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JohnReds 09-08-2008 19:46

Timidezza selettiva
 
A me succede una cosa strana...ho la timidezza selettiva!

In pratica mi imbarazzo tantissimo in certe situazioni ed in altre sono coraggiosissimo.

Ad esempio al liceo, quando si facevano le assemblee di istituto, ho diretto qualche assemblea e non avevo problemi a parlare di fronte a tante persone...e poi magari se mi trovavo a parlare faccia a faccia con una persona sola ritornavo il super timido di sempre!

Oppure quando lavoro mi trovo a parlare con tante persone ma sono abbastanza a mio agio, però anche lì quando si scende nel personale mi blocco .

a voi succede/è successo?

cancellato2671 09-08-2008 19:55

Re: Timidezza selettiva
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds
A me succede una cosa strana...ho la timidezza selettiva!

In pratica mi imbarazzo tantissimo in certe situazioni ed in altre sono coraggiosissimo.

Ad esempio al liceo, quando si facevano le assemblee di istituto, ho diretto qualche assemblea e non avevo problemi a parlare di fronte a tante persone...e poi magari se mi trovavo a parlare faccia a faccia con una persona sola ritornavo il super timido di sempre!

Oppure quando lavoro mi trovo a parlare con tante persone ma sono abbastanza a mio agio, però anche lì quando si scende nel personale mi blocco .

a voi succede/è successo?

buono a sapersi...io ho la timidezza/introversione (più la seconda che la prima) a situazioni alterne.

Stessa identica situazione, con stessa identica persona una volta posso reagire in un modo e la volta dopo all'opposto.

A volte posso perderci la gola x ribadire la mia idea, altre volte (anche se minori) posso lasciar correre continuando a guardare nel vuoto.

A volte mi sento il migliore al mondo in grado di spazzare tutto e tutti, in grado di provare a conoscere e fare battute con le 3 sconosciute in piazza tanto carine...e a volte non mi va di spiaccicare parola per intere ore/sere nemmeno con le persone che più mi conoscono.

Solitamente non temo di esprimere i miei sentimenti che siano d'odio o di amore...se proprio voglio essere evasivo lo faccio attraverso battute...eppure quando ho letto una semplice poesia a delle amiche il cuore batteva talmente tanto, la mando tremava così freneticamente che dovevo sostenerla appoggiandola al petto.

infelice1 09-08-2008 19:55

a me semmai il contrario,con una persona davanti posso cavarmela,con tante..non mi ci trovo mai,chissa perche' :D

cmq e' normale che ci siano situazioni in cui la timidezza e' piu' invadente e in altre meno :?

animaSola 09-08-2008 20:06

..

calimerlo 09-08-2008 20:07

claro che si
abbasso gli estroversoni che intimidiscono

pioccaa 09-08-2008 20:33

Si, anche a me succede... :?
Soprattutto divento un peperone quando mi chiedono delle mie cose personali o che mi stanno particolarmente care :oops:
La gente così pensa che mi ha offeso, quando invece non c'è nessunissimo motivo di arrossire in quella maniera...... :roll:
anche da persona a persona la mia fobicità cambia drasticamente...

J4ck 09-08-2008 21:06

idem. :)

Al lavoro ad es quando vado in fiera mi sento a mio agio, anche quando aime succede che dall'altra parte trovo uno che ne sa piu di me e mi devo arrampicare su gli specchi per rispondere.

Mentre quanto incontro o mi presentano una persona che non conosco solitamente sono timido e dico poche parole, se la conosco sono meno timodo.

Viceversa se l'altra persone si interessa alla fotografia o allla musica metal divento chiaccherone perche se mie passioni.

JohnReds 09-08-2008 21:28

Quote:

A volte mi sento il migliore al mondo in grado di spazzare tutto e tutti, in grado di provare a conoscere e fare battute con le 3 sconosciute in piazza tanto carine...e a volte non mi va di spiaccicare parola per intere ore/sere nemmeno con le persone che più mi conoscono.
Eh si, molte volte mi sono chiesto come far scattare lo "stato estroversone" a mio piacemento, senza successo ovviamente.

A me in linea di massima mi fanno star bene le situazioni dove è in gioco la mia parte razionale-logica, mentre sono bloccato non appena entra in gioco la sfera emozionale-personale.

Ad esempio mi sonosempre trovato a mio agio quando dovevo fare le interrogazioni o gli esami orali, anzi meglio se li facevo davanti a tutta la classe.

In pratica quando c'è uno "scopo" che non sia il divertirsi!

Assemblee , discussioni pubbliche, anche il teatro, ma assolutamente no una festa! :o

giordano 09-08-2008 21:56

io mi sento molto a disagio in situazioni in cui devo interagire con un gruppo già formato...
...se invece conosco le persone nn ho particolari problemi ..o meglio nn mi faccio tanti problemi se nn ho niente da dire e me ne sto solo ad ascoltare
..ma sicuramente la situazione che prediligo è quella in cui devo comunicare con una persona soltanto.. meglio se donna ..bella e interessante :lol:

dottorzivago 09-08-2008 22:42

Si succede smepre, se ho davanti una persona a quattrocchi, salvo rari casi, mi comporto normalmente e mi faccio valere.

Se questa persona è in gruppo (es con i suoi amici) li mi blocco, mi mette soggezione stà cosa....anche perche spesso c'è il comportamento del branco ed i vigliacchi fanno commenti tra di loro senza dirtele in faccia certe cose

muttley 09-08-2008 23:08

La mia timidezza è selettiva su basi non relazionali, ma contestuali: basta che l'ambiente che mi circonda sia lindo, asettico, con tavoli scrivanie pc fax, gente incravattata, macchinette del caffé, faldoni, scaffali, penne, matite e mi tramuto improvvisamente nel fratello introverso di Raymond Babbit 8)

cancellato2968 09-08-2008 23:53

Quote:

Originariamente inviata da JohnReds
Quote:

A volte mi sento il migliore al mondo in grado di spazzare tutto e tutti, in grado di provare a conoscere e fare battute con le 3 sconosciute in piazza tanto carine...e a volte non mi va di spiaccicare parola per intere ore/sere nemmeno con le persone che più mi conoscono.
Eh si, molte volte mi sono chiesto come far scattare lo "stato estroversone" a mio piacemento, senza successo ovviamente.

A me in linea di massima mi fanno star bene le situazioni dove è in gioco la mia parte razionale-logica, mentre sono bloccato non appena entra in gioco la sfera emozionale-personale.

Ad esempio mi sonosempre trovato a mio agio quando dovevo fare le interrogazioni o gli esami orali, anzi meglio se li facevo davanti a tutta la classe.

In pratica quando c'è uno "scopo" che non sia il divertirsi!

Assemblee , discussioni pubbliche, anche il teatro, ma assolutamente no una festa! :o

io invece so "cambiarmi" abbastanza bene...sono che il più delle volte non ne sento il bisogno..insomma c'è una festa e quasi tutti vogliono ballare? a me non mi va? se non mi va non mi va...potrei forzarmi e farlo, ma perchè mai?

sulla storia delle cose con uno scopo...beh si effettivamente io lì mi esalto: un'interroga? un dibattito? uno scambio di idee politiche/sociali? per me è un modo anzi x esaltare me stesso e le mie idee...
mi ricordo che nelle interroghe in classe ho sempre avuto la spiccata "bravura" di rispondere facendo "divertire" anche prof e compagni...anche una volta diventato introversone.

Quando invece ci sono situazioni emotive dipende dal momento:

solitamente negli uno vs uno mi esprimo al meglio..o con un gruppo ridotto...
già parlare di me stesso in un gruppo grande lo faccio + malvolentieri.
Una festa? sento il bisogno comunque di concentrarmi con 2-3-4 persone per volta.
Tendo ad escludere dalla mia visuale inconsapevolmente.
Si deve ballare? al 90% al primo tentativo dico quasi sempre no...perchè estroversare non mi piace se non è un'idea che viene da me.
Diversamente ad esempio quando mi vengono i momenti di follia sono pronto pure a girare in piazza a Parigi o Londra con una busta della spesa su per le gambe e sul volto;
o ancora...esempio banalissimo di un paio di anni fa (goliardata da ragazzo):
era venuto nella mia città un cantante poco tempo fa: a fine concerto mi avvicino ai carabinieri (con amici/e intorno) e faccio loro "ma se una volta che esce dai camerini provo a saltargli addosso e baciarlo quanti anni rischio?"
Una cosa del genere nemmeno l'estroversone + folle solitamente lo fa...eppure...io 17enne di allora l'ho fatto giusto per farci x 2 minuti un po' di risate visto che il carabiniere stava sparlottando allegramente con un'amica.


Nono...io credo davvero che la mia introversione sia indipendente da ciò che mi circonda: saranno esperienze negative del passato, situazione familiare o altro...ma mi sono creato un carattere x 180° contrario al precedente e con cui lo alterno a volte inconsapevolemente, altre con la forza.

sfigazz 10-08-2008 01:00

Re: Timidezza selettiva
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds
A me succede una cosa strana...ho la timidezza selettiva!

In pratica mi imbarazzo tantissimo in certe situazioni ed in altre sono coraggiosissimo.

Ad esempio al liceo, quando si facevano le assemblee di istituto, ho diretto qualche assemblea e non avevo problemi a parlare di fronte a tante persone...e poi magari se mi trovavo a parlare faccia a faccia con una persona sola ritornavo il super timido di sempre!

Oppure quando lavoro mi trovo a parlare con tante persone ma sono abbastanza a mio agio, però anche lì quando si scende nel personale mi blocco .

a voi succede/è successo?

è esattamente quello che mi accade, e non riesco a spiegarmi il motivo... mi ritrovo tantissimo in quello che hai scritto!

JohnReds 11-08-2008 03:34

Quote:

Originariamente inviata da Sfigazz
è esattamente quello che mi accade, e non riesco a spiegarmi il motivo... mi ritrovo tantissimo in quello che hai scritto!

Io penso che io e te e altri che hanno questo problema siamo così perchè la timidezza nasce da un timore del confronto, cioè dalla paura di non essere accettati interamente per quello che si è, specie nella parte più intima e importante di ciascuno di noi, ovvero la sfera emotiva...

Invece in un'assemblea, nel luogo di lavoro e a scuola si hanno una serie di certezze, cioè che stiamo con quelle persone perchè un'autorità esterna ci ha obbligato(lo stato per la scuola, il bisogno di lavorare per il lavoro) e quindi non ci sentiamo il peso di "piacere agli altri" per essere accettati, siamo accettati in virtù di rapporti formali e stabiliti per "legge".
Non ci possono cacciare nemmeno se stiamo antipatici, quindi ci sentiamo più sicuri e protetti.

Invece ad una festa per essere accettati per quello che siamo occorre "piacere", nessuno li obbliga ad accettarci anzi ci possono rifiutare o cacciare se lo vogliono, quindi c'è la possibilità del rifiuto, e quindi scattano paure, blocchi e timidezza! :wink:

cc74 11-08-2008 10:22

..

JohnReds 11-08-2008 10:48

Quote:

Originariamente inviata da cc74
Per quel che mi riguarda sono giunta alla conclusione che si tratta di rivestire un ruolo ben definito.

Se sono al lavoro, dove i comportamenti sono predefiniti, so cosa fare ecc.

Anche nelle situazioni informali ho bisogno di un ruolo: padrona di casa, sguattera, baby sitter qualunque cosa....pur di sapere cosa ci si aspetta da me in maniera tale che io possa farlo

Anche nei pochi raduni che ho fatto è stato così: sapevo dove andare, ho potuto assumere il ruolo di navigatore e le cose filavano lisce.

Lasciata a me stessa sento di sbagliare in continuazione.

Sottoscrivo pienamente: Un ruolo da sicurezze e certezze, sai dove andare e come comportanti, conosci le regole da seguire.

Io ad esempio nelle gite scolastiche mi trovavo a mio agio, poichè c'era delle "regole", oppure nei viaggi fuori dalla scuola ma nelle città, dove c'era qualcosa da vedere...invece dovessi andare a ibiza sarebbe il panico!

Il problema è che bisognerebbe scrollarsi di ruolo questo fardello dei ruoli; la mentalità dovrebbe essere: Io sono io, un'entità distinta che fa quello che vuole indipendentemente dal contesto...prima viene la mia personalità e poi viene quello che faccio, non che quello che faccio mi definisce la personalità e come mi sento io nei confronti del mondo...

Certo che, come al solito, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare... :?

dreamday 11-08-2008 10:58

Anche a me capita lo stesso problema, la mia timidezza nasce maggiormente quando devo parlare o comunque interagire con un gruppo di persone nuove che i miei amici conoscono da tempo. Io mi sento come un pesce fuor d'acqua, e mi blocco non parlando quasi mai ottenendo l'esclusione di fatto dal gruppo.
Invece se le conoscenze partono da zero dove non conosco nessuno e l'ambiente e le circostanze favorevoli riesco a diventare un estroverso, infatti mi è capitata una cosa simile tempo fa e gli amici non ci credevano che ero timido!!!
Un'altra costante che mi fa scendere nell'introversione è dovuta al fatto che molti ragazzi/e per approcciare tirino in ballo il personale e quindi lì cado proprio dalle nuvole. Certe situazioni tipo andare in discoteca o cose simili io non le faccio da anni e quindi mi sento davvero l'uomo della preistoria allora invento qualcosa di credibile che già dal tono di voce con cui lo dico uno se ne accorge che è una cavolata ed il rapporto si incrina...

captainmarvel 11-08-2008 13:40

per me è il contrario: non ho troppe difficoltà ad interagire con una persona alla volta, ma quando sono davanti ad un po di gente l'ansia mi blocca, mi sudano le ascelle, inizio ad incespicare sulle parole, il tono di voce mi sale di 4 ottave tanto che sembro un cantante power metal.
ovviamente dipende dal grado di aspettativa di una conversazione: se sono ad un colloquio di lavoro la tensione si fa sentire, se scambio qualche parola con l'edicolante allora è tutto ok.

TristanII 11-08-2008 14:49

Domanda marzulliana (anche un filo eretica): esattamente, la stranezza dov'è che starebbe?

JohnReds 11-08-2008 15:33

Quote:

esattamente, la stranezza dov'è che starebbe?
Se la domanda è riferita a quelli come me, la stranezza c'è eccome: nella contraddizione che siamo sicuri di noi davanti a tante persone, e in altre , magari a parlare con poche, siamo timidi-->il contrario di come "in teoria" dovrebbe essere, come ad esempio nel caso di capitan marvel.

JohnReds2 11-08-2008 17:16

Si, probabilmente la tua è la spiegazione più sensata :?

TristanII 11-08-2008 20:57

Quote:

Originariamente inviata da JohnReds
Quote:

esattamente, la stranezza dov'è che starebbe?
Se la domanda è riferita a quelli come me, la stranezza c'è eccome: nella contraddizione che siamo sicuri di noi davanti a tante persone, e in altre , magari a parlare con poche, siamo timidi-->il contrario di come "in teoria" dovrebbe essere, come ad esempio nel caso di capitan marvel.

La contraddizione non c'è. La discriminante non è il numero di persone ma cosa si fa e si pensa di essere tenuti a fare, di fronte a quelle persone.
Al lavoro in genere si ha un ruolo ben definito che comporta un certo tipo di aspettative, già inscritte nella mansione che si svolge.
Ad una festa, o qualsiasi altro evento poco stutturato (dove non è previsto ricoprire rigidamente un ruolo specifico), entrano in gioco altre abilità - quelle sociali - delle quali com'è noto di solito difettiamo (fondamentalmente perché poco allenate). Tutte le volte che spostiamo l'attenzione dal "compito" che abbiamo da svolgere ad altri eventi accessori, ci viene l'ansia.
Non ti dico niente di nuovo, tu stesso del resto lo dici più volte e anche capitan marvel sta parlando della stessa cosa.

Non penso di sbagliare neanche molto se dico che in linea di massima funziona così per tutti, anche per i meno timidi (per questo non ci trovo nulla di così trascendentale). Noi però siamo degli esageroni. :)

JohnReds2 30-01-2009 02:13

Oggi ho avuto la conferma. In ambiti che non siano emotivi o legati al divertimento, ho molto più coraggio di tanti estroversi e persone disinvolte socialmente. Quando si tratta di abbordare una ragazza o anche solo essere "di compagnia" durante una serata, divento un'interessantissima mummia... :roll:

CapitanFobic 30-01-2009 02:16

brutta cosa la timidezza selettiva
come quelli che non possono lavorare e studiare, ma non han problemi a *****are, poverini, massimo rispetto per il loro dramma :D

ele81 30-01-2009 02:21

Quote:

Originariamente inviata da CapitanFobic
brutta cosa la timidezza selettiva
come quelli che non possono lavorare e studiare, ma non han problemi a *****are, poverini, massimo rispetto per il loro dramma :D


Non hanno problemi a far che ?

CapitanFobic 30-01-2009 02:22

nun se po' scrive :D

ele81 30-01-2009 02:23

Quote:

Originariamente inviata da Foalooke
Quote:

Originariamente inviata da ele81
Quote:

Originariamente inviata da CapitanFobic
brutta cosa la timidezza selettiva
come quelli che non possono lavorare e studiare, ma non han problemi a *****are, poverini, massimo rispetto per il loro dramma :D


Non hanno problemi a far che ?

Scopare?

C'è una a di troppo

JohnReds2 30-01-2009 02:26

Quote:

Originariamente inviata da ele81
Quote:

Originariamente inviata da Foalooke
Quote:

Originariamente inviata da ele81
Quote:

Originariamente inviata da CapitanFobic
brutta cosa la timidezza selettiva
come quelli che non possono lavorare e studiare, ma non han problemi a *****are, poverini, massimo rispetto per il loro dramma :D


Non hanno problemi a far che ?

Scopare?

C'è una a di troppo

Foalooke, sei volgave :P

ele81 30-01-2009 02:36

Aaaah, era trombare...

cancellato2369 01-02-2009 21:16

Re: Timidezza selettiva
 
Quote:

Originariamente inviata da JohnReds
A me succede una cosa strana...ho la timidezza selettiva!

In pratica mi imbarazzo tantissimo in certe situazioni ed in altre sono coraggiosissimo.

Ad esempio al liceo, quando si facevano le assemblee di istituto, ho diretto qualche assemblea e non avevo problemi a parlare di fronte a tante persone...e poi magari se mi trovavo a parlare faccia a faccia con una persona sola ritornavo il super timido di sempre!

Oppure quando lavoro mi trovo a parlare con tante persone ma sono abbastanza a mio agio, però anche lì quando si scende nel personale mi blocco .

a voi succede/è successo?

ne stavo parlando giusto ieri in un mio thread....
nell'ambiente scolastico non riesco quasi a sbloccarmi (se non con le persone con cui ho già confidenza)....è tutto inutile...

al di fuori...sono tutta un'altra persona...

tante volte a scuola quasi no nriesco a guardare in volto le altre persone perchè non ho nulla da dire x attaccare discorso...

le incontro x caso fuori (e anche se abbiamo un rapporto solamente formale di un "ciao" e stop) e mi scateno....

anzi...credo quasi che i miei problemi di silenzio eccessivo dipendono soprattutto dall'ambiente scolastico che lo ritengo formale e costrittivo quanto l'ambiente familiare...e infatti in entrambi gli ambienti sono più inibito del normale...

JohnReds 01-02-2009 21:26

Io invece sono l'opposto: per me la scuola è sempre stato un luogo dove stavo a mio agio...l'unico luogo dove mi sentivo a posto. Anzi la mia disperazione era dovuta al fatto che, appena varcati i cancelli, io non sapevo come stare con i compagni...e le mie amicizie e conoscenze si rarefacevano con l'arrivo delle vacanze. Addirittura il momento per di massima felicità erano le cogestioni quando.

Io non ci vedo tutti questi formalismi...il lavoro è molto peggio, lì la formalità è dura e rigida, ma la scuola no, poi figurati io stavo in un liceo very comunist dove il preside era tollerante e paziente, professori bravi che ti appassionavano alle loro materie...peccato che è tutto finito. :(

Infatti l'abbandono del liceo mi ha messo in grave crisi...l'università non è la stessa cosa, e poi anche quella fra un pò finirà...sento, a distanza di tre anni, di aver perso l'unico posto dove riuscivo ad essere felice...

cancellato2369 01-02-2009 21:37

Quote:

Originariamente inviata da JohnReds
Io invece sono l'opposto: per me la scuola è sempre stato un luogo dove stavo a mio agio...l'unico luogo dove mi sentivo a posto. Anzi la mia disperazione era dovuta al fatto che, appena varcati i cancelli, io non sapevo come stare con i compagni...e le mie amicizie e conoscenze si rarefacevano con l'arrivo delle vacanze. Addirittura il momento per di massima felicità erano le cogestioni quando.

Io non ci vedo tutti questi formalismi...il lavoro è molto peggio, lì la formalità è dura e rigida, ma la scuola no, poi figurati io stavo in un liceo very comunist dove il preside era tollerante e paziente, professori bravi che ti appassionavano alle loro materie...peccato che è tutto finito. :(

Infatti l'abbandono del liceo mi ha messo in grave crisi...l'università non è la stessa cosa, e poi anche quella fra un pò finirà...sento, a distanza di tre anni, di aver perso l'unico posto dove riuscivo ad essere felice...

boh...io mi ricordo che le medie le ho fatte estroversando...i primi mesi di liceo anche....poi pian pian mi sono sempre più inibito fino a parlare poco e nulla se non con chi avevo confidenza...

cioè...non che sia mai stato il tipo che viene schernito in un angolino...anzi mi son sempre fatto valere...le interrogazioni le facevo sempre scherzando con i prof e facendo ridere loro e compagni, stesse cose nei momenti in cui mi si nominava e venivo messo all'interno della conversazione...

però...beh quando si tratta/trattava di sedersi davanti ad una compagna di cui sapevi il nome e nulla di altro....bah...volendo una battutina sulla lezione mi veniva anche...MA NON L'HO MAI VISTO IL LUOGO APPROPRIATO X INIZIARE UNA CONVERSAZIONE SCHERZOSA O SERIA (e per uno che di solito ha poche parole è un blocco in più...).

X sentirmi libero di conversare con una persona devo sentirmi libero di dare buffetti, provocare, creare reazioni ecc...ecc...e questo nel rapporto tra "banchi", con il prof pronto a richiamare, stando attento a non fare troppa confusione, con la persona accanto che intanto un po' prende appunti, un po' si rigira i pollici, un po' rivolge la parola all'altra compagna...beh...lì per lì a parte ammutolirmi negli ultimi anni non sono riuscito a fare molto altro....testa completamente vuota...

poi se era una persona con cui avevo preso confidenza al di fuori delle lezioni era un altro paio di maniche...

viceversa se incontro qualcuna/o in piazza lo tratto quasi da "amicona/e"....non ho quasi freno....

un po' mi spiace....perchè di fatto una volta che mi sono isolato la scuola per un ragazzo solo/TIMIDO può essere un'ottima scusante x conoscere gente...e invece quasi x assurdo a me negli ultimi 2-3 anni ha costituito quasi la base del mio problema...

JohnReds 01-02-2009 21:42

Mah io quando sono al max dell'estroversione rimango sempre uno di poche parole, quindi la scuola, dove il max che puoi fare è una battuta ogni tanto, ed è "normale" essere composti, io mi sentivo a posto e uguale agli altri....invece in una piazza tutte dove è normale quelle cose che hai elencato, fare buffetti, fare l'amicone, ecc. , divento un disadattato dato che non mi viene di farli...

cancellato2369 01-02-2009 21:48

Quote:

Originariamente inviata da JohnReds
Mah io quando sono al max dell'estroversione rimango sempre uno di poche parole, quindi la scuola, dove il max che puoi fare è una battuta ogni tanto, ed è "normale" essere composti, io mi sentivo a posto e uguale agli altri....invece in una piazza tutte dove è normale quelle cose che hai elencato, fare buffetti, fare l'amicone, ecc. , divento un disadattato dato che non mi viene di farli...

ci diamo lezioni private a vicenda?? :lol:

io ti insegno a dare buffetti fregandotene...e tu mi insegni a dire frasi lapidarie in circostanze che ritengo "obbligate" :lol:

a me è proprio quel "dovere" che mi blocca...momento di silenzio? ci si aspetta che dopo 1 ora di lezione tu abbia qualcosa da dire di punto in bianco con la compagna di banco...ecco...io dopo 1 ora di silenzio non so farlo...ho solo altro silenzio...

bene o male una volta che la conversazione è iniziata e che sono entrato in confidenza con l'altro invece reggo prese per il posteriore, mazzate ecc...ecc..

x certi versi so che è assurdo: in tanti timidi dicono sempre "basta trovare il coraggio a lezione x dire la prima frase e poi pian piano si fa il resto..."...per me assurdamente è il contrario...o sento la libertà 100% e la spontaneità del rapporto o viceversa se deve essere qualcosa di obbligato solo perchè sei compagno di banco di quella persona è finita....

e x certi versi crea quasi più disagio della timidezza "normale". In questo caso infatti puoi tentare di evitare le occasioni esterne e/o affrontarle inizialmente in maniera soft....

nel mio...beh pur essendo magari capace se sono in forma di estroversare all'esterno la vita mi costringe ugualmente a vedere le stesse persone ogni mattina fianco a fianco già sapendo che non inizierò con loro una conversazione, con conseguente disagio...

almeno all'aperto, fuori...puoi scegliere di prendere e andartene via...
a scuola....CI DEVI STARE...

calisclero 01-02-2009 21:50

Quote:

Originariamente inviata da giova88
almeno all'aperto, fuori...puoi scegliere di prendere e andartene via...
a scuola....CI DEVI STARE...

ma non vai all'uni?
c'è la frequenza obbligatoria?

cancellato2369 01-02-2009 21:59

Quote:

Originariamente inviata da calisclero
Quote:

Originariamente inviata da giova88
almeno all'aperto, fuori...puoi scegliere di prendere e andartene via...
a scuola....CI DEVI STARE...

ma non vai all'uni?
c'è la frequenza obbligatoria?

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