Warlordmaniac |
14-10-2016 09:19 |
Re: 'a fissa (sulle tematiche di questo forum)
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Originariamente inviata da paccello
(Messaggio 1807893)
Non mi sembra un esempio calzante. Il bisogno di fumare non ci accompagna lungo la vita come quello di fare sesso. Mi sembra del tutto umano desiderare una vita sessuale non solo a base di propria mano e immagini sul pc; certo si campa lo stesso, ma non aiuta l'amara consapevolezza che le possibilità man mano si assottigliano (pay a parte, e cmq è una decisione importante).
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OK, che ci sia una spinta innata di default diversamente dal tabagismo, lo ammetto pure io. Ma proprio perché è innata, non è cattiva; cioè è una spinta minacciosa che ci ricatta, bensì è una spinta benevola che ci dice: "Oh, se c'è bisogno, io sono qua. Se vedo che si prospetta l'affare, ti avviso. Se c'è bisogno di correre, corro con te. Se ti fermi, provo a trascinarti io. Senza rancore". Invece porco diavolo siamo intrisi di una mentalità dominata dalla propaganda consumistica, per cui devi seguire un preciso iter e delle precise aspettative altrimenti paghi pegno, se sgarri c'è una multa, se non ti diverti come dico io metto a soqquadro i neurotrasmettitori e diventi più sfigato di quello che sei; devi consumare, sfigato.
Sul desiderare. Guarda sul momento io desidero anche un bel tiramisù, avere un'eloquenza da Dio, una Ferrari o una Jaguar, essere leader di partito, avere sulle gambe prestazioni sportive di livello olimpico, nonho nulla di queste cose, eppure nessuno mi dà del frustrato.
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Originariamente inviata da paccello
(Messaggio 1807893)
Vero, è come se sentissimo che l'obiettivo è più forte delle nostre forze e probabilità. Dopo una età X si può ancora rompere il muro del non aver fatto sesso, ma è sempre più difficile che non sia una tantum, per una botta di culo, o con una professionista. E la sessualità ("eteroriferita" è ok?) si gioca in un campo in due, in cui la propria forza di volontà è importante ma non sufficiente.
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Non so se sono stato capito. Io mi riferivo all'atteggiamento di fronte alle malattie e difetti sociali/fisici/mentali. C'è per i paralimpici si vede il bicchiere un quarto pieno, invece noi iposociali siamo giudicati vedendo sempre il bicchiere mezzo vuoto. E' come se partissero/partissimo dall'esterno andando verso l'interno, è cioè "siccome esteriormente sei normale, devi comportarti in maniera normale, se non lo fai non hai diritto a vivere". Contrapposto a "siccome non sei esteriormente normale, non puoi vivere normalmente, se riesci a fare qualcosa di normale, mi tolgo il cappello".
Comprendo perfettamente il tuo discorso sulla forza di volontà e combatto con questa mia peculiarità anche fuori dalle questioni sessuali (lavoro nella scuola, la patria del "fa' in modo che altri si comportino così").
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