"a homeless", l'alternativa
Seguite il canale YouTube "a homless"? Io l'ho scoperto pochi mesi fa. È stato aperto da uomo che vive serenamente (sic!) per strada. Vi consiglio di dargli un'occhiata e farvi un'idea di come potrebbe essere una vita senza lavoro e senza un tetto sulla testa.
Ciò che mi colpisce di questa persona è il fatto che riesca ad essere serena e a tratti anche felice della vita che fa, mentre ho sempre pensato che un barbone o cumunque un senzatetto non potesse essere soddisfatto proprio a causa della disgrazia di non vivere con le comodità della società moderna. Avete mai pensato di lasciar perdere tutto e vivere alla giornata? Chi ci obbliga a rispettare i traguardi imposti dalla società, in particolare quelli legati alla carriera lavorativa? Se dovessi fare io una vita come la sua ammetto che avrei dei grandi disagi. Il primo, ovviamente, sarebbe quello di stare a sentire quelli che mi direbbero di trovarmi un lavoro e il giudizio dei conoscenti che non approverebbero un tale stile di vita. Le altre insoddisfazioni sarebbero queste: - non poter sempre fare un pasto decente (anche se a guardare il suo canale ci sono diverse mense e distributori in Italia, come anche nelle altre nazioni, che dispensano cibo gratuitamente), - non poter fare una doccia al giorno, o almeno ogni due, e non potermi cambiare spesso la biancheria (anche se in uno dei suoi ultimi video accenna a un posto dove si è lavato e gli hanno dato degli indumenti); - non avere un letto dove poter riposare bene, dunque mal di schiena frequenti. Eppure lui è sereno e io no. |
Re: "a homeless", l'alternativa
È un grande, io lo stimo un sacco. Ho conosciuto il suo canale grazie a un altro utente di FS di cui però non ricordo il nick.
Alla morte dei miei genitori probabilmente anch'io farò quella fine; i suoi video, oltre ad essere una forma originale di intrattenimento (per quanto ne sappia io, credo sia stato il primo in assoluto ad aver avuto una trovata simile), sono una specie di guida alla vita da senzatetto (per me). Io li guardo proprio come se dovessi imparare a vivere così, perché per come sono messo, di speranze ne ho poche, quindi mi tocca prendere appunti. C'è da dire però che lui ha la "fortuna" di percepire una piccola pensioncina che lo aiuta a campare, senza quella sarebbero dolori missà. |
Quote:
Nonostante ciò e nonostante non abbia una vita sentimentale, né un amico con quale vedersi spesso quest'uomo è sereno, col sorriso sulle labbra. In fondo non fa una vita da persona depressa, però senza essere depresso?! Ha viaggiato molto più di me e può andarsene in biblioteca a leggere e caricare il cellulare e il pc. Lavorare con uno stipendio minimo permetterà anche di mantenere una casetta e pagare le bollette, ma se in casa ci sei solo per andarci a dormire e poco altro... Vivere per strada in una società civile (sarebbe ben diverso trovarsi a farlo in un Paese malfamato) ti permette di fare tante cose. Già il semplice fatto di potersene stare tutto il tempo che si vuole a fantasticare sarebbe una grande conquista. Comprarsi un quaderno e mettersi a scrivere, guardare le stelle in una notte limpida (cosa che non puoi fare con un tetto sulla testa [piccola battuta]), magari aprire un canale YouTube come ha fatto lui, oppure un blog (più adatto alle persone timide). Puoi prendere un treno regionale senza biglietto e andare da una città all'altra, tanto se ti beccano al massimo ti fanno scendere. Si potrebbe addirittura avviare la rivoluzione dei barboni, la più pacifica e comoda mai vista: a un certo punto la gente comincerebbe a chiedersi come mai sempre più persone rinuncino a lavorare e consumare, preferendo andare a zonzo per le strade. Comincerebbe una crisi che metterebbe in ginocchio il capitalismo e il consumismo. A quel punto nascerebbe una nuova corrente di pensiero, quella del "ma chi ce lo fa fare?!". Però siccome quelli che lavorano diventerebbero troppo pochi, inizierebbero a mancare anche quei minimi servizi che garantiscono la sopravvivenza, come le mense dei poveri. A quel punto si capirebbe che un minimo di lavoro è indispensabile, ma si lavorerebbe tutti solo un giorno a settimana, quel minimo che garantisca i beni essenziali per tutti. Va bene, basta, ho fantasticato troppo. |
Quote:
|
Re: "a homeless", l'alternativa
Quote:
|
Quote:
In fondo non si guarda più alle persone con disturbi mentali come a dei pazzi, come si faceva un tempo. Ne sia prova che anche molti personaggi famosi hanno parlato pubblicamente delle proprie esperienze di depressione, ansia o altro: Indro Montanelli, Roberto Gervaso, Alessandro Gassman, Andrew Solomon, Woody Allen (quest'ultimo in realtà di più attraverso le sue opere cinematografiche), solo per citare i primi che mi vengono in mente; oltre a molti youtuber, a tal punto che a volte mi sembra che vogliano sembrare fighi dicendo di avere disturbi ansiosi o depressivi. Insomma, cento anni fa chi avrebbe avuto il coraggio di fare simili ammissioni? Forse sarebbero stati rinchiusi. Inoltre la depressione è un fenomeno troppo dilagante, prima o poi la società si accorgerà di stare sbagliando qualcosa. Possiamo forse permetterci di diventare tutti depressi? La soluzione non può essere continuare a inventare farmaci miracolosi, per quanto possano essere d'aiuto. In un modo o nell'altro qualcosa dovrà cambiare, anche perché se diventiamo tutti depressi chi avrà più voglia di inventare i farmaci della felicità? |
Re: "a homeless", l'alternativa
impossibile per uno come me
|
Re: "a homeless", l'alternativa
Ho visto qualche suo video ultimamente, compreso quello dove spiega quando e perchè nacque la sua vita da homeless. Lo stimo un sacco, perchè come è già stato detto vive quella condizione col sorriso, senza alcuna vergogna. Che poi vergogna di che penso io, è una situazione che ha voluto lui. Si è svestito di qualunque dovere verso questo schifo di società, e vive felice. :bene:
|
Re: "a homeless", l'alternativa
E' da un po' che lo seguo, e ho visto parecchi suoi video, ma non credo sarei in grado di resistere alla condizione di homeless, soprattutto se dovesse mancare la salute.
|
Re: "a homeless", l'alternativa
lo capisco, anzi, no, perchè non sono bipolare, il mio cervello non mi mura a letto quando sto male. Lui dice che ci sono persone che non ce la fanno, io lotto ogni giorno per essere rilevante. Voglio avere responsabilità, voglio che la gente mi veda e mi consideri, e ancora credo che un giorno avrò una vita normale e questi 36 anni saranno solo stati un'incubo da cui sono uscito. |
Re: "a homeless", l'alternativa
Quote:
|
Re: "a homeless", l'alternativa
Interessante, seguirò i suoi video nei prossimi giorni per farmi un'idea
|
Re: "a homeless", l'alternativa
Quote:
|
Re: "a homeless", l'alternativa
Oltre a prendere una pensione prende anche soldi dalle donazioni il furbacchione, probabilmente economicamente è messo meglio di diversi utenti del forum
|
Ho visto diversi suoi video, mi sembra che non è in grado di amministrare il denaro, appena ha i soldi li spende. Prende oltre 200€ di pensione + le donazioni di YouTube e la monetizzazione suppongo arrivi sui 300€ al mese. Considerando che non ha casa, quindi non paga ne affitto e ne bollette, non ha l'auto, non ha niente... Potrebbe mettersi da parte un pochino di soldi alla volta in modo da potersi comprare una vecchia roulotte o qualcosa del genere per avere almeno un posto asciutto in cui stare.
|
Quote:
|
Quote:
Comunque sia dei soldi che ha può farne quello che vuole finché non danneggia nessuno. |
Re: "a homeless", l'alternativa
Quote:
Vabbeh considerazioni sul come viva e se è effettivamente felice o meno a parte, penso che le vie della felicità siano infinite, tanto quanto lo sono quelle dell'infelicità. E che i beni materiali, in sé, portano difficilmente alla felicità. |
Quote:
|
Quote:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 14:13. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.