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La mancanza di un gruppo
Anni fa ero ossessionato dal fatto di non avere tanti amici/non uscire/non avere un gruppo. Adesso la vivo molto meglio, mediamente esco pochissimo però alla fine ho diversi amici/conoscenti con cui mi sento e la vivo bene così, mi sono rassegnato in senso positivo a questa vita, non ci sto più male. Però se alla fine ho sempre avuto qualche singola persona su cui contare, mi è proprio mancato il gruppo. Ho avuto un paio di volte l'occasione di avere un gruppo fisso, ma per più motivi non è andata bene o se è andata non mi trovavo bene. Penso che mi avrebbe aiutato molto, a parte per il fatto in sè di avere un gruppo, sarebbe stato positivo anche per superare certe paranoie e paure. Banalmente se vado in discoteca con solo uno-due amici mi troverò male, anche se con questi due ho un bel rapporto. Però se si è in altri 5-6 con cui ci troviamo bene il discorso cambierebbe. E bo, niente, mi sa che questa è una di quelle cose che mi ha portato alla condizione attuale. Chiaro, non l'unica.
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Re: La mancanza di un gruppo
a vent'anni avevo anche le compagnie
poi ho cominciato a rassegnarmi dopo i 30 qualche singolo amico è rimasto...qualche rimpatriata.. va bene cosi. |
Re: La mancanza di un gruppo
i gruppi si coltivano fin dall'infanzia, chi non ha vissuto la propria giovinezza si ritrova in età adulta a non avere gruppi o amici, si possono creare anche dopo ma è estremamente difficile
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Re: La mancanza di un gruppo
Dentromeashita ero convinto che avessi tipo vent'anni non so perchè:D Comunque sì, più vado avanti e più le probabilità di questo gruppo diminuiscono. Spero di non avere rimpianti, anche se in una condizione come la mia non parlerei di rimpianti visto che con questo carattere mi è impossibile fare certe cose.
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Re: La mancanza di un gruppo
Fino a 18 anni avevo gruppi di amici, poi mi è iniziato a pesare il fatto di rapportarmi con 5-6 persone contemporaneamente... adesso frequento qualche conoscente rigorosamente in rapporto 1 a 1.
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Re: La mancanza di un gruppo
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si di testa a volte si :D... |
Re: La mancanza di un gruppo
Il gruppo e le compagnie servono essenzialmente a trovare partner sentimentali..detta papale papale..secondo voi perché c è gente con mega compagnie e che allarga le proprie cerchie anche fuori?
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Re: La mancanza di un gruppo
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Re: La mancanza di un gruppo
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Re: La mancanza di un gruppo
È stato il mio incubo adolescenziale, la parola comitiva mi dà ancora fastidio.
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Re: La mancanza di un gruppo
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Re: La mancanza di un gruppo
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Re: La mancanza di un gruppo
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Re: La mancanza di un gruppo
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Re: La mancanza di un gruppo
Devo dire che le pochissime volte in cui ho fatto parte del gruppo adatto a me sono stata veramente bene.
Uno risale al periodo delle superiori l'altro al secondo anno di università, se il gruppo è coeso, se c'è confidenza, se ci si trova bene più o meno con tutti anche una serata tra pizze, chiacchiere e un giro a piedi diventa una serata da ricordare, almeno per me è stato così. Il bello dei gruppi poi è che ognuno tende acquisire naturalmente un ruolo, il pagliaccio, il razionale, quello affidabile, quello pieno di iniziative, quello che racconta storie assurde e dei gruppi che funzionano mi piace proprio il fatto che nonostante le diversità si trova quella base in comune che rende il gruppo coeso. Se potessi scegliere, adesso farei parte volentieri di un gruppo, tanti dei miei bei ricordi sono legati a momenti passati in compagnia |
Re: La mancanza di un gruppo
Ricordiamo che tra i ruoli nel gruppo c'è anche uno in particolare che è il dramma del fobico medio: lo sfigato (che spesso è correlato con quello del pagliaccio) :sisi:
Ora che ci ripenso, in uno dei due "quasi" gruppi che frequentavo, eravamo in 4-5 persone e una volta uno di questi mi ha detto: nel gruppo c'è sempre l'elemento forte e quello debole: io e te siamo l'elemento forte, mentre X e Y sono quello debole:o Se si risentisse oggi si metterebbe a ridere credo. Ma questo qua e un altro erano dei figo-bulli, infatti poi il gruppo l'ho abbandonato proprio perchè prendevano per il culo tutti incluso me stesso. Il bello è che ogni tanto li sento ancora. L'altro gruppo invece l'ho abbandonato perchè avevo paura che mi pigliassero per il culo da dietro, visto che avevo notato che le ragazze erano tutte che si facevano complimenti e poi da dietro sparlavano di continuo (tutte accusavano tutte di sparlare e poi erano le prime)... poi la scelta si è rivelata piuttosto disastrosa. Ma questa è un'altra storia. |
Re: La mancanza di un gruppo
Idem. Per brevi periodi ne ho fatto parte e li ricordo con nostalgia. Ancora adesso mi piacerebbe far parte di un gruppo unito e sufficientemente numeroso.
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Re: La mancanza di un gruppo
Sono allergico alle compagnie. E anche i gruppi più piccoli hanno spesso due difetti. Contano anche di persone con le quali non vado d'accordo e tendono all'abitudinario (stessi posti, stesse attività).
Preferirei avere amici sparsi con cui uscire regolarmente ma senza continuità. Cosa che tentai di fare a un certo punto della mia vita, senza successo per gli effetti di una scelta probabilmente sbagliata. |
Re: La mancanza di un gruppo
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Re: La mancanza di un gruppo
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