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La fobia, malattia moderna?
Parlando con mia mamma o quando avevo i nonni non mi pare che ci fosse tutta questa fobia/timidezza/depressione
molti anni fa. Non c'erano PC, smartphone,chat e menate varie , pochi soldi eppure quasi tutti si sposavano mentre i pochi single erano bollati in quanto rari se non andavano a fare i preti/suore/frati. Soprattutto compagnie numerose e divertenti. Ora puoi fare amicizia oltre oceano ma sei sempre più solo lo stesso. Sono pure aumentate le malattie mentali o disagi più o meno accentuati. Cos'è cambiato secondo voi ? |
Re: La fobia, malattia moderna?
Difficile dirlo. Ho l'impressione che la tecnologia
favorisce l'isolamento di chi era incline o costretto ad esserlo gia' prima. L'operaio che lavorava in catena di montaggio 14 ore al giorno non credo avesse piacevoli interazioni con i suoi simili. Forse non e' cambiato nulla; chi puo' interagisce con gioia; gli altri preferiscono evitare al massimo le scocciature. Io appartengo alla schiera di coloro che lavorano (sono informatico) per ridurre al massimo le interazioni sociali. Poiche' sempre piu' cose si possono fare stando isolati al computer e' normale che la gente non s'incontri. Il fatto che la gente oggi s'incontri di meno, non significa che una volta lo faceva con piacere; ma forse piu' per costrizione. |
Re: La fobia, malattia moderna?
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Stante il fatto che le caratteristiche genetiche predisponenti ci sono sempre state, io credo che la differenza consista nel fatto che in passato gli uomini dovevano dedicare gran parte del loro tempo al soddisfacimento dei bisogni primari, oggi invece, bene o male, essendo quelli alla portata di tutti, i più ambiscono al soddisfacimento degli altri, di quelli secondari. Credo sia questa una della cause. Gli altri fattori che secondo me influiscono sono: - maggiore istruzione; - maggior tempo da dedicare al pensiero; - minor quantità di libido scaricabile traverso il lavoro a causa del cambiamento delle modalità del lavoro stesso; - maggior competitività sociale; - trasformazione di piccole comunità in grandi metropoli. |
Re: La fobia, malattia moderna?
ma perchè ridurre sempre tutto a "eppure tutti si sposavano".
i nostri problemi consistono solo nel non trovare un partner per la vita? io direi che abbiamo dei deficit molto più gravi di questo. detto ciò, prima ci si accontentava sicuramente di più. le aspettative irreali create dai mass media si riflettono inconsciamente sul pensiero di tutti noi. e c'era una situazione lavorativa molto più facile, che permetteva di vivere con maggiore serenità. questo per tenere l'analisi proprio a livelli terra terra altrimenti mi verrebbe da scrivere un papocchio! :) |
Re: La fobia, malattia moderna?
Penso ci siano sempre stati problemi come la fobia o la depre, ma si sono enfatizzate negli ultimi decenni soprattutto in Occidente dove uno, con meno problemi di altra natura, ne può avere di nuovi e diversi. Se uno vive in un Paese dove cercare di mettere insieme il pranzo con la cena è un'impresa, non ha certo tempo per preoccuparsi di non avere la fidanzata.
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Re: La fobia, malattia moderna?
a me mia madre invece ha detto che tanti non si sposavano , ma vivevano in famiglia, es. si prendevano cura dei nonni anziani, la sorella aiutava l'altra che si sposava a gestire i bambini ecc. quindi non sentivano tutta sta solitudine
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Re: La fobia, malattia moderna?
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Re: La fobia, malattia moderna?
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Re: La fobia, malattia moderna?
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Re: La fobia, malattia moderna?
No non è moderna solo che prima non era considerata una malattia come oggi anche perchè visti i ritmi di vita più blandi era meno invalidante
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Re: La fobia, malattia moderna?
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Re: La fobia, malattia moderna?
Uhm non saprei, il mio professore di sistemi alle superiori aveva 62 anni, ed era uno scapolone ultra-fobico che viveva ancora con sua madre.
Forse era un'eccezione, boh. |
Re: La fobia, malattia moderna?
io credo che la gente diventi sempre piu' stupida, superficiale e maligna (sulle cause poi si puo' discutere) e qundi e' piu' dura per tutti sentirsi accettati , da cui l' ansia e la depressione, ma non ho prove non avendo vissuto 100 anni fa, in fondo mi ricordo aver studiato che gia' Leopardi si lamentava che gli uomini si attaccavano per sciocchezze e ferivano gli un gli altri invece di unirsi contro il destino consci della propria fragilita'
poi siamo sempre piu' alienati, meno rapporto con la natura, la terra, i suoi frutti e i ritmi delle stagioni, gli animali, le altre persone (dal vivo), anche questo contribuisce |
Re: La fobia, malattia moderna?
Non ci sono più le grandi famiglie o comunità di un tempo. Quindi ora la solitudine è maggiore e provoca o aumenta la fobia.
C'è si una componente genetica, una ipersensibilità perché nel mio caso da ragazzino non ero fobico/depresso anzi ero abbastanza attivo poi una grossa delusione o traumi vari mi hanno demolito. Soprattutto quando si somatizza il problema interiore è un macello. |
Re: La fobia, malattia moderna?
c'era lo stesso ma chi ne era affetto non era bollato come malato, bensì lo si definiva "solitario", "orso", "chiuso". C'era spazio anche per tali persone e probabilmente era meno accentuata la differenza fra fobici e normali. oggi chi è estroverso lo è all'ennesima potenza, la privacy con internet non esiste più.
la riservatezza era una caratteristica di affidabilità, oggi invece è considerata altezzosità. Il fobico al massimo rimaneva a casa nelle famiglie numerose e se non troppo grave poteva trovare moglie e un lavoro di profilo medio-basso ma che cmq gli assicurava la sopravvivenza. |
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