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Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
Risolto.
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Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
Bhè smettere di odiarlo non credo sia possibile, il fatto stesso che lo definisci un'idiota è già prova di odio :D.
Cerca di limitare il contatto come hai detto tu, ma non in modo brusco altrimenti si crea conflitto. |
Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
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Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
A me capita anche con i sociofobici.
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Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
Ok, meglio se modifico un po' il post.
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Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
Ciao Alakazam, io non ho capito molto, ma in pratica che fa questa persona?
Sfotte? :interrogativo: |
Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
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Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
mah io gli risponderei con delle battute ironiche che gli facciano capire che è un idiota.
Con l'ironia spiazzi l'altro perché non percepisce il fatto che tu ti offenda e allo stesso tempo lo offendi tu utilizzando un' aria da sufficienza molto ironica |
Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
Esatto che ha fatto di preciso?
Hai detto che non sai interagire al suo livello. Alcune volte per interagire e stabilire un contatto con una persona, bisogna trovare un accordo tra il proprio carattere e quello dell'altro, così si crea un legame. Non bisogna necessariamente avere stessi interessi ed essere simili in molti aspetti, i rapporti si fanno funzionare, non funzionano così spontaneamente, e questo vale per ogni tipo di rapporto. Nel caso in cui invece anche provandoci, non c'è modo di trattare con una persona (per vari motivi, magari è anche lui a fregarsene di parlare con te), la quale assume degli atteggiamenti che ti possono innervosire, allora bisogna trattarlo da pseudo-amico, cioè ci devi avere a che fare il giusto in modo da non risultare antipatico e allo stesso tempo non entrare in conflitto. Però detto francamente, per chi rompe le scatole (diciamo scatole và) non c'è nessuna pietà :male:, già basto io per quello, se poi infierisci... |
Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
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Hai descritto il profilo esatto o quasi di un tizio della mia scuola formativa. Sono capitato con persone molto estroverse e alla fine non mi sono trovato nemmeno così male, tranne per sta persona che è un gran montato che se l'avessi incontrato in un contesto senza regole mi sa che gli avrei dato qualche colpo a tradimento.
Ora sono con un altro gruppo che sembra piu tranquillo ma c'è la possibilità di incontrarli a breve... purtroppo non so nemmeno io come comportarmi e a volte sembra che qualsiasi comportamento sia poco o per nulla utile. Certo se posso evito di vederli, ma se succede dovrei quantomeno cercare di non apparire troppo musone NO QUOTE |
Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
ma lo devi frequentare per forza?
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Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
Ho avuto a che fare con soggetti simili purtroppo, il caso peggiore è stato quando andavo a scuola e dovevo vederli per forza. Provai a fare di tutto dall'ingnorarli al provare a rispondere, ma le cose non funzionarono mai. Alla fine trovai una mezza soluzione, in quanto tutti loro erano incapaci nello studio e mi offrì di aiutarli nella realizzazione della tesina e nello svolgimento di alcuni compiti. Molto opportunista, ma funzionò alla perfezione
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Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
È gente idiota che ama provocare le persone da cui non hanno nulla da temere.
Solitamente non si riesce a dialogare con questi personaggi perché sono così irritanti che solo a pugni si risolverebbe la questione . Specie con i colleghi di lavoro, quando si da troppa confidenza va a finire così, io addirittura ho risvegliato uno stalker seriale che credevo cambiato ma solo minacciandolo di una denuncia lo fatto smettere. Ti consiglio di ignorarlo se puoi, altrimenti lo devi combattere sul suo terreno delirante anche se non sarà facile mettersi al suo livello. Magari ti prende in giro perché sei tranquillo ed educato insomma il contrario di lui, attenzione potrebbe essere un bullo o qualcosa di simile. |
Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
Taglia. Se serbi rancore lo fai in modo esplicito, se no lo fai alla chetichella, lentamente o meno, ma non sottolineando la cosa.
Non'è perché uno è sociofobico si deve fare andar bene qualsiasi coglione che c'è in giro...Spesso queste situazioni spinte portano più problemi che benefici. Non scendete al livello di dover per forza inginocchiarvi agl'altri perché anche l'autostima ne risente. Piuttosto scegliete di non frequentare alcune persone, la vostra testa vi ringrazierà alla lunga. |
Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
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Il mio istinto (e il mio odio) invece mi dice, come hai detto tu, di tagliare nettamente. Anzi, l'obiettivo primario non sarebbe (solo) tagliare nettamente, ma farglielo capire molto esplicitamente senza mezzi termini. Il lato negativo è che mi infurierei e stresserei anche io e che provocherei reazioni non positive. Ed essendo un istintivo selvaggio, alla forza risponderebbe con la forza. Insomma sicuramente una scelta d'impatto e d'orgoglio ma non una scelta molto saggia... |
Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
scusami ma se ti rompe cosi tanto da farti stare male diglielo direttamente sfogati digli di tutto e bho se l'amicizia finisce meglio.
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Re: Affrontare un ebete e il relativo l'odio (circostanza specifica)
Credo risolto! Ho scelto la prima opzione, grazie a tutti.
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