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cancellato18863 02-07-2017 10:51

Viaggiare come convenzione sociale
 
Apro questa Discussione perché avevo introdotto altrove questa tematica, ma la cosa si è un po' troppo espansa, rischiando un off-topic.

A me non piace viaggiare: mi mette ansia, è una cosa che ho fatto un po' in passato, ma adesso il disagio che ne deriva è peggiorato, quindi evito.

Detto questo, quando ci si relaziona con gli altri, sembra che invece tutti, ma proprio tutti, siano pervasi da una smania di viaggiare, visitare luoghi esotici e lontani, per "allargare gli orizzonti e aprire la mente" nonchè "staccare la spina".

Sembra proprio uno status symbol: devo viaggiare per contare qualcosa, per poterlo poi raccontare agli altri, e per dimostrare agli altri che mi sono divertito, devo magari postare le foto sui social network... insomma, una classica convenzione sociale.

Affermare pubblicamente di non viaggiare e di non trovarci niente di piacevole equivale ad essere bollati come eretici nella migliore ipotesi. "Ma neanche una capitale europea giusto due giorni nel weekend?" "No grazie, neanche quello!"

Non parliamo poi quando si entra nel regno della "seduzione": non viaggiare equivale a stroncare ogni possibile, remoto interesse già sul nascere! Perché una coppia si consolida viaggiando, facendo i weekend in agriturismo!

Secondo voi cosa sta succedendo? E' tutta gente che mal sopporta la routine al punto tale da cercare, nella vacanza o weekend, l'illusione della fuga dalla propria quotidianità e dalle proprie responsabilità?

Qwerty 02-07-2017 11:00

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Fuga dalla quotidianità ogni tanto ci vuole, pure qualche viagetto se non troppo spesso non mi dispiacerebbe, possibilmente non fuori da Italia ma questo è trattabile, importante che non sia fuori da Europa perché prendere aereo per me non se ne parla proprio :scared: :timidezza:

Zenfone2 02-07-2017 11:12

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
non me ne è mai fregato nulla di viaggiare

ElsaonMars 02-07-2017 11:39

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Davvero le coppie si consolidando coi viaggi?Io credevo con sesso e droga :interrogativo:.

Svalvolato 02-07-2017 11:40

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Mi viene male solo a pensarci. Potrei forse accettare un viaggetto di qualche giorno in Italia o al massimo in Europa, ma solo durante le vacanze estive o al massimo natalizie. L'idea di andare via il Venerdì sera, tornare la Domenica e il Lunedì avere il lavoro mi impanica da morire.

Andromeda 02-07-2017 12:05

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Io vorrei viaggiare per
A) Staccare la spina
B) vedere posti nuovi
C) Imparare da nuove culture.
Poi non e' che uno debba andare chissa' dove puo' anche solo svagarsi.
Il problema e' che non ho soldi :mrgreen: , mi viene l'ansia al pensiero, in aereo poi non ne parliamo...solo al pensiero mi viene male e con chi vado? che non ho amici o fidanzato?
Potrei andare al momento solo con mia sorella e suo marito che pero' e' una macchina da guerra in viaggio. Cammina cammina cammina senza fermarsi mai.
Non ce la posso fare , se fa anche caldo poi non se ne parla proprio. Io odio l'estate.
Per quanto riguarda gli altri in linea di massima non credo vadano per vantarsene , sarebbe un dispendio di tempo e soldi assurdo.
Pero' concordo sul fatto di voler subito postare tutto sui social .
Io se vado in vacanza penso a godermela , se mi va posso anche mettere due foto ma di certo non mentre sono la'.

barclay 02-07-2017 12:14

Un mio amico ed ex-utente ama viaggiare, nonostante sia molto sociofobico, io invece non ho la stessa passione. In particolare, m'infastidisce il viaggio in sé (la lunga permanenza in auto, treno, aereo, ecc.) ma non il visitare posti nuovi.
Detto questo, devo testimoniare che anch'io ho notato una certa "compulsione" a viaggiare nei "normali" e parlo di compulsione perché sembra proprio che loro pensino che non amare i viaggi sia "anormale" :pensando:

Warlordmaniac 02-07-2017 12:26

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da Randolph Carter (Messaggio 1953212)
Apro questa Discussione perché avevo introdotto altrove questa tematica, ma la cosa si è un po' troppo espansa, rischiando un off-topic.

A me non piace viaggiare: mi mette ansia, è una cosa che ho fatto un po' in passato, ma adesso il disagio che ne deriva è peggiorato, quindi evito.

Detto questo, quando ci si relaziona con gli altri, sembra che invece tutti, ma proprio tutti, siano pervasi da una smania di viaggiare, visitare luoghi esotici e lontani, per "allargare gli orizzonti e aprire la mente" nonchè "staccare la spina".

Sembra proprio uno status symbol: devo viaggiare per contare qualcosa, per poterlo poi raccontare agli altri, e per dimostrare agli altri che mi sono divertito, devo magari postare le foto sui social network... insomma, una classica convenzione sociale.

Affermare pubblicamente di non viaggiare e di non trovarci niente di piacevole equivale ad essere bollati come eretici nella migliore ipotesi. "Ma neanche una capitale europea giusto due giorni nel weekend?" "No grazie, neanche quello!"

Non parliamo poi quando si entra nel regno della "seduzione": non viaggiare equivale a stroncare ogni possibile, remoto interesse già sul nascere! Perché una coppia si consolida viaggiando, facendo i weekend in agriturismo!

Secondo voi cosa sta succedendo? E' tutta gente che mal sopporta la routine al punto tale da cercare, nella vacanza o weekend, l'illusione della fuga dalla propria quotidianità e dalle proprie responsabilità?

Guarda, a me piace viaggiare. Ma anch'io credo come te che ci sia molta retorica conformista. Disse uno che voleva vendere il suo corso d'inglese: oggi per essere uno cittadino moderno che si rispetti, devi parlare almeno cinque lingue.
Credo che tutta dipenda dal celodurismo applicato all'estroversione, secondo cui "bisogna conoscere, sapere, fare nuove esperienze, essere scafati ecc ecc.."; in realtà conoscere un romano che va in vacanza a Monaco di Baviera e non conosce interi quartieri della sua città, è solo un birraiolo, un puttaniere, altro che altro che "cittadino del mondo". Tutto il mio rispetto se sei esterofilo, in parte lo sono anch'io, ma non mi dire che vai a fare esperienza in posti esteri. Ultimamente sto visitando le città più vicine a dove abito e vi dico che me le ero dimenticato da come le vedevo da piccolo.
Altra cosa, importante, ma che merita un thread a parte: che significa "conoscere nuovi posti"? Mi sembra più un poter dire "io ci sono stato, e tu?" mettendo la tacca con tono di sfida. Le chiese, i monumenti, i ponti, sono tutte facilities a cui ci si dovrebbe interessare se si è interessati già da prima, cioè da quando sei in Italia; non che uno ad un certo punto supera il confine, va a Barcellona e si mette a fingere di essere interessato alle cattedrali (e magari ce ne sono altrettanto belle nella sua stessa regione). Secondo me conoscere nuovi posti non significare diventare stupidamente di colpo interessanti all'arte, ma conoscere lo stile di vita di quella città, cosa che è impossibile fare se non parli fluentemente quella lingua, se rimani lì pochi giorni e se non hai dei giri di conoscenze. E poi ci vuole una quarta cosa, la più importante: non essere come me. Io posso girare il mondo ma se non parlo alle persone vedrò solo architetture, vie, locali e cosce di quel luogo, non la sua anima.

Hor 02-07-2017 12:39

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
A ma piacerebbe viaggiare, ma non per il viaggio in sé.
Mi piacerebbe perché, se riuscissi a farlo, vorrebbe dire che ho superato tutti i blocchi e le fobie che attualmente mi impediscono di farlo. Blocchi e fobie che attualmente limitano anche gran parte della mia vita quotidiana. :-|

Boston 02-07-2017 12:45

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
A me piace moltissimo viaggiare, visitare, scoprire posti nuovi, conoscere usanze diverse, assaggiare i prodotti locali... e mi piace farlo anche in Italia, che da sola basterebbe per riempire una vita di viaggi interessantissimi.
Forse per qualcuno è una convenzione sociale, ma credo che molti abbiano la mia stessa curiosità e, al giorno d'oggi, si tratta di un'attività alla portata di molti.

Essendo ansioso, tutta la preparazione del viaggio mi mette agitazione e, per questo motivo, faccio in modo di partire organizzato, con la certezza di avere sempre una camera in cui dormire.
Con i mezzi di trasporto non ho più problemi visto che, negli ultimi due anni, avrò preso una cinquantina di voli per lavoro.

L'unico problema è... con chi andare?
Non ho una compagnia nè una compagna. Viaggiare da solo ci sta, ma me la sentirei solo se per brevi periodi e in contesti cittadini, dove ci sono servizi e ci si fa capire facilmente.
Ho provato a viaggiare con gruppi di sconosciuti... è andata bene ma si trattava anche in quel caso di viaggi molto brevi.

Balto 02-07-2017 12:45

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Secondo me sarebbe bello viaggiare, e un modo come un altro per fare qualcosa, si potrebbe dire pure una passione, qualcuno legge i libri, qualcuno fa sport, mentre qualcuno appena ha un po' di tempo libero prende e se ne va. Che poi se ne parli tanto, quasi per ostentare che si viaggi ecc, è dovuto al fatto che è una cosa fatta dai più, perciò se ne parla appunto di più, almeno secondo me :pensando:



Io ad esempio se avessi qualcuno con cui sto bene molto probabilmente ogni weekend andrei da qualche parte, da solo mi deprimo a farlo :sisi:

Wolferstein 02-07-2017 14:16

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Ho iniziato a viaggiare per conto mio a 40 anni...prima non avevo lo spirito giusto, la voglia per farlo..Devo dire che lo faccio perché mi piace, non per status sociale....e indubbiamente la mia vita è migliorata da quando ho iniziato a farlo.

Warlordmaniac 02-07-2017 14:25

Quote:

Originariamente inviata da Wolferstein (Messaggio 1953488)
Ho iniziato a viaggiare per conto mio a 40 anni...prima non avevo lo spirito giusto, la voglia per farlo..Devo dire che lo faccio perché mi piace, non per status sociale....e indubbiamente la mia vita è migliorata da quando ho iniziato a farlo.

In che cosa è migliorata e che cosa intendi per viaggiare.

Jacksparrow 02-07-2017 14:33

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Viaggiare non deve essere una convenzione sociale e nemmeno significa semplicemente farsi una vacanza.
È molto di più, poi c'è chi viaggia per raccontarlo agli altri
e chi viaggia per il proprio piacere e vivere nuove emozioni.
Il tutto ha un costo e non è permesso a tutti purtroppo.
Viaggiare significa anche soffrire, per chi non cerca la comodità dell'hotel a 5 stelle e immergersi nella realtà del luogo quando si tratta di paesi lontani e spesso isole con una vita modesta.
Io non posso fare altro che augurare un buon viaggio a tutti e in primis a me stesso.

Hazel Grace 02-07-2017 14:35

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
ho avuto una esperienza disastrosa venerdì sera a viaggiare da sola in macchina, mi son persa in autostrada per venezia e invece dovevo andare per genova-bologna.. diciamo che ora ho un pò paura.. o devo comprare un caricatore portatile. Però ho stravoglia di viaggiare

Mike Patton 02-07-2017 14:35

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Uno dei tanti bubboni portati da facebook.

Shadows 02-07-2017 14:51

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
È una delle poche cose che riesco a fare senza problemi.
Preferisco viaggiare che uscire un sabato sera nella mia città, sarebbe molto più traumatica la seconda opzione.
Mi piace visitare nuove città, essere in prima persona in quei luoghi visti nei film e descritti nei libri, ammirare l'arte e l'architettura studiata a scuola... E soprattutto non conoscere nessuno.
Per poterlo fare, però, devo partire con la/le persona/e giusta/e, altrimenti diventa un incubo. Esempio: io voglio visitare un museo, un'altra persona vuole andare in giro per locali e un'altra ancora per negozi... In queste condizioni non si va da nessuna parte.

Wolferstein 02-07-2017 15:01

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1953496)
In che cosa è migliorata e che cosa intendi per viaggiare.

È migliorata in primis perché ora non ho più quell' apatia generale e mancanza d'iniziativa che mi sono trascinato per molti anni....poi ho acquisito maggiore indipendenza e capacità decisionale.

Per ora ho viaggiato per conto mio solo in Italia...ma in futuro se avrò possibilità e interesse conto di andare anche all'estero e magari fare un viaggio in aereo.

SamueleMitomane 02-07-2017 15:37

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Convenzione sociale? perché chi è che viaggia veramente?
Più che altro la convenzione è quella di andare nelle capitali a fare baldoria, viaggiare è un'altra cosa.
Quando andai a Firenze, tutti impanicati che dovevano andare assolutamente all'Hard Rock Cafè e si dovevano prendere quella cazzo di magliettina che costava non ricordo quanto, troppi soldi comunque per una maglietta bianca con una scritta, fosse stata almeno particolare. Perché l'importante è dimostrare che loro viaggiano, sono viaggiatori, la solita cultura dell'apparire ad ogni costo, ma andate a cagare :cursing::sisi:.

Selenio 02-07-2017 16:57

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da SamueleMitomane (Messaggio 1953559)
Convenzione sociale? perché chi è che viaggia veramente?
Più che altro la convenzione è quella di andare nelle capitali a fare baldoria, viaggiare è un'altra cosa.
Quando andai a Firenze, tutti impanicati che dovevano andare assolutamente all'Hard Rock Cafè e si dovevano prendere quella cazzo di magliettina che costava non ricordo quanto, troppi soldi comunque per una maglietta bianca con una scritta, fosse stata almeno particolare. Perché l'importante è dimostrare che loro viaggiano, sono viaggiatori, la solita cultura dell'apparire ad ogni costo, ma andate a cagare :cursing::sisi:.

andare a firenze e pensare di prendersi la maglietta all'hard rock cafè? Con tanta arte mi pare un'eresia. Per la cronaca io adoro viaggiare anche da solo. Certo ogni tanto qualche pensiero depressivo può venire ma quelli mi vengono dappertutto tanto


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