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La convinzione di essere poco intelligente
Mi sono resa conto del fatto che la maggior parte dei miei problemi derivano dalla convinzione di essere poco intelligente. Nel corso del tempo ho finito col credere profondamente a tale idea e tendo in automatico a focalizzarmi su quegli aspetti della realtà che tendono a confermare tale convinzione. Basta qualche semplice errore, qualche incomprensione e subito arrivo a pensare che effettivamente la mia testa non funziona come dovrebbe. Mi sento come se avessi oggettivamente qualcosa di meno rispetto alla maggior parte della gente. Quest'idea è estremamente intrusiva e mi sta pian piano logorando nel profondo.
Qualcun altro si trova in una condizione simile? Se si, come fate per gestirla? Come si possono sradicare simili convinzioni disfunzionali? |
Re: La convinzione di essere poco intelligente
io mi considero ritardato nel senso letterale del termine: arrivo alle cose ma più lentamente delle persone normali, ci metto di più a fare attività, parlare etc. grossomodo qualunque cosa, "ritardato" nel senso di lento.
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
ciao Lunetta88, io provo la tua stessa sensazione. Ho quasi 40 anni, un figlio in arrivo, tanto studio e lavoro alle spalle, ma non riesco mai a liberarmi da questo incubo. Il tarlo mi è nato già alle scuole superiori, quando avevo difficoltà nel capire determinati concetti sui quali rimanevo ore ed ore, poi il tempo e le migliaia di situazioni in cui la mia mente non ha performato come ci si aspetterebbe in una persona normale, hanno fatto il resto. Ancora oggi mi succede spessissimo di non capire bene quello che mi viene detto al lavoro, oppure di fare figuracce con il mio compagno che è più sveglio di me quando si deve capire qualcosa. Generalmente ho difficoltà quando devo fare considerazioni economiche (es. ti conviene questo piuttosto che quello) oppure quando mi trovo ad aver a che fare con argomenti un po' astrusi (burocrazia, materie giuridiche, ecc.). Per quanto io mi sia sforzata e mi sforzi attualmente di non drammatizzare la cosa e dirmi che è tutta una mia ossessione, la conclusione è sempre la medesima: sono poco intelligente. Sono anni che faccio psicoterapia e per qualche anno ho anche preso un leggerissimo antidepressivo, ma non sono ancora arrivata alla soluzione. Rispetto a qualche anno fa sono meno ansiosa rispetto alle situazioni sociali (es. lavoro, amicizie), che prima mi mandavano letteralmente in panico, ma non ho risolto quel senso di inadeguatezza permanente e di fallimento che nasce ogniqualvolta non ritengo di essere performante come dovrei.
Vedo che sono passati anni dal tuo post, chissà se stai meglio, me lo auguro. Io credo sia un problema di difficile risoluzione, perché deriva da insicurezze profonde e da una tendenza a focalizzarsi in modo ossessivo su aspetti della realtà poco funzionali, con il risultato che la mente si stanca in modo abnorme e non lavora efficientemente. Continuo a domandarmi se un giorno potrò avere la fortuna di sentirmi "normale", come tutti gli altri, ma comincio a perdere le speranze...:miodio: |
Re: La convinzione di essere poco intelligente
Per me non è un'impressione; pensavo di esserlo poi le circostanze mi hanno messo di fronte alla realtà. Non posso dire di essere stupido in assoluto ma lo sono rispetto al contesto a cui avrei voluto appartenere. Ovviamente non mi faccio mancare niente :D
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Difficoltà di memoria, distraibilità elevata ( o deficit di attenzione ), difficoltà con le lingue straniere e con la matematica.
Se una cosa non mi interessa, la mia soglia di attenzione è ridicola... E in oltre non sono neppure un genio, tutto questo per colpa delle radiazioni di Cernobyl del 1986. Potevo diventare un supermutante, e invece sono uscito supercoglione col potere della sincronicità nelle mani: Schiocco le dita a Bologna, e un Cinese vince il gratta e vinci a Pechino. |
Io purtroppo lo sono oggettivamente, basta pensare al fatto che non ho conseguito neanche il diploma di un IPSIA (istituto professionale), ho frequentato i primi 3 anni (fortunatamente senza essere mai bocciato) e ho solo l'attestato e la qualifica dei 3 anni (meglio di niente per carità). Odiavo la scuola e non vedevo l'ora di andare a lavorare, solo che con l'inizio del lavoro i problemi non sono finiti, anzi, se ne sono aggiunti di nuovi. Il mio lavoro purtroppo non è semplice e bisogna sempre fare molta attenzione perché si ha a che fare con misure nell'ordine del centesimo di millimetro e quindi non si può sbagliare. Più vado avanti e più vorrei un lavoro meno impegnativo perché non ho più la forza e la voglia di concentrarmi e di impegnarmi. Forse l'unico pregio che ho é la memoria, ma anche qui non in tutto, solo nelle date oppure nelle cose che mi interessano e che mi appassionano. Per concludere dico solo che mi sarebbe piaciuto molto essere almeno intelligente, visto che in quanto a bellezza lascio parecchio a desiderare, invece ci sono persone (e non sono neanche poche) che oltre ad essere intelligenti sono anche di bell'aspetto.
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
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Anch'io a scuola ho sempre avuto difficoltà nel memorizzare ed infatti alle medie e alle superiori i miei voti sono sempre stati non oltre la sufficienza. Vedevo lo studio come qualcosa di nozionistico e null'altro. Poi però, all'Università, un professore di Sociologia mi fece capire che io avevo un modo tutto mio di prendere le informazioni ed elaborarle ed infatti mi presentai all'esame con una mia teoria sulla multidisciplinarietà della Sociologia, che sui libri di testo non era presente. Il professore mi mise 30, facendomi notare che le mie conclusioni erano le stesse cha aveva avuto lui da studente, tempo addietro. :mrgreen: Una conclusione allucinante per uno come me che si è sempre considerato una pippa conclamata, dopo anni di 6 striminziti. |
Re: La convinzione di essere poco intelligente
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
Non so se il motivo è il basso QI, non ho mai fatto test o verifiche in merito, ma sono un incapace praticamente in tutto da sempre. E' vero che sono svogliato e privo di motivazioni, ma deriva dalle difficoltà che ho nel fare quello che alla gran parte delle persone viene naturale. Diciamo che mi sento subfunzionale rispetto alla media umana, e di parecchio.
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
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Sicuramente col tempo mi sono accorto di essere meno intelligente di quel che pensavo. E i risultati scolastici e della vita lo confermano. Alla fine uno può anche credere di essere nella media o poco sopra, ma poi è la vita di tutti i giorni che di mette di fronte all'evidenza che non è così. Per carità, si può anche vivere da sciocchi e non è detto che si viva male, però bisogna entrare in questa ottica. |
Re: La convinzione di essere poco intelligente
Io non ho mai capito se sono più stupido o più intelligente della media ma, alla fine, a pensarci bene credo di avere un'intelligenza sopra la media, ma solo in alcune cose, e di essere deficitario in altre e gravemente deficitario in alcune più specifiche.
Ci sono àmbiti della vita in cui non riesco proprio a capire il funzionamento delle cose, specie se riguardano operazioni concrete o questioni sociali, mentre se c'è da ragionare in astratto allora per me è tutta un'altra cosa. È come se la mia intelligenza fosse gravemente sbilanciata solo verso alcuni settori a scapito di altri e, inutile dirlo, sono proprio quelli che servono per "vivere nel Mondo" quelli in cui sono maggiormente stupido. |
Re: La convinzione di essere poco intelligente
Io l'ho sempre pensato. Forse perché la scuola non mi é stata d'aiuto e i miei ci hanno messo del loro anche se non volendo.
Però molte persone mi dicono che sono intelligente (non un genio ma non stupida come mi ritengo io). Ho notato che sono più portata per alcune cose rispetto ad altre. Credo che molto dipenda anche da quanto mi interessa una cosa; matematica, ad esempio, non la sopporto e non mi applico proprio. Ho anche notato che se sono sotto pressione ho un pessimo rendimento anche nelle cose che mi interessano... figuriamoci quelle che non sopporto :mrgreen: |
Re: La convinzione di essere poco intelligente
Molte persone che ho conosciuto in passato, mi ritenevano nella loro compagnia una delle persone più "intelligenti", ma perché si basavano prettamente sulla mia intelligenza emotiva e la capacità di riflessione, in quanto si sentivano capiti facilmente o simili. L'intelligenza che farebbe una grande differenza nella mia situazione attuale, purtroppo non ce l'ho, soprattutto in un mondo sempre più tecnico. Posso dire di non essere completamente stupido :ridacchiare:, anche perché il mio ambiente non è che spicchi così tanto per capacità di comprensione o altro, ma ad esempio stare in alcuni ambienti online ti uccide l'autostima. Sembrano tutti così versatili in ogni ambito :interrogativo:
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
“Ognuno è un genio, ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà l'intera vita a credersi stupido”
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
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Mi sono sempre sentito inferiore alla media, incapace, inetto, oltre che per tutto il resto, anche dal punto di vista intellettivo e delle capacità cognitive. Se poi aggiungiamo anche il fatto che non sono nemmeno riuscito a finire le superiori, quindi sono privo di titoli di studio concreti o spendibili... Tutto ciò ovviamente incide tantissimo sulla mia autostima (ormai completamente assente) e aumenta i pensieri depressivi, ansiosi, di inettitudine, di inadeguatezza, la mancanza di motivazione e l'anedonia. Ma alla fine si è partiti proprio da queste ultime condizioni, quindi è un circolo vizioso senza fine che come avete detto ti logora dall'interno e ti segna a vita. Al CSM sono pure seguito da una seconda psicologa specializzata in riabilitazione neurocognitiva, con la quale faccio esercizi per la memoria di lavoro, la concentrazione e problemi matematici da elementari, tanto per far capire il livello... Non sono nemmeno in grado di calcolare l'ipotetico resto di una spesa senza usare la calcolatrice...del resto, capacità logiche ecc. neanche a parlarne. |
Re: La convinzione di essere poco intelligente
Io mi sento un po' ritardato, però non so se sono poco intelligente o se dipende da un problema di concentrazione. Un problema che ho è che dimentico tutto quello che non mi interessa con una facilità disarmante, infatti molte cose che imparavo a scuola le dimenticavo subito dopo le verifiche o le interrogazioni. A volte invece non colgo cose ovvie ma trovo soluzioni a cose più complesse.
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
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Re: La convinzione di essere poco intelligente
Io vado a periodi, quello che ho notato è che se sono un po sul depresso o un po sull'esaurito le mie capacita scendono anche di tanto, anche l'umore influisce sulle capacità.
E tutto legato alla vitalità, piu sono vitale ed energico, piu sto bene e piu riesco a concentrarmi e a far cose di cui anchio a volte mi meraviglio. Questo periodo, che non sto bene, mi sento infatti un poco deficiente:) |
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