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 La principessa e il drago 
		
		
		Riflessione domenicale trovata in rete: 
	"Stanca di aspettare che arrivasse un principe a salvarla, la principessa raccolse tutto il suo coraggio, impugnò la spada e andò dritta verso il drago per ucciderlo o per chiedergli di lasciarla subito libera. "Non ho più paura di te!" gli gridò, anche se dentro di sè tremava. Il drago la guardò negli occhi e atterrito le disse: "Non c'è davvero nessun bisogno di essere violenti. Io non ti ho mai detto di rimanere, anzi mi sono sempre chiesto perchè restassi così a lungo." "Ah, ok. Bene allora." rispose la principessa, un pò in imbarazzo. E non appena si allontanò dalla tana del drago, realizzò che…ciò che l'aveva davvero imprigionata erano le sua false paure e l'attesa che qualcuno si facesse avanti per salvarla, mentre lei stessa avrebbe potuto salvarsi da sola in qualsiasi momento."  | 
		
 Re: La principessa e il drago 
		
		
		Sì e no. In molte circostanze è sicuramente vero, basterebbe fare il primo passo  per scoprire che molte delle situazioni che immaginiamo insostenibili non lo sono poi così tanto, ma in altre no, i draghi non sono tutti "buoni" e bisogna imparare a combatterli, solo che se al posto di una spada con lama affilata  c'hai na forchetta sdentata è dura. Il meccanismo "combatti o scappa" è una reazione primitiva del nostro cervello e a volte la ritirata strategica è la cosa migliore :D . 
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 Molto bella. É un po' quello che sto sperimentando in questo ultimo periodo, cercare di prendere il controllo di me stesso e fare quello che più mi interessa, mosso da una vitalità della quale non avrei mai immaginato di avere. 
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