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Il referendum costituzionale col senno di poi
Rileggevo vecchi post ( qui e qui ) e notavo come le previsioni nefaste a seguito della vittoria del NO si stanno pian piano avverando.
Una campagna elettorale basata su promesse irrealizzabili, con la consapevolezza che nessun partito riuscirà a imporsi vincitore e quindi sarà domandato a rispondere delle promesse date. Dove quindi le promesse servono solo da materiale di marketing per poter conquistare qualche scranno in più in un parlamento che sarà ahimé terribilmente balcanizzato. A seguito di ciò, mi domandavo, e domandavo a voi altri (specialmente a chi votà NO il 4 dicembre 2016): siete soddisfatti del risultato conseguito? |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
I no erano prevalentemente voti contro il PD, quindi, in teoria, coerentemente, alle prossime elezioni del 4 marzo si dovrebbe vedere un seguito.
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Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
ah perchè con renzi capo supremo della nazione senza neppure avere la maggioranza relativa dei voti avremmo assistito a campagne elettorali migliori? :interrogativo:
la buona o cattiva politica dipende dal materiale umano, non esiste un assetto istituzionale in grado di garantire competenze onestà eccetera diciamo che gli effetti collaterali del referendm sono stati molto positivi, ogni partito corre per se, una volta eletti i rappresentanti hanno il dovere di trovare un governo per la nazione in germania ad esempio l'hanno fatto, lo abbiamo fatto pure in italia per 50 anni, possiamo continuare a farlo un secondo aspetto positivo è la framentazione della sinistra e la possibilità che in tempi relativamente brevi possa essere relegata ad una sparuta e folkloristica presenza, più che altro simbolica, nel panorama politico nostrano |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
Al massimo si possono biasimare gli italiani per i referendum sul nucleare 87 e 2011, non certo per quello del 2016. L'Italia va a fondo per l'immigrazione selvaggia, il mercato del lavoro imbarazzante, l'aver perso ogni treno tecnologico negli ultimi 30 anni, ecc...
Le promesse irrealizzabili ci sarebbero state comunque in campagna elettorale. O crediamo al bomba, per cui l'Italia con la vittoria del SI ora sarebbe una locomotiva mondiale? ahahahah, si con la vendita delle tagliatelle e la raccolta dei pomodori. |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
Rispondo a entrambi: col combinato disposto di riforma e italicum, ci sarebbe stata la possibilità di un governo eletto. Non necessariamente renziano, ma scelto dagli elettori, e quindi chiamato a rispondere di quanto promesso in campagna elettorale.
Poi Quote:
Non c'è bisogno di guardare al parlamento per capirlo: basta pensare a qualsiasi organizzazione. Una scuola, o un posto di lavoro. Se l'organizzazione favorisce il merito, le persone saranno incoraggiate a impegnarsi. Se viceversa penalizza il merito e favorisce furberie, le persone meritevoli saranno disincentivate. Quote:
Ora invece vedremo che il 5 marzo si dichiareranno tutti vincitori. Tutti; tranne gli italiani. |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
Votai no alla riforma costituzionale; il mio e' stato un voto
contro Renzi, e sono contento che il PD sia stato ridimensionato. Il jobs act per esempio in un recente accordo sindacale con l'Acea e' stato rigettato a favore dell'articolo 18. Segno che non tutti le parti padronali sono d'accordo con la precarizzazione del lavoro. Se non fosse stato per Renzi, forse avrei potuto votare si; pur se la riforma costituzionale era incompleta la direzione per me andava nella direzione giusta. |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
Il no ha salvato l'Italia
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Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
Avrebbe forse garantito la governabilità, evitando di ricorrere a coalizioni forzate e tenute insieme a fatica, come quelle degli ultimi anni e come quelle che vedremo nei prossimi.
Fa specie che chi la mena con gli "inciuci", nei fatti poi si impegni attivamente a far si che permangano le condizioni più favorevoli possibili affinché si realizzino. La verità è che l'ingovernabilità fa comodo a tutti, perché tutti, ma proprio tutti, in un contesto del genere hanno un minimo di potere, anche i partitini e soprattutto perché niente cambia e tutto si perpetua. Ovviamente ci rimette il paese, ma non sembra essere una cosa immediatamente evidente ai più. |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
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Quello di cui ci si lamenta oggi non c'entra col referendum. Trovo strumentale fare confusione con la campagna elettorale odierna, così come strumentalmente e improvvidamente la grande riforma dei costituenti Boschi e Verdini si era legata mani e piedi all'incostituzionale Italicum. Quote:
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Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
Meglio la presunta ingovernabilità (anche senza governo un paese va avanti) che un feudo renzi-boschiano con un parlamento ridotto a passacarte.
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Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
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Adesso si candida con Bonino e Lorenzin (cioè dil diavolo e l'acquasanta), proprio lui che tuonava contro l'accozzaglia del fronte del NO... |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
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Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
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- Abbassamento della qualità lavorativa (tipologia contratti, numero ore ecc...) - Autoctoni sbattuti fuori dal mercato del lavoro - Economia di carattere tecnologico/scientifico ulteriormente dequalificata, visto che non si importano certo dei PhD di Harvard. |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
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Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
L'Italia era leader all'epoca, poi fa sempre figo dire "Italia m....", oggi lo è, ma decenni fa mangiavamo in testa a quasi tutto il mondo.
Riguardo l'immigrazione è chiaro che me la prendo anche con la politica, e con gli imprenditorucoli che piangono in tv che non trovano lavoratori chiedendo a gran voce l'arrivo di "risorse" dall'estero per poter continuare nelle loro attività all'avanguardia: vendita cianfrusaglie, produzione cagate e l'immancabile raccolta pomodori. |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
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Il problema e' che la politica presta soldi e ascolto a tali soggetti, mentre andrebbero castigati. Renzi gli ha dato una mano promuovendo ulteriore precarieta' nel lavoro e soldi indistintamente a tutti per nuove assunzioni. 18 miliardi di soldi nostri buttati nella spazzatura. L'Italia dei palazzinari berlusconiani e dei venditori di panini. |
Re: Il referendum costituzionale col senno di poi
Renzie ha dato manforte a sti cialtroni. E' un proliferare di coop dell'"accoglienza", che fanno soldi gestendo sta massa di disgraziati e piazzandoli, magari grazie anche a qualche bando o accordo ad hoc con amministrazioni compiacenti, a far qualche lavoro sostituendo gli italiani "pretenziosi". Idem le azienducole che ogni tot. sono in tv a piangere miseria che gli italiani non vogliono più lavorare, e chiedono a gran voce l'arrivo di stranieri per continuare le loro attività futuristiche, ovviamente pagate una miseria.
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