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La sindrome del cavaliere bianco
Link per approfondire.
Non è una sindrome reale, più che altro descrive un tratto di certe personalità maschili, la controparte femminile che più gli si avvicina è forse la sindrome della crocerossina. A vederla così pare una brutta cosa da egoisti. Una forma di accettazione? un facile tornaconto? Personalmente io mi comporto così non solo con le ragazze ma con tutti. Mi sono accorto che le persone che stanno bene non mi interessano, le vedo diverse da me e irraggiungibili, fatico a comprendere come funzionano e cosa le spinge dentro. Perché cercare o accettare solo le persone "danneggiate"? Forse perché in fondo non ho autostima e sento di non avere niente da offrire alle persone tranne aiutarle nei loro problemi. Forse è perché sono esperto di problemi, ho avuto problemi tutta la mia vita ed è rassicurante restare intorno a quello a cui sono abituato e conosco da sempre rispetto forse la normalità o peggio l'armonia che aprono scenari sconosciuti con cui non saprei che approccio avere. Qualcuno di voi ci si riconosce? |
A me il cavaliere bianco sembra uno zerbino. Il classico friendzonato
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Re: La sindrome del cavaliere bianco
odio che debbano catalogare sempre tutto, cosa c'e' di piu' bello che aiutare chi si ama? fra le due cose aiutare e' piu' nobile che un amare che non si sa bene che vuol dire divertirsi, scopare o non so...dall'articolo invece sembra sia piu' nobile la seconda
riguardo alla selezione...be' e' normale, nessuno ha da ridire o trova nulla di male che uno si prende un gattino abbandonato con gli occhioni grandi e non una tigre selvaggia e' bello voler aiutare e poi persone che soffrono o han sofferto non e' solo che son prede facili ma facilmente hanno un sentire piu' profondo che (se si e' cavalieri bianchi o crocerossine) si capisce meglio, si e' piu' in sintonia soprattutto se anche noi si han difficolta' gente che nessun problema e' come mondi a parte, alieni, con cui non si riesce a stabilire quel rapporto empatico (anzitutto loro verso di noi) unica cosa bisogna aiutare persone che desiderano tale aiuto...ci son tanti che lo vorrebbero, ma magari non e' la strafiga viziata che ci piace tanto, almeno non in maniera immediata perché poi tutti han bisogno di un certo sostegno, solo devono esser loro a volere e accettare il nostro ... e poi appunto occorre dispensarlo nel modo giusto es. non facendolo pesare, del nostro aiutare l'altro deve accorgersene appena, non deve esser una cosa squilibrata che fa sentire l'altro su un piano inferiore |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
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certamente non mi riconosco nel percepire queste cose (cito dal link) Quote:
una ragazza carina, triste e sola, che solo grazie al mio aiuto riesce e sorridere sarebbe l'ideale ahah |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
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Io certo sono piu' che i miei problemi...pero' sono anche i miei problemi. Avessi avuto una vita chesso' tutta sempre serena sarei un'altra persona, ragionerei diversamente. In parte anche ora, e' quel che si dice che es. i soldi, il successo ecc. cambian le persone. Magari una e' grassa e insicura, invece quando magra se la tira. Possiam dire che e' esattamente la stessa persona? E poi non si tratta di non piacere, ma se es. un gatto so che sta gia' benissimo dov'e' e anzi quando mi avvicino mi soffia penso che non ha bisogno di me, non e' che non lo amo, neanche mi pongo il problema, posso anche amarlo ma so che non puo' esser reciproco e passo oltre. Poi vedo un gattino magrolino abbandonato che mi si struscia e so che insieme possiam renderci felici entrambi |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
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Uno conosce una persona in un momento e sicuramente c'e' un carattere di fondo (dato in buona parte anche dalle esperienze passate) e poi c'e' quello contingente... magari vedi una ragazza con qualche chilo in piu' ma carina e tanto umile, non puoi a priori sapere magra come si comporterebbe, non lo sa neanche l'interessata. E poi c'e' la seconda parte che dicevo io es. vedo persone estroversissime posso anche stimarle e a volte mi capita ma so che facilmente neanche posso ambire alla loro amicizia. Non vedo nulla di male nel scartarle e interessarmi a persone con cui invece possa stabilirsi un rapporto reciproco. O idem neanche prendere in considerazione gli strafighi o attori famosi o chesso'. Poi insomma io qui ho parlato di reciprocita' se es. con una situazione economica normale si cerca sistematicamente la persona es. fra chi chiede l'elemosina il discorso in effetti e' diverso. |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
la sofferenza per me puo' di piu' mostrare l'anima di una persona al di la' di magari tutte le sovrastrutture e convenzioni usuali, infatti le persone alle difficolta' reagiscono molto diversamente
se una persona la vedo solo imperscrutabile-imperturbabile non ne sento la parte umana, mi sembra di non riuscire a accedere davvero a lei comunque si' scelgo per il carattere, alla fine sono molto selettiva, mentre le persone con problemi (che poi possa esserci effettivamente utile io e' altra storia) non mancano . |
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Re: La sindrome del cavaliere bianco
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“me c— ...” :D |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
Se poi anche l'altro sta con te per suppprtarti, il rischio è di diventare un gruppo di mutuo aiuto,piú che una coppia.
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Re: La sindrome del cavaliere bianco
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Re: La sindrome del cavaliere bianco
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Esiste??????? |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
non ho questo tipo di reazione ai problemi di donne random. faccio miei invece quelli di donne che mi piacciono, ma non pretendo di risolverli (però "li sento").
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Re: La sindrome del cavaliere bianco
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sole non ne ho ancora trovate |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
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E' come chiedersi "perché una persona brutta non accetta di stare con una bellissima?" semplicemente perché la persona bellissima ne cercherà una bella. Non è che si ha scelta, o si sta con persone così (si accettano persone con danni e problemi simili) o si sta da soli perché una persona senza problemi non vuol certo ammorbarsi con chi non sta bene. Alla fine dovresti chiederti se hai davvero scelta. A me sembra in genere che non si ha molta scelta quando si hanno dei disagi (disagi mentali, disabilità, nanismo ecc. ecc.) e non si possiedono elementi di compensazione adeguati. O si frequentano persone con disagi simili con le quali si ha qualche possibilità di accettazione e condivisione, o si sta da soli. Il fatto che tu veda certe persone come irraggiungibili (in relazione al tuo stato di salute e sociale) potrebbe essere qualcosa di reale finché ti trovi in questo stato. Poi può essere che c'è un meccanismo di identificazione/solidarietà. Pensi magari che se qualcuno facesse o avesse fatto per te - che hai certi problemi - determinate cose magari potresti o avresti potuto star meglio, ed inizi così a fare certe cose per primo identificando disagi della stessa gravità o magari maggiori. Spesso a me è capitato di vedere persone sole e pensando a me stesso quando ero solo e non avevo nessuno con cui parlare mi è venuta voglia di ascoltarle, altrimenti forse non l'avrei fatto. Ma questa mica è una malattia. L'amore ha anche delle componenti di compassione e simpatia verso il simile. Io non ci trovo nulla di male nemmeno ad avere un po' di compassione e simpatia per sé. Non ci si può innamorare di una ragazza anche perché ha quel tipo di postura con la testa bassa e magari fa tenerezza questa cosa perché magari è una cosa di cui soffriamo anche noi? :nonso: Come si fa a disgiungere una persona dai suoi disagi, problemi e stato di salute? |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
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Se sono a casa e io non sto molto bene, mia mamma pure ha problemi ed anche il gatto allora tenderanno a esser piu' loro nei miei pensieri e magari non avro' voglia di andare al mare o in disco con l'amico e neanche troppo a passeggiare col cane, ci posso andare magari proprio per distrarmi, ma poi voglio tornare a casa e mettermi io nel letto e vedere come stanno mamma e gatto (supponendo parita' di affetto per mamma, gatto, amico e cane). A parita' di sentimento per A e B se vedo A in difficoltà ha senso mi venga piu' slancio verso di lui/lei , sia piu' lui/lei nei miei pensieri di B (se mia sorella va a fuoco e mio fratello vuole che gli faccia compagnia e racconti barzellette penserò prima a mia sorella) . E lo stesso quando non conosco ne' A, ne' B ha senso che (altre caratteristiche loro personali a parte) istintivamente sia piu' mossa (emotivamente e di conseguenza magari anche affettivamente) verso di A. |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
Penso che sarei attratto da donzelle in difficoltà perché sarebbero più propense ad apprezzare tratti della mia personalità. Potrei usare le mie qualità per "conquistarla", per farla stare meglio e rendermi indispensabile.
Negli ultimi tempi sono piaciuto a 3 ragazze, 2 che soffrono di depressione e l'altra di ansia generalizzata, empathic power. |
Re: La sindrome del cavaliere bianco
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