Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Sono sempre stato timidissimo, e c'è un perché. Semplicemente, non avevo la più pallida idea di come si approccia con le persone.
Esempio pratico. Un amico mi presenta una ragazza che mi piace. Lei mi sta vicino, mi parla, mi sorride: sembra che ci stia. E' vero, ho paura, ma non è quella che mi blocca. Il problema è che non ho la più pallida idea di come si gestisce la situazione. E' un po' come se fossi a scuola di fronte a una verifica a sorpresa su un argomento che il professore non ha mai spiegato. In quei momenti mi piacerebbe avere un manuale di istruzioni a cui fare riferimento per avere almeno una roadmap che mi aiuti ad orientarmi nelle varie esperienze sociali. Mi piacerebbe sapere se sono l'unico a sentire questa esigenza, e se qualcun altro oltre a me sta cercando di crearsi la sua roadmap personale per sopravvivere alle relazioni sociali. |
Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Il "manuale di istruzioni" dovrebbe essere innato, una persona normale ci arriva da sola a capire quello che deve fare, cosa, come e quando .... in altri invece il file "social user manual" è mancante oppure si corrompe per vari motivi nel corso dei primi 5-10-15 anni di vita, e poi non riesce più a ripristinarlo nella sua integrità... tanto per fare una metafora informatica.
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Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Essere socievoli non è una cosa innata, si può anche imparare ad esserlo come si imparano tutte le cose della vita. Certo ci sono persone che lo sono spontaneamente perchè il loro Io è abituato a rapportarsi con la gente e ad essere scherzoso. Prendete per esempio i comici, o i politici, o gli intrattenitori in generale. Usano delle formule ricorrenti e ad effetto il che vuol dire che esiste anche una logica nel saper gestire le situazioni di interazione. Basta impararle e applicarsi
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Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
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Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Non siamo adatti a "sopravvivere alle relazioni sociali", perche' siamo nati
bacati. Con l'utente filosofo si era sviluppato un thread e altri collegati allo stesso problema nostro di fondo, dove io mi ci ritrovo parecchio; tipo questo: https://fobiasociale.com/trovare-lin...r-tutte-57955/ |
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Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Personalmente non credo sia una cosa che si impara sui libri, viene naturale strada facendo se non hai blocchi e fobie e ottieni man mano i riscontri, altrimenti serve a poco leggere un l ibro con le frasi da dire, stile PUA.
Puoi tirar fuori le frasi più interessanti del mondo, ma se sei chiuso come un'ostrica , hai la voce che trema, non cogli i segnali impliciti che ti manda...stai fresco...poi arriva un estro che tra una risata, una battuta scema e due abbracci calorosi fa in 10 minuti la confidenza che tu non non hai fatto in 10 anni |
Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
D'accordissimo con Myway.
Non esiste nessun manuale da leggere o con cui fare teoria. Esiste solo pratica, e la performance migliore non arriva con l'esperienza...arriva con la spontaneità, con l'esenzione dalle paure e dai freni. Quello è da manuale. Il resto sono chiacchere che mettono impedimenti I-N-U-T-I-L-I. La gente apprezza la spontaneità non le lezioni ripetute. |
Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Sì la spontaneità....fosse facile!! Quello che mi fa imbestialire è proprio questo! Io non sono il tizio impacciato che ai presenta davanti ad una ragazza o conoscente la prima o seconda volta che lo vede.Il vero me esce dopo un anno di assidua frequentazione e a volte anche di più.Oramai i tempi miei li conosco.....lo vedo con i colleghi e gli amici con cui,appunto, l'affinità e la spontaneità sono venuti fuori in questi tempi.
Manuali? Sì alcuni li ho letti ma bisogna sempre leggere qualcosa e mantenersi in allenamento anche teorico. Sono passato da manuali di psicologia piuttosto "pesanti" , a manuali di seduzione, a simpatici libri di bon ton. Per la pratica sostengo sempre che i social e le app merita provarle e insistere |
Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
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Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Serve meno tensione e non stare lì a dannarti l'anima se non dici la parolina giusta al momento giusto.
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Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Volendo uno può imparare qualsiasi cosa leggendo un libro, ma le abilità sociali sono un qualcosa che non si impara da un giorno all'altro con un manuale, personalmente li trovo abbastanza inutili :nonso:
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Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Ma solo a me non viene proprio il desiderio di socializzare? :pensando:
Ricordo che in passato in maniera molto minore rispetto agli altri provavo a socializzare, ma non ne ero affatto capace. Ora noto che non ne ho alcuna voglia e che quando la gente mi rivolge la parola mi infastidisco. Tra le due, preferisco di gran lunga la seconda situazione, perché avere il desiderio di socializzare e non esserne in grado fa molto male. |
Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
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A me può succedere di incontrare persone interessanti solo su internet, è sempre stato così. E' difficile, e il più delle volte sono più le delusioni che altro, ma per me resta l'unica opportunità. |
Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
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non dico un manuale ma almeno un tutor su youtube che ti spieghi passo dopo passo come evolvono le convenzioni sociali |
Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
Il manuale più completo è l'esperienza.
Questa però, lavora attraverso il fallimento, chiaro che un fobico se ne sta ben lontano, non cogliendo mai l'opportunità di assorbire. Quindi succede che si da più spazio all'aspetto riflessivo, che molte volte, specialmente per un fobico, tende ancora di più ad incoraggiare l'evitamento. Da qui nascono i manuali: la riflessione porta alla consapevolezza che ci debba essere un filo nascosto che attraversa tutti i tipi di relazioni. I manuali possono essere molto utili, però alla fine deve esserci sempre la volontà di buttarsi nella mischia se si vuole arrivare a capire per dove passa quel filo, e bisogna farlo sempre, altrimenti non si tratta altro che un seguire le istruzioni passo per passo, come copiare un testo invece di memorizzarlo, rendendo il comportamento innaturale, inadeguato, insicuro e poco efficace. |
Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
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Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
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Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
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Alla fine avere una base di vita sociale e sentimentale per i normaloni non è impossibile, visto che ci riescono quasi tutti, se i tra i fobici non ci riesce quasi nessuno non è un caso. |
Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
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Dici che tutti siamo andati a scuola, lavoro, vero, ma quanti di noi hanno socializzato veramente, più e più volte, consolidando amicizie? Non molti credo, altrimenti non saremmo qui. Chiaro che dipende anche dal tipo di persone che trovi nei vari contesti, che può essere ancora un altro motivo per non farsi avanti. Stare a contatto con le persone non basta, bisogna interagire, e farlo continuamente, in modo da superare i traumi e assorbire una serie di atteggiamenti opportuni nel sociale che la maggior parte delle persone ha già assorbito da tempo, perché abituati a farlo da sempre. Capisco che dipende da situazione a situazione e che la questione magari può ricoprire diversi dilemmi, ma a parer mio è questa la causa principale della fobia, la mancanza di abitudine nell'interazione sociale, di pratica. Quando il fobico affronta una situazione sociale, non sa cosa aspettarsi, si trova ad affrontare l'ignoto, e l'ignoto fa da sempre paura all'uomo perché potrebbe contenere una minaccia, in questo caso ad esempio un'umiliazione. Se invece si affronta una situazione più e più volte, la si affronta più facilmente acquistando più sicurezza. |
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