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Auto conflittualità
Ho dato finalmente il nome a un disturbo micro/macro patologico, che mi accompagna spesso.
Dare un nome è importante, perché quello che è vago risulta indefinito e quindi insolubile. In che consiste? Direi essenzialmente nell'ipertrofia del dubbio. Detto così non sembra una malattia, ma so' cazzi. Essere combattuto in una decisione (=paralisi sofferta); Dubitare di aver fatto una brutta figura (= dubbio lacerante, angosciante); Domandarmi "mi farà male per la depressione fare sta' cosa qui?" (= :o) Dubitare spesso se ho fatto bene o no ( = tormenti morali) Valuto incessantemente i pro e i contro di ogni cosa; più spesso sono cagate. Il dramma è che le cagatine aprono come delle vertenze dentro di me: da un lato mi accuso, dall'altro mi scuso e vado avanti e indietro, come un pendolo. E poi esitazioni, ripensamenti e ripensamenti dei ripensamenti. Non so come si risolva, ma ne ho piene le palle di quest'autoconflittualità. Voglio pace Ditemi le vostre esperienze. Sono certo che non sono solo... |
Re: Auto conflittualità
A prendere le decisioni sono anch'io una frana, non mi decido finche' non sono sicura, poi vorrei fare le cose nel modo piu' intelligente e intanto il tempo passa (anche su scemenze; es. prendo a o b? questo lo butto o no? ecc.), un po' piu' di impulsivita' non mi farebbe male.
E poi anche misto di sensi di colpa/vergogna non frequenti ma intensi nonostante razionalmente poco giustificati. |
Re: Auto conflittualità
Quote:
ho in maniera leggera la 2 e la 4 :pensando: ma la 4 per modo di dire, in quanto spesso conosco già la risposta, però mi creo il dubbio sperando di potermi autoassolvere da un errore |
Re: Auto conflittualità
Grazie.
In realtà non sempre sono così. Ma sono entrato da poco in una fase ansio-depressiva. E la depressione è tutta un conflitto con sé stessi. Sto vivendo giorni come se avessi una morsa sul cuore. Tra qualche giorno allenterà la stretta e tornerò a sentirmi felice. Ma fino ad allora , mi toccherà penare. Anche in questa ricaduta, mi consolo pensando: "stai tranquillo, questa è la penultima volta". Chi per caso volesse consolarmi, ne ha facoltà. |
Re: Auto conflittualità
Mi sembrano piuttosto vergogna e senso di colpa.
Solo tu puoi consolarti veramente, comprendendo la storia che hai vissuto, dando un nome alle tue emozioni e sentendo il dolore che hai provato per poi provarne compassione. Per farlo è meglio avere un buon psicoterapeuta con cui ti trovi bene, un punto di vista esterno non giudicante può stimolare il processo e darti le informazioni di cui hai bisogno. |
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