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Ossessione del riposo eterno
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Re: Ossessione del riposo eterno
In effetti la ricerca del riposo eterno non dovrebbe essere il desiderio di un giovane, non è la normalità.
Mi rendo conto che nella vita ci vogliono alcune cose per gustarla appieno: lavoro, amici,famiglia,amore. Quando manca anche uno di questi elementi , il riposo eterno diventa un obbiettivo. Bella l'idea di una tomba di famiglia, per essere tutti uniti nelle preghiere di chi verrà un giorno a portare i fiori. Confesso che anche io quando vado al cimitero invidio due cose ai ns defunti: la pace eterna , senza emozioni né sofferenze (speriamo!!!!!) e guardando le foto anche di miei paesani o parenti penso che loro sono riusciti a creare una famiglia, amare il lavoro e una vita sociale intensa. Noi viviamo nel limbo della sofferenza senza alcuna utilità sociale. La nostra presenza è dietro le quinte di una vita che non vogliamo vivere cosi o semplicemente non ci interessa vivere perché non l'abbiamo mai chiesto noi di nascere. |
Re: Ossessione del riposo eterno
Bah, finché stai lì a pensare ai cimiteri, agli antenati "da omaggiare" e tutto il resto, non credo si tratti di vera fascinazione per la morte.
A me sembrano quelle cose un po' romantiche, forse anche consolatorie... non saprei! La morte è un non-stato, in cui non c'è percezione ed auto-percezione. Ci siamo stati tutti prima di nascere, e tutti ci torneremo. In fondo sappiamo cos'è. |
Re: Ossessione del riposo eterno
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Ho idea che la nostra famiglia sia bellamente avviata verso l'estinzione, mancando una nuova generazione. L'idea della tomba di famiglia mi sta ossessionando, ma non trova consensi. |
Re: Ossessione del riposo eterno
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Re: Ossessione del riposo eterno
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A volte spero in qualcosa di rapido, che annienti la coscienza in un lampo, ma l'agonia, il rendersi conto che il momento è arrivato, finchè la lucidità mentale lo permetta, be'... ti confesso che non mi dispiacerebbe affatto. |
Re: Ossessione del riposo eterno
Il riposo eterno è un'idea molto consolatoria. È da quando sono piccola che sono attratta dalla morte, dai cimiteri e dall'oscurita. Nei momenti di maggior angoscia e depressione trovo conforto nell'auspicare una morte rapida e improvvisa.
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Re: Ossessione del riposo eterno
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Oggi provo un senso di pace ogni volta che ci vado, mi rilassano. |
Re: Ossessione del riposo eterno
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Re: Ossessione del riposo eterno
Per quel che mi riguarda, ho sempre preferito pensare alla morte in termini più filosofici, senza legare il concetto a simbolismi come cimiteri, lapidi, bare e tutto il resto...
C'è sicuramente una ricca iconografia basata su questi topoi e che ha alimentato letteratura, cinema, musica e quant'altro. Faccio un esempio un po' più grossolano: certo cinema horror, ad esempio, per me non rappresenta la morte, così come non la rappresenta il death metal, che pure la morte c'è l'ha nella sua stessa definizione... Un cadavere, uno scheletro, non rappresentano la morte, ma solo un corpo privo di vita di cui noi vediamo le spoglie. La morte è qualcosa difficile da figurare, essendo un non-stato, un vuoto di sè e quindi di realtà determinata dal sè... per questo magari preferiamo usare simbolismi ed icone, come, che so?, una figura incappucciata che brandisce la falce... |
Re: Ossessione del riposo eterno
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Tuttavia, il cimitero è un luogo che mi affascina, un luogo che richiama in me l'idea di pace eterna, e che, forse proprio per questo, sento così vicino. |
Re: Ossessione del riposo eterno
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Mancanza di onestà intellettuale, o forse proprio l'incapacità di formulare un pensiero così sconveniente, non saprei, resta il fatto che molti, pur di esorcizzare il proprio horror vacui, sono disposti a svendere logica e buon senso alla miglior polizza di (r)assicurazione sulla vita. Anche io a volte ho fantasie consolatorie, come quella in cui, una volta morto, io possa acquisire un grado di libertà in più, liberarmi dalle catene tetra-dimensionali e poter vedere nella sua interezza il fiume dello spazio tempo, ma... ...occhio che se mi legge Itachi, poi non la finiamo più :D |
Re: Ossessione del riposo eterno
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Re: Ossessione del riposo eterno
E' difficile immaginare una condizione di non-esistenza, di assenza d'auto-coscienza.
Non c'è tempo, non c'è spazio, non ci sei nemmeno tu a determinare spazio e tempo. Ho sempre pensato che l'essere consapevoli di se stessi, dettaglio fra i più qualificanti della psiche umana, fosse determinante in questo: gli animali vivono senza esserne consapevoli, senza saperlo. In fondo anche noi da neonati, ad esempio, eravamo così (l'ontogenesi ripercorre la filogenesi, ma estendo il concetto anche a livello oltre-genico e post-partum - dannazione, sempre a fare l'ermetico, il criptico del cavolo!!!) e di fatto iniziamo a tracciare la nostra cronistoria da quando abbiamo una nostra auto-percezione, ricordi in cui abbiamo consapevolezza della nostra identità. E' la percezione di esistere ad innescare il problema, perchè si inizia a pensare alla non esistenza, e a temere la perdita di identità e auto/etero-percezione che ne comporta. Niente più "se stessi", niente più "spazio e tempo" attorno a "se stessi": un bel problema. Quindi capisco, davvero, le varie varianti di Campi Elisi e sale lastricate di Scudi Dorati. E' normale voler mantenere la propria identità, la percezione di qualcosa di riconoscibile: sarò sempre io, isomma, da qualche altra parte. Però, in fondo, sappiamo che non è così. |
Re: Ossessione del riposo eterno
Da bravo programmatore informatico, direi che: magari abbiamo questa deformazione professionale, chissà?
E' che abbiamo questa natura a pensare intensamente, il flusso di pensiero inarrestabile, le Grandi Domande sui Grandi Problemi, forse per sopportare la difficoltà d'una vita da outsider; la professione ha aggiunto il "linguaggio tecnico" per descrivere certi viaggi interiori... |
Re: Ossessione del riposo eterno
Tra l'altro, il termine stesso "riposo eterno" è consolatorio, ché il riposo è qualcosa proprio dei viventi.
Colgo dell'occasione per ripostare il mio solito schemino: ∞<--MORTE--[VITA]--MORTE-->∞ Direi che più esemplificativo di così... si muore!!! [sic] |
Re: Ossessione del riposo eterno
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Sai, è difficile immaginar la propria esistenza attraverso un sistematico, seppur complesso, intreccio ordinato di cicli... si tende a considerare il tutto come una sofistica impasse... eppure vi è un filo conduttore che è omni-presente. Oh quanto ci sarebbe da scrivere... ... ma evito di farlo non perché possa tediare o tediarmi, ma perché non reputerei giusto privare a nessuno la possibilità di arrivarci da sé; anzi, più che punto di arrivo sarebbe un ritorno del sentire d'esservici già. |
Re: Ossessione del riposo eterno
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:riverenza: |
Re: Ossessione del riposo eterno
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Metafora pertinente comunque; in effetti il tema proposto è ciò di più simile ad una singolarità sincronica. |
Re: Ossessione del riposo eterno
Il fatto che il fatto che "la morte potrebbe giungere in qualsiasi momento" è un modo di dire degli ottimisti non sia neanche considerabile troppo paradossale ci dice molto sulla condizione dell'uomo.
Solo dio sa cosa vi è oltre la morte, dovremmo pensare piuttosto a non dannarci l'anima in vita. Il come non dannarci l'anima certo è dubbio, ma insomma, si faccia del proprio meglio. |
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