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Bart_ 27-03-2018 20:18

Ciao, cerco di aprirmi in anonimo
 
Ciao a te che stai leggendo.
Sono un ragazzo di 17 anni, vivo nel nord est italia più precisamente in un paesino sotto le montagne, sperduto e con pochi abitanti.
Frequento una tra le tre scuole più rinomate in italia nel settore informatico.
Sono in quarta superiore, in una classe di tutti ragazzi.
Si beh...nella mia scuola non ci sono tante ragazze, si possono contare sulle dita.
Sono molto conosciuto dalle persone per il modo in cui mi esprimo, molto diretto, per il mio sorriso sempre all'attivo, per la mia passione per il mondo del culturismo.
Ho un bel fisico ed ho molti amici.
Nessuno però, oltre a una persona molto vicino a me e lo psicologo della scuola, sa che a volte, verso sera, al buio, mentre sono solo, cado in una specie di depressione.
Inizio a pensare alla mia vita, a quello che non ho ancora fatto ma che voglio fare, consapevole del fatto che forse non lo potrò mai fare.
Pensare mi rattrista e in questo stesso momento sto versando lacrime.
Non me ne capacito, all'esterno non tralascio niente di questa mia solitudine, ma dentro di me sto morendo lentamente.
Non ho una ragazza e l'unica che ho mai voluto sta con un altro da molti anni e sono felici insieme.
Come è iniziata questa "depressione", se cosi' può essere chiamata..
Settembre 2016, terza superiore, vado male a scuola e fumo un grammo a settimana. Mi sento bene, nessuna avvertenza di solitudine.
Gennaio 2017, decido di smettere di fumare qualsiasi cosa e inizio a studiare.
Supero l'anno senza alcun problema...Novembre 2017, inizia la solitudine e la depressione.
Da cosa può essere causata ancora non lo so, ma sfociava molto di rado quasi 1 volta ogni 2/3 settimane e mai in pianto o rabbia; solo in tristezza.
Metà Gennaio 2018, inizia la rabbia e la voglia di "farla finita".
Fumo una canna e sto meglio per il prossimo mese.
Marzo 2018, stasera ho pianto per 20 minuti.
Non capisco, tutt'ora, dopo tutto questo tempo, per quale diavolo di motivo io sia triste.
Sarà perchè non ho mai avuto qualcuno, in questi anni, con cui condividere i mie sentimenti e sfogarmi?
Non lo so.
La mia famiglia non è né benestante né povera, una via di mezzo.
Tira avanti come può, i miei fanno i salti mortali per non farmi mancare mai niente, e lo so.
Ho una moto e mi diverto molto a correre, anche se spesso non muoio per miracolo.
Mi piace arrivare al limite, capire fino a dove posso spingermi.
Ogni volta spingo un po di più.
I miei sono molto religiosi, Testimoni di Geova.
Niente da dire, bellissima religione con bellissimi ideali.
Brave persone, rispettano la libertà degli altri e non si espongono mai nelle controversie e neanche nella politica.
Il loro ideale di vita è amare Dio e amare il prossimo.
A me dispiace ma non sento questo desiderio.
Ora ti starai chiedendo: come diavolo sei finito qui?
Stasera ho pianto e non è normale che un ragazzo di 17 anni nelle mie condizioni pianga.
Insomma, un uomo vero non piange, all'esterno almeno.
Voglio capire il perchè di quello che mi sta accadendo, cosi' ho digitato su google "ho 17 anni e piango"; primo risultato.
Il psicologo (sperando si scriva cosi') della scuola dice che è dovuto da un insicurezza, probabilmente quella economica oppure dalla paura di deludere le aspettative di mio padre, ma neanche lui ne è tanto sicuro, visto che ho fatto solo una seduta.

Chiedo aiuto a te, non mi sono mai aperto verso qualcuno, specialmente con qualcuno che non conosco ne ho mai visto.

Pluvia 09-04-2018 18:43

Re: Ciao, cerco di aprirmi in anonimo
 
Quote:

Originariamente inviata da Bart_ (Messaggio 2091004)
I miei sono molto religiosi, Testimoni di Geova.
Niente da dire, bellissima religione con bellissimi ideali.
Brave persone, rispettano la libertà degli altri e non si espongono mai nelle controversie e neanche nella politica.
Il loro ideale di vita è amare Dio e amare il prossimo.

Tra loro forse, e per chi mantiene omologazione e intesa; al contrario l'ostracismo geovista, ad esempio, dimostra intolleranza e settarismo.


Benvenuto Bart.

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Buona permanenza.

Bart_ 09-04-2018 20:00

Re: Ciao, cerco di aprirmi in anonimo
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 2094886)
La questione si mostra nel modo in cui ti presenti, facendo una descrizione dettagliata, razionale, ragionevole, ecc., in cui però manca un'identità integrata.
Andare al limite è un modo per avere e sentire (per quanto possibile) un limite, un confine, cioè un'identità.

Quindi è tutto causato dal fatto che non ho ancora un'identità? Grazie.
Ps: Da circa due settimane non è più accaduto niente, mi tengo il più possibile occupato per evitare di pensare

Melancholio 09-04-2018 20:15

Re: Ciao, cerco di aprirmi in anonimo
 
andare al limite ha a che fare col non pensare, si raggiunge l'estasi, dove scompra lo spazio e il tempo. Ha un pò a che fare come quando alzi il volume della radio... Non pensare.
Non devi pensare. Pensare fa male e alla tua èta non serve.
Fai una cosa Bart: vai via dal paesino e vai in una grande città per studiare. Le ragazze ti salteranno addosso.
17 anni dannazione

li avessi io

benvenuto

Inosservato 09-04-2018 20:33

Re: Ciao, cerco di aprirmi in anonimo
 
benvenuto :applauso:

Sickle 10-04-2018 17:12

Re: Ciao, cerco di aprirmi in anonimo
 
:ciao:

Bart_ 11-04-2018 08:03

Re: Ciao, cerco di aprirmi in anonimo
 
Ok penso che @Joseph ci abbia preso in pieno.
Ringrazio di cuore tutti, mi avete dato un'enorme aiuto :)


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