Introversi e il lavoro
Ogni tanto mi sento dire che persone introverse come me sono anche quelle più apprezzate in ambito lavorativo: cosa ne pensate di questa affermazione?
Dando per scontata che chi la pronuncia non abbia intenti offensivi, mi sembra di scorgere dietro un ragionamento del tipo: chi parla poco pensa anche poco e quindi lavora meccanicamente a testa bassa e non si fa troppe domande. Secondo voi sono io che mi faccio troppe paranoie o è effettivamente così? :confused: |
Re: Introversi e il lavoro
Non è vero.
Essere introversi e lavorare è abbastanza una merda.E poi cercano gente "spigliata" ovunque. |
Re: Introversi e il lavoro
Dipende da che lavoro ti potrebbe interessare......certamente per fare il venditore/barista o altre cose a contatto col pubblico è negativo...
Ma per fare lavori artigianali o comunque dove c'è meno contatto è quasi la normalità..... |
Re: Introversi e il lavoro
Parlo per me. Io sono di carattere introverso, nella vita ho cambiato ahimè diverse aziende ed in tutte non ho avuto vita facile per via di questa mia caratteristica. Ho anche provato a socializzare con i compagni, il risultato mi ha portato ad avere esperienze devastanti...
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Re: Introversi e il lavoro
...
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Re: Introversi e il lavoro
Probabile che ti facciano sgobbare il doppio e che ti critichino perché sei spento e poco simpatico..il tutto mentre loro sono perennemente in pausa caffè a chiacchierare:sisi:
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Re: Introversi e il lavoro
Essere introversi non è un bene,
mai |
Re: Introversi e il lavoro
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Re: Introversi e il lavoro
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L'estroverso, quando la situazione lo richiede, può fare la persona riservata e introversa senza fatica. Il contrario no. Essere estroversi è un'abilità. L'estroverso, quando è solo con se stesso, pensa. Quando è con gli altri parla. L'introverso, quando è solo con se stesso, parla. Quando è con gli altri pensa. ^_^ |
Dipende dal tipo di occupazione.
Purtroppo, il mondo del lavoro mi sembra per la maggiore poco adatto alla tipica personalità introversa. Specialmente il lavoro da dipendenti non particolarmente qualificati. Per alcuni ruoli ben definiti può essere che un carattere più riflessivo e autonomo comporti qualche sicurezza in più per chi sceglie. Sicura abbia detto chiaramente introverso, comunque ? Perché, a volte, c'è uno stereotipo (positivo o meno è da definire) per cui il tizio più pacato, sulle sue, di poche parole e un po' impacciato nei rapporti sociali viene associato al nerd che allora è sicuramente ferrato in campo scientifico, con pochi grilli per la testa, dedito al suo lavoro, affidabile etc. Non a caso l'immagine tipica del lavoratore introverso è il programmatore ormai. |
Re: Introversi e il lavoro
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Se parli per esperienza ti do ragione, però gli estremi non vanno bene né da una parte né dall'altra. Poi bisogna vedere cosa si intende per introversi. Se mi dici che sei una persona riservata, ma che nelle situazioni che lo richiedono sai fare un discorso e parlare con gli altri, allora va bene. Diverso è il caso di chi è riservato e ansioso che non spiccica una parola neanche quando glielo si richiede (tipo me). |
Re: Introversi e il lavoro
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Re: Introversi e il lavoro
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Re: Introversi e il lavoro
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Re: Introversi e il lavoro
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Re: Introversi e il lavoro
Chiaro che per alcuni lavori è necessaria una certa capacità di rapportarsi con gli altri, dimostrare un carattere aperto, essere bravi a coinvolgere le persone, essere persuasivi, diventano elementi importanti per selezionare il candidato.
Tolti però questi lavori in generale rimane centrale l'importanza delle competenze, che rimangono il criterio di selezione principale e più importante, perché sono soprattutto quelle che servono al datore di lavoro. Il problema semmai è che in genere chi ha maggiori capacità di relazionarsi con gli altri riesce a "vendersi" meglio, perciò risulta avvantaggiato in sede di colloquio, questo considerando anche che non tutti i selezionatori / datori di lavoro hanno le capacità per saper riconoscere le qualità di un candidato, se queste non appaiono immediatamente evidenti. Detto questo è innegabile che l'estroversione viene solitamente percepita come una qualità, mentre per l'introversione accade più facilmente il contrario e questo ha il suo peso. |
Re: Introversi e il lavoro
Secondo la mia esperienza l'introversione viene vista in generale in modo negativo nel mondo del lavoro, forse perché ho sempre avuto dei lavori a contatto col pubblico ma mi è sempre stato detto che dovevo aprirmi di più, sorridere di più ed essere più aperta.
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Re: Introversi e il lavoro
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Non è vera l'equazione "parla poco, pensa poco", dato che l'introverso è un riflessivo. Ma sopratutto è percepito come leale, affidabile. Chi parla molto può piacere forse di più, ma ispira meno fiducia: può apparire imprudente o divulgatore di cose riservate. Comunque introverso , non è un difetto. |
Re: Introversi e il lavoro
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Forse l'incomprensione sta nel significato che do alla parola introverso. Probabilmente per come lo intendo io avrebbe più senso sostituirla con "inetto". |
Re: Introversi e il lavoro
Gli introversi scontato un pregiudizio molto forte, purtroppo, anche sul piano lavorativo.
Vi sono però alcuni ambiti in cui sono apprezzati, che sono in genere quelli che richiedono qualificazione, attenzione, meticolosità, intelligenza... Medici, traduttori, informatici, artigiani sono i primi che mi vengono in mente. |
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