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Malinconia dell'essere nel tempo

Salve, ho 29 anni. Ho sempre fatto molta fatica a integrarmi con la realtà circostante. Fino alle superiori con fatica ho resistito, una volta finite le scuole ho lasciato la mia città nel tentativo di cambiare la mia vita, ma ciò che ero non l'avevo lasciato nel luogo di origine, dopo due anni son ritornato a casa e lì ho iniziato a isolarmi sempre di più, e così è stato per anni. Nel tempo son riuscito a smuovermi un po' e uscire, ma tutte le esperienze che ho vissuto è come se mi avessero eroso interiormente, e ora non avessi più una volontà propria. Da un po' di tempo ho preso l'abitudine di andare a passeggiare in campagna, e nelle giornate di vento penso che proprio il vento sia quel qualcosa che più mi assomiglia, una libertà intangibile, presente e assente e in fuga da tutto il resto. Non ho mai preso farmici, anche quando mi sono stati consigliati, perché alcune esperienze familiari mi hanno lasciato dei ricordi che hanno sempre agito come monito e ho sempre evitato. Ho trovato questo forum da poco e leggendo un po' di post mi è sembrato interessante. Una delle cose che mi piace molto, -ma che dal vivo per via del mio carattere non riesco a fare più di tanto- è scoprire personalità nuove, poterle ascoltare, capirle per quanto mi è dato farlo, e mi piacerebbe riuscire a farlo anche qui. Scusate per la presentazione un po' asettica, mi riesce difficile aprirmi a un potenziale lettore indefinito. Dal vivo faccio fatica a parlare in gruppo, ho sempre avuto più facilità nell'aprirmi con la persona singola con cui son riuscito ad avere un po' di confidenza, su internet comunque mi riesce più facile in generale. Ora mi sento slegato da ciò che un tempo definivo me, come se fossi uscito da una recita decennale intrattenuta con me stesso e sogni effimeri, come detto cammino quando posso, apprezzo enormemente molti scorci che la natura offre, il mondo nonostante tutto conserva una sua poetica forte, e quando sono abbastanza sereno riesco a sentirmi in armonia con il mondo circostante, ho sempre cercato la libertà fuori dalle costrizioni, ma questa ricerca mi ha portato lontano da tutto il resto, forse questo tipo di libertà è la cosa più vicina alla solitudine che esista e da un lato la desidero, ma dall'altra non fa in modo che non senta delle mancanze e il loro peso, richiede un prezzo molto elevato, praticamente tutto tranne se stessa. Dentro, per mia indole forse, ho sempre fuso quasi ogni evento vissuto, anche quelli belli a una malinconia perenne, quasi sempre presente, anche nel momento presente più pacifico ne fa una reminiscenza malinconica, in qualche modo da subito mi astrae e lo fa diventare un passato in itinere, come essere due persone, uno calato nel contesto e un altro, osservatore atemporale, per cui tutto sembra già passato, già noto.