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hermit_nightman 29-03-2017 17:49

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Into the wild.
Ma la natura selvaggia, matrigna cinica, mi terrorizza,feroce,indifferente,potentissima, che tutto divora senza curarsene...

enemyofthesun 29-03-2017 18:23

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
A me sembra di aver descritto una situazione che è tutt'altro che comune rispetto a quanto solitamente vedo e sento in giro, ma è vero che si tratta di un compromesso (per me il giusto compromesso) e non di una soluzione eremitica e ascetica a cui non aspiro se non eventualmente per disperazione.
Se è fattibile il compromesso o no, non lo so, ma non si sa nemmeno della soluzione ascetica, se è fattibile.
Da quello che leggo, che sento e raramente vedo di persona (dato che conduco già una vita molto isolata) non mi pare che ci sia una volontà di accontentarsi, di lavorare poche ore prendendo pochi soldi e cose del genere. E' vero che di solito non si ha nemmeno questa possibilità di scelta, ma anche avendola quasi nessuno preferisce, ad esempio, un part time a un full time.
Cioè anzi c'è una competizione, una lotta ad avere di più e in certi casi anche ad ostentarlo.
Alcune discussioni di questo forum tutto sommato lo dimostrano tranquillamente, nemmeno qui c'è compattezza di pensiero e anzi spesso mi sono stranito di quanto poco ho in comune con certe persone, tolta magari una base d'ansia comune.
Nel confronto con i "normali" ovviamente la differenza è ancora più evidente.
Anche l'aspirazione a una vita mondana, uscite frequenti, locali, viaggi...quanto di più lontano?
E anche avere certi tipi di amicizia "fighi"...magari pure un partner "figo", e non parlo di aspetto fisico soltanto...di contesto sociale sviluppato, considerato vincente, di successo, specialmente di tipo cittadino (la campagna e i "campagnoli" o provinciali visti come perdenti).
Anche se ammetto che certe mete mi incuriosiscono, anche lontane, talvolta davvero irraggiungibili, ma per fortuna esiste la tv e internet e in parte mi posso anche accontentare di "viverle" così.
E la coppia...quanto si è disposti a venirsi incontro? a lasciar perdere altre alternative (siamo bombardati, uomini e donne, di ogni tipo di sito/app e per la maggior parte della gente anche occasioni reali come lavoro, svago ecc.) e accontentarsi, ma non dico in senso negativo, rassegnato, ma semplicemente dando una chance alla persona e vedere come va e cercare di far andare la cosa senza aprirsi altre 100 possibilità (e magari arrivando a un nulla di fatto).
Vale anche una coppia in amicizia, anche un trio, senza implicazioni sessuali, intendo.
Una "famiglia" ma ben diversa dal concetto tradizionale, ad esempio a me di figli non interessa, e ovviamente nel compromesso non sono contemplati, suppongo anche nella forma eremitica non lo siano.
Un compromesso positivo, non una rinuncia rassegnata e sconsolata.
Una vita più semplice, frugale e più simile al passato, ma con elementi del presente. E un po' ribelle e critica verso il presente.

S.Marco91 29-03-2017 18:39

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da enemyofthesun (Messaggio 1893283)
A me sembra di aver descritto una situazione che è tutt'altro che comune rispetto a quanto solitamente vedo e sento in giro, ma è vero che si tratta di un compromesso (per me il giusto compromesso) e non di una soluzione eremitica e ascetica a cui non aspiro se non eventualmente per disperazione.
Se è fattibile il compromesso o no, non lo so, ma non si sa nemmeno della soluzione ascetica, se è fattibile.
Da quello che leggo, che sento e raramente vedo di persona (dato che conduco già una vita molto isolata) non mi pare che ci sia una volontà di accontentarsi, di lavorare poche ore prendendo pochi soldi e cose del genere. E' vero che di solito non si ha nemmeno questa possibilità di scelta, ma anche avendola quasi nessuno preferisce, ad esempio, un part time a un full time.
Cioè anzi c'è una competizione, una lotta ad avere di più e in certi casi anche ad ostentarlo.
Alcune discussioni di questo forum tutto sommato lo dimostrano tranquillamente, nemmeno qui c'è compattezza di pensiero e anzi spesso mi sono stranito di quanto poco ho in comune con certe persone, tolta magari una base d'ansia comune.
Nel confronto con i "normali" ovviamente la differenza è ancora più evidente.
Anche l'aspirazione a una vita mondana, uscite frequenti, locali, viaggi...quanto di più lontano?
E anche avere certi tipi di amicizia "fighi"...magari pure un partner "figo", e non parlo di aspetto fisico soltanto...di contesto sociale sviluppato, considerato vincente, di successo, specialmente di tipo cittadino (la campagna e i "campagnoli" o provinciali visti come perdenti).
Anche se ammetto che certe mete mi incuriosiscono, anche lontane, talvolta davvero irraggiungibili, ma per fortuna esiste la tv e internet e in parte mi posso anche accontentare di "viverle" così.
E la coppia...quanto si è disposti a venirsi incontro? a lasciar perdere altre alternative (siamo bombardati, uomini e donne, di ogni tipo di sito/app e per la maggior parte della gente anche occasioni reali come lavoro, svago ecc.) e accontentarsi, ma non dico in senso negativo, rassegnato, ma semplicemente dando una chance alla persona e vedere come va e cercare di far andare la cosa senza aprirsi altre 100 possibilità (e magari arrivando a un nulla di fatto).
Vale anche una coppia in amicizia, anche un trio, senza implicazioni sessuali, intendo.
Una "famiglia" ma ben diversa dal concetto tradizionale, ad esempio a me di figli non interessa, e ovviamente nel compromesso non sono contemplati, suppongo anche nella forma eremitica non lo siano.
Un compromesso positivo, non una rinuncia rassegnata e sconsolata.
Una vita più semplice, frugale e più simile al passato, ma con elementi del presente. E un po' ribelle e critica verso il presente.

Una sorta di downshifting, in cui si cede meno alla società per concentrarsi su se stessi. Anche a me, come soluzione di compromesso,andrebbe benissimo, sopratutto nel remotissimo caso che mi decidessi a cercare, sperando di trovarla, una partner. Sono già in molti che lo fanno, e sta prendendo sempre più piede, vista la crisi prossima dei consumi e la sottoccupazione dilagante.

pure_truth2 29-03-2017 22:08

Si però qui siamo alle soglie del disturbo schizoide di personalità, non più fobia sociale. Comunque il film Into The Wild,come già detto sopra, è assolutamente adatto a questo topic. Anzi,forse è anche più estremo.

S.Marco91 29-03-2017 22:47

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da pure_truth2 (Messaggio 1893379)
Si però qui siamo alle soglie del disturbo schizoide di personalità, non più fobia sociale. Comunque il film Into The Wild,come già detto sopra, è assolutamente adatto a questo topic. Anzi,forse è anche più estremo.

perché parli di disturbo schizoide di personalità?

pure_truth2 29-03-2017 23:31

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Perchè qui non si parla più di "vorrei socializzare ma non riesco,ho paura,non ne ho le abilità..non POSSO", come accade nella fobia sociale/timidezza,
bensi di "non VOGLIO avere niente a che fare con la società,con le persone".
E questo modo di porsi rispecchia più i criteri del suddetto Disturbo (schizoide)

Comunque... questo tipo di classificazioni lasciano il tempo che trovano, e so per esperienza che è molto semplice passare da una posizione all'altra. Molto facile dalla paura di qualcosa, o dall'impossibilità di averla, ad odiarla/disprezzarla/evitarla. Come la volpe e l'uva.;)

DownwardSpiral2 30-03-2017 01:52

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da S.Marco91 (Messaggio 1892805)
Molte volte penso a quanto sarebbe bello riuscire ad azzerare ogni forma di stress, ogni forma di ansia sociale, ogni motivo di turbamento. Isolarsi socialmente dal resto del mondo, ad esempio diventare eremita. Da soli nella natura, imparando a regolare i propri bisogni coi ritmi della natura.
Per il futuro mi piacerebbe "ammazzare" definitivamente tutte le ambizioni di vita normale (lavoro, famiglia) e dedicarmi interamente a me stesso. Vivere una vita per quanto possibile indipendente dal resto della società, ovvero azzerare tutti i contatti non fisiologici con la stessa.
1) vivere da soli,chiusi in casa, limitando ogni spostamento al solo soddisfacimento dei bisogni necessari
2) soddisfare le esigenze di vita coltivando la terra, e eventualmente barattando le eccedenze
3) ridurre al minimo i propri bisogni e le proprie spese, finanche privandosi delle utenze (luce, gas ecc...)
4) una volta soddisfatte le esigenze di vita, coltivare lo spirito: leggere, scrivere, studiare solo ciò che piace, dipingere
5) vivere assecondando i ritmi biologici della natura: sveglia al sorgere del sole ecc..
6) spostarsi il meno possibile, solo a piedi o al massimo in bicicletta e solo ove necessario
7) ogni tanto magari concedersi uscite ma sempre in solitaria e o a notte fonda o al mattino presto. Per i più avventurosi qualche viaggio in solitaria ogni tanto.

Che ne pensate?

Ciao, mi sono lambiccato con questo pensiero per circa 5 anni, avevo scaricato manuali di sopravvivenza e auto produzione di qualsiasi cosa necessaria, mi ero informato su comuni agricole, ecovillaggi,woofing, permacultura-bio energetica ecc. (passi necessari per imparare le cose indispensabili per poter poi stare effettivamente da solo) stavo chiuso in casa a pensare come avrei potuto vivere così, cercando informazioni e tutto il resto ma sono arrivato alla conclusione che in ogni caso i soldi servono e anche vivendo con il minimo indispensabile per qualsiasi eccezione bisogna trovare il modo di pagarsela (che ne so, il dentista) e che non avrebbe senso non usufruire appunto di cose come la medicina, per fare un esempio, a causa di un'intransigenza idealistica (anche se sono giovane purtroppo ho già qualche acciacco cronico che non posso prendere sottogamba), per me non ne vale la pena. Di conseguenza avevo virato la mia su ricerca su lavori che pagano tanto a contatto con la natura (tipo treeclimbing) o che mi avessero permesso di stare il più possibile in mezzo al verde e poco a contatto con le persone.Ho lasciato l'università per andare a fare un corso che poi non è andato in porto e alla fine ho cambiato completamente direzione (di nuovo). L''idea di condurre una vita bucolica basata sull'auto produzione è rimasta, ma soltanto come progetto a lungo termine e non nell'isolamento. Comunque effettivamente in quel periodo avevo un totale rifiuto della società e delle relazioni umane, non le cercavo e le disprezzavo, però poi stavo comunque male quando per un motivo o per l'altro uscivo dalla mia zona di comfort. e questo è stato sicuramente uno dei motivi che mi aveva portato a idealizzare così tanto una vita isolata e "primitiva".

S.Marco91 30-03-2017 19:40

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da DownwardSpiral2 (Messaggio 1893469)
Ciao, mi sono lambiccato con questo pensiero per circa 5 anni, avevo scaricato manuali di sopravvivenza e auto produzione di qualsiasi cosa necessaria, mi ero informato su comuni agricole, ecovillaggi,woofing, permacultura-bio energetica ecc. (passi necessari per imparare le cose indispensabili per poter poi stare effettivamente da solo) stavo chiuso in casa a pensare come avrei potuto vivere così, cercando informazioni e tutto il resto ma sono arrivato alla conclusione che in ogni caso i soldi servono e anche vivendo con il minimo indispensabile per qualsiasi eccezione bisogna trovare il modo di pagarsela (che ne so, il dentista) e che non avrebbe senso non usufruire appunto di cose come la medicina, per fare un esempio, a causa di un'intransigenza idealistica (anche se sono giovane purtroppo ho già qualche acciacco cronico che non posso prendere sottogamba), per me non ne vale la pena. Di conseguenza avevo virato la mia su ricerca su lavori che pagano tanto a contatto con la natura (tipo treeclimbing) o che mi avessero permesso di stare il più possibile in mezzo al verde e poco a contatto con le persone.Ho lasciato l'università per andare a fare un corso che poi non è andato in porto e alla fine ho cambiato completamente direzione (di nuovo). L''idea di condurre una vita bucolica basata sull'auto produzione è rimasta, ma soltanto come progetto a lungo termine e non nell'isolamento. Comunque effettivamente in quel periodo avevo un totale rifiuto della società e delle relazioni umane, non le cercavo e le disprezzavo, però poi stavo comunque male quando per un motivo o per l'altro uscivo dalla mia zona di comfort. e questo è stato sicuramente uno dei motivi che mi aveva portato a idealizzare così tanto una vita isolata e "primitiva".

Io più che altro vorrei evitare il confronto con altri esseri umani tutta la vita. Preferisco che di me si dica "guardalo, poverino, è uscito di testa e si è dato a tutte questa c...ate naturalistiche", piuttosto che "guarda quello li, non è riuscito a trovare lavaro, chissà che si credeva ecc..". Preferisco insomma che si pensi che sono "strano", piuttosto che un fallito completo. Sembra assurdo, ma è così.

hermit94 30-03-2017 20:25

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Pure se riuscissi a trovare un modo per vivere e sopravvivere da solo mi rimarrebbero lo stesso addosso i fantasmi del passato quindi starei molto male lo stesso

enemyofthesun 30-03-2017 23:03

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da pure_truth2 (Messaggio 1893431)
Perchè qui non si parla più di "vorrei socializzare ma non riesco,ho paura,non ne ho le abilità..non POSSO", come accade nella fobia sociale/timidezza,
bensi di "non VOGLIO avere niente a che fare con la società,con le persone".
E questo modo di porsi rispecchia più i criteri del suddetto Disturbo (schizoide)

Comunque... questo tipo di classificazioni lasciano il tempo che trovano, e so per esperienza che è molto semplice passare da una posizione all'altra. Molto facile dalla paura di qualcosa, o dall'impossibilità di averla, ad odiarla/disprezzarla/evitarla. Come la volpe e l'uva.;)

Oppure, se a 20 anni socializzare era l'imperativo, se non socializzi sei uno sfigato, non esiste una vita al di fuori dell'avere amici, dell'uscire, ecc., a 30 e oltre cominci a pensare che forse, in fondo, anche questo è un retaggio culturale, o, ancora peggio, economico e consumistico (viaggi, locali, e tutto quello che si mette in moto con il discorso delle uscite).
E se non fai l'uscita "figa", è meglio stare in casa.
Paradossale.
Meglio soli che con gente che deve farsi l'uscita "figa" per uscire.
Io esco e vado in mezzo ai boschi, per prati, me ne frego se non c'è anima viva e anzi, meglio. Una persona con cui andarci ce l'ho, se ne trovo altre ben venga, altrimenti non m'importa più di adattarmi agli altri, ora non più.

S.Marco91 30-03-2017 23:16

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da enemyofthesun (Messaggio 1893751)
Oppure, se a 20 anni socializzare era l'imperativo, se non socializzi sei uno sfigato, non esiste una vita al di fuori dell'avere amici, dell'uscire, ecc., a 30 e oltre cominci a pensare che forse, in fondo, anche questo è un retaggio culturale, o, ancora peggio, economico e consumistico (viaggi, locali, e tutto quello che si mette in moto con il discorso delle uscite).
E se non fai l'uscita "figa", è meglio stare in casa.
Paradossale.
Meglio soli che con gente che deve farsi l'uscita "figa" per uscire.
Io esco e vado in mezzo ai boschi, per prati, me ne frego se non c'è anima viva e anzi, meglio. Una persona con cui andarci ce l'ho, se ne trovo altre ben venga, altrimenti non m'importa più di adattarmi agli altri, ora non più.

concordo, è vero. Siamo arrivati al punto in cui uscire "solo" in centro città è da sfigati, se non vai nel locale figo non sei nessuno. Meglio da soli. Anzi meglio non uscire proprio :mrgreen::mrgreen:

DownwardSpiral2 31-03-2017 01:43

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da S.Marco91 (Messaggio 1893667)
Io più che altro vorrei evitare il confronto con altri esseri umani tutta la vita. Preferisco che di me si dica "guardalo, poverino, è uscito di testa e si è dato a tutte questa c...ate naturalistiche", piuttosto che "guarda quello li, non è riuscito a trovare lavaro, chissà che si credeva ecc..". Preferisco insomma che si pensi che sono "strano", piuttosto che un fallito completo. Sembra assurdo, ma è così.

Capisco il tuo punto di vista ma per quanto mi riguarda sono giunto alla conclusione che dis praticamente impossibile se non a patto di enormi compromessi.

S.Marco91 31-03-2017 12:24

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da DownwardSpiral2 (Messaggio 1893825)
Capisco il tuo punto di vista ma per quanto mi riguarda sono giunto alla conclusione che dis praticamente impossibile se non a patto di enormi compromessi.

lo so che il compromesso sarebbe enorme, ma temo (anche se spero non sia così) che diventerà una via obbligata col passare degli anni e a causa della mia rigidità.

Wakizashi 31-03-2017 15:08

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Ciao S.marco91, ti lascio dei link che penso possano interessare allo scopo in oggetto.
(è definità come "comunità" ma puoi tranquillamente farti i fatti tuoi ed autogestirti)

In sintesi

In dettaglio

DownwardSpiral2 31-03-2017 16:23

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da S.Marco91 (Messaggio 1893870)
lo so che il compromesso sarebbe enorme, ma temo (anche se spero non sia così) che diventerà una via obbligata col passare degli anni e a causa della mia rigidità.

Forse dovresti lavorare innanzitutto su questa convinzione :)

S.Marco91 03-04-2017 22:00

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da DownwardSpiral2 (Messaggio 1893956)
Forse dovresti lavorare innanzitutto su questa convinzione :)

avevo tutte le carte in regola, e anche di più, per poter aspirare ad una vita normale e soddisfacente, ma ho notato che col passare del tempo le mie scelte di vita mi stanno portando alla morte morale intellettuale. Siccome non riuscirò mai a rimuovere le aspettative che gli altri nutrono nei miei confronti fin tanto che rimango nel consesso degli "uomini che vivono nel mondo", allora l'unico modo per rimuoverle è isolarsi d tutto e tutti ed essere additato come "strano" o "pazzo"

Jacksparrow 03-04-2017 23:37

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
L'idea non è male, ma più che fare l'eremita direi sarebbe meglio fondare una comunità tipo i Mormoni o gli Amish dove c'è una piccola società senza le responsabilità e ansie tipiche della vita quotidiana.
Ognuno ha un proprio compito, si lavora per la comunità e si produce tutto ciò di cui è necessario, coltivando la campagna e raccogliendo i suoi frutti. Allevando animali
e producendo latte, formaggi e carne.
Un clima tranquillo, regole semplici ma precise, una convivenza pacifica e di collaborazione.
Non ci sarebbe tutta la rabbia , lo stress e altre frustrazioni della vita reale.
Per chi ama una vita semplice di campagna , senza pensare al progresso , ai soldi e alla carriera. .un alternativa realmente realizzabile.
Dimenticavo, una donna per ogni uomo senza single depressi, sarebbe una vita davvero vissuta bene.

S.Marco91 03-04-2017 23:51

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da Jacksparrow (Messaggio 1895599)
L'idea non è male, ma più che fare l'eremita direi sarebbe meglio fondare una comunità tipo i Mormoni o gli Amish dove c'è una piccola società senza le responsabilità e ansie tipiche della vita quotidiana.
Ognuno ha un proprio compito, si lavora per la comunità e si produce tutto ciò di cui è necessario, coltivando la campagna e raccogliendo i suoi frutti. Allevando animali
e producendo latte, formaggi e carne.
Un clima tranquillo, regole semplici ma precise, una convivenza pacifica e di collaborazione.
Non ci sarebbe tutta la rabbia , lo stress e altre frustrazioni della vita reale.
Per chi ama una vita semplice di campagna , senza pensare al progresso , ai soldi e alla carriera. .un alternativa realmente realizzabile.
Dimenticavo, una donna per ogni uomo senza single depressi, sarebbe una vita davvero vissuta bene.

concordo, a volte ci penso. Ma non saprei se davvero è tutto rose e fiori, secondo me esistono forti condizionamenti sociali anche li.

DownwardSpiral2 05-04-2017 12:02

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da S.Marco91 (Messaggio 1895545)
avevo tutte le carte in regola, e anche di più, per poter aspirare ad una vita normale e soddisfacente, ma ho notato che col passare del tempo le mie scelte di vita mi stanno portando alla morte morale intellettuale. Siccome non riuscirò mai a rimuovere le aspettative che gli altri nutrono nei miei confronti fin tanto che rimango nel consesso degli "uomini che vivono nel mondo", allora l'unico modo per rimuoverle è isolarsi d tutto e tutti ed essere additato come "strano" o "pazzo"

Secondo me questa premessa non è necessariamente vera,o meglio, dipende dal peso che dai al giudizio degli altri nei tuoi confronti nei diversi contesti, ed è su questo punto che secondo me si può lavorare, bisogna misurarsi solo con i propri obiettivi, non necessariamente con gli altri...

S.Marco91 05-04-2017 13:14

Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da DownwardSpiral2 (Messaggio 1896120)
Secondo me questa premessa non è necessariamente vera,o meglio, dipende dal peso che dai al giudizio degli altri nei tuoi confronti nei diversi contesti, ed è su questo punto che secondo me si può lavorare, bisogna misurarsi solo con i propri obiettivi, non necessariamente con gli altri...

il problema è che io di volta in volta sono e sono stato: il figlio, il figlio maschio, il nipote maschio, l'erede, il bravo bambino poi bravo ragazzo, il lavoratore, quello intelligente, lo studioso, quello che non da mai problemi, quello che concluderà qualcosa ecc.. Questo poi unito a tutta una serie di modus vivendi della mia famiglia immutabile e cristallizzato (esagerata venerazione degli anziani, esagerata importanza verso i parenti, mai mettere in discussione certi modelli, umiltà verso tutti, sempre). Il tutto poi veniva vissuto dai miei genitori come imposto dall'alto e indiscutibile e sopratutto, indipendente dalla propria volontà.
D'altra parte sono stato stigmatizzato per il fatto che sono sempre stato solitario, introverso e anticonformista. Il che da me vuol dire "fesso". Perciò in qualsiasi cosa faccia c'è sempre una mancanza, c'è sempre un appunto. Che vuoi farci? Sono "fesso" d'altronde. I fessi per quante capacità possano avere, si sa, rimangono sempre indietro rispetto agli altri. Siccome oramai sono avviato al fallimento in ogni aspetto della vita, so già quello che diranno gli altri: "è ma tanto dove voleva andare.. che ci vuoi fare... è un fesso".

Preferisco restare negli annali come "strano", piuttosto che come cretino.


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