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Vergogna della disoccupazione
A volte mi capita di incontrare o conoscere gente nuova e il discorso parte ormai sempre dal lavoro. Sarà che sono io, ma in giro vedo che gli altri bene o male se la cavano, magari non tutti fanno il lavoro dei sogni o non hanno una stabilità ma almeno possono dire di lavorare e portare a casa uno stipendio.
Dover dire di stare cercando lavoro, e di cercare di alleggerire la cosa con le esperienze passate e le giustificazioni sul merdoso settore che ho scelto mi fanno sentire venti metri più in basso rispetto all'interlocutore del momento. Stavo chattando poco fa con un medico specializzando che non aveva capito che non stessi lavorando ed è venuto fuori con un "mi dispiace" e una faccina per giù. Il confronto su questo tema con persone così mi fanno sentire un fallito, e sebbene nella mia fobia e paura del giudizi avessi sempre sfruttato e ricercato occasioni per parlare con gente nuova, ora la vergogna del disoccupato mi toglie anche questo. Se non lavori non sei nessuno, sei lo sfigato più sfigato che uno possa incontrare. Sei anche timido e fai trasparire insicurezza? A voi le conclusioni |
Re: Vergogna della disoccupazione
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Re: Vergogna della disoccupazione
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La mia non è solo una questione economica, ma il fatto proprio di non avere una occupazione e di dire "io sto lavorando, mi alzo alle 7 e torno a casa stanco" e poi di poterci intavolare un discorso sopra, perchè così fan tutti. Riguarda più la nullafacenza, ecco. |
Re: Vergogna della disoccupazione
Eccomi
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Re: Vergogna della disoccupazione
Io questi discorsi non riesco proprio a capirli invece. :pensando:
Per me lavorare non è un vanto, non mi sento utile perchè lavoro, al contrario mi sento depressa, spenta, demotivata, senza energie per nient'altro e parlare di lavoro credo sia uno degli argomenti più noiosi che si possano fare. Non riesco minimamente a sentirmi in difetto nel mio essere disoccupata, anzi, vedo tutti stressati, che non hanno tempo nemmeno per respirare, nessuno di quelli che conosco fa un bel lavoro, ammesso che ne esistano. L'unica cosa che mi scoccia sono le preoccupazioni per i soldi, le spese che normalmente ho, per me lavorare è sempre stato solo un portare soldi a casa e potermi permettere una vita indipendente. Ma quanto mi costa questo essere indipendente a livello di energie mentali e fisiche. |
Re: Vergogna della disoccupazione
Anche se lavori non sei nessuno...
Smettetela di pensare che se hai un lavoro allora sei un dio in terra perché non è così!... sei solo uno dei tanti sfigati che si alzano presto alla mattina per andare a fare soldi per qualcun'altro... Sei un dio in terra se sei quel "qualcun'altro"... Se no non sei nessuno... |
Re: Vergogna della disoccupazione
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Re: Vergogna della disoccupazione
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Io manco questo concetto capisco. E' una questione di soldi o di ruolo? Giudicate gli altri a seconda del lavoro che fanno? Solo io non ricordo mai che lavoro facciano le persone che conosco, tanto che ogni volta mi tocca chiederlo di nuovo e continua a non fregarmene nulla? |
Re: Vergogna della disoccupazione
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Ma molti vogliono fare un lavoro facoltoso per alimentare il proprio ego e sentirsi superiori alla plebaglia... |
Re: Vergogna della disoccupazione
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Perchè allora parli di essere qualcuno di fronte agli altri e non di avere tanti soldi per poterti permette sfizi e quant'altro? La mia domanda è lecita se la vedi così. Che poi boh, magari vivete in grandi città e sentite il peso del confronto con chi fa un lavoro facoltoso, ben retribuito. Io queste situazioni intorno a me non le ho e anche fosse, son lavori che io non farei mai quindi non mi viene nemmeno da invidiare chi ha certe posizioni. Senza contare che dietro a queste posizioni c'è comunque una pressione non indifferente che mi ammazzerebbe. Per me avere un'attività in proprio sarebbe peggio che fare la dipendente tutta la vita. Responsabilità, stress, ore di lavoro raddoppiate, per carità. Io voglio fare il minimo indispensabile e potermi pagare le spese che ho, se per avere il doppio dei soldi devo lavorare il triplo, piuttosto mi sparo. :pensando: |
“Ma sono l'unica merda umana che non fa una fava?” :sisi:
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Si io ne ho davvero piene le palle,sembra che perdi la dignità di essere umano.Mi sento umiliato perché só le persone merdose come traggono le conclusioni sulla tua persona solo per questo aspetto. E poi perché mai mi dovrei giustificare e stare a spiegare la mia storia ddai 15 ai 30 di disagio psichico se nemmeno gli enti che dovrebbero occuparsi di quelli come me lavorano. Se ne sbattono le balle. Devi arrangiarti.
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Re: Vergogna della disoccupazione
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Comunque, probabilmente hai ragione, vabè che io non sono solita fare confronti con gli altri e l'invidia è un sentimento che non mi appartiene (mi chiedo anche se sia un lato negativo dato che non sentendo il confronto, non sento nemmeno il bisogno di pormi degli obiettivi e questo mi rende più apatica di quel che sono) però in effetti non saprei nemmeno dire se mi sia mai stato fatto pesare il fatto di aver sempre fatto lavoretti di merda, e se lo hanno fatto probabilmente non me ne sono accorta. :ridacchiare: E dire che ho avuto vicino (e le ho tutt'ora) persone che davano al lavoro un grande ruolo nella loro vita, ma io mi dissocio quando la gente parla di lavoro, finisco per provare pena e trovarli talmente noiosi da rispondere a monosillabi facendo finta di ascoltarli, quindi mi sento proprio dalla parte opposta in questi argomenti, ho un disinteresse che probabilmente non è nemmeno molto sano. :pensando: Quote:
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Re: Vergogna della disoccupazione
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ovviamente in una situazione "normale" non dovrebbe essere un vanto ma io lo vivo quasi come fosse una medaglia da portare al petto perchè ad esempio se mi chiedi: "sei sposato o fidanzato"? io un pò mi vergogno a rispondere no se mi chiedi "vieni giù al mio paese in auto che poi andiamo al concerto" mi vergogno di rispondere che al tuo paese in auto ho un leggerissimo terrore di arrivare in auto e piuttosto ci andrei sugli sci di fondo se mi chiedi "invita qualche tuo amico" mi vergogno di rispondere che non saprei chi invitare è chiaro che se mi chiedi "che lavoro fai" io all'unico appiglio di normalità ed "inserimento sociale" io tutto contento mi esalto rispondendo che sì, ho un lavoro, come se fosse un merito eccezionale (quando in realtà è quasi tutta fortuna) |
Re: Vergogna della disoccupazione
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Re: Vergogna della disoccupazione
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Inox che parla di inserimento sociale, dove andremo a finire. https://i.imgur.com/pvnZGgz.gif |
Re: Vergogna della disoccupazione
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Re: Vergogna della disoccupazione
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Circondata no, mi è capitato di frequentarne, tra amicizie, ex relazioni e anche conoscenze che danno un'importanza (a mio avviso eccessiva) al ruolo lavorativo. In realtà spesso si dice che a nessuno piace lavorare, poi invece chi per un motivo chi per un altro, tutti preferiscono lavorare che non farlo (e non parlo di soldi), anche in condizioni non idonee, anche poco retribuiti, la noia spaventa, il vuoto fa paura. Discorso trattato mille volte anche in terapia, la psico mi ha confermato questa visione e più di una volta mi ha detto "solo un certo tipo di personalità sopporta il vuoto, le persone di solito impazziscono se non hanno nulla da fare" e non posso non notarlo, anche qui dentro mi fate sentire una schizoide certe volte. :sarcastico: Quote:
Poi capirai per il giro sociale che ho io. :ridacchiare: |
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