Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Cercare di isolarsi completamente di questi tempi è un tentativo disperato,utopistico. Più cresco e più mi diventa chiaro che per essere autosufficienti occorre anche imparare a relazionarsi con le altre persone,in modo da far rispettare e riconoscere i nostri bisogni. La strada per la solitudine passa per la società. È un bel dilemma:interrogativo:
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Io comunque la vedo fattibile come cosa e anche compatibile con un lavoro tranquillo, è da un po' che ci penso e credo che farò così.
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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peraltro oggi polenti ha detto che il calcetto è meglio del curriculum..ed ha per certi versi pure ragione... Fare l'eremita sarebbe la scelta migliore |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Penso che devi stare sempre bene di salute e forse ce la potresti fare tecnicamente parlando.
Prova così puoi capire meglio anche cosa vuoi veramente, cosa significa fare tutto da solo e apprezzare ciò che oggi dai per banale e scontato. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Io comunque fossi in te la strada dell'eremitaggio la proverei proprio come ultima opzione, puoi provare altre strade più socializzanti nel frattempo, e nel frattempo magari cambi idea su quello che vuoi e la prospettiva di te stesso tra 20 anni. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Ci sono dei "villaggi" in cui si vive così. Si lavora ogni giorno(lavori manuali) insieme agli altri e tutti più o meno fanno lo stesso lavoro. Si vive delle risorse che si producono in comune e non si usano soldi.
Tutti uguali, niente tasse, niente scalate professionali, niente stress, niente problemi legati alle vicende della società odierna. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Spunti di riflessione interessanti e oserei dire anche coraggiosi rispetto a una maggioranza (anche dei forumisti) che invece insegue tutt'altro, cioè una vita il più possibile "normale" e assolutamente conformista e anche consumista. E soprattutto in società.
I punti del post iniziale vertono verso una condizione effettivamente estrema, difficile da realizzare ma personalmente nemmeno vorrei si realizzasse in questo modo. Però in forma blanda m'interesserebbe. Ad esempio: no alla solitudine totale, sì però alla coppia solitaria, senza amicizie. Lavoro anche manuale e autosufficienza, senza dover essere sfruttati o dover impiegare ingenti quantità di denaro da investire in iniziative imprenditoriali rischiose. No a rinunciare a luce e gas e simili, ma non ricercare più di quanto ho attualmente, non aspirare a un incremento di beni e di esperienze. Il problema è come conciliare tutto questo. Per ora vivo con i miei genitori e non so come riuscire a staccarmi da loro e dalla loro presenza nefasta, tra l'altro. Per raggiungere lo scopo sarei forse disposto, se necessario, a una condivisione non di appartamento ma al limite di una stessa casa (magari con almeno 2 bagni) con coetanei magari altrettanto evitanti/sociofobici o con interessi/ideali comuni. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
Andiamo a rapinare le banche altro che zappa
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Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
descrivi una soluzione idilliaca, di difficile attuazione.
abbandonare il consorzio umano non mi sembra la soluzione per risolvere i problemi di interazione con il prossimo. Riflettendo ho capito, dopo tanti anni, che più di intro-ispezione ho bisogno di estro-ispezione, più dello spirito ho bisogno del corpo, più del divino ho bisogno dell'umano... unione con il tutto? no m acon la persona amata (se mai ci sarà..). |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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Eppure potrei apparire viziato, in giro su di me qualcuno direbbe che sono un figlio di papà. Ad oggi il mio sogno sarebbe quello di dover evitare il confronto con gli ex compagni di liceo, con i colleghi di università, con i miei pochi amici e con i molteplici conoscenti e parenti della mia famiglia. Non mi sento portato per una carriera lavorativa, per un futuro professionale, per leccare il sedere a questo o quello a fini carrieristici, per incappare nella serie infinita di stage, tirocini, macjob e team work ai quali la mia generazione è condannata, per procurarmi una relazione con l'altro sesso, per riprodurmi. Non mi sento pronto a finire inceppato nel meccanismo "lavoro-guadagno-spendo-pretendo". Non voglio vivere per consumare e piacere agli altri, voglio vivere per piacere a me stesso. Voglio evitare ogni etichettatura: disoccupato, occupato, dipendente, autonomo, professionista. Mi voglio svegliare e sapere che non dovrò correre più veloce di nessun altro. Voglio rimanere fermo mentre la società corre, pur essendo io più veloce della società. Voglio condurre la mia giornata a coltivare prima i campi, per sopravvivere, e poi me stesso, per vivere. |
Re: ipotesi progetto di vita: azzeramento sociale
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per il resto mi trovo in una specie di contrappasso dantesco, più cerco di isolarmi, più cerco di fuggire dai problemi più questi si moltiplicano. Sembra assurdo ma l'ansia e lo stress vengono tutti i giorni a bussare alla mia porta. |
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