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Ministro per la solitudine
http://www.repubblica.it/esteri/2018...60/?refresh_ce
Anche se non si tratta nello specifico di problemi psicologici, è una notizia che dimostra che volendo si può rivolgere un po più di attenzione ad una delle principali cause di depressione. Certo, non si sa come e se funzionerà, ma che ne pensate? |
Re: Ministro per la solitudine
Nel mio caso la solitudine è una conseguenza non una causa.
Magari per quelle persone può essere una buona cosa |
Attendo sviluppi e di vedere in cosa, materialmente, si sostanzia questo ministero, prima di giudicare.
Che misure intendono prendere, con che razio ? Questo mi interessa. |
Re: Ministro per la solitudine
E' un'inziativa dai contorni ancora non ben definiti in effetti, difficile esprimersi, ma leggere questa notizia mi ha fatto sentire un pochino meglio, solo per il fatto che se ne parli, che si inizi a percepire la solitudine come un problema non di pochi ma della collettività.
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Re: Ministro per la solitudine
Interessante.
Poi nei paesi anglosassoni come nei paesi nordici la solitudine è una vera piaga sociale. Sono società dove si vive bene dal punto di vista "materiale" e dove il welfare è eccellente, pero' allo stesso prevale l'individualismo e i legami interpersonali e famigliari sono ridotti al minimo. Leggevo tempo fa un articolo agghiacciante sulla Svezia, dove gran parte della gente vive da sola, tanti anziani (e non) muoiono in casa e vengono ritrovati anche dopo settimane o mesi, anche perchè figli e nipoti se ne disinteressano (cioè lì vanno fuori di casa a 18 anni e poi tagliano i ponti con i genitori.. e i genitori con i figli)... Non a caso sono paesi con alti tassi di alcolismo e suicidi. |
Sono curioso di conoscere i provvedimenti che il ministro prenderà; però una cosa la si può già dire: qualora, come nel caso degli hikikomori giapponesi, la solitudine sia una condizione volontaria, nessun ministro potrà mai concluder nulla senza prima esser riuscito a recidere ciò che mette a disagio i soggetti in questione; ma se la causa dell'isolamento sociale è, ad esempio, l'eccessiva competizione sociale, l'élite al potere sarà disposta a fare un passo indietro rendendo il mondo meno competitivo e più vivibile? Bah... Credo che, in questi casi, risultino davvero troppi i cambiamenti necessari; si dovrebbero riformare radicalmente: la nostra società, il nostro modo di vivere, i nostri ideali, i nostri valori ecc... ma questo è impossibile, quindi pace e amen.
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Re: Ministro per la solitudine
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Re: Ministro per la solitudine
Certo, ho già specificato nel primo post che non ho idea di cosa potrà fare questa figura all'atto pratico, sono curioso.
L'idea che mi sono fatto però è che la creazione di un ministero apposito evidentemente dimostra che qualcuno che prende sul serio la cosa c'è, non solo, è evidente che questo qualcuno veda ripercussioni, non solo sui singoli individui, ma ripercussioni sociali generiche causate dalla solitudine e da tutti quei malesseri ad essa collegati. |
Re: Ministro per la solitudine
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in questi paesi spesso si vive per lavorare, la gente sta economicamente molto bene, è indipendente e professionalmente "realizzata" ma è......tremendamente sola... Nel caso della Svezia i rapporti familiari e sociali sono minimi se non nulli, si conduce spesso una vita in piena solitudine e si muore da soli (senza che figli o parenti se ne accorgano) http://www.vita.it/it/article/2016/0...niente/140360/ Quote:
credo che all'atto pratico possano incrementare, a livello istituzionale, forme associative e di ritrovo per le persone (per anziani ma non solo...).. oltre poi a favorire la costruzione di case famiglia o case-comunità, magari con cucina e soggiorno in comune e sale di ricreazione.. |
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Re: Ministro per la solitudine
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comunque mi sono spiegato male, il discorso era un altro... è relativo all' "impatto ambientale", stavo parlando soprattutto di consumi relativi alle abitazioni e alla vita "da soli" (dall'energia elettrica, al riscaldamento, ecc ecc), se si vive assieme ad altri si creano "economie di scala" oltretutto una maggior richiesta di abitazioni comporta inevitabilmente una cementificazione selvaggia, con il rischio di intaccare inutilmente zone ancora intatte dal punto di vista ambientale |
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