Depressione da "carenze" e depressione "mentale"
Ci pensavo poco fa, credo che, seppur in alcuni casi la differenza sia abbastanza sfumata, esistono due diversi tipi di depressione:
- depressione da mancanza di sostanze nel cervello: depressioni endogene, mancanza di serotonina, dopamina, vit.D, ormoni tiroidei, ormoni sessuali, etc.. In queste è assai probabile che reintegrando le sostanze mancanti si abbia un miglioramento. - depressione mentale: dovuta a pensieri distorti, modi di pensare depressivi, disturbo depressivo di personalità. Atteggiamento arrendevole alla vita che porta a demoralizzazione e quindi depressione. Questo tipo di depressione può giovare in parte dell'uso di farmaci ma credo sia, seppur più leggera, comunque più ostica da debellare, proprio perché comporta analisi di se stessi e necessità di modificare i pensieri. Qualcuno ha esperienza in merito? |
Re: Depressione da "carenze" e depressione "mentale"
Credo nel mio caso dovuto a pensieri rimuginazioni ecc.. però mi son fissato lo stesso sul fatto di trovare qualche "pillola magica"
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Re: Depressione da "carenze" e depressione "mentale"
io sicuramente ho schemi disfunzionali di pensiero.. però alle volte mi chiedo se questi siano la causa... o magari la conseguenza.
Attraverso quale esame posso capire se sono "fallato" o no? :pensando: |
Re: Depressione da "carenze" e depressione "mentale"
in teoria i medici dovrebbero essere in grado di capire, in pratica dobbiamo capirlo da soli e documentarci tanto, tantissimo.
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Re: Depressione da "carenze" e depressione "mentale"
Personalmente credo di rientrare nella seconda categoria, ma non mi sento di escludere delle disfunzioni a livello celebrale… anche perchè nella mia famiglia la depressione è abbastanza ereditaria… in passato ci sono stati diversi casi di depressione grave all'interno della mia famiglia… ci sono stati anche dei suicidi…
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Re: Depressione da "carenze" e depressione "mentale"
Ce l'ho entrambe: Bingo! (cit.)
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Re: Depressione da "carenze" e depressione "mentale"
Dico che ho consultato un luminare della scienza
che mi ha detto che e' probabile (ma non certo), che la depressione abbia origini genetiche. Ci sono esami nel cervello che servono a verificare problemi con i neurorecettori e seratonina. Ora non ho approfondito, posso solo consultare volendo una marea di informazioni scientifiche e magari approfondire. Solo che il mio interesse diretto e' scarso non ritenendomi depresso e dovendo tra l'altro immergermi in letteratura che non appartiene al mio ramo di conoscenza. Faccio prima a consultare gli specialisti. Personalmente mi vedo forse inquadrato in una qualche forma di depressione mentale; ma non sono minimamente disposto a riconoscere in me pensieri disfunzionali alla mia esistenza. Ritengo che la societa' in cui vivo sia per certi aspetti malefica come l'aria che a volte respiro, quindi non mi faccio alcuna colpa particolare di certe mie situazioni personali. Voglio dire non si puo' pretendere di avere la botte piena e la moglie ubrica; ci si ritaglia una propria zona confort dove si riesce a stare nella migliore condizione in cui possiamo dati i nostri limiti. Bisognerebbe cambiare drasticamente habitat per rimodellarsi e sperimentare se ci sentiamo meglio in altri contesti. Senza un drastico oggettivo cambiamento, inutile pensare di stare meglio. |
Re: Depressione da "carenze" e depressione "mentale"
Tutte e due..addio mondo!
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Re: Depressione da "carenze" e depressione "mentale"
Quote:
Mi spiego meglio: se tu dai valore a determinate cose, il tuo cervello produrrà certe sostanze solo quando farai queste cose qua, ma se nella tua vita risultano inaccessibili queste cose, il tuo cervello non inizierà a produrre alcuna sostanza della felicità finché non vengono modificate queste tue preferenze di valore a monte o non si creano le condizioni (magari estremamente improbabili) di soddisfazione. Non si ha a che fare nemmeno con pensieri distorti in questo caso, i quali si potrebbero attaccare con una disputa, ma con delle preferenze che impediscono alla persona di dire che la propria esistenza adesso sia abbastanza piacevole. Non so come, ma credo che diverse persone siano addirittura capaci di attaccare gli effetti dei farmaci in base a questo. Una specie di effetto nocebo. Non essendo presenti nella loro vita le situazioni che ritengono gradevoli, siccome credono che non hanno motivo di stare allegre, potrebbero ridurre l'effetto delle sostanze che ingeriscono e produrre comunque effetti contrari. Le preferenze sono una di quelle cose che difficilmente si possono mettere in discussione soprattutto quando sono preferenze cardine (o se vuoi egosintoniche) e non preferenze derivate. La distinzione tra soggetto e disturbo (dato che non si ha a che fare con credenze false) diventa anche abbastanza discutibile in casi del genere. |
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