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filosofo 21-03-2017 00:22

Quanto vi criticate?
 
Interessante seduta dallo psicologo, che però devo sintetizzare.

Quanto vi criticate?
E che rapporto avete con questa parte di voi?

Non vi racconto tutti gli antefatti, ma a un certo punto mi ha datto immaginare di avere un figlio, che torna a casa con un brutto voto. Mi ha chiesto come avrei reagito. E gli ho detto che sarei stato comprensivo, che un brutto voto non è un problema, l'avrei incoraggiato ed eventualmente aiutato.
Poi mi ha fatto pensare a una scena in cui mi trovavo davanti un genitore che criticava brutalmente il figlio per aver preso un brutto voto, e mi ha chiesto che cosa provassi: mi sarei incazzato come una bestia contro il genitore e avrei protetto il figlio (che non significa cmq assecondarlo, ma dare il giusto peso alle cose).
Mi ha detto che ha notato un accenno di commozione sul mio volto, anche se non ricordo di averla provata distintamente. E non ho avuto genitori critici, non c'è stata un'identificazione. Semplicemente se ne sbattevano il cazzo.

E sulla base di questo e altro, un concetto: il lato critico ed esigente, che io ho in misura esasperata, va a martellare in continuazione quel lato vulnerabile, quella parte infantile "ferita" appunto nel passato, senza quagliare nulla, bensì moltiplicando il dolore.

Imparare a essere genitori di se stessi, laddove i genitori non l'hanno fatto nel modo giusto, laddove hanno fatto mancare i "nutrimenti" fondamentali per l'autostima di un bambino. E questo bambino in qualche modo continuiamo a portarcelo dietro tutta la vita.

Non so se vi è mai capitato di adottare questa chiave di lettura.. per me è abbastanza nuova e al momento non attecchisce ancora, però.. magari a voi può dare qualche spunto, può toccare qualche corda.

Tendete a criticarvi spesso?
C'è qualche perfezionista? :)

XL 21-03-2017 00:40

Re: Quanto vi criticate?
 
Non mi critico molto, tanto il brutto voto (o un qualsiasi voto) non me lo sono dato io da solo.
Un genitore per me alla fine non è qualcosa di così diverso dall'istituzione scolastica, è comunque qualcosa di esterno a me che cerca di manipolarmi e farmi spostare là dove desidera.
Il fatto che il genitore non mi rimprovera e mi dica a parole che il brutto voto non è un problema non conta molto per me, perché alla fine indirettamente un genitore mi comunica in migliaia di altri modi che gli interessa che io prenda un bel voto e se seguito a non studiare e non reagire per migliorare prima o poi comunque mi rimprovererà o prenderà in considerazione provvedimenti punitivi di altra natura.
La mossa manipolativa di facciata del non rimprovero a me dà anche più fastidio, meglio che una persona rompa le scatole subito così si gioca a carte scoperte e si dice quel che si desidera e vuole senza tutte queste macchinazioni psicologiche.
"Non va bene il brutto voto però non ti biasimo affatto" è una contraddizione in termini, o si dice "Va bene il brutto voto e non sei da biasimare" o è meglio comunicarle certe cose direttamente.

Comunque io non mi critico molto, non ho introiettato il genitore critico, ma mi sa di non aver introiettato proprio nulla, non hanno attecchito tante cose, infatti solo certe critiche esterne potrebbero farmi far qualcosa (con l'ausilio di qualche minaccia), internamente non c'è alcun motore propulsivo del genere.

Masterplan92 21-03-2017 00:46

Re: Quanto vi criticate?
 
Da morire

sparatemi 21-03-2017 01:01

Re: Quanto vi criticate?
 
interessante la storia del figlio e del brutto voto, io avrei risposto che dipende come è arrivato quel voto, se ha cazzeggiato tutto il tempo allora lo prendo a male parole, se non ci arriva o ha avuto impegni più importanti che hanno sottratto tempo allo studio allora sarei comprensivo


per quanto mi riguarda in passato ero super critico su me stesso ma ad oggi solo un po, non troppo

Blue Sky 21-03-2017 01:10

Re: Quanto vi criticate?
 
Io giustifico sempre tutti, non condanno mai nessuno.
Ciò dipende dal fatto che sono così critico con me stesso che la mia parte razionale si difende in questo modo, ogni volta che vede un accenno di critica verso qualcuno, si affretta a spegnerlo.

Edera 22-03-2017 13:43

Re: Quanto vi criticate?
 
Meno di una volta.
Sopratutto quando penso a come mi sono comportata in certe situazioni o con certe persone

Wolferstein 22-03-2017 14:16

Re: Quanto vi criticate?
 
Negli ultimi tempi direi poco...forse fin troppo poco...scusate il gioco di parole...anche se poi a essere obiettivi si, vedo alcuni aspetti che possono essere migliorabili...però devo dire che di miglioramenti ne ho fatti rispetto a pochi anni fa. Cmq l'errore sarebbe quello di ritenermi soddisfatto e non cercare di fare ulteriori passi avanti.

NatoMorto 22-03-2017 14:34

Re: Quanto vi criticate?
 
Quote:

Originariamente inviata da filosofo (Messaggio 1888729)
Interessante seduta dallo psicologo, che però devo sintetizzare.

Quanto vi criticate?
E che rapporto avete con questa parte di voi?

Non vi racconto tutti gli antefatti, ma a un certo punto mi ha datto immaginare di avere un figlio, che torna a casa con un brutto voto. Mi ha chiesto come avrei reagito. E gli ho detto che sarei stato comprensivo, che un brutto voto non è un problema, l'avrei incoraggiato ed eventualmente aiutato.
Poi mi ha fatto pensare a una scena in cui mi trovavo davanti un genitore che criticava brutalmente il figlio per aver preso un brutto voto, e mi ha chiesto che cosa provassi: mi sarei incazzato come una bestia contro il genitore e avrei protetto il figlio (che non significa cmq assecondarlo, ma dare il giusto peso alle cose).
Mi ha detto che ha notato un accenno di commozione sul mio volto, anche se non ricordo di averla provata distintamente. E non ho avuto genitori critici, non c'è stata un'identificazione. Semplicemente se ne sbattevano il cazzo.

E sulla base di questo e altro, un concetto: il lato critico ed esigente, che io ho in misura esasperata, va a martellare in continuazione quel lato vulnerabile, quella parte infantile "ferita" appunto nel passato, senza quagliare nulla, bensì moltiplicando il dolore.

Imparare a essere genitori di se stessi, laddove i genitori non l'hanno fatto nel modo giusto, laddove hanno fatto mancare i "nutrimenti" fondamentali per l'autostima di un bambino. E questo bambino in qualche modo continuiamo a portarcelo dietro tutta la vita.

Non so se vi è mai capitato di adottare questa chiave di lettura.. per me è abbastanza nuova e al momento non attecchisce ancora, però.. magari a voi può dare qualche spunto, può toccare qualche corda.

Tendete a criticarvi spesso?
C'è qualche perfezionista? :)

mi critico ogni istante...potevo fare così...perché nn faccio cosà...un pesce fuori d'acqua

Strange Man 22-03-2017 15:50

Re: Quanto vi criticate?
 
Molto, ma generalmente lo faccio in modo costruttivo, per spronarmi a migliorare.
Certo, poi passa il "colpo" della critica, e la pigrizia prende il sopravvento, quindi non miglioro mai, e poi ritorno a criticarmi.

Vale90 22-03-2017 18:06

Re: Quanto vi criticate?
 
Al punto che diventa un'autentica tortura.

illumi 22-03-2017 22:36

Re: Quanto vi criticate?
 
Beh non avendo qualità non è che posso farmi i complimenti :pensando:
Certo potrei tacere anziché criticarmi :pensando:
Però visto che alcuni si criticano tanto per non vedo perché proprio io debba tacere :nonso:

cancellato17738 22-03-2017 22:40

Re: Quanto vi criticate?
 
Sono sempre stato molto duro con me stesso..

ScareCrow 22-03-2017 22:57

Re: Quanto vi criticate?
 
Sono incredibilmente duro con me stesso, al punto che talvolta arrivo a considerarmi "una delle persone peggiori al mondo", ritenendo di non possedere alcuna qualità ma solo colpe e difetti. Questi pensieri possono diventare così intensi e pervadenti che mi è capitato persino di pensare di fare dell'autolesionismo, forse come forma di "punizione". Al momento penso sia il mio problema più grave. Sto cercando di limitare l'effetto che questo "critico interiore" può avere nella mia vita, perché può diventare davvero stressante pensare in questi termini, però non è semplice.

Come @Blue Sky anche a me non piace vedere che qualcuno viene criticato (o si autocritica) ma allo stesso tempo rifuggo i complimenti perché penso sempre che non siano veritieri, che la persona che me li fa si sia sbagliata su di me e non abbia guardato abbastanza in profondità. Talvolta anzi mi sembra persino di imbrogliare gli altri con le mie prestazioni positive: trovo sempre qualche aspetto del risultato finale su cui ho avuto fortuna, o magari sono stato aiutato, e dunque non è tutta farina del mio sacco.

Zenfone2 23-03-2017 00:50

Re: Quanto vi criticate?
 
Io sono perfezionista, probabilmente perché da piccolo ero considerato il più educato, l'unico che non sgarrava mai, il più intelligente, il migliore della classe. Ora nelle cose che mi interessano non sopporto di essere inferiore a nessuno.

Jupiter 23-03-2017 01:31

Io ho passato talmente tanto tempo a criticarmi ed ad abbattere me stessa che non riesco più a risalire. Adesso sono arrivata al punto che non mi do più possibilità.

Alakazam 23-03-2017 02:22

Re: Quanto vi criticate?
 
Oggetto del colloquio anche con la mia psico.

Noriko 23-03-2017 07:58

Re: Quanto vi criticate?
 
Possibile che i bravi psicologi li trovano sempre gli altri .....sto rosicando Filosofo :)

Comunque passo il tempo a giustificarmi ed accusarmi.
Vivo in un contesto di continue critiche e questo mi fa stare male.

Silent Bob 23-03-2017 11:23

Re: Quanto vi criticate?
 
Sono sempre stato molto critico contro me stesso.
In maniera patologica.

Noriko 23-03-2017 11:41

Re: Quanto vi criticate?
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1889793)
Nel senso che gli altri ti criticano?

Esatto, sono soprattutto due persone con le quali ho a che fare che mi criticano spesso e purtroppo di loro ne ho bisogno.

cancellato17198 23-03-2017 12:59

Re: Quanto vi criticate?
 
Molto, fin troppo. Penso che questo sia causato dalla mia bassa autostima. Tendo a vedere gli altri come degli esseri perfetti e, quando faccio il confronto con loro, mi viene naturale criticarmi e, di conseguenza, migliorarmi. Se il tutto fosse fatto in maniera equilibrata, si potrebbe considerarlo un pregio. Il mio problema è che lo faccio in maniera quasi patologica.


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