire le cose brutte come litigi, pareri discordanti, addii, tradimenti. |
Re: Non mi fido
Grazie dei pareri a tutti
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Penso che non vivere così sia più comodo, ma meno sicuro. La vita è una montagna, non voglio rischiare di cadere, io da prim mi faccio sicura da sol. Quando si vuole ci si può fermare, riposare e poi ricominciare la scalata. Io sto dando il massimo, da un lato molto scosceso. Questo, però, ti fa perdere tempo. Io cerco di raggiungere la cima in un buon tempo e poi rimanere a guardare il paesaggio sottostante e gli altri che salgono. Spero solo di non star scalando un vulcano attivo. O forse rende solo tutto più divertente |
Re: Non mi fido
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Comunque fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Se sono ridotto in questa situazione è perché quelle poche volte che mi sono afflosciato e mi sono fidato, non avrei dovuto farlo. |
Re: Non mi fido
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Forse la cosa più facile e pericolosa da fare è vedere negli altri ciò che secondo noi "ha senso", da qui la scarsa fiducia in qualcuno perché "x comportamento lo associo a questa cosa", mentre dall'altra parte magari è spontaneo, naturale o ha fini e motivazioni completamente diversi. |
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