Re: Tagliarsi per calmarsi
Io avevo qualche tendenza del genere, ma mi sono sfogato molto più spesso rompendo oggetti: porte, lampade e cose del genere.
Il gesto simbolico del tagliarmi non lo associo al desiderio di procurarmi dolore per punirmi ma al desiderio di togliermi di mezzo. Comunque sono cose che appartengono al passato, almeno in questo forse la psicoterapia ha funzionato. |
Re: Tagliarsi per calmarsi
A me è capitato di bruciarmi con accendini o sigarette accese.
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Re: Tagliarsi per calmarsi
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Re: Tagliarsi per calmarsi
però ripeto : ora sono veramente casi rarissimi ....negli ultimi anni di solito infastidisco le persone solo perchè quando mi parlano nn riesco a seguirli + di tanto a causa della depressione
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Re: Tagliarsi per calmarsi
Ci penso ancora, ma non lo farei più, piuttosto spaccherei cose.
Mi sono sempre fatta problemi a romperle, penso che non dovrei farlo, poi ogni tanto lo schizzo è troppo forte od è sbagliata la mira... |
Re: Tagliarsi per calmarsi
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In merito a quanto scritto da Inisis non saprei esattamente spiegare come avviene la ''scelta'' tra i vari modi di attuare autolesionismo. C'è anche chi lo fa semplicemente a livello psicologico. A me piaceva vedere il sangue, sarà che ho un'attrazione sin da bimba per lo splatter :pensando: Ma pensare a tagliarmi, piuttosto che provocarmi lividi, non so, mi è venuto totalmente spontaneo. Poi ho dato pure le capocciate, quindi boh :testata: |
Re: Tagliarsi per calmarsi
L'ho fatto ormai diverse volte.
Porto sulla mia pelle cicatrici ormai guarite e tagli freschi, che ancora bruciano. Vorrei non averlo fatto, vorrei non volerlo rifare. Non so esattamente cosa successe la prima volta per spingermi a farlo. So che stavo male, che volevo che quella orribile sensazione nel petto sparisse. Che quel dolore sparisse. Volevo riavere una parvenza di controllo sul mio corpo e sulle mie emozioni. Dopo il primo taglio, sulla parte alta della coscia, semplicemente ho continuato. Il bruciore mi distraeva da ciò che avevo dentro, e ha continuato a farlo per ore, giorni. È ricapitato diverse volte. L'ultima volta solo pochi giorni fa. Ero riuscita a non tagliarmi da Settembre, poi sono crollata un'altra volta. So che per può essere difficile capire, ma non lo faccio per l'attenzione di qualcuno e non voglio morire. Vorrei non avere queste cicatrici, per non dover spiegare niente a nessuno. Vorrei riuscire a non provare quella oppressione orribile che mi attanaglia di tanto in tanto. Vorrei non farlo più, vorrei davvero non volerlo rifare. |
Re: Tagliarsi per calmarsi
Sono mesi che non lo faccio, nonostante il bisogno si faccia sentire sempre più forte, una volta che inizi è difficile uscirne.
Mi sono tagliata per un sacco di anni, non ricordo nemmeno cosa mi abbia fatto iniziare e da allora l'ho sempre trovato il miglior metodo di sfogo, assieme al cibo. È assurdo, ma spesso mi ritrovavo a fissare il sangue che scorreva in silenzio, mentre il battito del mio cuore tornava normale ed il respiro smetteva di essere pesante. Adoravo (o forse adoro tutt'ora) sfiorare le cicatrici gonfie e fresche, sentire il prurito di quando iniziavano a guarire. L'autolesionismo è stata l'unica cosa in grado di calmarmi in determinate situazioni, non sempre, ed è un piccolo segreto che ancora mi porto dietro. Ho una paura folle all'idea che qualcuno possa vedere le mie cicatrici, sulle braccia ormai sono diventate bianche e possono essere notate solo alla luce del sole, ma le mie cosce sono piene di linee piccole e grandi, bianche e rosse. |
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