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il "vabbenismo"
E' un neologismo di mio conio.
Consiste in questo: appongo un vabbene anche a quello che non mi va, ma non posso scegliere, né cambiare. Non importa che non sia pienamente convinto, ma è molto meglio se appongo questo timbro alla varie situazioni, piuttosto trascinarmi problemi e conflitti. Sto vedendo che la vita resta si quella di sempre, ma la vivo meglio, con meno ansie e sopratutto, senza rancori. Poi c'è il "vabbenismo per ora", che è una formula più potente, utilissima nelle emergenze. Ma ne parliamo poi Ciao boys and girls ;-) |
Re: il "vabbenismo"
Non mi ha risposto nessuno. Va bene.:ridacchiare:
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Re: il "vabbenismo"
"Il vabbenismo per ora" me gusta! Il vabbenismo non molto, si finisce per non cambiare, e io voglio cambiare, o almeno spero! Anche se ora come ora ne dubito parecchio.
P.S. Io ti ho risposto :D |
Re: il "vabbenismo"
Io ultimamente lo dico spesso soprattutto quando so che la situazione non può cambiare e mi "arrendo" oppure quando non c'ho più voglia di continuare una discussione (solitamente con mio fratello :ridacchiare: ) che so che non porterà a nulla se non ad un "io ho ragione e tu hai (semprecostantemente) torto" .
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Re: il "vabbenismo"
E' l'approccio ameno... nel senso dell'amen. :) Mi trovo spesso a usarlo quando sono i compagnia di mia nipote decenne, perché le stanno inculcando proprio l'atteggiamento opposto. (Quello incarnato dall'"hhhhhhhhhh", cioè quel suono che uno fa quando aspira forte in reazione a una preoccupazione improvvisa o uno spavento immotivati. Evidentemente è così brutto il suo effetto che anche il vocabolario e le onomatopee lo schifano.)
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Re: il "vabbenismo"
''Va bene e Okey'' sn in pratica le parole che uso di piu, ma non si tratta di una resa e che sinceramente non menefrega niente del discorso :bene:
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Re: il "vabbenismo"
Dire: Sì va bene, ok, va bene... E' la solita copertura. In alcuni casi per evitare discussioni, in altri per evitare ulteriori argomenti, visto il precedente, magari frega poco.
E' come la classica domanda: "Come stai?" Classica risposta: "Bene!" |
Re: il "vabbenismo"
Devo ammetterlo, ho associato subito tutto questo discorso qua a questa sequenza qua... :mrgreen:
Sarà uno dei miei limiti, ma proprio non riesco a dirmi "va bene" e crederci quando a me non va bene. Mi spiego meglio, a dirmelo posso dirmelo tranquillamente, ma il dirmelo non produce alcun effetto se non ci credo. :pensando: non so, forse in uno stato di trance potrebbe funzionare... Ma in tal caso me lo dovrebbe dire qualcun altro. |
Re: il "vabbenismo"
una volta si diceva "se a Dio piace.."
è giusto (per quanto non facile in certe occasioni) saper accettare le situazioni, i pesi della vita, grandi o piccoli, è la base per trovare serenità, basta non cadere nel fatalismo l'importante è dire "va bene" ad una situazione anche imprevista per poi viverla al meglio immergendoci in essa, con questo spirito il vabbenismo è top esempio: ho un importante colloquio di lavoro, mi becco la varicella, salta il colloquio ed il lavoro, vabbè mi spiace ma è andata così, ora mi metto subito a cercarne un altro |
Re: il "vabbenismo"
Per un periodo ho applicato una differente versione di vabbenismo, mi auto convincevo che ogni cosa che non andava come mi aspettavo o come avrebbe dovuto non mi interessasse poi così tanto. Esempio stupido: se perdevo l'autobus pensavo "ok, tanto non avevo fretta, mi faccio una passeggiata". Non funziona :(
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Re: il "vabbenismo"
Sto finalmente uscendo dal tunnel dell'accettare sempre e comunque tutto :sisi: dopo averlo fatto per una vita intera, soffrendo.
E sto molto meglio. Se qualcuno si offende è un suo problema, non di certo mio. :D |
Re: il "vabbenismo"
Io lo chiamo ragionare al contrario, se guardo il bicchiere mezzo vuoto mi sentirò sempre inadeguato, ma se guardo il bicchiere mezzo pieno e penso a quello che sono riuscito a fare in condizioni difficili faccio pace con me stesso.
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Re: il "vabbenismo"
Non vi posso citare a uno a uno, ma siete tutti molto bravi! Siete pratici del vabbenismo e voi stessi ne vedete i vantaggi.
Domanda 1 : pensate di poter estendere il metodo ancor più nella vostra vita? Domanda 2: c'è qualche brutta storia che fa ancora male, del vostro passato, che con una botta di vabbenismo si potrebbe forse seppellire? |
Re: il "vabbenismo"
Mi serve anche il "vabbenismo per ora".
Serve in certe situazioni difficili, che mi causano ansia e i "ragionamenti" si risolvono in loop mentali, di cui resto prigioniero. Mi occorre questa formula di emergenza, che vuol dire : "per ora deve andar bene così per forza, senza discussioni. Passata l'emergenza, si ragionerà". |
Re: il "vabbenismo"
Io adesso vorrei diventare esperto di "nonvapropriopernientebenismo".
Insomma, capire cosa si può cambiare e cosa no. Le prime cose accettarle passivamente è sbagliato. A proposito: https://it.wikipedia.org/wiki/Preghi..._serenit%C3%A0 |
Re: il "vabbenismo"
ma certo va bene va sempre bene va sempre tutto bene,mettiamoce un bel sorriso,che va sempre tutto bene, che a gente nun iepiasce senti parla de certe cose,ie da noia,e allora va bene,va tutto bene,e sti ca...invece dico io tra me e me...ma non lo esetrnà mai...pecche te voiono bello sorridente,...solare,anche se c'hai un tumore al colon....un bel sorriso e via...li mortacci...a gente non vuole senti che stai male...te dicono solo tu stai in sospeso...
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Re: il "vabbenismo"
Quote:
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Re: il "vabbenismo"
Notizia: sono stato stamattina dallo psichiatra e gli ho riferito il metodo, che ha decisamente approvato.
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Re: il "vabbenismo"
A' regazzí,
State bboni... io non vi parlo di un ottimismo come Leibniz, cioè "questo è il migliore dei mondi possibili". Le cose storte, restano storte e non possiamo vederle dritte e nemmeno raddrizzarle. E' che quando sono ormai irreparabili, possono lasciarci una sgradita eredità emotiva, anche per anni. Ecco, questa scia possiamo cambiarla, partendo dal presupposto che quel fattaccio fa parte di noi e che, se lo attacchiamo, finiamo per colpire una parte di noi. Se una cosa deve proprio convivere con noi, è meglio che sia benigna, come una cicatrice, che preferiremmo non avere, ma non ci fa male. E ormai non inseguiamo chi ce l'ha procurata. In fondo, si tratta di un benefico egoismo, anche perché non andiamo a curare le cicatrici degli altri, a meno che non desideriamo farlo. |
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