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L'importanza dell'amico-"gancio"
Nel mio lungo processo di cambiamento, sto riscontrando sempre più quanto sia importante (se non fondamentale) un amico che faccia da aggancio per conoscere nuove compagnie.
Magari sono cose che sapete da tanto, ma ho voglia di condividere con voi qualsiasi piccola "scoperta" che sto facendo, sopportatemi. Forse a qualcuno servirà :) La situazione è semplice: hai un amico, esci con lui, cominci a frequentare i suoi amici. Bisogna osare, non aver paura che lui sia geloso della sua compagnia (succede spesso), e non aver paura di rompergli chiedendo ogni giorno "usciamo?". Quando arrivi in una nuova compagnia all'inizio c'è sempre diffidenza, per un po' non sarai Marco\Andrea\Luigi ma "l'amico di X". Però dopo poco tempo, alcuni giorni, una settimana (frequentando i suoi amici tutti i giorni) diventi parte del gruppo, ti integri, ti fai simpatie e antipatie. Sicuramente nella compagnia c'è quello più estroverso, quello che se la tira, quello che è antipatico, quello che socializza subito. Mi sento stupido a dirlo, sarà un'ovvietà: legati subito a quelli che vedi più propensi a conoscere nuove persone, quelli che sembrano meno preoccupati\inispettiti dall'arrivo di un nuovo componente del gruppo. Io all'inizio stavo sempre vicino al mio amico (vicino nel senso dove andava lui andavo anche io, non appiccicato), poi ho ritenuto necessario staccarsi, uscire con la compagnia anche se lui era da un'altra parte, è difficilissimo all'inizio, ma poi la soddisfazione è tanta Conoscere una compagnia senza un amico è veramente difficile. Chi si sogna di andare da quelle 10 persone e dire ciao mi chiamo X, come va? Sicuramente mi diranno "ma che caxxo vuoi da noi?". Però non è impossibile. Io cerco sempre di trovare quello che chiamo "l'anello debole", cioè la persona del gruppo che è più propensa a conoscere nuove persone. C'è sempre, in ogni gruppo, e se cominci a parlare e conoscere quella persona, poi ti trovi nella situazione "ho un amico ma non conosco la sua compagnia". Forse ho scritto una miriade di ovvietà, ma credo che molti sappiano queste (ed altre) cose, ma per sentito dire e non per esperienza. Tempo fa leggevo post del genere, dicevo: "Si grazie al caxxo lo so che se voglio conoscere gente devo uscire". E stavo a casa. Poi ho capito che quello che sapevo bisognava anche applicarlo. Ora sono ancora in alto mare, lo specifico perchè non vorrei mai che abbiate la sensazione che io voglia venire qua e spiegare a voi come si fa a fare questo o quello. Ho tantissima strada da fare, ma l'importante è aver cominciato a guidare... |
si,infatti,concordo
avere almeno un amico e' fondamentale,se non ne hai manco uno e' tutto piu' difficile se non impossibile,almeno per uno comem me.che mi trovo solo e vado verso i 30,chi e' gia sui 30 e' la stessa cosa..molto,molto dura. |
Quoto, l'unico modo per avere un gruppo di amici è avere un "cavallo di troia" partire da soi è difficilissimo.
Io anni fà c'ero riuscito, forse però non ho mai fatto il passo successivo....quello di sentirsi parte integrante della comitiva.E dire che diciamo dei " pilastri" di quella vecchia facevo parte anche io...poi sono entrate ragzze e io per questo ed altri motivi mi sono dileguato e isolato. Ora rientrarci è impossibile, anche se nel frattempo quel gruppo si è disseminato per altre vie. E' difficile anche distaccarsi dal "gancio".Mi è capitato di andare in vacanza con un mio vecchio amico e 3 ragazzi della sua comitiva....alla fine mi prendevano pure per il culo quando mi staccavo dall' amico dicendo "non segui il tuo pàpà?" Ora è passato del tempo e delle esperienze,....con le ragazze interagirei e ora ho la consapevolezza che stare attaccato all'amico è un errore che si paga |
Quote:
Tò guardacaso ci stanno di mezzo le donne... :lol: |
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Ero poco maturo e ancora "bambino"....mi ricordo che le serata di "soli uomini" erano una pacchia per me mi divertivo ed ero a mio agio....con le donne er il contrario anche se erano bravissime ragazze |
Re: L'importanza dell'amico-"gancio"
io la teoria la so...ma nella pratica....con le ragazze poi il peso di non avere mai nulla da dire è peggio...bene o male il mio carattere lo reggo finchè si è tra ragazzi (asnche se a volte anche con loro...)...ma non so socializziare...è inutile
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Re: L'importanza dell'amico-"gancio"
anche io sono uscito dalla merda in questo modo...ma non bisogna pensare alle amicizie come un semplice mezzo per ottenere qualcosa....o forse si...però almeno avere un amico fidato ci sta sempre...il resto son solo conoscenze...
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Re: L'importanza dell'amico-"gancio"
la cosa diventa difficilisima quando superi i 30,ho visto compagnie di ragazzi tutti maschi di 35 anni,solitamente sfigati che non trovano neanche una ragazza!!!!,le uniche donne che erano nella loro compagnia di 35 aani sono tutte o fidanzate o sposate
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Re: L'importanza dell'amico-"gancio"
tinoooo datte na mossaaaaa :)
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Re: L'importanza dell'amico-"gancio"
Amico gancio.....:confused:
Contare sugli altri è il male,dobbiamo farcela da soli sempre;) |
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