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il vero depresso prende un mucchio di psicofarmaci ed è felice quando qualcuno lo cerca come amico.
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Re: Il vero depresso
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Allora quello ke la mattina non si alza perkè la notte non ha dormito un caxxo, quello ke è assente nei discorsi degli altri e tende ad isolarsi, quello ke non prova piacere per le cose ke gli davano piacere prima (sesso, relazioni, lavoro, etc...), quello ke ogni tanto pensa al suicidio, QUELLO KE CAZZO E'? si conoscono 31 tipi di depressione evitiamo di scrivere cazzate .......ciao |
Re: Il vero depresso
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Poi, mentre stavo preparando l'insalata mi è venuto in mente di scrivere una cosa: fosse per me, io vi adotterei tutti quanti. Oh, niente di che, era solo un pensiero che riporto, chissà come la penserebbero i vostri genitori! Comunque mi assumo tutte le responsabilità di quello che scrivo. |
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Re: Il vero depresso
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Inaccettabile la ricerca della morte come "ricongiuzione al grembo materno" Altrettanto inaccettabili e gratuite le allusioni "alle nostre faccie di cazzo". Il vero depresso cerca nella fotografia, nei film, nell'arte o nella musica gli stimoli per vivere. E' sbagliato secondo il mio modesto parere (imho) categorizzare la sofferenza in veri o falsi depressi, distimici, fobici, ansiosi, agorafobici ecc. La sofferenza è sofferenza. Se volevi dire qualcosa di concreto riformula lo scritto perchè cosi..... bye :wink: |
Esistono diversi gradi di depressione. Quella che descrivi tu forse è la più acuta in assoluto. Nero. Ma dal bianco al nero esistono diverse tonalità di grigio. E a volte basta un evento per cominciare a risalire.
ciao |
Esistono diversi gradi di depressione. Quella che descrivi tu forse è la più acuta in assoluto. Nero. Ma dal bianco al nero esistono diverse tonalità di grigio. E a volte basta un evento per cominciare a risalire.
ciao |
ciao volevo sapere, come fai ad illustrare così bene un depresso? e se lo sei pure tu , depresso. cmq, cihai azzeccato impieno bravo,potresti pure fare il dottore.
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sapete .. ank'io ho spesso momenti di abbattimento e depressione - ma penso .. se nn mi aiuto io nessuno puo' farlo - a nessuno gliene frega un cavolaccio di noi - e nemmeno ai ns genitori - cioe' a loro dispiace vederci cosi certo .. ma non fara' mai niente nessuno per noi -
quindi il vero depresso se non si da coraggio e apperezza la vita per quel poco che gli da al momento - si autodistrugge da solo - e' come andare a sbattere contro un muro ripetutamente - tanto quel muro non si abbattera' mai - se prendete la direzione della calma vedrete che senz'altro andra meglio - magari non arriverete a essere dei leader nella vita - ma vivete una vita - la vita che dio vi ha dato come dono - e voi in qsto modo la prendete e la buttate nel cesso .. bacio a tutti mary :) |
ank'io ho qsto tipo di problemi - ma reagisco - ho parecchi ostacoli da superare ogni giorno per la mia timidezza e il mio disagio interiore ma vado avanti - cercando di capire ogni giorno con l'esperienza perche' - dv sbaglio - perche' guardate ke se siamo depressi e ansiosi significa che siamo delusi per un qualkosa e qualkosa di noi nn ci va bene e qualkosa intorno ci genera ansia - allora piuttosto ke dire cazzate con la soluzione del suicidio o depressione totale intesa come il vivere da vegetali - fate un percorso dentro di voi cercando d kapire ks nn va - voi nn state bene con voi stessi . da soli .. partite da voi - io lo sto facendo qsto percorso :)))) non so dv arrivero' - ma so solo che agendo come voi la vita si spegne e aspettate solo la morte
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Re: Il vero depresso
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La condizione di assoluta "anedonia" è infatti riscontrabile in un numero assai basso di soggetti affetti da depressione maggiore. E' vero che tali soggetti non chiedono aiuto e che giungono dallo psichiatra perchè "portati a forza" da parenti, amici. Non bisogna però credere che tale forma di depessione sia incurabile. L'autodistruttività, propria dell'essere umano e non di altre forme animali, è espressione di un disagio , di una percezione del Sè errata, priva di qualsivoglia progettualità. Nella complessa vicenda rappresentata dallo sviluppo della personalità umana, elemento quest'ultimo che differenzia ciascun uomo da un altro, è possibile che l'individuo si rappresenti taluni limiti alla propria affermazione nel mondo reale che lo inducono inevitabilmente ad un atteggiamento rinunciatario. Questa è in estrema sintesi il percorso distruttivo che "forma" la tipologia di depresso descritta dall'autore del post. Occorrerebbe pertanto intervenire sulla percezione "errata" di tali limiti, rimuovere le false rappresentazioni, o le Ombre, che a dir si voglia. Senza collaborazione del soggetto questo obiettivo, però, è altamente difficile da raggiungere. In questo caso intervengono i farmaci che aiutano a ristabilire l'equilibrio biochimico dei neurotrasmettitori. Esistono farmaci disinibenti, soprattutto tra i vecchi ma ancora oggi utilissimi triciclici. Esiste la terapia elettroconvulsiva anch'essa utile nei casi in cui vi sia un appiattimento emotivo autodistruttivo. Di recente, alcuni trials hanno dimostrato l'utilità di alcune sostanze euforizzanti che, se somministrate occasionalmente e con estrema cautela, aiutano a far percepire al soggetto depresso come in realtà sia possibile vivere una condizione di benessere " su questa terra"....evitando al contempo qualsivoglia assuefazione magari più nociva della stessa malattia. Questi metodi, in particolare, servono a dare una "scossa" al soggetto, a renderlo maggiormente recettivo a fattori provenienti dall'ambiente esterno. Questa reattività conquistata non è però risolutiva: essa si accompagna quasi sempre ad una forte instabilità emotiva, un attrito tra essere e poter essere, ma è il punto di partenza per instaurare un percorso che accompagni l'individuo a costruire la propria esistenza e non a distruggerla. |
Re: Il vero depresso
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Re: Il vero depresso
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QUOTO.. |
Re: Il vero depresso
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Una malattia e' una malattia punto e basta.Come tale va curata,come le altre non la e' di certo. I farmaci curano,le psicoterapie sono di supporto. Purtroppo nei giovani spesso si instaura una comorbidita' di sintomi ed il giovane inesperto della vita vi si getta con impeto in male oscuro, tanto dificili sono da curare quanto la personalita' in passarto e' stata minata dalla malattia stessa. I giovani stanno quasi sempre peggio proprio per questa mancanza di crescita ,di conoscenza della vita che devono recuperare una volta tolta quella sofferenza inutile della malattia e tornare alle soffeenze e gioie costruttive della vita "normale". Poi il capitolo dei "Romantici artisti"che rifiutano la guarigione e si attaccano alla malattia,ma quello e' un'altro discorso. |
Re: Il vero depresso
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ehm scusatemi la proprietà intellettuale mi appartiene,non che me ne freghi qualcosa eh da vero depresso : http://andriaspleen.blogspot.com/200...-forum-di.html |
c'è un plagio?! 8)
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