Colpa dell'adolescenza?
Riflettevo sul perhè io sia introverso (con gli sconosciuti), abbia poca personalità e carattere (o magari non lo mostro). Mio fratello gemello, che fisicamente è molto di vrso d me, invece è espansivo, introverso epiù maturo.
La differenza potrebbe essere il fatto che durante l'adolescenza lui abbia fatto un sacco di cazzate, disubbidito ai genitori, insomma si sia ribellato e si sia creato una sua personalità? Al contrario io mi sono chiuso in me stesso ed nella mia stanza, evitando di formare il mio carattere. Potrebbe essere così? Se così fosse mi spegherei tante cose, ma sarei nella m***a, perchè vorrebbe dire che non c'è pi nulla da fare..... |
l'adolescenza di merda è già la conseguenza di un infanzia brutta e poi è sempre tutto un rincorrere,mi spiace ma è così :roll:
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No panic!!! Io mi ritrovo di più nella descrizione di tuo fratello: sono sempre stata considerata la "pecoranera" della famiglia, quella che ha sempre fatto di testa sua, andando spesso contro il volere dei miei genitori. Mia sorella invece ha sempre cercato l'approvazione dei miei dimostrando una personalità accondiscendente, seguendo tutte le regole. Il risultato è che lei si presenta come una ragazza molto socievole, mentre io appaio come una ragazza fredda e distaccata.
Non metto in dubbio che l'età adolescenziale sia fondamentale per l'affinamento del temperamento che con la moltitudine di esperienze forma un certo tipo di carattere, ma non credo sia esclusiva (nel senso che la vita ci mette continuamente di fronte a situazioni nuove, basta saperle cogliere). La genetica ci da una base, ma è l'interazione di questa con l'ambiente, e il nostro modo di leggere il mondo che ci plasma e ci fa diventare quello che siamo, con la consapevolezza che esiste un certo grado di plasticità. Credo che la cosa più importante sia il non vederci come persone statiche che non possono cambiare. ...quindi...non sei nella m***a!!! |
è stata la mia rovina ma per fortuna sono riuscito a risorgere lottando duramente con me stesso ed il mondo esterno,facendo vedere che non sono la persona schifosa che tutti mi consideravano prima...e i risultati ci sono stati eccome! 8)
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bisogna vedere QUANTO è stata di merda...nn tutti i casi sono gravi allo stesso modo
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La mia adolescenza è stata all'insegna dell'isolament, avevo i soli contatti sociali a scuola e nella squadra di basket, ma mi davano più che altro frustrazione e insicurezza...
A me sembra di avere una personalità non sviluppata.. Mi spiego: quando sono in mezzo a persone che non conosco divento passivo, mi adtto al tono dell discussione.. Oppure mi capita facilmente di prendere a modello comportamenti di altri perchè non ho i miei.... E le poche volte in cui esco di sera sono costrtto bere, ma non so quanto del mio modo di comportarmi in quelle occasioni sia realmente mio.... Come faccio a farmi una personalità a 27 anni? |
Anche a me manca il tassello dell'adolescenza.
La mia infanzia la definirei perfetta Anche io avevo occasioni sociali a scuola e nella mia squadra ma erano frustranti, qualche amico che andava e veniva e alla fine spesso ero isolato. Ora che ho 26 anni posso dire di essere abbastanza maturo, ma mancano le basi per legare con le persone quindi se il rapporto va un minimo oltre quello "professionale" io mi annullo. PEr non parlare poi con il rapporto con le femmine... |
allora mezzelfo e dottorzivago, ne siete usciti dalla cvostra situazione? pensate di uscirne? cosa siamo al mondo a fare?
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colpa un po di tutto...genetica,famiglia,mancate esperienze,bastardi che ti umiliano,isolamento
di solito alla fine dell'adolescenza sui 18/19 anni il carattere dovrebbe essere gia forgiato...poi dopo e' tutto in salita |
secondo me dipende da tanti fattori...famiglia, conoscenze,ambiente, episodi positivi e negativi...
io stesso ringrazio da una parte di aver vissuto quel che ho vissuto perchè altrimenti magari avrei sempre la testa che avevo 4-5 anni fa (non negativissima, ma mi mancava la giusta consapevolezza e sensibilità). Però magari vivendo circostanze diverse sarei ancora al 100% l'estroversone 14-15enne di un tempo. Poi cosa sarebbe stato meglio o peggio chi lo può dire. Secondo me dipende da tanti fattori. Garantisco che io fino a 15 anni ero un estroversone pazzesco a cui cali avrebbe sparato già da 250km di distanza :lol: Tutto sommato il mio passato m'aiuta oggi (mi aiuta x l'autostima, il carisma/carattere, x avere volendo la battuta sempre pronta (se mi vie' la voja di parlare :P)), ma comunque c'è stato anche altro che deve aver formato il mio carattere (altrimenti non si capirebbe il cambialmento successivo) |
e allora di cosa stiamo parlando? chi ha "vissuto" l'adolescenza può lavorare su se stesso... gli altri fanno prima a spararsi... compreso me,,
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Per certi versi la mia adolescenza la sto vivendo adesso, a 28 anni. Ovviamente mi sento un passo indietro, in tutto e per tutto, rispetto ai miei coetanei. Inoltre certe cazzate indispensabili per formarsi il carattere sono permesse e tollerate solo quando si è teen-ager. Ergo, fra qualche anno potrò forsi avvicinarmi alla normalità, ma sarà tutta una rincorsa, e certe "cicatrici" resteranno per sempre.
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La vita è un corso di formazione: se perdi delle lezioni rimani indietro e ti tocca recuperare, con tutte le difficoltà che una tale situazione può comportare.
Quando a scuola spiegavano l'adolescenza io ero assente, non so se per indisposizione o per mancanza di volontà, fatto sta che quel trimestre l'ho saltato a piè pari. Adesso mi rendo conto che per accedere alla selezione finale mancano certe prove, altrimenti non si passa. |
E quindi cosa devo fare per recuperare quello che non ho fatto in adolescenza?
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Dobbiamo vivere quel che ci rimane senza pensare al passato perché il confronto con quello che è stato o avrebbe potuto essere genera sempre insoddisfazione.
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Leggendo questo topic mi è venuto in mente che di persone che hanno saltato in pieno la fase adolescenziale così come qui viene intesa (esperienze di gruppo, "ribellione", primi approcci con l'altro sesso) ne conosco più di qualcuna...e la maggior parte di queste oggi, a 10/15 anni di distanza, vive perfettamente in pace con se stessa, e affronta i rischi e le paure dalla vita con un coraggio che a me, pur avendo vissuto quel tipo di adolescenza, manca. Noi siamo il risultato di tutto quello che abbiamo o non abbiamo vissuto, e il pensiero ricorrente di voler recuperare o cancellare qualcosa che fa parte del passato, oltre ad essere controproducente, è la chiara espressione di quanto tu non sia in grado di accettarti nel presente. Ad un certo punto staccarsi dall’ossessione di quello che (non) è stato è un dovere verso noi stessi, per andare avanti. |
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scherzi a parte, va bene la fobia sociale, ma non esageriamo |
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