Se lavorano tutti, perché noi no?
Qual è il meccanismo che si attiva in noi quando pensiamo che, con tutta la gente che ha un posto di lavoro nonostante sia ignorante, incapace, fancazzista, inadatta al lavoro per vari motivi, perché noi siamo gli unici che non lo meritiamo?
Se siamo in questo forum davanti a un computer ed esponiamo qui i nostri problemi in un italiano perlomeno comprensibile, siamo già superiori a molta gente che, fuori di qui, ha un lavoro stabile. Chi ce l'ha messo in testa, questo pensiero che noi siamo i peggio? |
Re: Se lo fanno tutti, perché noi no?
È una domanda che mi pongo spesso pure io, nel mio caso penso di aver capito il perchè, sono un inetto in tutti i sensi, ho molte lacune e l'ansia prevale su ogni cosa, sono inadatto nel 90% dei lavori.
La cosa che mi rattrista è che come te vedo certa gente avere un lavoro stabile ed invece io non sono capace, scrivere bene serve molto poco nella maggior parte dei lavori, bisogna avere altre ''qualità'' :bene: |
Re: Se lo fanno tutti, perché noi no?
io non credo di non meritarmelo, semplicemente l'ansia mi si porta via e la vivo malissimo, se fossi solo fancazzista, sarebbe tutto molto più facile. :nonso:
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Re: Se lo fanno tutti, perché noi no?
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Nel mio caso no. |
Re: Se lo fanno tutti, perché noi no?
Siamo noi stessi, con il nostro comportamento che dimostriamo che per la società odierna siamo peggio rispetto a chi si sa adattare, parlare e scrivere in un italiano comprensibile non c'entra quasi nulla direi :sisi:
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Non è questione di sentire di non meritarmelo o pensare di non avere capacità - momenti di sconforto esclusi. Vivo proprio male a livello emotivo il rapporto con la maggior parte degli ambienti di lavoro e mansioni. Neanche si tratta di ansia nel mio caso; più che altro di una insofferenza, incapacità di adattamento. Mi pare di farmi violenza ed ho ripercussioni anche a livello fisico-emotivo perché mi sembra che il "sopravvivere" a lavoro si fagociti tutto il resto delle mie energie e vita. |
Re: Se lo fanno tutti, perché noi no?
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Re: Se lo fanno tutti, perché noi no?
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Io quando lavoro mi sento morire e subentra una profonda frustrazione perchè non reggo la cosa in sè. |
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Mi rendo conto però di non riuscire nemmeno ad entrare nell'ottica del : "ok, il lavoro non mi piace, ma lo faccio per prendermi i soldi e chissene". Ci provo, ci ho provato. A forza. Di soldi per avere un minimo di indipendenza economica ne avrei anche bisogno, desiderio forte. Però se trovo che un lavoro non mi piace, sia alienante o vada contro il mio modo di essere per quanto provi anche a forzarmi per portare a casa la pagnotta, inevitabilmente va tutto a p..... Senza contare che tale forzatura ha ripercussioni sul mio umore e salute non irrilevanti. Come ho detto, non si tratta di ansia forte o simili. Avverto proprio un rifiuto interno, un blocco, ed incomincio a svolgere il lavoro distaccandomi da esso, in modo impersonale. Cosa che chiaramente NON piace, perché puoi pure essere metodico quanto vuoi ma se ti si legge in faccia (o lo dici apertamente e.e) che quello che fai ti fa schifo e lo consideri umanamente degradante, vieni silurato prima o poi. Aggiungi che non ho chissà che titoli o spendibilitá professionale : tutto quello che trovo al momento sono lavori a contatto col pubblico di basso livello. Ed io non sono minimamente capace né di provare, né di fingere entusiasmo per esso. Ah, e sono pure impedito a livello manuale, anche qui non per ansia - che mi rende ancora più impedito, a livelli tragicomici, quando la provo. Giusto per facilitare tutto. |
Re: Se lo fanno tutti, perché noi no?
The_Sleeper mi fai tenerezza, anche io vivo una situazione simile alla tua, sono molto sincero, per svariati lavori provo un blocco che nasce da dentro e non tanto per motivi di ansia, ma proprio per dissenso di altra natura. Spesso dico cose controproducenti per l'assunzione o per il mercato in generale, ma sono in linea con il mio pensiero e non posso / non riesco a fare diversamente. Inizierei a sentirmi male.
Riguardo il "lavorano tutti" bisogna considerare che in Italia poco più di 3/4 delle persone cerca lavoro tramite parenti o amici, molti buoni posti di lavoro sono ottenuti proprio grazie alla famiglia o a conoscenze. Ecco come capitano alcuni "inetti" in posti che ci si chiede come sia stato possibile. Ai meno fortunati, rimane la possibilità tramite un carattere grintoso e competitivo e motivati dal denaro ad accettare condizioni dure, ma avere uno stipendio. Se non abbiamo l'appoggio e le giuste conoscenze in famiglia, se non abbiamo quel carattere necessario alla società di oggi, è facile che si finisce per rimanere ai margini. Ma questo non significa che siamo gli "inetti tra gli inetti" è solo un percorso diverso... e la società non è seriamente interessata all'integrazione sociale: guarda solo alla produttività, al costo del lavoro, ciascuno alle proprie tasche... Sono certo che potresti andare bene in tanti posti dove molti in questo momento stanno lavorando. Quindi il problema non sei tu, anche se hai delle difficoltà come molti, ma sono gli obiettivi della società e dello Stato che devono essere rivisti. |
Re: Se lo fanno tutti, perché noi no?
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Re: Se lavorano tutti, perché noi no?
Perché noi no.
E basta. |
Re: Se lavorano tutti, perché noi no?
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