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Winston_Smith 01-09-2016 10:46

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782051)
Se una persona accetta di passare del tempo con noi forse vuol dire che non ci disprezza ma ossessionarsi al punto tale da pretendere di sapere tutto e il contrario di tutto, non é cosa sana. Poi é lampante il fatto che le persone insicure abbiano continuo bisogno di conferme per quanto riguarda il riconoscimento delle qualità positive ma si facciano bastare un nonnnulla per sentirsi lapidati.

Io ho semplicemente detto che non è vero che non sapremo mai cosa gli altri pensano di noi, stop. Il resto ce lo stai mettendo tu.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782051)
PS La frase grassettata vale anche per il primo passo?

In che senso?

muttley 01-09-2016 10:56

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782077)
Io ho semplicemente detto che non è vero che non sapremo mai cosa gli altri pensano di noi, stop. Il resto ce lo stai mettendo tu.

Possiamo avere una vaga idea, pensare di sapere cosa esattamente pensano di noi non solo é impossibile, ma anche pericoloso in alcuni casi.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782077)
In che senso?

Notavo come certa gente abbia bisogno di continue conferme quando si tratta di segnali positivi, mentre non abbia tutte queste necessità quando subodora sentori di antipatia. Forse che tutto ciò non é influenzato in primis dall'opinione che si ha di se stessi?

Winston_Smith 01-09-2016 10:59

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782088)
Possiamo avere una vaga idea, pensare di sapere cosa esattamente pensano di noi non solo é impossibile, ma anche pericoloso in alcuni casi.

A volte anche non così vaga.
Ripeto, tu accetteresti un legame importante in cui non sei in grado di conoscere l'opinione dell'altra persona su di te (almeno nei punti essenziali)?

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782088)
Notavo come certa gente abbia bisogno di continue conferme quando si tratta di segnali positivi, mentre non abbia tutte queste necessità quando subodora sentori di antipatia. Forse che tutto ciò non é influenzato in primis dall'opinione che si ha di se stessi?

Può darsi.
Per quanto riguarda il primo passo mi sembra che anche tu concordi sul fatto che le modalità espressive tipiche dei due sessi siano differenti, quindi non colgo il riferimento.

XL 01-09-2016 11:03

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782020)
Non sapremo mai cosa gli altri pensano di noi (e questa é una cosa che timidi e insicuri devono stamparsi bene in testa), quindi é meglio concentrare i propri sforzi ed elucubrazioni su cosa noi pensiamo di noi.

Mi sembra una posizione assurda.

Cioé se una donna mi rifiutasse (così magari sembra in base ad una serie di comunicazioni e segnali) farei bene ad insistere senza fine perché non posso sapere in nessun modo cosa pensa di me e come mi valuta l'altra persona? :nonso:
Secondo me poi "quel che noi pensiamo di noi" ha uno scarsissimo impatto sociale, le credenze rilevanti che potrebbero guidarci in certe azioni consistono in "quel che noi crediamo pensano gli altri di noi".

Alcune persone poco amabili possono arrivare a scoprirlo facilmente come vengono valutate, poi viene il muttley di turno, e inizia a dire che la non amabilità è partita da loro, come se il loro cervello fosse un potente sistema che è capace di influenzare tutto il mondo circostante nel formulare valutazioni e giudizi. Si è parlato di superpoteri in un'altra discussione, qua ne abbiamo trovato uno.

L'autovalutazione può influire un po' sull'eterovalutazione, ci sta, ma non in modi così pervasivi come suppongono quelli che sostengono queste teorie assurde.
Solo se si possiedono enormi mezzi di persuasione di massa si potrebbero convincere molte persone.
Un individuo singolo, con pochi mezzi, dubito che possa influenzare tanto il giudizio delle persone circostanti sia in senso positivo che negativo.

Certo che se diventa un'altra persona magari l'influenza, ma a questo punto non è stata la convinzione a produrre il cambio di prospettiva, ma il fatto che si è modificato ed è divenuto più attraente secondo dei giudizi sociali abbastanza diffusi.

Non è che se un oggetto verde non piace e piace di più uno rosso, lo si dipinge di rosso, si osserva che piace di più e si deduce poi che è stata la convinzione dell'oggetto a modificare i giudizi sociali. Un oggetto convinzioni su di sé non ne ha proprio, ma viene valutato comunque.

Se le persone in giro ti trattano da persona brutta, probabilmente per queste lo sei indipendentemente da quel che credi rispetto al tuo aspetto (potresti anche non avere alcun giudizio e non esserti mai guardato allo specchio, gli altri ti valutano comunque).

muttley 01-09-2016 11:07

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782091)
A volte anche non così vaga.
Ripeto, tu accetteresti un legame importante in cui non sei in grado di conoscere l'opinione dell'altra persona su di te (almeno nei punti essenziali)?

Dipende fino a quanto: ossessionarsi sull'opinione altrui fino a pretendere di poterne avere una conoscenza perfetta, non porta a nulla di buono secondo me. Mi fa pensare a quelle persone, per fare un esempio, talmente gelose da voler sapere se e quando hai mai desiderato qualcun altro al di fuori di loro.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782091)
Può darsi.
Per quanto riguarda il primo passo mi sembra che anche tu concordi sul fatto che le modalità espressive tipiche dei due sessi siano differenti, quindi non colgo il riferimento.

Mi domando perché certe persone hanno bisogno di continui incoraggiamenti per avere una vaga idea sul fatto che piacciono, mentre altre no, così come ci sono persone a cui basta un'occhiata con uno sconosciuto per pensare e profferire frasi tipo "cerchi rogne?"...é chiaro che tutto dipende dall'opinione di partenza che si ha di sé e che in automatico si proietta sull'esterno. Prima conviene sempre sapere fino in fondo (perché é possibile a differenza del contrario) che idea abbiamo di noi, invece di lambiccarsi inutilmente cercando di indovinare le idee del prossimo.

muttley 01-09-2016 11:08

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1782094)
Mi sembra una posizione assurda.
Cioé se una donna mi rifiutasse farei bene ad insistere senza fine perché non posso sapere in nessun modo cosa pensa di me e come mi valuta? :nonso:

Non c'entra nulla con la mia posizione.
Adesso immagino che modificherai il messaggio altre cento volte...sto provando a pensare quello che penserai :D

Winston_Smith 01-09-2016 11:15

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782096)
Dipende fino a quanto: ossessionarsi sull'opinione altrui fino a pretendere di poterne avere una conoscenza perfetta, non porta a nulla di buono secondo me. Mi fa pensare a quelle persone, per fare un esempio, talmente gelose da voler sapere se e quando hai mai desiderato qualcun altro al di fuori di loro.

Sono tue estremizzazioni a cui non ho fatto riferimento (ho anche specificato la possibilità di conoscere l'opinione altrui nei punti essenziali): ripeto di aver detto soltanto che nulla prova che bisogna rassegnarsi a non sapere mai nulla di quello che gli altri pensano di noi.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782096)
Mi domando perché certe persone hanno bisogno di continui incoraggiamenti per avere una vaga idea sul fatto che piacciono, mentre altre no, così come ci sono persone a cui basta un'occhiata con uno sconosciuto per pensare e profferire frasi tipo "cerchi rogne?"...é chiaro che tutto dipende dall'opinione di partenza che si ha di sé e che in automatico si proietta sull'esterno. Prima conviene sempre sapere fino in fondo (perché é possibile a differenza del contrario) che idea abbiamo di noi, invece di lambiccarsi inutilmente cercando di indovinare le idee del prossimo.

Ti faccio notare che anche tra le persone che non hanno bisogno di incoraggiamenti continui ci possono essere persone che credono di piacere perché presumono di sapere cosa pensano gli altri di loro anche al di là di quello che gli altri stessi comunicano. Così come tra le persone che hanno bisogno di incoraggiamenti o di conferme ce ne possono essere di quelle che non ne hanno mai ricevuti.
Tra l'altro io ti sto parlando di casi in cui gli altri comunicano il loro pensiero su di noi e contribuiscono quindi a farcelo capire, e tu invece parli di casi di gente che presume di sapere quello che gli altri pensano di loro anche in assenza di segnali o in presenza di segnali di segno contrario. Mi pare che stiamo parlando di situazioni ben diverse.

Winston_Smith 01-09-2016 11:17

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782097)
Non c'entra nulla con la mia posizione.

Invece sì, visto che secondo te al massimo lui potrebbe avere una vaga idea di non essere proprio il suo tipo ideale. Ma magari insistendo un po', modificando l'approccio, ecc. lei potrebbe convincersi. Se non sapremo mai nulla di quello che gli altri pensano di noi, tanto vale rapportarcisi così alla cieca, no?
Insomma muttley, l'hai cannata dai, stacce. La tua frase iniziale è semplicemente e oggettivamente falsa, stop. CVD

(se non sei d'accordo possiamo continuare ad libitum, come preferisci :sisi: )

muttley 01-09-2016 11:30

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782099)
Sono tue estremizzazioni a cui non ho fatto riferimento: ripeto di aver detto soltanto che nulla prova che bisogna rassegnarsi a non sapere mai nulla di quello che gli altri pensano di noi.

Rassegnarsi implica una sfumatura di significato negativa, per me il non sapere se non vagamente cosa gli altri potrebbero pensare, é una cosa positiva, perché mi fa sentire libero da ossessioni.


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782099)
Ti faccio notare che anche tra le persone che non hanno bisogno di incoraggiamenti continui ci possono essere persone che credono di piacere perché presumono di sapere cosa pensano gli altri di loro anche al di là di quello che gli altri stessi comunicano. Così come tra le persone che hanno bisogno di incoraggiamenti o di conferme ce ne possono essere di quelle che non ne hanno mai ricevuti nell'età della formazione del sé.
Tra l'altro io ti sto parlando di casi in cui gli altri comunicano il loro pensiero su di noi e contribuiscono quindi a farcelo capire, e tu invece parli di casi di gente che presume di sapere quello che gli altri pensano di loro anche in assenza di segnali o in presenza di segnali di segno contrario. Mi pare che stiamo parlando di situazioni ben diverse.

Certo, se mi parli di una persona che passa alle mani per direttissima, posso capire di non starle parecchio simpatico, però ho assistito un sacco di volte a situazioni in cui si tentava di dedurre un'antipatia o un perculamento su basi minime, tipo un tono di voce o un'espressione o anche una cosa scritta su un forum (tipo ho fatto sesso cinque minuti fa, con tanto di faccina, che avrebbe voluto significare "alla faccia vostra").

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782100)
Invece sì, visto che secondo te al massimo lui potrebbe avere una vaga idea di non essere proprio il suo tipo ideale.

Non essere proprio il suo tipo ideale, é comunque un'idea vaga, non significa né "ti odio", né "mi stai sul cazzo", né "preferirei vederti morto", come invece pare talvolta leggendo su queste frequenze. Non mi interessa andare avanti ad libitum, più che altro noto che come al solito, gli staple del pensiero fobico non vengano minimamente messi in discussione in forum che, per come lo intendevo io all'inizio, dovrebbe proprio servire ad un confronto volto al superamento di queste ossessioni (il giudizio altrui in primis):

muttley 01-09-2016 11:32

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Ecco che XL é già partito a modificare il suo post qualche dozzina di volte, sto iniziando a indovinare quello che ha in testa :D

XL 01-09-2016 11:33

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782097)
Non c'entra nulla con la mia posizione.
Adesso immagino che modificherai il messaggio altre cento volte...sto provando a pensare quello che penserai :D

E' la tua posizione e come in base a quel che hai affermato. Non mi riferisco a quel che pensi ma a quel che hai scritto.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782107)
Ecco che XL é già partito a modificare il suo post qualche dozzina di volte, sto iniziando a indovinare quello che ha in testa :D

E dunque? Cosa c'entra? :nonso:
Possiamo sapero o no quel che pensano altre persone?
Tu prima hai affermato assolutamente no, ed io ho detto che è una cazzata e l'ho motivato, per questo ho modificato il messaggio.

Ora tu diresti che non mi stai perculando? Che è una mia impressione?

muttley 01-09-2016 11:34

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1782108)
E' la tua posizione e come in base a quel che hai affermato. Non mi riferisco a quel che pensi ma a quel che hai scritto.

No, é una tua implicazione estratta arbitrariamente dal mio discorso.

muttley 01-09-2016 11:35

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1782108)
E dunque? Cosa c'entra? :nonso:

Non era chiara l'ironia? Lo vedi che é difficile capire il pensiero altrui? :D

XL 01-09-2016 11:38

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782109)
No, é una tua implicazione estratta arbitrariamente dal mio discorso.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782109)
Non sapremo mai cosa gli altri pensano di noi (e questa é una cosa che timidi e insicuri devono stamparsi bene in testa), quindi é meglio concentrare i propri sforzi ed elucubrazioni su cosa noi pensiamo di noi.

Hai scritto questo. Non ho estratto proprio nulla.

Winston_Smith 01-09-2016 11:49

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782106)
Rassegnarsi implica una sfumatura di significato negativa, per me il non sapere se non vagamente cosa gli altri potrebbero pensare, é una cosa positiva, perché mi fa sentire libero da ossessioni.

Fatto sta che non sta scritto da nessuna parte che sia così, né tantomeno che sia da accettare (va bene così?).

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782106)
Certo, se mi parli di una persona che passa alle mani per direttissima, posso capire di non starle parecchio simpatico, però ho assistito un sacco di volte a situazioni in cui si tentava di dedurre un'antipatia o un perculamento su basi minime, tipo un tono di voce o un'espressione o anche una cosa scritta su un forum (tipo ho fatto sesso cinque minuti fa, con tanto di faccina, che avrebbe voluto significare "alla faccia vostra").

Dipende dalla faccina.
Quantomeno può denotare menefreghismo verso certe problematiche. E su internet i troll abbondano.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782106)
Non essere proprio il suo tipo ideale, é comunque un'idea vaga, non significa né "ti odio", né "mi stai sul cazzo", né "preferirei vederti morto", come invece pare talvolta leggendo su queste frequenze.

Again, dipende dal tipo di feedback ricevuto.
Ma se come dici non possiamo mai sapere niente sull'opinione altrui riguardo noi, tanto vale insistere a tampinare le tipe fino a quando non ci menano per direttissima (cit.).

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1782106)
Non mi interessa andare avanti ad libitum, più che altro noto che come al solito, gli staple del pensiero fobico non vengano minimamente messi in discussione in forum che, per come lo intendevo io all'inizio, dovrebbe proprio servire ad un confronto volto al superamento di queste ossessioni (il giudizio altrui in primis):

Fino ad ora però non mi pare di aver notato un'impostazione di questo topic sul paranoico andante, mi pare che tu sia venuto più che altro a mettere le mani avanti eccedendo in solipsismo nella tesi opposta.

muttley 01-09-2016 11:51

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Possiamo avere un'idea vaga del sentimento che gli altri provano per noi in un dato momento, ma questo non significa conoscere il loro flusso mentale, o no? Sei d'accordo su questo? In caso contrario siete tutti dei mind reader...facciamo un esempio: un giorno in bidelleria hanno fatto delle rimostranze sul mio atteggiamento, visto che la mattina non saluto mai essendo ancora in coma post risveglio. Ne hanno dedotto che io non saluto perché sono "il professorino", quello laureato che si crede superiore e quindi non li saluta perché loro sono umili bidelli, nonostante "si facciano il culo tutto il giorno fino alle 8 di sera, quando lor signori sono belli che andati a casa da un pezzo" (le frasi virgolettate sono verbatim). Ho spiegato loro il motivo del mio atteggiamento e spero l'abbiano compreso, e ho anche detto loro di non soffermarsi alle apparenze e che il fatto che non saluti é relativo al mio stato d'animo in quel momento, non al mio stato d'animo nei loro confronti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo...del resto posso pensare io la stessa cosa di quei colleghi che non salutano mai: forse gli sto antipatico? Forse sono anche loro semplicemente stanchi? E se invece fossero timidi? Con quale sicurezza arriverò a sapere il motivo per cui non mi salutano? Potrei chiederglielo, in tal caso potrebbero dirmi di si o di no...sarei comunque sicuro del fatto che abbiano detto la verità?

Myway 01-09-2016 11:54

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Che poi quello che dice muttley è in contraddizione coi discorsi che generalmente si fanno ai fobici/tantotimidi (anche sul forum da parte degli pseudoguru)

Voi non sapete leggere i segnali, voi non tenete in considerazione quello che vogliono le donne, voi non siete empatici, voi dovete mettervi ei panni degli altri capire le loro voglie i loro bisogni....

muttley 01-09-2016 11:55

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782118)
Again, dipende dal tipo di feedback ricevuto.
Ma se come dici non possiamo mai sapere niente sull'opinione altrui riguardo noi, tanto vale insistere a tampinare le tipe fino a quando non ci menano per direttissima (cit.).

No, però possono capitare anche dei capovolgimenti di fronte. A me sono successi, non sono così impossibili...


Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1782118)
Fino ad ora però non mi pare di aver notato un'impostazione di questo topic sul paranoico andante, mi pare che tu sia venuto più che altro a mettere le mani avanti eccedendo in solipsismo nella tesi opposta.

E' una cosa che ho ribadito in decine di altri post mi pare...cmq non escludo di essermi svegliato stamattina con una leggera voglia di flammare :D

muttley 01-09-2016 11:57

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 1782125)
Che poi quello che dice muttley è in contraddizione coi discorsi che generalmente si fanno ai fobici/tantotimidi (anche sul forum da parte degli pseudoguru)

Voi non sapete leggere i segnali, voi non tenete in considerazione quello che vogliono le donne, voi non siete empatici, voi dovete mettervi ei panni degli altri capire le loro voglie i loro bisogni....

Voglie/bisogni ≠ conoscereamenaditoilflussomentalealtrui :D

varykino 01-09-2016 12:02

Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
 
nn dire cagate nn saluti perchè sei maleducato fine . :sisi:

se c è una cosa che accumuna tutti i prof è che sono maleducati e pieni di fobie :sisi:


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