La gente normale sente il nostro disagio e tristezza...
 

Liceo, ultimo anno...
Incontro un tizio alle macchinette e con una scusa inizia a chiedermi se mi ero trasferito da poco perché non mi aveva mai visto.
Mi guarda strano..
Purtroppo me lo ritrovo in palestra, mio unico luogo dove posso stare sereno...inizia a chiedermi perché non uscissi mai, mi inizio ad accusare del fatto che non avessi una vita...

Lo stesso a scuola, prese in giro su roba tipo :
" ma ce l hai una vita? Possibile che non hai amici?

Io ovviamente non gli feci nulla, piu lo evitavo piu mi seguiva per infastidirmi.
Cosa ne pensate? Cosa avrà pensato/sentito?

Re: La gente normale sente il nostro disagio e tristezza...
 

Lo faceva effettivamente per infastidirti/offenderti o aveva qualche seppur ben celato fine stile crocerossina?

Non sentono niente se non il loro disagio interiore che devono sfogare rompendo il cazzo agli altri.

Tastano il terreno, se tu non reagisci subito sfottendolo a tua volta diventi il bersaglio ideale.

Re: La gente normale sente il nostro disagio e tristezza...
 

va beh a scuola è un must.. ma alla gente alla fine non gli frega niente se esci o no, nel mondo adulto

Re: La gente normale sente il nostro disagio e tristezza...
 

Fortunatamente alle superiori ho frequentato una scuola per sfigati perciò cose del genere non capitavano praticamente mai.

Se passava il tempo a seguirti forse non l'aveva neanche lui una vita...

Re: La gente normale sente il nostro disagio e tristezza...
 

Ma dirgli di farsi i cazzi suoi? :nonso:

Re: La gente normale sente il nostro disagio e tristezza...
 

Sono estroversi e l'introverso lo catalogano come diverso senza capirne davvero i motivi.
Una persona che ragiona in modo totalmente diverso dal nostro è distante, incomprensibile...o la si prende in giro, o la si teme, o si gira al largo. Questo ti vuole sfottere, vuole sbatterti in faccia la sua migliore propensione alla socializzazione della tua, considerandoti con questo inferiore. Nella sua testa chi non ha amici è inferiore, chi socializza poco è inferiore.
Ma chi ti dice che la tua testa ragioni seguendo le verità della vita?
Se facciamo invece una classifica teorica sull'intelligenza emotiva questo dove finisce? :nonso:

Lascia stare, prendi per buoni giudizi utili, non inutili.

In forma più lieve capitavano anche a me situazioni simili, che ti fanno domande sul tuo modo di essere schifandoti. Però di solito quelli che si comportano così non hanno empatia, sono di una superficialità disarmante e quindi alla fine facevano più pena loro a me che io a loro.

Non ci vuole una dote particolare nel riconoscere un fobico o un temerario... Si percepisce da piccoli segnali.... Poi più si fa esperienza nella vita più si diventa ricettivi... Fidati... Non c'è nessun mistero... Anche a me riservano più o meno tutti lo stesso trattamento pur senza consultando tra loro (se però vogliono infierire allora si consultano)... Di solito lo fanno per divertirsi o per farsi vedere grandi... Credo poco agli infermieri

Re: La gente normale sente il nostro disagio e tristezza...
 

gli avrei scassato le ossa a uno così...

Re: La gente normale sente il nostro disagio e tristezza...
 

Sì generalmente le persone introverse o fobiche vengono sgamate quasi subito sin da quando si è bambini e poi continua a vita anche da adulti.
Se vai con 10 persone estro e normaloni davanti a gente nuova sta sicuro che tempo mezz'ora ti avranno già individuato come uno particolare e strano, difficilmente ci puoi fare qualcosa...

Anche a me è successo e succede ancora, il bello è che questi ebeti spesso e volentieri fingono di provare un po' di compassione nei tuoi confronti mentre poi una volta girate le spalle sono i primi a considerati un reietto e a deriderti per questo.

Praticamente pure io vi.

Le persone hanno un talento inaudito nel rompere i coglioni al prossimo, e poi si meravigliano se ci sono gli hikikomori e i disadattati.

Re: La gente normale sente il nostro disagio e tristezza...
 

Magari in questo modo così diretto non mi è capitato ma negli anni, soprattutto alle medie, venivo considerato alla stregua di un pagliaccio e la cosa si notava (non all'epoca "fortunatamente")