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Aleydis 24-07-2008 14:32

Le famiglie dei fobici
 
Hanno anche le loro colpe se noi siamo così...
Certo, nessuna famigla è perfetta, ma credo che per persone come noi questo fa più danni. A parte le varie predisposizioni genetiche o la scarsa vita sociale della famiglia (es. amici di famiglia, cene e uscite)...
Questa riflessione mi è sorta non tanto dalla volontà di riflettere, ma dal bisogno di sfogarmi...da un bel pò mi sento come ingabbiata in questa famiglia, non sopporto più nessuno, nemmeno il cane, il che è grave. Sarò anche io che ho problemi di mancanza di tolleranza, ma ce la mettono proprio tutta per farmi saltare i nervi. La cosa sta peggiorando ultimamente...litighiamo tutti ferocemente, e con più frequenza. Prima succedeva che litigasi solo con mia sorella, ora litigo con tutti e la cosa non mi fa stare bene ovviamente. Però non posso più nascondere quello che provo, altrimenti scoppio. Così succede che litigo...per tutto, sono diventata insofferente a tutto. Ma in particolar modo è mia sorella l'origine di tutto. A me dispiace tanto doverlo dire, perchè conosco persone che hanno rapporti fantastici con fratelli e sorelle, ma io non vado per niente d'accordo con la mia. Ha 14 anni, abbiamo 7 anni di differenza, e siamo totalmente diverse. Lei indipendente, socievole, menefreghista...io a 21 anni dipendo ancora dai miei in tutto, non sono per niente socievole e mi preoccupo sempre di tutto e tutti, standoci spesso male. Credo che all'origine della mia ostilità verso di lei ci sia anche un fondo di invidia...e questo devo ammetterlo. Anche se lei non ha le migliori amicizie, conosce comunque un sacco di gente...è sempre ricercata da tutti, parla ore e ore al telefono con decine di persone diverse, ha già avuto 3 o 4 ragazzi in meno di un anno per dire (anche se si tratta sempre di cose insignificanti, lo so, ma io alla sua età me lo scordavo)...poi è disordinatissima, se ne frega delle necessità di tutti, fa sempre come vuole, torna quando vuole, decide lei dove andare e i miei non sanno gestirla, non sanno educarla. E litighiamo sempre...pensate che ho dovuto persino chiudere a chiave tutte le mie cose perchè mi rubava regolarmente vestiti e roba varia. Ma io adesso sono arrivata ad un limite di sopportazione...lei sembra non voler migliorare in niente, ne combina sempre di tutti i colori, frequenta persone orribili, è sempre isterica, nervosa...sta tutto il giorno a dormire e la notte a parlare al telefono. Scusate se vi sto rompendo con queste mie questioni personali, ma non posso dire a nessuno queste cose...ne ho parlato spesso con mia madre, perchè dovrebbe essere lei a correggerla, ma quella si limita a lamentarsi e affliggersi per aver avuto una figlia così scapestrata ma non fa niente per cambiare le cose. Poi a me mi trattano come una lattante, se capita che esco quando torno mi fanno il terzo grado: con chi eri, dove sei stata, stai attenta ad andare in macchina con qualcuno, ecc ecc...come se fossi scema o che so altro! Lei invece torna sempre con minimo un'ora di ritardo a casa, ha solo 14 anni e tutte queste domande non gliel'hanno mai fatte. Mi sento davvero trattata malissimo...non mi sento capita, per niente. Nessuno mi ha mai capita. Se sto zitta e allora va male perchè sto zitta, se parlo e mi lamento allora non devo lamentarmi che non va bene! Poi addirittura mi rinfacciano pure che non faccio niente a casa quando è solo da una settimana che mi riposo dopo mesi che studio incessantemente...addirittura ho un problema di salute e non si adeguano nemmeno a comprare il cibo che mi serve...
Mi sento davvero male...mi sento in gabbia...prima ci stavo bene a casa mia, adesso vorrei soltanto andarmene...starei anche da sola. Ma mi stanno opprimendo troppo la vita, non li sopporto più...
Anche quando io non ho problemi e sto bene, loro trovano dei motivi per acchiapparsi sempre tra di loro...e non capiscono che io sono troppo sensibile, che io ogni volta che li sento fare così sto male e non ci posso fare niente! Non gli interessa niente di me...mi rovinano solo la vita, anche quando mi va qualcosa bene e vorrei gioire per una volta, capita subito qualcos'altro e l'attenzione si sposta immediatamente, mi ignorano e mi seppelliscono con la loro negatività...mi travolgono. Poi se glielo faccio notare mi dicono che sono esagerata, che non posso vivere in una campana di vetro e che le cose succedono a chiunque...ma io non ne posso più diamine, non potremo avere un pò di pace? Che bello c'è ad ammazzarsi sempre, a non andare mai d'accordo, a trascurare sempre i bisogni degli altri???
Non so se sono io sbagliata, se sono io troppo sensibile, o se sono loro il problema...io credo che il problema siamo tutti e 4 messi insieme, e ognuno avrebbe bisogno del suo psicologo personale, ne sono convinta!
Ora non voglio dire che sono da rinchiudere, o che sono dei famigliari terribili...per carità, spesso mi hanno aiutata, ovviamente, non mi fanno mancare nulla, fanno un sacco di sacrifici per mantenermi all'università...e ci sono stati anche dei momenti in cui siamo stati bene. Poi ha cominciato a crescere mia sorella e sono cominciati i problemi...ecco, di nuovo mia sorella! Quanto vorrei avere un rapporto diverso con lei, come altre mie amiche con le loro sorelle...ma ogni tentativo che faccio fa peggiorare solo le cose, così ci ho rinunciato.
Ma anche mia madre e mio padre hanno grossi difetti...se io sono ansiosa è colpa di mia madre, che è ansiosa fino all'assurdo, e che spesso ho l'impressione che si comporti come una bambina. Non fa che rinfacciare le cose, urlare, lamentarsi...ma non fa mai niente per risolvere i problemi anzi spesso glieli devo risolvere io (specie con mia sorella)! Mio padre invece è indifferente il più delle volte alle nostre questioni, o se si interessa lo fa esageratamente comprimendo la vita a tutti, creando tragedie anche da un niente...poi è spesso depresso senza motivo, e da lui ho ereditato anche la timidezza! Ho preso le cose migliori dai miei, vero?
Comunque...scusatemi per aver scritto un poema, anzi una tragedia, ma avevo bisogno di sfogarmi...dato che non ho nessuno con cui parlare! Potrei avercelo in realtà ma non mi va di raccontare queste cose alla gente...però a qualcuno devo pur dirle, così scrivo e mi libero almeno un 15%!
Se volete continuare voi a parlare delle vostre famiglie questo può diventare il topic ufficiale!

sfigazz 24-07-2008 15:18

mi hai fatto ricordare il film "fuga dalla scuola media"!

Aleydis 24-07-2008 15:40

Quote:

Originariamente inviata da A_Bittersweet_Life_83
Abbiamo già avuto modo in pvt di renderci conto che abbiamo + di qualcosa in comune... anche il discorso famiglia non è molto differente.
Da qualche mese a questa parte è un litigio continuo.
Ho bisogno di essere lasciato in pace, ogni cosa che mi dice mia mamma mi infastidisce e mi innervosisce, mi basta parlare con lei cinque minuti e già cambio umore.
Quella di mia mamma è una realtà virtuale. Come ho detto più volte il suo fanatismo religioso la acceca. Non ho voglia di parlare con lei. E' inutile. E' come parlare con un bambino. Appena la contraddico si offende.
Penso che inconsciamente attribuisco a lei parte delle colpe per la mia situazione (la colpa maggiore rimane comunque mia perchè l'ho ascoltata).
Ho risparmiato loro tutte le preoccupazioni possibili, ho regalato solo soddisfazioni... eppure hanno sempre qualche pretesa.
Sto imparando a fregarmene anche della loro opinione su di me, buona o cattiva che sia.
Paradossalmente proprio adesso che incomincio a ragionare con la mia testa (credo di essere un pò maturato ultimamente... tardi purtroppo) si preoccupano, perchè hanno capito che la mia intenzione è cambiare aria.
Al di là dei Valori che mi hanno insegnato (ma non mi sono serviti, non mi servono e non serviranno a niente) da loro ho imparato che si può fare a meno di tutto, divertimento e amicizie. Perché quella è la loro vita: lavoro e casa. Nessuna distrazione, mai uno svago. E di conseguenza così è la mia vita. Però loro almeno sono in due, e si "bastano" a vicenda.
Penso che se non avrò il coraggio di allontanarmi da qui loro saranno sempre un freno per me e le mie ambizioni (ammesso che oramai io ne abbia qualcuna).
E' comoda lamentarsi della situazione accusandomi di "avere un brutto carattere" o di "passare troppo tempo davanti al pc" e fare finta di niente, senza fare un minimo di autocritica.
Io sono molto critico con me stesso, peccato loro non siano altrettanto.

Abbiamo anche questo in comune dunque...
Anche i miei genitori non fanno nessuna vita sociale, mai divertimenti, mai vacanze...le poche volte che ci hanno provato è finita in tragedia...incapacità congenita di divertirsi e fare qualcosa insieme! Bello per una famiglia!
Comunque non posso dire di essere così solo per questo fatto...perchè mia sorella, di cui ho parlato ampiamente, è cresciuta nello stesso identico ambiente eppure è totalmente diversa. Quella pensa solo a divertirsi, a uscire con le amiche, a parlare ore al telefono, a farsi fidanzati vari...forse è presto per parlare perchè ha solo 14 anni, ma già si vede che è totalmente diversa da me, ha un carattere opposto al mio...lei si è salvata sicuramente da questa cosa orribile, anche se ha tante altre disgrazie...e proprio il suo fidarsi di tutti l'ha portata a trovarsi male...ma non se ne rende conto quindi sono fatti suoi, io non ne posso più di preoccuparmi per tutti.
Ho avuto un anno di merda, avrei dovuto essere tranquilla e felice e dedicarmi all'università senza pensieri, invece prima si è ammalato mio padre a dicembre (ora sta bene fortunatamente ma non psicologicamente) e poi sono cominciati i drammi di mia sorella...e tutte le sue cazzate varie...mi sono preoccupata sempre di tutto, ho sofferto per tutti. Ma chi ha sofferto per me? Mai nessuno. E mi sono rotta. Sto pure male fisicamente, quanti altri pensieri del cacchio devo avere ancora??? E' davvero troppo per me...a volte mi chiedo come faccio ad andare avanti. Vorrei solo dormire per sempre, e non pensare più...la vita fa davvero schifo. Almeno la mia.

dreamday 24-07-2008 15:47

Leggendo i vostri messaggi non posso che ritrovarmi anch'io in questa situazione, perchè nella mia famiglia non ho mai visto momenti felici, di gioia, anche se basterebbe poco per cambiare la situazione.
Mio fratello e mio padre sono sempre pronti ad arrabbiarsi per nulla, mia madre invece cerca di assecondare un pò tutti anche se alla fine le fà male.
Io ho preso tutti gli aspetti negativi dei miei genitori, anche se non mi arrabbio per cose inutili, però sono molto chiuso e non riesco ad essere felice, ed allo stesso tempo a stare male.
E' un po come se le emozioni le avessi accantonate e vivo la vita in modo tiepido...
Anche se la mia famiglia non ha tutte le colpe, devo dire che mi hanno spinto in questa direzione, infatti da piccolo essendo sempre sgridato da mio padre alla fine non ho mai chiesto niente ai miei...
Questo mi ha portato anche ad un brutto comportamento, quello di non dare e non avere nulla con le persone, quindi ho imparato a contare solo su me stesso... ed alla fine ecco il risultato.
Cambiare città è un'idea che mi viene sempre in mente ma alla fine il rischio è alto e per ora rimango in questo limbo!!!

Purtroppo parlarne con i genitori non serve a nulla, quindi l'unica cosa da fare è ignorarli e fare di testa propria, anche quando si arrabbiano....

KOBE 24-07-2008 15:52

i miei sono stati tutto sommato dei buoni genitori, ma sono sicuramente responsabili della mia situazione attuale. fino a qualche anno fa se io la sera non uscivo loro erano sollevati, perchè dicevano di avere una preoccupazione in meno. Non hanno mai avuto una grande vita sociale anzi, a parte le riunioni di famiglia non hanno altre occasioni mandane. I loro "amici" sono i colleghi di lavoro che non vedono mai fuori servizio. ed ovvimante nonostante ultimamente ho passato un periodo molto brutto non si sono accorti di niente o hanno fatto finita di non vedere. pensate che ho iniziato la terapia di nascosto

Gaara 24-07-2008 15:52

Cara Aleydis stavo visitando di sfuggita questo forum come ogni tanto faccio, e sinceramente non me la sento di non dirti niente.

Cercherò di essere quanto più semplice e diretto possibile. Prendi questo tuo lungo topic (questo tuo grido d'aiuto) stampalo e consegnalo pari pari ad uno psicoterapeuta.

La tua famiglia non funziona, purtroppo è andata in tilt o probabilmente, come penso, lo è sempre stata, ci vuole qualcuno che metta ordine al suo interno, dovresti capire che se le cose vanno male all'interno della famiglia dove viviamo VANNO NECESSARIAMENTE MALE ANCHE FUORI, ALL' ESTERNO, NEL RAPPORTO CON GLI ALTRI. Non potrai superare l' ansia sociale fino a quando non metti mano seriamente a risolvere i conflitti interni all'ambiente dove vivi.

Lo psicoterapeuta inizierà un percorso prima su di te, ma poi contestualmente inviterà uno ad uno i membri della tua famiglia. Parlerà con i tuoi genitori facendogli capire, ma non colpevolizzandoli che quanto fino ad oggi hanno fatto era sbagliato, e quindi insegnerà loro nuovi modi di essere genitori.

Nella tua famiglia il padre non sa fare il padre, la madre non sa fare la madre, e tua sorella se ne approfitta, tu sei l'unica che ha chiari alcuni valori e il fatto che a tua sorella non siano stati insegnati ti manda in bestia ed è per che è nato un conflitto insanabile tra te e lei.

A te non servono consolazioni o consigli, se ci tieni al tuo futuro devi fare la sola cosa sensata: andare da uno psicoterapeuta.

Rimango a tua disposizione sia in questo topic, sia se preferisci in privato, nel caso tu voglia ulteriori chiarimenti, sarò molto felice di risponderti. Ciao fammi sapere!

Aleydis 24-07-2008 16:20

Quote:

Originariamente inviata da Gaara
Cara Aleydis stavo visitando di sfuggita questo forum come ogni tanto faccio, e sinceramente non me la sento di non dirti niente.

Cercherò di essere quanto più semplice e diretto possibile. Prendi questo tuo lungo topic (questo tuo grido d'aiuto) stampalo e consegnalo pari pari ad uno psicoterapeuta.

La tua famiglia non funziona, purtroppo è andata in tilt o probabilmente, come penso, lo è sempre stata, ci vuole qualcuno che metta ordine al suo interno, dovresti capire che se le cose vanno male all'interno della famiglia dove viviamo VANNO NECESSARIAMENTE MALE ANCHE FUORI, ALL' ESTERNO, NEL RAPPORTO CON GLI ALTRI. Non potrai superare l' ansia sociale fino a quando non metti mano seriamente a risolvere i conflitti interni all'ambiente dove vivi.

Lo psicoterapeuta inizierà un percorso prima su di te, ma poi contestualmente inviterà uno ad uno i membri della tua famiglia. Parlerà con i tuoi genitori facendogli capire, ma non colpevolizzandoli che quanto fino ad oggi hanno fatto era sbagliato, e quindi insegnerà loro nuovi modi di essere genitori.

Nella tua famiglia il padre non sa fare il padre, la madre non sa fare la madre, e tua sorella se ne approfitta, tu sei l'unica che ha chiari alcuni valori e il fatto che a tua sorella non siano stati insegnati ti manda in bestia ed è per che è nato un conflitto insanabile tra te e lei.

A te non servono consolazioni o consigli, se ci tieni al tuo futuro devi fare la sola cosa sensata: andare da uno psicoterapeuta.

Rimango a tua disposizione sia in questo topic, sia se preferisci in privato, nel caso tu voglia ulteriori chiarimenti, sarò molto felice di risponderti. Ciao fammi sapere!

So benissimo che avremo bisogno di andare da un'esperto...
Ma per quanto ne so io sarebbe più facile convertire mia madre al satanismo piuttosto che convincerla a venire da uno psicoterapeuta...devi pensare che addirittura lei ha avuto una depressione post partum dopo che è nata mia sorella e non è andata da uno psicologo o uno psichiatra, ma da un neurologo! Che l'ha riempita di farmaci e ha contribuito solo a farla diventare ancora più ansiosa...e dipendente dai farmaci, ovviamente. Mio padre poi mi manderebbe a quel paese...già gliel'ho fatto notare che avrebbe bisogno di aiuto, dato che spesso è depresso (ha avuto un intervento delicato e non si è mai ripreso) ma non mi ascolta. Mia sorella poi dal canto suo è convinta che la pazza sia io quindi secondo te come dovrei fare a convincerli? Io avevo pensato di andare da sola all'als, ma non so quanto possa essermi utile...perchè in ogni caso dovrei fare un trattamento duraturo in seguito, ma dovrei chiedere i soldi ai miei, soldi che però non ci sono dato che siamo sommersi dalle tasse, comprese quelle universitarie. Quindi non c'è proprio soluzione...io ci avevo pensato già da un pò ma questi problemi non si possono risolvere. Non puoi portare di peso qualcuno da un dottore se non vuole farsi curare...a maggior ragione parlando di disturbi psicologici. Prima ci si deve rendere conto di star male, per poter chiedere aiuto. Posso solo limitarmi a ignorarli o cercare di parlargli quando non ne posso più...a volte ho parlato con mia madre e mia sorella, anche se con effetti temporanei...ma non c'è verso per farli rendere conto della situazione. Poi pensa, addirittura a mia madre l'ho fatto notare spesso che avremo bisogno d'aiuto, e lei sai che mi fa? "Andiamo dal neurologo"! Bello, facciamoci rimbecillire con i farmaci, che ci fanno bene! Finiamo sempre per litigare per questo, perchè gliel'ho spiegato spesso che non serve il neurologo in questi casi, ma non lo capisce evidentemente. Tra l'altro io studio psicologia, e anche se sono all'inizio quando le faccio notare qualcosa è tutta felice, poi quando le dico che per risolvere queste cose ci vorrebbe aiuto allora spunta la carta del neuroloogo! Cose da matti!
Comunque credo che in tutte le famiglie ci sarebbe bisogno ad un certo punto di fare una terapia...anche altre mie amiche mi fanno spesso presenti situazioni simili...ma sia per loro che per me non riesco a trovare soluzione. Solo aspettare che si calmino le acque, che loro si tranquillizzino, che io mi tranquillizzi...anche se poi ricomincia di nuovo tutto daccapo! Ma per ora posso solo stringere i denti e aspettare con ansia il giorno in cui cominceranno di nuovo le lezioni all'università, così almeno 5 giorni a settimana non li vedo!

Gaara 24-07-2008 17:27

Quote:

Originariamente inviata da Aleydis
So benissimo che avremo bisogno di andare da un'esperto...
Ma per quanto ne so io sarebbe più facile convertire mia madre al satanismo piuttosto che convincerla a venire da uno psicoterapeuta...devi pensare che addirittura lei ha avuto una depressione post partum dopo che è nata mia sorella e non è andata da uno psicologo o uno psichiatra, ma da un neurologo! Che l'ha riempita di farmaci e ha contribuito solo a farla diventare ancora più ansiosa...e dipendente dai farmaci, ovviamente. Mio padre poi mi manderebbe a quel paese...già gliel'ho fatto notare che avrebbe bisogno di aiuto, dato che spesso è depresso (ha avuto un intervento delicato e non si è mai ripreso) ma non mi ascolta. Mia sorella poi dal canto suo è convinta che la pazza sia io quindi secondo te come dovrei fare a convincerli? Io avevo pensato di andare da sola all'als, ma non so quanto possa essermi utile...perchè in ogni caso dovrei fare un trattamento duraturo in seguito, ma dovrei chiedere i soldi ai miei, soldi che però non ci sono dato che siamo sommersi dalle tasse, comprese quelle universitarie. Quindi non c'è proprio soluzione...io ci avevo pensato già da un pò ma questi problemi non si possono risolvere. Non puoi portare di peso qualcuno da un dottore se non vuole farsi curare...a maggior ragione parlando di disturbi psicologici. Prima ci si deve rendere conto di star male, per poter chiedere aiuto. Posso solo limitarmi a ignorarli o cercare di parlargli quando non ne posso più...a volte ho parlato con mia madre e mia sorella, anche se con effetti temporanei...ma non c'è verso per farli rendere conto della situazione. Poi pensa, addirittura a mia madre l'ho fatto notare spesso che avremo bisogno d'aiuto, e lei sai che mi fa? "Andiamo dal neurologo"! Bello, facciamoci rimbecillire con i farmaci, che ci fanno bene! Finiamo sempre per litigare per questo, perchè gliel'ho spiegato spesso che non serve il neurologo in questi casi, ma non lo capisce evidentemente. Tra l'altro io studio psicologia, e anche se sono all'inizio quando le faccio notare qualcosa è tutta felice, poi quando le dico che per risolvere queste cose ci vorrebbe aiuto allora spunta la carta del neuroloogo! Cose da matti!
Comunque credo che in tutte le famiglie ci sarebbe bisogno ad un certo punto di fare una terapia...anche altre mie amiche mi fanno spesso presenti situazioni simili...ma sia per loro che per me non riesco a trovare soluzione. Solo aspettare che si calmino le acque, che loro si tranquillizzino, che io mi tranquillizzi...anche se poi ricomincia di nuovo tutto daccapo! Ma per ora posso solo stringere i denti e aspettare con ansia il giorno in cui cominceranno di nuovo le lezioni all'università, così almeno 5 giorni a settimana non li vedo!

Non essere così pessimista, non razionalizzare sempre in negativo, credimi non dare per scontate cose e reazioni future che non possiamo prevedere. Te lo dice uno che vive la tua stessa situazione, credi forse che i miei genitori nutrissero fiducia nei confronti di uno psicoterapeuta? ASSOLUTAMENTE NO, per loro psicologo/ psicoterapeuta era uguale a CIARLATANO.

Ma le persone dovresti saperlo cambiano. Dici che tu studi psicologia ebbene psicologia era anche la mia passione, ma pensa che i miei genitori mi hanno negato perfino di iscrivermi in tale facoltà, proprio per la loro considerazione negativa verso questo settore.

Tu sei anche più fortunata di me, perchè studi psicologia (una facoltà che ti piace) e quindi alcune dinamiche le comprendi meglio, inoltre dici che hai la possibilità di seguire e quindi stare fuori e relazionarti con i tuoi coetanei, ebbene un altro punto a tuo favore. Visto tale terreno fertile una terapia condotta SU DI TE da un esperto ti consentirebbe di uscirne in poco tempo e di vedere presto la luce.

Poi una cosa che volevo dirti: ALLO PSICOTERAPEUTA DEVI RIVOLGERTI TU, NON I TUOI FAMILIARI, i tuoi genitori adesso hanno il cervello offuscato e quindi non ne avvertono alcuna necessità, e poi tu devi risolvere i tuoi problemi, non i loro, a te che vengono a colloquio risulta utile nella misura in cui cambino il loro modo di comportarsi nei tuoi confronti, i loro problemi se vogliono se li possono anche tenere, a te questo non interessa.

Il punto della questione è il seguente: i tuoi familiari saranno INVITATI a partecipare solo SE LO VORRANO. Capisci il punto, INVITATI A PARLARE non COSTRETTI, c'è un abisso.

Però se tu con il tuo psicoterapeuta non li inviterai, allora non potrai mai sapere se sarebbero venuti o meno. Una possibilità gliela devi dare, non devi commettere il loro stesso errore ossia di chiudere anzi tempo le porte, la porta devi iniziarla ad aprire, e poi se l'invito cadrà nel vuoto la prima volta non è detto che rimarrà insoddisfatto anche le volte a seguire, su questo punto ti prego DEVI FIDARTI DI ME.

Pensa che a colloquio è venuto persino mio fratello che si comporta pari pari come tua sorella, che motivo pensi abbia avuto? lui vive nel suo mondo felice, fatto di divertimento puro (amici, serate, vacanze) e nessuno impegno o onere domestico, solo disordine e madre trattata a mo’ di cameriera . Evidentemente non poteva ignorare il conflitto, aveva anche lui le sue ragioni da spiegare, voleva anche lui fare ascoltare il suo punto di vista.

Poi se la questione è economica allora ti dico che è vero che esistono presunti luminari che chiedono per una singola seduta 100 euro, però questi grandi scienziati tu lasciali stare, perchè è altrettanto vero che esistono persone che questo lavoro lo fanno per passione e ridimensionano di parecchio il loro onorario quando hanno di fronte uno studente. Queste cose tu del settore dovresti saperle.

Ti devo essere onesto, se le cose che hai scritte sono vere, altre soluzioni non ne vedo.
I PROBLEMI VANNO RISOLTI NON IGNORATI, perchè se non lo fai adesso allora rimandi soltanto nel tempo la loro risoluzione.

Resto come sopra a tua completa disposizione per un ulteriore confronto.

animaSola 24-07-2008 18:21

...

odio 24-07-2008 19:11

la mia situazione è uguale...tranne il fatto della sorella che è più grande di me...cmq con mio padre non ho proprio dialogo...con mia madre a volte si altre no...e per altro tutto uguale...io a volte mi deprimo che non mi va di uscire o vedere qualcuno...l'unica persona con cui diciamo riesco a rilassarmi è la ragazza che però delle volte non mi capisce...

Andriu 24-07-2008 20:28

Quote:

Originariamente inviata da animaSola
Io a 14 anni ero esattamente come tua sorella...(poi certo ovviamente ogni persona è un mondo a sè)però spesso questi comportamenti così ribelli e menefreghisti celano dei malesseri molto profondi...Quindi magari prima di provare invidia o rabbia nei suoi confronti assicurati che al di sotto non ci sia quacos'altro...Ognuno di noi,soprattutto nella adolescenza,esprime i propri disagi amplificandoli...ad esempio:eccessiva timidezza o eccessiva ribellione...e non è facile comprendere tutto ciò a meno che non si mette da parte l'orgoglio e la frustrazione e si tenta di venirsi incontro...creando una comunicazione fra noi stessi e l'esterno...Ti dico ciò perchè in tutto il periodo adolescenziale io ero parecchio caotica,disordinata,maleducata e menefreghista...ma questo modo di pormi non era altro che una maschera per nascondere la rabbia e la sofferenza che provavo nei confronti di mia madre...Poi purtroppo il ruolo genitoriale è sempre messo in discussione...soprattutto quando si è giovani e nn si comprende ancora quanto sia difficile crescere dei figli...Io con mia madre fino a 18 anni ho avuto liti violente..e ancora ora su certi aspetti la rimprovero di non esser stata una figura di un certo spessore nella mia vita... ma col tempo tante sfumature che ci hanno reso insofferenti...tornano a galla e ci dano modo di rielaborarle ...per comprenderne a pieno le dinamiche...dando vita a un confronto piu maturo con noi stessi e con chi è stato causa delle nostre sofferenze...è un percorso doloroso...ma se vogliamo in un qualche qualmodo liberarci da quei fantasmi che infestano la nostra serenità dobbiamo affrontarli...ma affrontarli non vuol dire spalargli fango adosso...ma bensì mettersi sullo stesso piano di chi abbiamo di fronte cercando di comprendere le loro motivazioni ed esponendo le nostre...Se pretendiamo di essere ascoltati e comprensi.....dobbiamo esser anche in grando di donare altrettanto.

Sei da ammirare..io ho lo stesso problema con mio padre, non ci prendiamo proprio. Anche io ne avrei tante da dire riguardo la sua funzione di padre: per lui essere genitore significa andare a lavorare e portare i soldi a casa, insomma mantenere la famiglia e basta. Non ricordo gesti d'affetto da parte sua quando io e mia sorella eravamo piccoli, a differenza di mia madre che posso dire di non averlo mai fatto mancare. Questo e il fatto che non è mai andato daccordo con mia madre(che effettivamente non ha un carattere proprio tranquillissimo)..che non ha mai realmente voluto fare qualcosa per mantenere l'armonia in famiglia, mi fa provare un senso di rancore nei suoi confronti. Crescere in una famiglia in cui manca la serenità non fa affatto bene e influisce negativamente sui figli.Tante volte mi sono ripromesso di instaurare un dialogo solido con lui, ma sembra non capire le cose e quindi non ci riesco più di tanto: è una persona testarda, orgogliosa e ora anche un po' menefreghista relativamente alla situazione familiare che certo non è bella. E' giusto quello che dici, cioè "mettersi sullo stesso piano di chi abbiamo di fronte cercando di comprendere le loro motivazioni ed esponendo le nostre" ma non è facile per niente.
A differenza del rapporto con tua madre, so che con tuo padre hai un rapporto splendido, come non invidiarti.

lev 24-07-2008 20:42

Rapporto con mio padre: 0 assoluto. Mai giocato con lui da bambino. Dubito che mi abbia mai preso in braccio da piccolo. Nella crescita sempre cazziate su quello che facevo ma che avrei dovuto fare meglio. Ora come ora ho paura anche solo a chiedergli le cose più banali. Discussioni non ne parliamo. Aggiungo che lui ha sempre questa idea sia con me che con gli altri della famiglia di quello che lavora e porta a casa i soldi e spesso, purtroppo, è arrivato anche a rinfacciarcelo. Quasi che con i soldi potesse compensare l'affetto. Svaghi circa nulla a parte qualche amico, a letto presto e sveglia presto. Domani di deve lavorare...
Con mia sorella il rapporto è tutto sommato buono anche se non siamo mai andati troppo in confidenza. Lei va da uno psicologo per problemi legata all'ansia.
Mia madre è l'unica della famiglia con cui mi riesco un pochino ad aprire anche se comunque molto poco. Anche lei è molto ansiosa e tende a preoccuparsi per tutto e direi anche spesso a torto.
In linea di massima cmq più che una famiglia siamo 4 persone che vivono sotto lo stesso tetto.
Detto questo, non credo che sia solo colpa loro, tutt'altro credo che io abbia le mie belle colpe e mi auguro di riusucire a migliorare la situazione.

calimerlo 24-07-2008 21:55

Re: Le famiglie dei fobici
 
Quote:

Originariamente inviata da Aleydis
Hanno anche le loro colpe se noi siamo così...
Certo

no, non è certo, e tu che studi psicologia dovresti saperlo

andreattt 25-07-2008 09:59

Re: Le famiglie dei fobici
 
Quote:

Originariamente inviata da Aleydis
Se volete continuare voi a parlare delle vostre famiglie questo può diventare il topic ufficiale!

lo prendo come topic di sfogo!

allora:
io credo che buona parte delle mie fobie,oltre che per causa mia sono state ...diciamo ..contagiate dai miei genitori...
diciamo che sono cresciuto in una famiglia dove il pessimismo era all'ordine del giorno, dove le promesse non venivano mai mantenute,dove qualsiasi cosa che facevo o dicevo,giusta o sbagliata venivo continuamente demoralizzato e scoraggiato,dove ho preso piu' botte (inutili) io che un pugile che ha combattuto contro mike tyson hai tempi d'oro....! dove anche il cibo ti veniva pesato ma come si fa a bastonare e a frustare ragazzini di 7- 8-10-12 anni?
con un passato come il mio, anche se sicuramente ci sara' chi ha vissuto peggio di me ma come si fa ,una volta diventati adulti ad avere fiducia in se stessi ed a non avere timore degli altri? dove trovo il coraggio di fidarmi delle altre persone quando i miei stessi familiari mi hanno fatto del male?!

Andriu 25-07-2008 10:01

Quote:

Originariamente inviata da lev
Aggiungo che lui ha sempre questa idea sia con me che con gli altri della famiglia di quello che lavora e porta a casa i soldi e spesso, purtroppo, è arrivato anche a rinfacciarcelo. Quasi che con i soldi potesse compensare l'affetto. Svaghi circa nulla a parte qualche amico, a letto presto e sveglia presto. Domani di deve lavorare...

Incredibile!..queste sono le stesse identiche parole che avrei detto riguardo mio padre, non avrei aggiunto altro (tuo padre sarà sicuramente un suo sosia).
Che dire di più...non hanno capito un cazzo di cosa significa costruirsi una famiglia e vivere ogni giorno all'interno di una famiglia..mah.

Quote:

Originariamente inviata da animaSola2
Purtroppo in quanto figli tendiamo a dare tutto per scontato..vediamo nella figura genitoriale quella che dovrebbe essere un icona di saggezza...e se questa viene a frantumarsi ...insieme ad essa crollano anche tutte quelle piccole certezze che ilusoriamente ci creiamo..Ma i nostri genitori prima di essere tali sono anche degli essere umani non sprovvisti di difetti...di sofferenze e di incertezze...che inconsciamente si riflettono sui figli generando persone ansiose e timorose...e colpevolizzarli di ciò non può che suscitare solo rabbia e frustrazione...innescando in noi stessi un atteggiamento di chiusura...che col protrarsi degli anni aumenta di spessore tanto da farli sentirli come se fossero delle persone totalmente estranee...Io questo circolo vizioso sono riuscita in buona parte a disinnescarlo...cercando di renderli partecipi della mia vita...a volte funziona ..altre volte no..ma almeno non vivo piu cn il rimpianto di non aver tentato...

Eh si hai perfettamente ragione..è vero i nostri genitori sono prima di tutto persone che come noi hanno le loro incertezze e sofferenze. Se così è, mi chiedo come mai non sono stimolati a parlarne; con i figli, in teoria, dovrebbe essere più semplice perchè sono le persone più vicine a loro, e questo sarebbe un ottimo passo di riavvicinamento, una grande occasione per recuperare quel dialogo che è mancato.
Non so se riuscirò mai a fare come suggerisci tu perchè, visto il clima familiare che stiamo vivendo in questo periodo, mi aspetterei che un input ce lo mettesse anche lui..e invece non fa niente di niente.

animaSola 25-07-2008 15:18

[...

Aleydis 25-07-2008 18:12

Re: Le famiglie dei fobici
 
Quote:

Originariamente inviata da calimerlo
Quote:

Originariamente inviata da Aleydis
Hanno anche le loro colpe se noi siamo così...
Certo

no, non è certo, e tu che studi psicologia dovresti saperlo

Scusa ma hai tagliato la frase! Hai preso quello che ti faceva comodo prendere...tagliando il senso originario di quello che avevo scritto.
E devi finirla per favore, tu come altri qui, di tirare in ballo il fatto che studio psicologia...non sono ancora un dottore quindi è inutile che state lì a confutare ogni cosa che dico. Sto facendo questa precisazione su quello che hai detto perchè non mi è piaciuto come l'hai detto...a parte che hai tagliato la frase a tuo piacimento, e poi l'hai detto con troppa arroganza.
Ma nonostante ciò affermo che CERTO che le famiglie hanno responsabilità...ne hanno di enormi. Se pensi il contrario sei un illuso.

Aleydis 25-07-2008 18:15

Re: Le famiglie dei fobici
 
Quote:

Originariamente inviata da andreattt
Quote:

Originariamente inviata da Aleydis
Se volete continuare voi a parlare delle vostre famiglie questo può diventare il topic ufficiale!

lo prendo come topic di sfogo!

allora:
io credo che buona parte delle mie fobie,oltre che per causa mia sono state ...diciamo ..contagiate dai miei genitori...
diciamo che sono cresciuto in una famiglia dove il pessimismo era all'ordine del giorno, dove le promesse non venivano mai mantenute,dove qualsiasi cosa che facevo o dicevo,giusta o sbagliata venivo continuamente demoralizzato e scoraggiato,dove ho preso piu' botte (inutili) io che un pugile che ha combattuto contro mike tyson hai tempi d'oro....! dove anche il cibo ti veniva pesato ma come si fa a bastonare e a frustare ragazzini di 7- 8-10-12 anni?
con un passato come il mio, anche se sicuramente ci sara' chi ha vissuto peggio di me ma come si fa ,una volta diventati adulti ad avere fiducia in se stessi ed a non avere timore degli altri? dove trovo il coraggio di fidarmi delle altre persone quando i miei stessi familiari mi hanno fatto del male?!

Ti invio un abbraccio virtuale e solidale...ogni altra parola sarebbe di troppo.

P.S.Calimerlo dilllo a questo ragazzo che "non è certo" che la famiglia influisca sulla nostra condizione psicologica.

caliserio 25-07-2008 18:35

veramente hai scritto da quelle righe che la famiglia ha sicuramente colpe
quando invece può anche capitare che hai la famiglia migliore del mondo ma i tuoi geni reagiscono lo stesso male anche alla minima esperienza negativa dell'ambiente

ovviamente io non affermo che è vero il contrario
ovvero che la famiglia non ha mai colpe, anzi, spesso le ha
ma era il tuo post che mi sembrava così assolutista
o meglio, le prime 3 righe :lol:

Aleydis 25-07-2008 21:00

Non mi è sembrato affatto di essere assolutista...fatto sta che ho scritto che le famiglie hanno ANCHE le loro colpe, non che solo le famiglie hanno la colpa della nostra condizione o che tutte le famiglie hanno colpe!
E uffa però, non capite mai quello che scrivo!
O sarà voglia di criticare???


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