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Tatlises 10-12-2017 11:42

Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Sono sempre stato timidissimo, e c'è un perché. Semplicemente, non avevo la più pallida idea di come si approccia con le persone.

Esempio pratico.

Un amico mi presenta una ragazza che mi piace. Lei mi sta vicino, mi parla, mi sorride: sembra che ci stia.

E' vero, ho paura, ma non è quella che mi blocca.

Il problema è che non ho la più pallida idea di come si gestisce la situazione.

E' un po' come se fossi a scuola di fronte a una verifica a sorpresa su un argomento che il professore non ha mai spiegato.

In quei momenti mi piacerebbe avere un manuale di istruzioni a cui fare riferimento per avere almeno una roadmap che mi aiuti ad orientarmi nelle varie esperienze sociali.

Mi piacerebbe sapere se sono l'unico a sentire questa esigenza, e se qualcun altro oltre a me sta cercando di crearsi la sua roadmap personale per sopravvivere alle relazioni sociali.

Stasüdedòs 10-12-2017 12:34

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Il "manuale di istruzioni" dovrebbe essere innato, una persona normale ci arriva da sola a capire quello che deve fare, cosa, come e quando .... in altri invece il file "social user manual" è mancante oppure si corrompe per vari motivi nel corso dei primi 5-10-15 anni di vita, e poi non riesce più a ripristinarlo nella sua integrità... tanto per fare una metafora informatica.

argo84 13-12-2017 16:22

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Essere socievoli non è una cosa innata, si può anche imparare ad esserlo come si imparano tutte le cose della vita. Certo ci sono persone che lo sono spontaneamente perchè il loro Io è abituato a rapportarsi con la gente e ad essere scherzoso. Prendete per esempio i comici, o i politici, o gli intrattenitori in generale. Usano delle formule ricorrenti e ad effetto il che vuol dire che esiste anche una logica nel saper gestire le situazioni di interazione. Basta impararle e applicarsi

callenderboost 13-12-2017 17:55

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Quote:

Originariamente inviata da argo84 (Messaggio 2035918)
Essere socievoli non è una cosa innata, si può anche imparare ad esserlo come si imparano tutte le cose della vita. Prendete per esempio i comici, o i politici, o gli intrattenitori in generale. Usano delle formule ricorrenti e ad effetto il che vuol dire che esiste anche una logica nel saper gestire le situazioni di interazione. Basta impararle e applicarsi

E come posso fare ad impararle?

no-body 13-12-2017 18:21

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Non siamo adatti a "sopravvivere alle relazioni sociali", perche' siamo nati
bacati. Con l'utente filosofo si era sviluppato un thread e altri collegati
allo stesso problema nostro di fondo, dove io mi ci ritrovo parecchio;
tipo questo: https://fobiasociale.com/trovare-lin...r-tutte-57955/

dacontro 02-03-2018 00:49

Quote:

Originariamente inviata da Tatlises (Messaggio 2034504)
Sono sempre stato timidissimo, e c'è un perché. Semplicemente, non avevo la più pallida idea di come si approccia con le persone.

Esempio pratico.

Un amico mi presenta una ragazza che mi piace. Lei mi sta vicino, mi parla, mi sorride: sembra che ci stia.

E' vero, ho paura, ma non è quella che mi blocca.

Il problema è che non ho la più pallida idea di come si gestisce la situazione.

E' un po' come se fossi a scuola di fronte a una verifica a sorpresa su un argomento che il professore non ha mai spiegato.

In quei momenti mi piacerebbe avere un manuale di istruzioni a cui fare riferimento per avere almeno una roadmap che mi aiuti ad orientarmi nelle varie esperienze sociali.

Mi piacerebbe sapere se sono l'unico a sentire questa esigenza, e se qualcun altro oltre a me sta cercando di crearsi la sua roadmap personale per sopravvivere alle relazioni sociali.

Io credo che i libri i manuali siano invece preziosi è molto utili ..in fondo si tratta di esperienza raccontata...anch’io soffrivo di questi problemi, le mie relazioni con le ragazze sono sempre state un disastro ..poi un giorno.. non so cosa è successo .. mi sono ritrovato davanti un libro l’ho sfogliato poi l’ho letto e riletto e adesso è il mio manuale il mio fobic trainer è un libro incredibile ...

Myway 02-03-2018 00:58

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Personalmente non credo sia una cosa che si impara sui libri, viene naturale strada facendo se non hai blocchi e fobie e ottieni man mano i riscontri, altrimenti serve a poco leggere un l ibro con le frasi da dire, stile PUA.
Puoi tirar fuori le frasi più interessanti del mondo, ma se sei chiuso come un'ostrica , hai la voce che trema, non cogli i segnali impliciti che ti manda...stai fresco...poi arriva un estro che tra una risata, una battuta scema e due abbracci calorosi fa in 10 minuti la confidenza che tu non non hai fatto in 10 anni

Crystal 02-03-2018 03:11

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
D'accordissimo con Myway.
Non esiste nessun manuale da leggere o con cui fare teoria. Esiste solo pratica, e la performance migliore non arriva con l'esperienza...arriva con la spontaneità, con l'esenzione dalle paure e dai freni. Quello è da manuale. Il resto sono chiacchere che mettono impedimenti I-N-U-T-I-L-I.
La gente apprezza la spontaneità non le lezioni ripetute.

dottorzivago 02-03-2018 03:46

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Sì la spontaneità....fosse facile!! Quello che mi fa imbestialire è proprio questo! Io non sono il tizio impacciato che ai presenta davanti ad una ragazza o conoscente la prima o seconda volta che lo vede.Il vero me esce dopo un anno di assidua frequentazione e a volte anche di più.Oramai i tempi miei li conosco.....lo vedo con i colleghi e gli amici con cui,appunto, l'affinità e la spontaneità sono venuti fuori in questi tempi.

Manuali? Sì alcuni li ho letti ma bisogna sempre leggere qualcosa e mantenersi in allenamento anche teorico. Sono passato da manuali di psicologia piuttosto "pesanti" , a manuali di seduzione, a simpatici libri di bon ton.
Per la pratica sostengo sempre che i social e le app merita provarle e insistere

Maximilian74 02-03-2018 08:20

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 2078267)
Personalmente non credo sia una cosa che si impara sui libri, viene naturale strada facendo se non hai blocchi e fobie e ottieni man mano i riscontri, altrimenti serve a poco leggere un l ibro con le frasi da dire, stile PUA.
Puoi tirar fuori le frasi più interessanti del mondo, ma se sei chiuso come un'ostrica , hai la voce che trema, non cogli i segnali impliciti che ti manda...stai fresco...poi arriva un estro che tra una risata, una battuta scema e due abbracci calorosi fa in 10 minuti la confidenza che tu non non hai fatto in 10 anni

Esattamente, un libro non ti può assolutamente mettere alla pari di chi gli riesce tutto naturale, e poi pensate forse che chi abbiamo di fronte o di fianco non si accorga che non ci sappiamo fare?

Noriko 02-03-2018 11:42

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Serve meno tensione e non stare lì a dannarti l'anima se non dici la parolina giusta al momento giusto.

limitless 02-03-2018 12:20

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Volendo uno può imparare qualsiasi cosa leggendo un libro, ma le abilità sociali sono un qualcosa che non si impara da un giorno all'altro con un manuale, personalmente li trovo abbastanza inutili :nonso:

incompresa88 02-03-2018 17:47

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Ma solo a me non viene proprio il desiderio di socializzare? :pensando:

Ricordo che in passato in maniera molto minore rispetto agli altri provavo a socializzare, ma non ne ero affatto capace.

Ora noto che non ne ho alcuna voglia e che quando la gente mi rivolge la parola mi infastidisco. Tra le due, preferisco di gran lunga la seconda situazione, perché avere il desiderio di socializzare e non esserne in grado fa molto male.

incompresa88 02-03-2018 19:21

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Quote:

Originariamente inviata da deepblue (Messaggio 2078513)
..

No, socializzare e attaccare bottone in giro proprio no, non mi viene proprio voglia di farlo. Ma chi li conosce? :D A me manca proprio il desiderio di interessarmi a qualcuno per strada, e mi infastidisco se uno sconosciuto inizia a parlarmi. Tra l'altro, io esco rigorosamente da sola, e se qualcuno mi rivolgesse la parola, penserei subito male.

A me può succedere di incontrare persone interessanti solo su internet, è sempre stato così. E' difficile, e il più delle volte sono più le delusioni che altro, ma per me resta l'unica opportunità.

Gio.solo 29-04-2018 20:06

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 2078267)
Personalmente non credo sia una cosa che si impara sui libri, viene naturale strada facendo se non hai blocchi e fobie e ottieni man mano i riscontri, altrimenti serve a poco leggere un l ibro con le frasi da dire, stile PUA.
Puoi tirar fuori le frasi più interessanti del mondo, ma se sei chiuso come un'ostrica , hai la voce che trema, non cogli i segnali impliciti che ti manda...stai fresco...poi arriva un estro che tra una risata, una battuta scema e due abbracci calorosi fa in 10 minuti la confidenza che tu non non hai fatto in 10 anni

con tutto quello che c'è su internet possibile che non si trovi nulla del genere?

non dico un manuale ma almeno un tutor su youtube che ti spieghi passo dopo passo come evolvono le convenzioni sociali

SamueleMitomane 29-04-2018 20:37

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Il manuale più completo è l'esperienza.
Questa però, lavora attraverso il fallimento, chiaro che un fobico se ne sta ben lontano, non cogliendo mai l'opportunità di assorbire. Quindi succede che si da più spazio all'aspetto riflessivo, che molte volte, specialmente per un fobico, tende ancora di più ad incoraggiare l'evitamento.
Da qui nascono i manuali: la riflessione porta alla consapevolezza che ci debba essere un filo nascosto che attraversa tutti i tipi di relazioni.
I manuali possono essere molto utili, però alla fine deve esserci sempre la volontà di buttarsi nella mischia se si vuole arrivare a capire per dove passa quel filo, e bisogna farlo sempre, altrimenti non si tratta altro che un seguire le istruzioni passo per passo, come copiare un testo invece di memorizzarlo, rendendo il comportamento innaturale, inadeguato, insicuro e poco efficace.

Gio.solo 29-04-2018 22:16

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Quote:

Originariamente inviata da natsume. (Messaggio 2105442)
Non credo che il manuale sia l'esperienza, anzi secondo me non c'entra nulla. A far la differenza, cioè a distanziarci sempre più dagli altri, è l'umore, i traumi, la sofferenza, l'autostima e una componente genetica tendente all'insicurezza, alla fragilità. Ovviamente c'è margine per migliorare alcuni aspetti e trovare alcune soluzione grazie all'esperienza e agli errori commessi. Però tutti siamo andati a scuola, tanti all'università, spesso si vedono parenti eppure queste cose "sociali" (che fanno parte dell'esperienza) non ci hanno e non ci aiutano gran che. Io ora lavoro, eppure lo stare tutti i giorni a contatto con persone non ha influito per nulla in senso positivo sul disagio che provo stando con le persone, l'ha solo peggiorato.

l'esperienza in ambito lavorativa è però diversa da quelle per socializzare (nel senso di costruire rapporti d'amicizia/amorevoli) io credo sia quasi impossibile socializzare sul lavoro perchè c'è un conflitto d'interessi con la carriera. Del resto condivido pienamente il discorso su cosa fa la differenza, anche gli altri vivono quelle emozioni ed è innegabile però queste non occupano la maggioranza del loro tempo come avviene a noi.

Maximilian74 29-04-2018 23:00

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Quote:

Originariamente inviata da natsume. (Messaggio 2105455)
Il mio discorso si estendeva anche nel campo della socializzazione relazioni/amicizie. Penso che diversi fobici hanno avuto un' esperienza amorosa, amici e sono riusciti a conoscerne di nuovi, grazie anche a lampi di fortuna, strane coincidenze del destino, umore improvvisamente socievole maturando così esperienza.... eppure fondamentalmente la difficoltà di fondo e il disagio nel socializzare non scompare, rimane, e in futuro le cose non saranno più semplici grazie all'esperienze passate... ma ogni volta, per chi è ansioso e fragile (alla peggio con traumi importanti come il sottoscritto) ci sarà una montagna da scalare.

E aggiungo che non se ne esce, PURTROPPO

Myway 30-04-2018 00:12

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Quote:

Originariamente inviata da Gio.solo (Messaggio 2105365)
con tutto quello che c'è su internet possibile che non si trovi nulla del genere?

non dico un manuale ma almeno un tutor su youtube che ti spieghi passo dopo passo come evolvono le convenzioni sociali

PIù che altro servirebbe qualcosa ad uso e consumo dei fobici, non cred che esista, come ho già detto al di là di qualche mezzo consiglio, il resto lo fai in modo naturale senon hai blocchi fobie e esperienze traumatizzanti alle spalle..
Alla fine avere una base di vita sociale e sentimentale per i normaloni non è impossibile, visto che ci riescono quasi tutti, se i tra i fobici non ci riesce quasi nessuno non è un caso.

SamueleMitomane 30-04-2018 12:43

Re: Socializzare: ci vorrebbe un manuale
 
Quote:

Originariamente inviata da natsume. (Messaggio 2105442)
Non credo che il manuale sia l'esperienza, anzi secondo me non c'entra nulla. A far la differenza, cioè a distanziarci sempre più dagli altri, è l'umore, i traumi, la sofferenza, l'ansia, l'autostima e una componente genetica tendente all'insicurezza, alla fragilità. Ovviamente c'è margine per migliorare alcuni aspetti e trovare alcune soluzione grazie all'esperienza e agli errori commessi. Però tutti siamo andati a scuola, tanti all'università, spesso si vedono parenti eppure queste cose "sociali" (che fanno parte dell'esperienza) non ci hanno e non ci aiutano gran che. Io ora lavoro, eppure lo stare tutti i giorni a contatto con persone non ha influito per nulla in senso positivo sul disagio che provo stando con le persone, l'ha solo peggiorato.

I traumi son proprio causati dall'esperienza, negativa in questo caso. C'è una componente genetica, una predisposizione, ma il maggior danno lo fa l'esperienza ambientale. Però è proprio attraverso il fallimento che si raggiunge una certa capacità sociale. Ora i più fragili non riescono a sopportarlo, preferendo scappare.
Dici che tutti siamo andati a scuola, lavoro, vero, ma quanti di noi hanno socializzato veramente, più e più volte, consolidando amicizie? Non molti credo, altrimenti non saremmo qui. Chiaro che dipende anche dal tipo di persone che trovi nei vari contesti, che può essere ancora un altro motivo per non farsi avanti.
Stare a contatto con le persone non basta, bisogna interagire, e farlo continuamente, in modo da superare i traumi e assorbire una serie di atteggiamenti opportuni nel sociale che la maggior parte delle persone ha già assorbito da tempo, perché abituati a farlo da sempre.
Capisco che dipende da situazione a situazione e che la questione magari può ricoprire diversi dilemmi, ma a parer mio è questa la causa principale della fobia, la mancanza di abitudine nell'interazione sociale, di pratica. Quando il fobico affronta una situazione sociale, non sa cosa aspettarsi, si trova ad affrontare l'ignoto, e l'ignoto fa da sempre paura all'uomo perché potrebbe contenere una minaccia, in questo caso ad esempio un'umiliazione. Se invece si affronta una situazione più e più volte, la si affronta più facilmente acquistando più sicurezza.


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