Timidezza selettiva
A me succede una cosa strana...ho la timidezza selettiva!
In pratica mi imbarazzo tantissimo in certe situazioni ed in altre sono coraggiosissimo. Ad esempio al liceo, quando si facevano le assemblee di istituto, ho diretto qualche assemblea e non avevo problemi a parlare di fronte a tante persone...e poi magari se mi trovavo a parlare faccia a faccia con una persona sola ritornavo il super timido di sempre! Oppure quando lavoro mi trovo a parlare con tante persone ma sono abbastanza a mio agio, però anche lì quando si scende nel personale mi blocco . a voi succede/è successo? |
Re: Timidezza selettiva
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Stessa identica situazione, con stessa identica persona una volta posso reagire in un modo e la volta dopo all'opposto. A volte posso perderci la gola x ribadire la mia idea, altre volte (anche se minori) posso lasciar correre continuando a guardare nel vuoto. A volte mi sento il migliore al mondo in grado di spazzare tutto e tutti, in grado di provare a conoscere e fare battute con le 3 sconosciute in piazza tanto carine...e a volte non mi va di spiaccicare parola per intere ore/sere nemmeno con le persone che più mi conoscono. Solitamente non temo di esprimere i miei sentimenti che siano d'odio o di amore...se proprio voglio essere evasivo lo faccio attraverso battute...eppure quando ho letto una semplice poesia a delle amiche il cuore batteva talmente tanto, la mando tremava così freneticamente che dovevo sostenerla appoggiandola al petto. |
a me semmai il contrario,con una persona davanti posso cavarmela,con tante..non mi ci trovo mai,chissa perche' :D
cmq e' normale che ci siano situazioni in cui la timidezza e' piu' invadente e in altre meno :? |
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claro che si
abbasso gli estroversoni che intimidiscono |
Si, anche a me succede... :?
Soprattutto divento un peperone quando mi chiedono delle mie cose personali o che mi stanno particolarmente care :oops: La gente così pensa che mi ha offeso, quando invece non c'è nessunissimo motivo di arrossire in quella maniera...... :roll: anche da persona a persona la mia fobicità cambia drasticamente... |
idem. :)
Al lavoro ad es quando vado in fiera mi sento a mio agio, anche quando aime succede che dall'altra parte trovo uno che ne sa piu di me e mi devo arrampicare su gli specchi per rispondere. Mentre quanto incontro o mi presentano una persona che non conosco solitamente sono timido e dico poche parole, se la conosco sono meno timodo. Viceversa se l'altra persone si interessa alla fotografia o allla musica metal divento chiaccherone perche se mie passioni. |
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A me in linea di massima mi fanno star bene le situazioni dove è in gioco la mia parte razionale-logica, mentre sono bloccato non appena entra in gioco la sfera emozionale-personale. Ad esempio mi sonosempre trovato a mio agio quando dovevo fare le interrogazioni o gli esami orali, anzi meglio se li facevo davanti a tutta la classe. In pratica quando c'è uno "scopo" che non sia il divertirsi! Assemblee , discussioni pubbliche, anche il teatro, ma assolutamente no una festa! :o |
io mi sento molto a disagio in situazioni in cui devo interagire con un gruppo già formato...
...se invece conosco le persone nn ho particolari problemi ..o meglio nn mi faccio tanti problemi se nn ho niente da dire e me ne sto solo ad ascoltare ..ma sicuramente la situazione che prediligo è quella in cui devo comunicare con una persona soltanto.. meglio se donna ..bella e interessante :lol: |
Si succede smepre, se ho davanti una persona a quattrocchi, salvo rari casi, mi comporto normalmente e mi faccio valere.
Se questa persona è in gruppo (es con i suoi amici) li mi blocco, mi mette soggezione stà cosa....anche perche spesso c'è il comportamento del branco ed i vigliacchi fanno commenti tra di loro senza dirtele in faccia certe cose |
La mia timidezza è selettiva su basi non relazionali, ma contestuali: basta che l'ambiente che mi circonda sia lindo, asettico, con tavoli scrivanie pc fax, gente incravattata, macchinette del caffé, faldoni, scaffali, penne, matite e mi tramuto improvvisamente nel fratello introverso di Raymond Babbit 8)
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sulla storia delle cose con uno scopo...beh si effettivamente io lì mi esalto: un'interroga? un dibattito? uno scambio di idee politiche/sociali? per me è un modo anzi x esaltare me stesso e le mie idee... mi ricordo che nelle interroghe in classe ho sempre avuto la spiccata "bravura" di rispondere facendo "divertire" anche prof e compagni...anche una volta diventato introversone. Quando invece ci sono situazioni emotive dipende dal momento: solitamente negli uno vs uno mi esprimo al meglio..o con un gruppo ridotto... già parlare di me stesso in un gruppo grande lo faccio + malvolentieri. Una festa? sento il bisogno comunque di concentrarmi con 2-3-4 persone per volta. Tendo ad escludere dalla mia visuale inconsapevolmente. Si deve ballare? al 90% al primo tentativo dico quasi sempre no...perchè estroversare non mi piace se non è un'idea che viene da me. Diversamente ad esempio quando mi vengono i momenti di follia sono pronto pure a girare in piazza a Parigi o Londra con una busta della spesa su per le gambe e sul volto; o ancora...esempio banalissimo di un paio di anni fa (goliardata da ragazzo): era venuto nella mia città un cantante poco tempo fa: a fine concerto mi avvicino ai carabinieri (con amici/e intorno) e faccio loro "ma se una volta che esce dai camerini provo a saltargli addosso e baciarlo quanti anni rischio?" Una cosa del genere nemmeno l'estroversone + folle solitamente lo fa...eppure...io 17enne di allora l'ho fatto giusto per farci x 2 minuti un po' di risate visto che il carabiniere stava sparlottando allegramente con un'amica. Nono...io credo davvero che la mia introversione sia indipendente da ciò che mi circonda: saranno esperienze negative del passato, situazione familiare o altro...ma mi sono creato un carattere x 180° contrario al precedente e con cui lo alterno a volte inconsapevolemente, altre con la forza. |
Re: Timidezza selettiva
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Invece in un'assemblea, nel luogo di lavoro e a scuola si hanno una serie di certezze, cioè che stiamo con quelle persone perchè un'autorità esterna ci ha obbligato(lo stato per la scuola, il bisogno di lavorare per il lavoro) e quindi non ci sentiamo il peso di "piacere agli altri" per essere accettati, siamo accettati in virtù di rapporti formali e stabiliti per "legge". Non ci possono cacciare nemmeno se stiamo antipatici, quindi ci sentiamo più sicuri e protetti. Invece ad una festa per essere accettati per quello che siamo occorre "piacere", nessuno li obbliga ad accettarci anzi ci possono rifiutare o cacciare se lo vogliono, quindi c'è la possibilità del rifiuto, e quindi scattano paure, blocchi e timidezza! :wink: |
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Io ad esempio nelle gite scolastiche mi trovavo a mio agio, poichè c'era delle "regole", oppure nei viaggi fuori dalla scuola ma nelle città, dove c'era qualcosa da vedere...invece dovessi andare a ibiza sarebbe il panico! Il problema è che bisognerebbe scrollarsi di ruolo questo fardello dei ruoli; la mentalità dovrebbe essere: Io sono io, un'entità distinta che fa quello che vuole indipendentemente dal contesto...prima viene la mia personalità e poi viene quello che faccio, non che quello che faccio mi definisce la personalità e come mi sento io nei confronti del mondo... Certo che, come al solito, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare... :? |
Anche a me capita lo stesso problema, la mia timidezza nasce maggiormente quando devo parlare o comunque interagire con un gruppo di persone nuove che i miei amici conoscono da tempo. Io mi sento come un pesce fuor d'acqua, e mi blocco non parlando quasi mai ottenendo l'esclusione di fatto dal gruppo.
Invece se le conoscenze partono da zero dove non conosco nessuno e l'ambiente e le circostanze favorevoli riesco a diventare un estroverso, infatti mi è capitata una cosa simile tempo fa e gli amici non ci credevano che ero timido!!! Un'altra costante che mi fa scendere nell'introversione è dovuta al fatto che molti ragazzi/e per approcciare tirino in ballo il personale e quindi lì cado proprio dalle nuvole. Certe situazioni tipo andare in discoteca o cose simili io non le faccio da anni e quindi mi sento davvero l'uomo della preistoria allora invento qualcosa di credibile che già dal tono di voce con cui lo dico uno se ne accorge che è una cavolata ed il rapporto si incrina... |
per me è il contrario: non ho troppe difficoltà ad interagire con una persona alla volta, ma quando sono davanti ad un po di gente l'ansia mi blocca, mi sudano le ascelle, inizio ad incespicare sulle parole, il tono di voce mi sale di 4 ottave tanto che sembro un cantante power metal.
ovviamente dipende dal grado di aspettativa di una conversazione: se sono ad un colloquio di lavoro la tensione si fa sentire, se scambio qualche parola con l'edicolante allora è tutto ok. |
Domanda marzulliana (anche un filo eretica): esattamente, la stranezza dov'è che starebbe?
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