Angoscia del futuro
 

Dopo anni e anni di precariato, a quasi 40 anni ho trovato un lavoro stabile ma modesto, che non mi assicura un futuro sereno; ma non credo di avere alcuna possibilità di migliorare, se rinunciassi al mio lavoro sarei sicuramente disoccupato a vita, sarebbe una vera follia. Ho tirato i remi in barca, sto cercando di mettere via quanto più posso e ho rinunciato all'idea di una casa mia e di una relazione: se anche trovassi miracolosamente una ragazza mia coetanea penso che vorrebbe formare una famiglia al più presto, e con le possibilità che ho oggi sarebbe un vero disastro. I miei genitori invecchiano rapidamente, mia sorella non trova lavoro da anni e, cosa ancora peggiore, è fidanzata con un 40enne che non trova lavoro da tempo immemorabile, per cui la sua vita è irrimediabilmente bloccata. Tutto intorno non faccio che leggere e sentire del mondo che va a rotoli, del pianeta che diventa sempre più inquinato e insopportabilmente caldo, di geniali invenzioni che aiutano l'umanità... a rimanere senza lavoro, di masse di diseredati che si affollano sulle nostre coste, per trovare un Paese che diseredato lo sta diventando molto velocemente. Insomma, quando penso al mio futuro non ci vedo proprio nulla di positivo, non riesco a sperare più in niente di buono. E' dura dirlo quando quasi tutti ti considerano ancora giovane, ma è così: vorrei che il mio futuro non arrivasse mai.

Re: Angoscia del futuro
 

Ma se hai un lavoro statale! Lo hai detto anche tu nel topic delle pippe che è un lavoro sicuro, non prenderai 3000 euro ma hai lo stipendio garantito. Penso che sia già una grande sicurezza.

Re: Angoscia del futuro
 

Beh, non è che sono un dirigente... a Milano ho avuto anche mesi in cui dovevo risparmiare sul mangiare.

Re: Angoscia del futuro
 

Il tema del tuo topic è serio e condiviso da molti. Purtroppo viviamo in un'epoca che chiude le porte in faccia ai giovani e in generale a chi ha ancora qualcosa da costruire.

Dopodiché, come ha pure detto Wrong, non sei un dirigente ma se non ti hanno licenziato dopo che ti sei messo la mano "in tasca" sul lavoro (sempre stando al tuo racconto), direi che puoi contare su una di quelle stabilità che altri giovani non hanno. Non è molto ma è qualcosa. Vedila come un punto positivo per nulla scontato.