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Lilith 27-05-2005 00:35

ancora libri
 
giacché siamo entrati nel tema "libri"...
c'è un libro in particolare, o più di uno, che per voi è stato particolarmente significativo, un libro che avete riletto più volte e ancora rileggereste?

io non saprei quale priorità dare fra "Il lupo della steppa" e "Narciso e Boccadoro", entrambi di Hermann Hesse...

Anonymous-User 27-05-2005 09:41

Io quando ero a scuola ho studiato Hermann Hesse in letteratura tedesca al quinto,ho fatto il linguistico,mi piaceva molto...

Anonymous-User 27-05-2005 11:34

di Hermann????

"Demian"
"il giuoco delle perle di vetro"

Anonymous-User 27-05-2005 11:35

Tra l'altro Hesse era sociofobico!!!!!

27-05-2005 11:59

ragazzi... io leggo davvero pochi libri.. sono davvero un asino!!!!
pero' mi documento... sempre in campo fotografico... e sopratutto in campo psicologico e filosofico!!!!!

Manu7 27-05-2005 13:57

Re: ancora libri
 
Quote:

Originariamente inviata da Lilith
giacché siamo entrati nel tema "libri"...
c'è un libro in particolare, o più di uno, che per voi è stato particolarmente significativo, un libro che avete riletto più volte e ancora rileggereste?

io non saprei quale priorità dare fra "Il lupo della steppa" e "Narciso e Boccadoro", entrambi di Hermann Hesse...


io li ho letti entrambi e te li consiglio.
Riassunti che ho trovato in internet:
Il lupo della steppa:
Harry Haller, il protagonista del racconto, è un uomo di un carattere poco socievole, selvatico, ombroso e irrequieto che, prima di sparire all'improvviso dalla camera che aveva affittato, lascia un manoscritto al quale aveva lavorato nei mesi precedenti. In queste "memorie" Haller si descrive come una persona con due nature, una umana e una lupina, una divina e una diabolica, una che vive nel mondo dei nobili pensieri, dell'arte e della musica classica e l'altra che odia e disprezza la vanità e la superficialità del mondo borghese. Queste due nature si combattono in lui e rendono la sua vita una sofferenza continua, causano il suo isolamento sociale, lo rendono incapace a godersi la vita e lo rendono un soggetto pericolosamente inclinato al suicidio. Nel momento in cui era quasi giunto a questo ultimo passo drammatico conosce, in una trattoria dei sobborghi, una donna, Erminia, che, con seducente femminilità lo conduce, poco a poco, a convertirsi ai piaceri della vita moderna e a recuperare quello che ha trascurato e perduto negli anni precedenti. Il finale del racconto si svolge in un "teatro magico (solo per pazzi)" dove, nel momento in cui crede di aver finalmente recuperato la capacità di amare uccide la persona amata con una pugnalata al cuore eseguendo così l'ultimo desiderio della sua amata Erminia. Per questo delitto viene condannato, nel "Teatro magico", alla pena della vita eterna, Mozart gli si siede accanto, gli da dello stupido e lo esorta a comprendere l'umorismo della vita, a finirla di fare il sentimentale, il suicida o l'omicida e di prendersi troppo sul serio, ad imparare a ridere!

Narciso e Boccadoro
L’evoluzione di due personalità molto differenti, l’emergere delle due parti opposte e complementari che compongono l’essere umano, l’impatto della difficoltà, enorme e forse irrisolvibile, che accompagna il tentativo di tenere insieme questi due poli, per non perderne la completezza e l’unitarietà.
Tutto questo, e non solo, ci comunica il tormentato romanzo di Hermann Hesse. L’opera è di difficile collocazione letteraria, sospeso tra la tradizione classico-romantica e le avanguardie moderne, di cui il nichilismo è la forma esasperata. L’autore si interroga sull’antica dualità, insita nella natura umana, tra ciò che è “apollineo” e ciò che è “dionisiaco”, per usare la terminologia tramandataci dalla cultura greca. I toni cupi e macabri che assume a tratti il racconto, la spiccata e travolgente personalità di Boccadoro, l’insoddisfazione e l’irrequietezza che lo accompagnano fino alla fine turbano e sconvolgono e fanno propendere per una visione distruttrice della vita, e della morte come altro modo di manifestarsi dell’essere; la grande “Eva-Madre”, generatrice e annientatrice, che “sorride con tristezza”. E la morte sembra per l’autore, solo una liberazione: in questa il mistero che si è cercato di svelare durante l’intera vita, appare finalmente chiaro.

27-05-2005 14:11


Di rileggere per intero un libro già letto non mi è mai capitato. Mentre mi è capitato spesso di cominciarne uno e non finirlo o fermarmi a metà per poi riprenderlo mesi o anni dopo.
Comunque è molto difficile per me citare un libro in particolare. Tra i tanti potrei dire MADAME BOVARY di Flaubert, LA MORTE A VENEZIA - TONIO KROGER di Thomas Mann, LA NAUSEA di Sartre, tutte le opere di CAMUS...e la lista potrebbe continuare :wink:

alberto 27-05-2005 14:17

LO STRANIERO-CAMUS

Manu7 27-05-2005 15:35

a me piace tanto Isabel Allende, provate "la casa degli spiriti"

Lilith 27-05-2005 23:39

Quote:

Originariamente inviata da Azzz
"il giuoco delle perle di vetro"

io invece confesso di aver faticato a finirlo...

FunkyGallo 29-05-2005 01:12

..

Lilith 29-05-2005 01:39


Per stupire mezz'ora basta un libro di storia, io cercai di imparare la Treccani a memoria. E dopo Maiale, Majacowsky, Malfatto, continuarono gli altri, fino a leggermi Matto
(De Andrè)

Scusa, mi è venuto in mente... non mi ero mai resa conto del collegamento con La Nausea

Lilith 05-06-2005 01:05

qualche giorno fa ho letto "Senza sangue" di Baricco

"strano libro" è stato il mio primo commento, dopo averlo letto in meno di un'ora.
strano in quanto mi è sembrato fosse molto più ciò che il lettore è indotto a metterci di quanto vi sia raccontato. Per le riflessioni che induce, sulla giustizia e la violenza.

cody 07-06-2005 16:46

Quote:

Originariamente inviata da Lilith
qualche giorno fa ho letto "Senza sangue" di Baricco

"strano libro" è stato il mio primo commento, dopo averlo letto in meno di un'ora.
strano in quanto mi è sembrato fosse molto più ciò che il lettore è indotto a metterci di quanto vi sia raccontato. Per le riflessioni che induce, sulla giustizia e la violenza.

mi deluse un po'

Anonymous-User 25-06-2005 22:53

hesse
 
1) Il Lupo della steppa
2) Siddartha
3) Demian


Hesse ha tramutato in scrittura i sentimenti a cui non sapevo dare un nome o una spiegazione

Giancarlo

Lilith 30-06-2005 00:12

Re: hesse
 
Quote:

Originariamente inviata da giancarlo
1) Il Lupo della steppa
2) Siddartha
3) Demian

ma Narciso e Boccadoro no?

Lilith 30-06-2005 00:28

Report degli ultimi giorni (sono in ferie, quindi ho tempo per cazzeggiare):

"L'uomo che sussurrava ai cavalli" (vomitevole... se mi ricapita lo uso per accendere il fuoco)

"Eva Luna": bello, colorato e sognante, ma mi aspettavo un po' di più... mi sembra sempre che voglia imitare Marquez...

Adesso mi sto smazzando "L'isola del giorno dopo" di Eco... un mattoncino coi fiocchi, ma molto molto divertente...

aperonzolo 30-06-2005 11:56

ho appena finito "ANGELI E DEMONI".
mi aspettavo qualcosa di più "logico",invece è proprio a dir poco fantascientifico.

pesco 09-11-2005 11:55

se "Il lupo della steppa" di Hesse mi sta a cuore, il "Piacere" di d'Annunzio mi sta sul fegato corroso dalla bile.

gotowned 14-12-2005 01:26

come vincere l'ansia sociale - S.A.Dayhoff


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