ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Molte volte penso a quanto sarebbe bello riuscire ad azzerare ogni forma di stress, ogni forma di ansia sociale, ogni motivo di turbamento. Isolarsi socialmente dal resto del mondo, ad esempio diventare eremita. Da soli nella natura, imparando a regolare i propri bisogni coi ritmi della natura.
Per il futuro mi piacerebbe "ammazzare" definitivamente tutte le ambizioni di vita normale (lavoro, famiglia) e dedicarmi interamente a me stesso. Vivere una vita per quanto possibile indipendente dal resto della società, ovvero azzerare tutti i contatti non fisiologici con la stessa. 1) vivere da soli,chiusi in casa, limitando ogni spostamento al solo soddisfacimento dei bisogni necessari 2) soddisfare le esigenze di vita coltivando la terra, e eventualmente barattando le eccedenze 3) ridurre al minimo i propri bisogni e le proprie spese, finanche privandosi delle utenze (luce, gas ecc...) 4) una volta soddisfatte le esigenze di vita, coltivare lo spirito: leggere, scrivere, studiare solo ciò che piace, dipingere 5) vivere assecondando i ritmi biologici della natura: sveglia al sorgere del sole ecc.. 6) spostarsi il meno possibile, solo a piedi o al massimo in bicicletta e solo ove necessario 7) ogni tanto magari concedersi uscite ma sempre in solitaria e o a notte fonda o al mattino presto. Per i più avventurosi qualche viaggio in solitaria ogni tanto. Che ne pensate? |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Coltivare la terra ed eliminare ogni altro bisogno, l'ha scritto.
Comunque direi che ti sei risposto da solo, sarebbe un "ammazzare" dei bisogni ed aspirazioni che evidentemente hai. Valutando in modo strettamente personale pro e contro ne vale la pena? Se sì, secondo me davvero può essere soddisfacente come stile di vita, alla fine c'è chi lo fa. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Non è escluso che si possa anche lavorare, finalizzandolo al solo mantenimento fisiologico. Agricoltura, artigianato, internet (per i più skillati). Non è escluso che ci si possa sacrificare prima accumulando in vista del proprio progetto per poi decumulare. Personalmente nel corso della vita, salvo imprevisti eccezionali, dovrei disporre di somme non disprezzabili. Ma si dovrebbe cercare comunque di farne a meno. Sarebbe in ogni caso un percorso graduale da costruirsi giorno dopo giorno. |
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sarebbe meraviglioso..ammazzare invidie,ambizioni
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Dirò di più, qualora uno ne fosse capace veramente capace e disponendo di una quantità non infima di terra (può anche essere in affitto terra contro prodotti), se under 35, avrebbe tutta una serie di contributi e agevolazioni fiscali ulteriori, rispetto a quelle spettanti agli agricoltori. Inoltre se l'eccedenza agricola è considerevole e non si hanno remore nell'iterazione sociale insita nel venderla sul mkt, si potrebbero pagare anche i contributi inps che garantirebbero un minimo di pensione futura. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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E' molto rischioso: le clausole sono durissime e la controparte è il più cattivo pagatore che conosci. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Allora non si tratta di azzeramento sociale perchè già solo per vendere la verdura si deve avere a che fare con un'altra persona. :pensando:
Comunque, cos'è l'mkt :interrogativo: |
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Preferisco andare a vivere subito in India. Dicono che per pranzo e cena paghi 1 euro in totale. Cibo locale pero', non so quanto buono sia. Non ci sono mai stato. C'e' un sito che serve a fare confronti tra i diversi costi della vita degli Stati. Ora non ce l'ho sottomano il link.
Voglio dire, se hai abbastanza soldi per comprare casa e terreno in Italia ; meglio spenderli senza lavorare in posti tipo India. L' agricoltura di sussistenza significa miseria secondo me. Come tornare indietro di 1000 anni. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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parlavo di vendita di eccedenze perché qualcuno parlava di costi inevitabili (imi ecc..), subordinandola comunque a: 1)il soddisfacimento di una necessità ineliminabile (tasse) 2) alla premessa di scendere a patti con l'ipotesi di azzeramento sociale è chiaro che l'ideale sarebbe limitarsi al solo autoconsumo. Nel mio caso, potrei prescindere dalla vendita dell'eccedenza attingendo al mio patrimonio privato, ma per me sarebbe ancora peggio perché userei soldi frutto di iterazioni sociali delle generazioni passate |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
ragazzi queste cose sono difficilmente realizzabili. chi ci riesce o ha dei bei gruzzoletti ereditati oppure ha una capacità di adattamento fuori dalla media. difficilmente si può fare, prima uno se lo mette in testa e meglio è.
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Inoltre in futuro è certo che nei paesi più poveri l'inflazione porterà i costi alle stelle, ti ritroveresti: 1) povero 2) senza alcuna abilità lavorativa che ti consenta un minimo di sopravvivenza 3) saresti un vecchio misantropo in un paese straniero. Questo presuppone tutta una serie di iterazioni sociali spiacevolissime che non auguro a nessuno. Quote:
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E' evidente che se non ci piace, siamo nati in occidente, la riteniamo impossibile, non vogliamo rinunciare alla comodità et similia, non siamo socialmente fobici ma solo marcatamente timidi. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Non mi metto ad avviare un' azienda agricola da zero privo di esperienza. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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non si tratta di avviare un'azienda agricola, ma solo di coltivare per l'autoconsumo. Certo ci si potrebbe chiudere in casa e stop, ma si rischia di impazzire. |
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Cercare di isolarsi completamente di questi tempi è un tentativo disperato,utopistico. Più cresco e più mi diventa chiaro che per essere autosufficienti occorre anche imparare a relazionarsi con le altre persone,in modo da far rispettare e riconoscere i nostri bisogni. La strada per la solitudine passa per la società. È un bel dilemma:interrogativo:
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Io comunque la vedo fattibile come cosa e anche compatibile con un lavoro tranquillo, è da un po' che ci penso e credo che farò così.
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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peraltro oggi polenti ha detto che il calcetto è meglio del curriculum..ed ha per certi versi pure ragione... Fare l'eremita sarebbe la scelta migliore |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Penso che devi stare sempre bene di salute e forse ce la potresti fare tecnicamente parlando.
Prova così puoi capire meglio anche cosa vuoi veramente, cosa significa fare tutto da solo e apprezzare ciò che oggi dai per banale e scontato. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Io comunque fossi in te la strada dell'eremitaggio la proverei proprio come ultima opzione, puoi provare altre strade più socializzanti nel frattempo, e nel frattempo magari cambi idea su quello che vuoi e la prospettiva di te stesso tra 20 anni. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Ci sono dei "villaggi" in cui si vive così. Si lavora ogni giorno(lavori manuali) insieme agli altri e tutti più o meno fanno lo stesso lavoro. Si vive delle risorse che si producono in comune e non si usano soldi.
Tutti uguali, niente tasse, niente scalate professionali, niente stress, niente problemi legati alle vicende della società odierna. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Spunti di riflessione interessanti e oserei dire anche coraggiosi rispetto a una maggioranza (anche dei forumisti) che invece insegue tutt'altro, cioè una vita il più possibile "normale" e assolutamente conformista e anche consumista. E soprattutto in società.
I punti del post iniziale vertono verso una condizione effettivamente estrema, difficile da realizzare ma personalmente nemmeno vorrei si realizzasse in questo modo. Però in forma blanda m'interesserebbe. Ad esempio: no alla solitudine totale, sì però alla coppia solitaria, senza amicizie. Lavoro anche manuale e autosufficienza, senza dover essere sfruttati o dover impiegare ingenti quantità di denaro da investire in iniziative imprenditoriali rischiose. No a rinunciare a luce e gas e simili, ma non ricercare più di quanto ho attualmente, non aspirare a un incremento di beni e di esperienze. Il problema è come conciliare tutto questo. Per ora vivo con i miei genitori e non so come riuscire a staccarmi da loro e dalla loro presenza nefasta, tra l'altro. Per raggiungere lo scopo sarei forse disposto, se necessario, a una condivisione non di appartamento ma al limite di una stessa casa (magari con almeno 2 bagni) con coetanei magari altrettanto evitanti/sociofobici o con interessi/ideali comuni. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Andiamo a rapinare le banche altro che zappa
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
descrivi una soluzione idilliaca, di difficile attuazione.
abbandonare il consorzio umano non mi sembra la soluzione per risolvere i problemi di interazione con il prossimo. Riflettendo ho capito, dopo tanti anni, che più di intro-ispezione ho bisogno di estro-ispezione, più dello spirito ho bisogno del corpo, più del divino ho bisogno dell'umano... unione con il tutto? no m acon la persona amata (se mai ci sarà..). |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Eppure potrei apparire viziato, in giro su di me qualcuno direbbe che sono un figlio di papà. Ad oggi il mio sogno sarebbe quello di dover evitare il confronto con gli ex compagni di liceo, con i colleghi di università, con i miei pochi amici e con i molteplici conoscenti e parenti della mia famiglia. Non mi sento portato per una carriera lavorativa, per un futuro professionale, per leccare il sedere a questo o quello a fini carrieristici, per incappare nella serie infinita di stage, tirocini, macjob e team work ai quali la mia generazione è condannata, per procurarmi una relazione con l'altro sesso, per riprodurmi. Non mi sento pronto a finire inceppato nel meccanismo "lavoro-guadagno-spendo-pretendo". Non voglio vivere per consumare e piacere agli altri, voglio vivere per piacere a me stesso. Voglio evitare ogni etichettatura: disoccupato, occupato, dipendente, autonomo, professionista. Mi voglio svegliare e sapere che non dovrò correre più veloce di nessun altro. Voglio rimanere fermo mentre la società corre, pur essendo io più veloce della società. Voglio condurre la mia giornata a coltivare prima i campi, per sopravvivere, e poi me stesso, per vivere. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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per il resto mi trovo in una specie di contrappasso dantesco, più cerco di isolarmi, più cerco di fuggire dai problemi più questi si moltiplicano. Sembra assurdo ma l'ansia e lo stress vengono tutti i giorni a bussare alla mia porta. |
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