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autismo e fobia sociale: punti di contatto?
Da qualche giorno mi st chiedendo se la fobia sociale sia un parente lontano di una patologia spaventosa come l'autismo... in effetti i sintomi dell'autismo si manifestano con gravi alterazioni nl aree della comunicazione, dl'interazione sociale, nl carenza di reciprocità con gli altri nl tendenza all'isolamento e alla chiusura...Il fatto che ci possano essere punti di contatto mi fa sudare freddo nonostante i 35 gradi
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Beh no, non credo affatto!
Non sono una psichiatra per poterlo dire con certezza, ma per opinione personale posso dire che sono due cose totalmente diverse. L'autismo è una GRAVISSIMA patologia mentale, che porta a un disagio TOTALE nella persona, nella sua vita e nella vita di chi gli sta intorno. E' una chiusura totale dentro se stessi, non si ha il senso della realtà, non si possiede una teoria della mente (la capacità di "sentire" quello che provano e pensano gli altri, semplificando al massimo l'empatia), l'impossibilità di comunicare con gli altri. Magari tu hai visto un'analogia col fatto che NOI abbiamo difficoltà nella socializzazione, ma non è una difficoltà tanto marcata. Per esempio tu riesci a parlare tranquillamente con tua madre o con le persone che conosci meglio, col medico o con i commessi del supermercato per esempio...Avrai difficoltà a livello più specifico, ma non un'impossibilità TOTALE nel parlare. Poi l'autismo è una sindrome che è direttamente collegata con una disfunzione del sistema nervoso, quindi ha cause anche fisiologiche (oltre che genetiche). Non credo proprio che ci siano analogie con la fobia sociale... Le analogie le puoi trovare più facilmente con Il disturbo evitante di personalità (c'è anche una sezione qui sul forum!), che è una variante più grave della fobia sociale. |
lo so che l'autismo è una patologia graviss ed estremamente invalidante però la parola "autismo" significa ripiegamento su se stessi, un atteggiamento che il sociofobico conosce bene per qs pensav ci potesser essere delle lontanissss ,ma non x qs meno inquietanti, analogie
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e vabbeh si...mo' tra poco vi fate passare pure x ritardati mentali (con tutto il rispetto).
Il vostro problema è solo l'emotività...e i riscontri che avete confrontando i vostri sentimenti e il vostro cervello. Io ribadisco che vi piangete addosso, ma per me con la forza di volontà il problema sarebbe risolvibile così come lo è una qualsiasi timidezza. La fobia sociale in fondo è una sorta di timidezza (solo con sintomi molto + accentuati). Lavorare su se stessi.... |
Re: autismo e fobia sociale: punti di contatto?
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tu devi prendere qualche farmaco per l'ipocondria, ti vai a cercare le malattie senza averle |
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Complimenti per la battuta :wink: |
Guarda, non credo (perchè alcuni comportamenti dell'autismo hanno origine diversa, dove ad esempio gli autistici non guardano negli occhi non certo per timidezza) e spero cmq di no, perchè dall'autismo non si guarisce (per ora non c'è cura)!!!
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ehi! simpaticoni!!! ... ironico questo topic.
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Re: autismo e fobia sociale: punti di contatto?
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Purtroppo certi film come rain men hanno stigmatizzato il mondo dell'autismo presentandolo come una categoria di ritardati. Niente di più sbagliato. |
Re: autismo e fobia sociale: punti di contatto?
Ho imparato a reggere meglio lo sguardo da 2 anni.con gli sconosciuti.la psicologa mi ha insegnato un trucchetto che non svelerò.. si chiama neutodiverso perché la mente funziona in maniera diversa ma non c'entra con l'autismo vero.e un alto funzionamento,in diversi casi neanche si nota.mezzo forum e asperger.ho deciso di presenziare ad un convegno di farmi pubblicità..
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Re: autismo e fobia sociale: punti di contatto?
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Top necroposting
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Re: autismo e fobia sociale: punti di contatto?
Se lasperger supera la fase peggiore tra i 18 e i 28 senza grandi conseguenze dopo può vivere meglio sicuramente con dei limiti ma il confronto tra gli stili e le qualità di vita sono enormi.poi tutto sta all individuo al suo impegno e determinazione come per i neurotipici
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Re: autismo e fobia sociale: punti di contatto?
Non so se sia il caso di intervenire, essendo necroposting, ma la conclusione a cui sono giunto io è che l'autismo, alla fine, non sarà una malattia o una patologia, ma resta comunque una disabilità che limita le possibilità di condurre una vita propria. E a volte questi limiti possono essere anche pesanti. Io sono a medio funzionamento e su molti aspetti ho dovuto condurre una lotta quotidiana per poter essere autonomo, una lotta che sto conducendo tuttora e che probabilmente finirà solo quando sarò sotto terra.
I discorsi sulla neurodiversità possono essere molto belli, ma rischiano di presentare come un campo fiorito quello che alla fine resta un campo minato. |
Re: autismo e fobia sociale: punti di contatto?
Lui è medio..ci sono vari livelli.ci sarebbe da aprire un capitolo intero ogni asperger e diverso,e ha un suo livello di percorso e difficoltà.auguro comunq ad ogni individuo dello spettro di vincere le proprie battaglie e superare le tante difficoltà,di un mondo costruito sui neurotipici a cui bisogna adattarsi per sopravvivere prima di tutto e poi vivere
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Re: autismo e fobia sociale: punti di contatto?
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