Quote:
Come diceva giustamente 1897 possono esserci anche molteplici cause che, tutte sommate, generano il disturbo che tutti conosciamo. Ma ritengo che i rapporti familiari siano alla base di tutto: se i tuoi genitori riescono a darti il giusto amore, comprensione e stima più difficilmente si verrà traumatizzati da eventi e cause esterne. Per questo ritengo che l'educazione sia un fattore essenziale nella presenza o meno della disturbo sociofobico. :wink: |
ho votato cause familiari
sono stati così pesanti, attivi e schiaccianti che ... credo proprio che bisognerebbe parlare di genitori che , come i miei , non ti riempiono di botte ..MA MA |
Quote:
Comunque vedo che la "causa familiare" ha al momento ricevuto più voti delle altre opzioni. Interessante. :D |
ereditarie direi,ho un padre "malato" e una madre "sana",di conseguenza aggiungerei cause familiari,inoltre fui vittima di bullismo in prima superiore,per cui aggiungerei extra familiari,ora sto un pò meglio solo grazie alle arti marziali,un pò di bb e citalopram
|
Quote:
A titolo di confronto posso dirti che i miei genitori sono tutti e due "sani", nel senso che non soffrono di timidezza o sociofobia. Ciao |
maria
annullamento della personalita' - la mia diagnosi e' questa
|
Re: maria
Quote:
Potresti essere più chiara? Non ho capito bene cosa vuoi dire. :? Ciao |
Quote:
Altrimenti per quale altra causa ci sono bambini che già dall'asilo sono estramemente timidi (al punto da non socializzare con gli altri bambini della sua età) e ipersensibili?? |
Quote:
|
Quote:
|
Quote:
"Adler fu il primo a notare come il bambino, soprattutto nel primo periodo della sua vita, avverta una grave situazione di inadeguatezza, manifestando di conseguenza un grande bisogno di aiuto. È questa la situazione che egli definisce, intenzionalmente, sentimento di inferiorità, termine da lui utilizzato per indicare quella fisiologica e consueta condizione di insufficienza e di insicurezza che manifesta il fanciullo di fronte al mondo ancora sconosciuto, in cui vivono personaggi più grandi, più forti e più esperti di lui. Se gli apporti ambientali gli saranno favorevoli, il bambino supererà successivamente, in modo graduale, il disagio dell'inferiorità, in concomitanza con lo sviluppo somatopsichico, con il processo di apprendimento e con l'integrazione sociale, dapprima collaudata nella cerchia della famiglia e, via via, al di fuori di questa. Se, al contrario, gli stimoli saranno negativi, o verranno percepiti come tali, è probabile che si verifichi, come conseguenza, un rafforzamento dell'ordinario sentimento di inferiorità, tanto da far scivolare fatalmente il soggetto nel complesso di inferiorità, che è sempre patologico. Secondo Adler non è possibile studiare un essere umano in una condizione di isolamento sociale, in quanto ognuno di noi fa parte di un contesto sociale." Link della fonte: http://www.nienteansia.it/tipi-di-ps...dividuale.html PS: ho preferito riportare una sintesi della sua teoria e non il testo originale per motivi di facilità di lettura. :wink: @ Animasola: Se ci pensi un attimo noi siamo il risultato delle esperienze che facciamo: il nostro modo di pensare, le nostre credenze, la nostra cultura sono tutti aspetti evidentemente legati all'ambiente in cui viviamo. Allora perchè la fobia sociale dovrebbe essere ereditaria e non derivata dall'esperienza? Ciao :D |
Quote:
X Animasola: Ti posto l'articolo che spiega cosa gli stili di attaccamento... Stili di attaccamento: sicuro – equivale ad una relazione empatica tra madre-figlio, una madre attenta alle esigenze ed aspettative del figlio, sintonica, amorevole, disponibile, calda ed accogliente, che fornisce una base sicura ossia una sicurezza che ella intervenga quando il bimbo ha un problema. Il figlio sente di conseguenza una sicurezza, matura un senso di autostima visto che costruisce la sua immagine su quella che gli viene trasmessa dalla madre e si sente protetto. Si allontana da ella per esplorare il mondo sicuro che nel momento del bisogno lei interverrà al suo richiamo; il bimbo è legato alla madre da una corda e ad una certa distanza si gira e inizia a cercare la madre, ne è attaccato. Nel momento in cui ella si dovesse assentare proverà un senso di angoscia che sarà rientrato dopo pochi minuti il ritorno della madre che lo ri-abbraccia, si sentirà soddisfatto e si sentirà subito sicuro di riprendere ad ispezionare il mondo. Con uno stile di attaccamento sicuro con la madre il bimbo ha buone probabilità di instaurare legami affettivi stabili (vedi anche counseling affettivo emotivo) con il sesso opposto e di poter gestire le separazioni e i lutti secondo degli stadi di consapevolezza ed elaborazione della separazione e della angoscia che si crea. insicuro ambivalente.ansioso – le madri sono incostanti nella loro attenzione e dedizione al figlio e non gli consentono una base sicura che gli permetta di ispezionare tranquillamente il mondo. L’ambivalente quando non percepisce la madre va in ansia e anche quando ella ritorna e lo riabbraccia non gli bastano pochi minuti per rassicurarsi della sua presenza, che ci sarà nel momento del bisogno e quindi dedicarsi ad attività ispettive. Si aggrappano sempre più forte alla mamma quanto più è la loro insicurezza sulla sua presenza anche se lei fosse violenta con loro; alternano momenti in cui gettano per terra giocattoli tentando di controllarla e tenerla con se e altri momenti in cui scalciano rabbiosi e tentano di allontanarsi e di punirla per il fatto che li ha lasciati soli. insicuro evitante – una madre che tiene distante il bimbo e non gli consente di avvicinarsi costantemente e sperimentare una base sicura o li rifiuta. Il bimbo di conseguenza non si avvicinano alla madre e evitano il contatto e al ritorno della madre non si avvicinano ma allo stesso tempo non riescono a riprendere il gioco e l’esplorazione. insicuro disorganizzato – ha una miriade di impulsi che non sa come gestire. http://www.progettocounseling.it/Att...to_718818.html |
Quote:
Perchè interessante ? sarebbe interessante saperlo :) |
Ciao ,
Nel mio caso secondo me: il fatto di non essere bello l'educazione troppo rigida subito troppe violenze quando ero piccolo ci metterei pure essere stato cresciuto dalla televisione. |
@aisljng:
E' interessante perchè sapere la causa di un evento aiuta a prevenirlo. Volete che anche i nostri figli siano come noi? :lol: @mezzelfo: rientri nelle "cause extra-familiari". Violenza subita da persone esterne al nucleo familiare. @acquarius_72: A parte il discorso televisone le tue esperienze di vita sono simili alle mie. :( Ma in particolare quelle che, a mio avviso, hanno inciso più profondamente sono: 1) Le violenze subite 2) L'educazione severa Ciao :wink: |
Quote:
Comunque.... Sembra che mettendo assieme i risultati, le maggiori cause della fobia sociale siano un educazione troppo severa e un ambiente scolastico/extrascolastico in cui si subiscono atti di bullismo....Concordate tutti? Adesso sarebbe interessante capire se effettivamente esiste una correlazione tra fobia sociale e bullismo oppure le nostre storie sono simili per coincidenza e che cosa intendiamo per educazione severa.... Adesso non ho tempo, domani spiego cosa intendo per educazione severa.... |
Beh, si cerca di essere ottimisti! :roll:
Non penso assolutamente che il fattore "bullismo" sia casualmente comune a tanti di noi. Essere vittime di violenza può rappresentare un trauma e minare a fondo la propria autostima, specie nell'infanzia! Per educazione severa intendo quella in cui le figure paterna e materna si impongono sui figli, da un livello superiore, senza aprire un dialogo o scendere a compromessi con essi. Un educazione in cui non c'è libera comunicazione di emozioni, in cui il figlio è "costretto" a seguire un insieme di regole ed idee senza avere possibilità di scelta o replica. Ciao |
Quote:
In ogni caso... Anche io sono convinto che non sia affatto casuale se una vittima del bullismo arriva a sviluppare una fobia sociale o una personalità evitante.... A riguardo chissa' se esistono studi che confermano le nostre tesi per cui una vittima di bullismo è altamente probabile che diventi fobico sociale o una personalità evitante.... Per il fattore educazione severa intendo dire di avere genitori severi al punto da spaventare i figli anche solo con uno sguardo... Ma nel mio caso credo che le cause vadono ricercate nell'attaccamento materno... Perchè (come già detto) fin dall'asilo ero estramemente timido, l'educazione e il bullismo quindi, hanno senz'altro influito, ma bisogna capire cosa mi è successo dagli 0 ai 3 anni.... Comunque.... Sono sempre più convinto che la fobia sociale e la personalità evitante seppur non siano disagi gravi, siano disagi altamente debilitanti...... |
Quote:
Assolutamente si: la fobia sociale è altamente invalidante ma credo che, così come ce la siamo beccata, con le giuste esperienze essa può anche scomparire. :lol: Chi di voi sapeva che Ligabue era un timido prima di fare successo? :roll: |
Quote:
Per quanto riguarda Ligabue.... Non per spaccare il capello in quattro ma... Un conto è la timidezza, un altro conto è la fobia sociale o la personalità evitante che sono due stati ansiosi "patologici" e che compromettono la normale vita sociale.... |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:43. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.