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La sottile linea tra rinuncia e accettazione
E' la sottile linea su cui dobbiamo camminare: accettare ciò che siamo non significa fermarsi. Significa non volere più di quanto sia possibile, ma non accontentarsi di quanto è semplicemente possibile.
Arduo da mantenere questo equilibrio è! |
Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
Molto...
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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In ogni caso, Beat Takeshi un Mito Assoluto è :bene: |
Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
De nada, un cineasta che programma e realizza una trilogia dell'autodistruzione, oltre ai numerosi gioielli filmici intrisi di nonsense humour miscelato a lirismo struggente, non può che godere della mia sempiterna stima.
Mi si perdoni la divagazione, d'altronde "nomen omen"... |
Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
Accettazione è secondo me un rendersi conto di determinati limiti senza cadere nello sconforto e reagire trovando modalità diverse nell'affrontarli.
Rinuncia è la troppa frustrazione o dolore con conseguente chiusura di sé, rancore e rabbia nella non realizzazione ad esempio, di obiettivi, per cause interne o esterne. Sentimenti che non so fino a che punto non interagiscono fra loro, forse non c'è una linea di demarcazione così netta. |
Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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Mi ricorda i Samurai, o comunque tutti quelli che si sono mossi con il motto "vittoria o morte!". |
Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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Come non c'è l'ha la massima cinese "non agendo non c'è nulla che non si faccia". Come non c'è l'ha, a ben vedere,il concetto di infinitesimo, o di infinito. Come non c'è 'ha il concetto di istante,che nel momento in cui è,ha già smesso di essere. Scusate non ho trovato una valida citazione di Yoda.:pensando: |
Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
io credo che l'accettazione di cui parlano tutti i saggi e gli psicologi non significhi altro che ammettere di avere un problema, cioè il presupposto per cominciare a lavorarci su. Ovviamente senza diventare ossessivi, ma con atteggiamento sereno e senza isterismi.
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
Ho rinunciato e accettato di avere rinunciato.
Certi problemi ho smesso di pormeli come se mi andasse semplicemente bene così. E forse andrà bene così. Per certi aspetti non so neanche quale possa essere la via del miglioramento. Me ne sono slegata da troppo tempo. Poi sono arrivata qui ed è stato un ritorno alla socialità (virtuale) che non credevo possibile. E un riaccendersi di pensieri sopiti da anni. Ma tanto io non cambio. Non sono cambiata. |
Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
Volevo aprire un topic simile:mrgreen: Sì, per me è un problema non capire dove cominciano i limiti e dove invece si può semplicemente oltrepassare una "paranoia".
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
secondo me sono sinonimi, se tu ti accetti per come sei rinunci a cambiarti, al massimo ti adegui a determinate circostanza di volta in volta
per quanto mi riguarda ormai ho accettato quello che sono, sono così non posso farci niente, sono il risultato di tutta una serie di fattori che mi hanno plasmato così come sono, non che mi piaccia ma non posso essere diverso da quello che sono |
Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
Io sono arrivato alla dolorosa rinuncia e alla chiusura di me stesso..purtroppo non so come uscirne..
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Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
Io credo di non aver ancora rinunciato all'idea di avere così tanti limiti ma nonostante tutto sono bloccata in una situazione dalla quale non riesco ad uscire e non ho nemmeno la minima idea di come fare.
A questo punto credo che ci sarà una lenta accettazione e la conseguente rinuncia. |
Re: La sottile linea tra rinuncia e accettazione
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