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Anonymous-User 30-03-2004 20:49

il piacere di raccontare
 
Ascoltando e osservando le persone mi è venuto da riflettere sul fatto che la maggior parte del fascino, dell'interesse, della simpatia che sanno suscitare deriva spesso dalla loro capacità di raccontare cose, che si tratti di esperienze, viaggi, storie sentimentali, di stupidi aneddoti... Ho sempre invidiato e ultimamente di più, questa capacità che a me sembra mancare quasi completamente. Dico quasi perchè effettivamente esistono poche persone che sono i miei amici più cari, coi quali le cose vanno meglio. Ma quando si tratta che so, di un primo approccio, di essere parte di un gruppo, di uscire con una persona che mi interessa, allora ogni tipo di espressione sembra paralizzarsi, la mimica del viso così come quella del corpo si riducono ai minimi storici, le parole si fanno rarefatte, e quando cerco di metterne insieme una dietro l'altra allo scopo di raccontare qualcosa, mi accorgo che cerco di ridurre tutto ai minimi termini, sorvolando sui dettagli, cercando di occupare meno tempo possibile, quasi come se non fossi degna di essere ascoltata o che le cose che dico siano prive di interesse. E immagino che considerando me stessa indegna di attenzione non posso che spingere il mio interlocutore a pensare allo stesso modo, in una sorta di proiezione, un gioco di specchi... Ma come si fa ad uscire da questo gioco al massacro? 8O

cancellato67 30-03-2004 20:55

Questo mi capita le prime volte ma poi mi sciolgo,conoscendo la persona o le persone poi inizio anche io ad entrare nel gruppo,sono solo i primi approcci a paralizzarmi troppo :roll:

Anonymous-User 14-04-2004 22:07

BlackMamba: mi capita la stessa identica cosa. Non riesco ad uscirne. Non so come si possa fare. (nonsotante studio psicologia!!! altro mio paradosso) Scusa se in questo momento esprimo solo accordo con te e niente più, ma sono molto giù stasera e non riesco a spiegarmi bene. Volevo però farti sapere che hai espresso nel tuo post i miei stessi isentici pensieri e sensazioni, molto meglio di quanto sarei riuscita a fare io.
Ti abbraccio e ti sono vicina,
VoodooKitty

Il_riccio 15-04-2004 07:18

Ciao Black, che a me capita la stessa cosa.
Quando esco con una persona, mi trovo "sempre" a disagio, e spesso penso che quella persona si sta annoiando a morte. A volte esagero, ma la realta' e' che parlo poco, e come dici tu, la mimica del corpo si riduce e divento un pezzettino di ghiaccio. Non e' solo un'immagine, perche' le mani e i piedi mi diventano molto freddi, e d'inverno e' una vera sofferenza patire freddo anche se sono all'interno di un locale riscaldato (non e' mai come d'estate). Se bevo alcolici le sensazioni addirittura sono peggiori.
Con i farmaci sto molto meglio e poi bisogna lavorare sui falsi pensieri che si creano nella mente e che peggiorano la situazione.

Ciao
Davide

nature70 15-04-2004 17:07

Francesco, succedeva anche a me: mi metteva piu'ansia il solo incrociare per strada una bella ragazza che sostenere un esame all'universita'.
Incredibile, ma terribilmente vero.

Un sano e liberatorio vaffanculo a tutti i poblemi della vita
e

un affettuoso saluto a tutti voi.
nature

Il_riccio 15-04-2004 20:13

Anch'io ho molto meno problemi a sostenere un'esame che ad attaccare pezza ad una ragazza.

Forse un 'esame e' una situazione molto strutturata e limitata nel tempo , che ci rende sicuri che avremo successo. Basta studiare gli appunti e parlare bene. Non a caso io avevo dei buoni voti a scuola, per non dire ottimi. Solo adesso ho capiti che se studiavo tanto non e' perche' mi piacesse studiare ma per la PAURA di fare brutta figura.
I miei compagni di classe avevano molta meno paura di fare brutta figura, percio' studiavano meno, magari il giusto per la sufficienza.

Quando incontri una ragazza, li invece non c'e' nessuna lezione da ripetere, ma conta solo il nostro grado di "socievolezza".
Secondo me il fatto di non sapere "cosa ci aspetta" quando cerchiamo di avvicinare una ragazza, ci spaventa molto perche' non sappiamo se andiamo incontro ad una figuraccia od ad un piccolo successo (magari c'e altra gente vicino che puo' sentire e VEDERE).
L'unica cosa da fare e' provare, ma la possibilta' di un insuccesso e' terribile per noi. Anche perche' se le cose non vanno per il verso giusto la colpa non e' della ragazza o di una situazione sbagliata, ma e' solo nostra (secondo il nostro modo di pensare).
Davide

vodookitty 16-04-2004 11:50

Anchio studio solo per paura di fare una brutta figura. A differenza i voi però, agli esami sono abbastanza terrorizzata e rendo molto meno di quello che in realtà saprei... ma forse sono solo io che sono ipercritica, perchè alla fine ho tutti 30.

Con i ragazzi invece non ho mai avuto grossi problemi... forse perchè sono una ragazza e un certo grado di timidezza è ben accetto di solito nel genere femminile. Mi aiuta anche il fatto che sono carina, credo, e poi di solito sono i maschi a venire e a dover fare i socievoli e i "brillantoni".... io assumo un atteggiamento più introverso che molti probabilmente ritengono seducente. (a dire il vero non è che lo assumo, è proprio il mio!) ...
Per tutti questi motivi ritengo che nei rapporti con l'altro sesso le donne sociofobiche sono avvantaggiate rispetto agli uomini: 1) xchè è più socialmente accettabile che una donna sia timida (anche se noi siamo più che timidi, però gli altri spesso non conoscono la differenza), 2) xchè sono gli uomini di solito nella nostra cultura a fare il primo passo. In effetti se dovessi fare il primo passo io con un uomo starei messa proprio male!!! :)

hornet 16-04-2004 12:19

Quote:

Originariamente inviata da vodookitty
Con i ragazzi invece non ho mai avuto grossi problemi... forse perchè sono una ragazza e un certo grado di timidezza è ben accetto di solito nel genere femminile. Mi aiuta anche il fatto che sono carina, credo, e poi di solito sono i maschi a venire e a dover fare i socievoli e i "brillantoni".... io assumo un atteggiamento più introverso che molti probabilmente ritengono seducente. (a dire il vero non è che lo assumo, è proprio il mio!) ...
Per tutti questi motivi ritengo che nei rapporti con l'altro sesso le donne sociofobiche sono avvantaggiate rispetto agli uomini: 1) xchè è più socialmente accettabile che una donna sia timida (anche se noi siamo più che timidi, però gli altri spesso non conoscono la differenza), 2) xchè sono gli uomini di solito nella nostra cultura a fare il primo passo. In effetti se dovessi fare il primo passo io con un uomo starei messa proprio male!!!

Magari un rapporto tra sociofobici potrebbe essere stimolante, visto che ci potrremmo togliere le maschere 8) :oops:
Vabè vabè lascio perdere non sono un gran seduttore :D e ci sono troppi chilometri di distanza :) .
Cmq al telefono sono tranquillissimo, è proprio il contatto visivo che mi manda in palla, perchè ho paura che si veda la mia tensione.
E' come il cane che si mangia la coda, sono teso xchè si possa manifestare che sò uno sguardo un pò troppo sbarrato od un sorriso teso, e essendo teso puntualmente si manifesta uno di questi effetti aumentando ancor di più l'ansia.

Ciao

edit: morde la coda non mangia :D ho fatto confusione con il libro cane mangia cane, qualc'uno l'ha letto?

hornet 16-04-2004 12:23

Ops ho cannato il thread, pensavo di stare in quello del telefono :D

Sorry

vodookitty 16-04-2004 12:28

:D Niente, niente, figurati!

Anch'io penso che il una relazione tra sociofobici sarebbe interessante... :oops: 8O Dai Hornet, fidanziamoci, su!!! Scherzo :D
No, comunque, me lo sono chiesto tante volte come sarebbe stare con un ragazzo che ha i miei stessi problemi... dev'essere bello...ma forse si rischierebbe di chiudersi in un proprio mondo e di non vedere più nessuno... chissà....

hornet 16-04-2004 12:34

Quote:

Originariamente inviata da vodookitty
:D Niente, niente, figurati!

Anch'io penso che il una relazione tra sociofobici sarebbe interessante... :oops: 8O Dai Hornet, fidanziamoci, su!!! Scherzo :D
No, comunque, me lo sono chiesto tante volte come sarebbe stare con un ragazzo che ha i miei stessi problemi... dev'essere bello...ma forse si rischierebbe di chiudersi in un proprio mondo e di non vedere più nessuno... chissà....

Hahaha tu ci scherzi, io prendo e parto :D :D



Paura eh? :D

vodookitty 16-04-2004 12:38

Sì :oops: :oops: :oops: (Lucarelli!!!)

Ti mando un PM perchè qui stiamo andando un po' OFF TOPIC :D

hornet 16-04-2004 12:51

Quote:

Originariamente inviata da vodookitty
Sì :oops: :oops: :oops: (Lucarelli!!!)

Ti mando un PM perchè qui stiamo andando un po' OFF TOPIC :D


Intrigante :oops: 8O (questa è l'ultima battuta che copio :D )

Cmq ora devo proprio staccare cazz , ti risponderò molto volentieri nel pomeriggio :wink:

Ciao

gioia77 21-07-2004 14:14

paura di parlare
 
Ciao, mi chiamo Elena e sono nuova.
Per la prima volta, tra tutti i messaggi che ho letto fino ad ora, ce ne è uno che rispecchia in pieno la mia situazione.
La mia paura principale è quella di non essere ascoltata. Ho paura che la gente non mi ascolti. Anche io, quando è ora di parlare, non dico tutto quello che vorrei dire. Quante volte vorrei dire delle cose e mi blocco pensando che queste non interessino a nessuno. Non riesco a parlare di me. Non riesco a raccontare neanche le cose più banali o stupide che mi siano capitate nella vita. Ho 27 anni e trovo la mia vita squallida sotto ogni punto di vista. Non ho fatto una vita molto interessante e di conseguenza non racconto mai nulla di quello che mi è successo in passato. Ho proprio il terrore di non essere ascoltata. Diciamo che la mia poca, anzi, quais inesistente autostima gioca un ruolo fondamentale in tutto ciò.
Quante volte ho evitato di trovarmi in mezzo a tanta gente perchè avevo paura di parlare. Mi sono sempre isolata dal mondo per questo motivo. Inoltre, sempre per colpa dellamia poca autostima, ho una paura fottuta del rifiuto. Non mi giudico una ragazza antipatica, ma solo poco interessante. Non mi piaccio per nulla. Non mi piace il mio fisico e non mi piace la mia persona. A volte, arrivo ad odiarmi.
Anche io, quando è ora di parlare, cerco di ridurre al minimo la quantità di vocaboli da utilizzare. Non vorrei che la gente si annoiasse.
Lo so che il lavoro più grosso lo devo fare sull'autostima. Chissà come mai è così difficile volersi bene. Sto andando da una psicologa ed ho visto dei piccoli miglioramenti. Diciamo che, il lavoro più grosso lo dobbiamo fare noi. Questa dottoressa mi dà dei compitini da svolgere tra una seduta e l' altra e vi giuro che sono davvero pesanti.
Rimettere in discussione una vita intera è davvero difficile.
Vi saluto e mando un grosso bacione a tutti.

:)

nature70 23-07-2004 10:01

Forza Riccio...quando ci siamo incontrati non mi sono per nulla annoiato, tutt'altro.

ciao
nature70

Anonymous-User 27-07-2004 21:26

situazioni e situazioni
 
Volevo dire una cosa a proposito del parlare.
Ultimamente ho notato che entrare in un gruppo già consolidato e cercare di dire la propria è difficilissimo, perché in genere si parla di avvenimenti a noi ignari.
Se invece mi trovo in un gruppo completamente nuovo, ossia in cui nessuno conosce nessuno, le cose vanno decisamente meglio.
Io credo che nella prima situazione chiunque si troverebbe a disagio, le soluzioni sono o ascoltare o attirare l'attenzione su di se.
Ma credo che nemmento il 10% delle persone opterebbe per la seconda.
Ciauzzz


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