Si, probabilmente la tua è la spiegazione più sensata :?
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Al lavoro in genere si ha un ruolo ben definito che comporta un certo tipo di aspettative, già inscritte nella mansione che si svolge. Ad una festa, o qualsiasi altro evento poco stutturato (dove non è previsto ricoprire rigidamente un ruolo specifico), entrano in gioco altre abilità - quelle sociali - delle quali com'è noto di solito difettiamo (fondamentalmente perché poco allenate). Tutte le volte che spostiamo l'attenzione dal "compito" che abbiamo da svolgere ad altri eventi accessori, ci viene l'ansia. Non ti dico niente di nuovo, tu stesso del resto lo dici più volte e anche capitan marvel sta parlando della stessa cosa. Non penso di sbagliare neanche molto se dico che in linea di massima funziona così per tutti, anche per i meno timidi (per questo non ci trovo nulla di così trascendentale). Noi però siamo degli esageroni. :) |
Oggi ho avuto la conferma. In ambiti che non siano emotivi o legati al divertimento, ho molto più coraggio di tanti estroversi e persone disinvolte socialmente. Quando si tratta di abbordare una ragazza o anche solo essere "di compagnia" durante una serata, divento un'interessantissima mummia... :roll:
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brutta cosa la timidezza selettiva
come quelli che non possono lavorare e studiare, ma non han problemi a *****are, poverini, massimo rispetto per il loro dramma :D |
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Non hanno problemi a far che ? |
nun se po' scrive :D
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Aaaah, era trombare...
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Re: Timidezza selettiva
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nell'ambiente scolastico non riesco quasi a sbloccarmi (se non con le persone con cui ho già confidenza)....è tutto inutile... al di fuori...sono tutta un'altra persona... tante volte a scuola quasi no nriesco a guardare in volto le altre persone perchè non ho nulla da dire x attaccare discorso... le incontro x caso fuori (e anche se abbiamo un rapporto solamente formale di un "ciao" e stop) e mi scateno.... anzi...credo quasi che i miei problemi di silenzio eccessivo dipendono soprattutto dall'ambiente scolastico che lo ritengo formale e costrittivo quanto l'ambiente familiare...e infatti in entrambi gli ambienti sono più inibito del normale... |
Io invece sono l'opposto: per me la scuola è sempre stato un luogo dove stavo a mio agio...l'unico luogo dove mi sentivo a posto. Anzi la mia disperazione era dovuta al fatto che, appena varcati i cancelli, io non sapevo come stare con i compagni...e le mie amicizie e conoscenze si rarefacevano con l'arrivo delle vacanze. Addirittura il momento per di massima felicità erano le cogestioni quando.
Io non ci vedo tutti questi formalismi...il lavoro è molto peggio, lì la formalità è dura e rigida, ma la scuola no, poi figurati io stavo in un liceo very comunist dove il preside era tollerante e paziente, professori bravi che ti appassionavano alle loro materie...peccato che è tutto finito. :( Infatti l'abbandono del liceo mi ha messo in grave crisi...l'università non è la stessa cosa, e poi anche quella fra un pò finirà...sento, a distanza di tre anni, di aver perso l'unico posto dove riuscivo ad essere felice... |
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cioè...non che sia mai stato il tipo che viene schernito in un angolino...anzi mi son sempre fatto valere...le interrogazioni le facevo sempre scherzando con i prof e facendo ridere loro e compagni, stesse cose nei momenti in cui mi si nominava e venivo messo all'interno della conversazione... però...beh quando si tratta/trattava di sedersi davanti ad una compagna di cui sapevi il nome e nulla di altro....bah...volendo una battutina sulla lezione mi veniva anche...MA NON L'HO MAI VISTO IL LUOGO APPROPRIATO X INIZIARE UNA CONVERSAZIONE SCHERZOSA O SERIA (e per uno che di solito ha poche parole è un blocco in più...). X sentirmi libero di conversare con una persona devo sentirmi libero di dare buffetti, provocare, creare reazioni ecc...ecc...e questo nel rapporto tra "banchi", con il prof pronto a richiamare, stando attento a non fare troppa confusione, con la persona accanto che intanto un po' prende appunti, un po' si rigira i pollici, un po' rivolge la parola all'altra compagna...beh...lì per lì a parte ammutolirmi negli ultimi anni non sono riuscito a fare molto altro....testa completamente vuota... poi se era una persona con cui avevo preso confidenza al di fuori delle lezioni era un altro paio di maniche... viceversa se incontro qualcuna/o in piazza lo tratto quasi da "amicona/e"....non ho quasi freno.... un po' mi spiace....perchè di fatto una volta che mi sono isolato la scuola per un ragazzo solo/TIMIDO può essere un'ottima scusante x conoscere gente...e invece quasi x assurdo a me negli ultimi 2-3 anni ha costituito quasi la base del mio problema... |
Mah io quando sono al max dell'estroversione rimango sempre uno di poche parole, quindi la scuola, dove il max che puoi fare è una battuta ogni tanto, ed è "normale" essere composti, io mi sentivo a posto e uguale agli altri....invece in una piazza tutte dove è normale quelle cose che hai elencato, fare buffetti, fare l'amicone, ecc. , divento un disadattato dato che non mi viene di farli...
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io ti insegno a dare buffetti fregandotene...e tu mi insegni a dire frasi lapidarie in circostanze che ritengo "obbligate" :lol: a me è proprio quel "dovere" che mi blocca...momento di silenzio? ci si aspetta che dopo 1 ora di lezione tu abbia qualcosa da dire di punto in bianco con la compagna di banco...ecco...io dopo 1 ora di silenzio non so farlo...ho solo altro silenzio... bene o male una volta che la conversazione è iniziata e che sono entrato in confidenza con l'altro invece reggo prese per il posteriore, mazzate ecc...ecc.. x certi versi so che è assurdo: in tanti timidi dicono sempre "basta trovare il coraggio a lezione x dire la prima frase e poi pian piano si fa il resto..."...per me assurdamente è il contrario...o sento la libertà 100% e la spontaneità del rapporto o viceversa se deve essere qualcosa di obbligato solo perchè sei compagno di banco di quella persona è finita.... e x certi versi crea quasi più disagio della timidezza "normale". In questo caso infatti puoi tentare di evitare le occasioni esterne e/o affrontarle inizialmente in maniera soft.... nel mio...beh pur essendo magari capace se sono in forma di estroversare all'esterno la vita mi costringe ugualmente a vedere le stesse persone ogni mattina fianco a fianco già sapendo che non inizierò con loro una conversazione, con conseguente disagio... almeno all'aperto, fuori...puoi scegliere di prendere e andartene via... a scuola....CI DEVI STARE... |
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c'è la frequenza obbligatoria? |
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