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col senno di poi
Mi capita praticamente quasi sempre di rimpiangere le esperienze passate.
Nel senso: quando mi capitano le detesto, credo che siano delle inc..ate mondiali, ecc. Salvo poi accorgermi che avrei potuto viverle meglio, che quel lavoro era meglio, che avrei potuto avere un rapporto migliore con quella città, coi colleghi, bla bla bla. Penso succeda perché sono abituato ad aspettarmi merda su merda dal mondo esterno. Anche adesso... Ero felice di venire qui a Tirana. Ora che sono qua sono depresso, mostruosamente. Eppure se analizzo scientificamente la situazione, avrei mille ragioni per essere contento. Sono nella condizione ideale per fare mille cose molto più agevolmente che in Italia. Infatti ero partito a bomba... fin quando non sono atterrato. E sono "scoppiato" in fretta.... E' tremenda questa cosa... tremenda. Mi hanno detto che c'è stato un gran casino nella vecchia azienda a Roma, e - fantascienza in ragione dei budget - potrebbero richiamarmi. E io in fondo ci spero. Il punto è che odiavo quel lavoro, e a Roma non mi ero trovato bene. Però ci vorrei tornare. :miodio: Qui si parla di disfunzionalità a livello di cintura nera, spero che non abbiate anche voi - sistematicamente - questo tipo di schema mentale Ho l'impressione che se godessi di ciò che ho, se fossi riconoscente, gliela darei vinta "al destino", o che questo fantomantico "destino" mi getterebbe addosso ogni genere di sciagura. Non partecipo, non mi metto in gioco, provo disprezzo :miodio: |
Re: col senno di poi
Perché puoi scappare da qualsiasi cosa fuorché da te stesso.
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Re: col senno di poi
Quote:
resta il fatto che posso diventare anche esperto nel capire i miei deliri, ma l'unico modo per uscirne è ... "nato il... morto il..." (E guai a spargere i miei geni in giro :miodio:) E' impossibile uscire da questa cosa.. impossibile. |
Io sono un po' come te.
Fa schifo, non so che altro dire. Fuggire da tutto per la paura del giudizio negativo, dell'incapacità, del rifiuto, lamentarsi sempre di tutto... Che palle, però è più forte di me. |
Re: col senno di poi
Quote:
Il tuo empasse non si esaurirà finché non smetterai di crederci. Certo, nei tuoi post sembri descrivere una totale perdita di speranza, ma in realtà ti appelli a chissà quale magia o deus ex machina pronto a fornirti quello di cui senti mancanza e che ti fa sentire talmente incompleto come persona da castrarti pure in ambiti del tutto scorrelati. Allora devi innanzitutto prendere questa speranza del cazzo che ti combina ste torture cinesi, pulisciti il culo e buttala nel cesso; e poi tira lo sciacquone cazzo. Ti senti rifiutato? Fanculo. Fatti rifiutare. Per lo meno sei libero, più di tutto quel dozillione di persone che non fanno altro che cercare di recitare più o meno accuratamente un ruolo per essere graditi. Ma lo sai che bello? Io mi faccio regalare i maglioni che i miei amici ricevono come regalo dai parenti. Ho una collezione di maglioni brutti. Così, quando sento che il mondo mi rifiuta, gli rendo la pariglia, oh e non te lo dico per illuderti ma effettivamente mi è sempre andata così, dopo un po' solitamente si muove qualcosa. Probabilmente perché a quel punto inizio a focalizzare le energie su ciò che mi fa ottenere qualcosa, anziché crucciarmi su cose che me le fanno solo perdere. |
Re: col senno di poi
La persona fortunata non è colei che vive in modo inconsapevole senza problemi economici, circondata da affetti, fondata su solide basi culturali e senza alcun dilemma esistenziale, ma colei che è in grado di vivere in modo consapevole e riconoscere le proprie fortune.
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