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Basta
Ne ho veramente piene le p....e.Non ci sono parole per descrivere quello che sento ora,una rabbia incontrollabile,urlerei fino a sentirmi male,inizierei a correre fuori uscendo da questa gabbia invisibile fatta di violenza,continua violenza su di me.Non riesco a dire quello che penso senza che questo venga messo in discussione sempre in continuazione,tutto quello che faccio anche per il bene,viene trasformato in negativo.Quello che fanno gli altri è sempre buono e ha un perchè,se lo faccio io no e tutti a darmi addosso oppure piomba il silenzio più totale.Sono ridotta psicologicamente uno schifo,neanche mi reggo in piedi quando cammino,sembro una poverina e non riesco più a tenere la testa in alto,rischiando e non scherzo di andare a sbattere contro cose e persone quando cammino.Le persone fuori,mi guardano come una con problemi,ma talmente goffa e ridicola che capita non di rado che ridano o comunque mi guardino anche con lo sguardo in un certo modo.A volte per stemperare la sofferenza,pedalo forte in bici.Nessuna bella sensazione.Sudo e soffro.mi sembra di morire,chiedo a Dio di morire.Non ne posso più,non c'è pietà.Torno a casa e ci sono due genitori che si fanno sempre più canaglie di fronte alla mia sofferenza,e credetemi che la crudeltà esiste davvero e uccide con volontà di uccidere,anche in famiglia.Indifferenza di fronte al dolore,ma non solo.Colpiscono,feriscono e affondano con l'intento e la goduria di farlo.Trattata come un cane.Cucino,mi sbatto,lo faccio con amore,mi spreco,ho attenzioni,loro su di me mai,ma non sto parlando di attenzioni capricciose,sto parlando di rispetto umano.Sembra che non mi sopportino e nonostante io faccia di tutto per volergli bene,mi rifiutano.Le cose stavano peggiorando nel mio caso e mi sono rivolta proprio l'altro ieri ad un centro antiviolenza,hanno accettato il mio caso,perchè sto pagando davvero a spese della mia persona,una violenza reiterata psicologica.Speravo in una soluzione,ma trattandosi di consulenti,non hanno gli strumenti idonei per aiutarmi.Così mi hanno rimandato a terzi,segnalandomi un centro di psicoterapeuti,garantendomi che si tratta di professionisti di un certo spessore,adatti per il mio caso.Mi è ritornata per un attimo la speranza,poi tornata a casa,chiamando il centro,mi hanno detto che ha chiuso e che riaprono a settembre.Dovevo capire che non dovevo aspettarmi granchè dal centro antiviolenza,fin da subito.All'entrata mi sono cadute le braccia.Era vuoto e buio,non si vedeva nulla.La consulente tutta trasandata,forse appena svegliata,mi ha fatto entrare nello studio,e sedendomi faticavo a guardarla in faccia,non si vedeva nulla.A metà seduta in queste condizioni ha pensato che forse era il caso di accendere la luce.Come se non bastasse sono arrivata al centro dopo mille giri,sbagliando indirizzo sotto la grandine senza ombrello,fracicandomi tutta.Entrata sono scoppiata a piangere.Poi ho cominciato a parlare.Quando la consulente mi ha indicato con così tanta convinzione questi psicoterapeuti per un attimo ho sperato davvero fossi sulla strada giusta.Non so a che santo rivolgermi ora.Nel week end come se non bastasse,è arrivata mia sorella con mio nipote e mio cognato.Dopo giorni e mesi in cui nè mio padre,nè mia madre hanno mai cucinato qualcosa,con mia sorella hanno imbandito la tavola a colazione,pranzo e cena,sfornando cose buonissime e ricercate in tarda serata fino alle 2.00 circa.Mettendo tovaglia ricamata,tazzine di ceramica per il caffè,e tremila cose buone da mangiare.Parmigiana (piace a mia sorella),pasta fatta in casa con il pesto,melanzane gustosissime alla siciliana.Da notare che mia sorella viene spesso,non la vedevamo da due settimane.Quando io implorandoli almeno nel giorno del mio compleanno,come se mi avessero fatto un grande piacere con grande sforzo,mi hanno fatto(giuro) una sogliola lessata con una spruzzata di limone e cous cous(visto che mi piace..),duro,con un filo d'olio e qualche pisello e chicco di mais buttato dentro.Per la torta,gli ho chiesto una torta al cioccolato e rhum,alla fine mi hanno fatto trovare una viennetta comprata,fermandomi pure al taglio della seconda fetta,dicendomi che mi faceva male,e che stavo esagerando.Si sarebbe dovuta conservare per la sera.La colazione di stamattina per mia sorella,così come pranzo e cena naturalmente sono state calcolate a tavolino la sera prima.Stamattina,abbiamo fatto colazione quando mia sorella e mio cognato hanno deciso di alzarsi(alle 10.00).Li abbiamo aspettati in cucina come le serve,prendendoci un caffè tra di noi con le tazzine dal manico rotto.Sono saliti e abbiamo cominciato il giro di valzer.Una tavola da mulino bianco,assortita con la possibilità di scelta tra biscotti sfornati "caldi caldi all'ultimo minuto!",plum cake(fatto in casa che piace a mio cognato),torta di riso(fatta in casa e che piace da morire a mia sorella)..con mia madre che rideva euforica e che chiedeva "vuoi altro?" "Ma non è poco?" "Dai prendi anche questo".Tutti prendono.Allungo la mano io e mio padre mi riprende subito:"cauta con le porzioni,che la torta è di tua sorella".Ripensando poi alla mia viennetta comprata per il compleanno senza neanche due candeline messe sopra,morivo dentro.Mia sorella poi decide di andare a messa.Naturalmente i miei,pur non andandoci mai,vogliono seguirla.Passando dall'espressione amorevole a quella sprezzante,mia madre si rivolge a me e mi chiede se voglio andare con loro.Io dico di no.Mia sorella allora mi dice di andare con loro almeno a fare un'escursione a piedi in una località del lazio al ritorno dalla messa.Sapendo quando si diverta a mettermi sotto schiaffo,dico un altro no e mio padre davanti a mio nipote dice"ma dai che maleducata,vai no?Tua sorella ti sta "offrendo" di andare con loro,almeno non stai in casa,vedi che è generosa,non essere cafona".Mi sento puntata da tutti,sotto pressione e con una risata a stento dico a testa bassa "sì ok".Evidentemente vanno a mangiare pure qualcosa fuori,perchè tornano all'13 e non mi chiamano per dirmi che arrivano in ritardo.Poi arrivano e mi dicono"allora sei pronta?",ed io sì,ma data l'ora,non avendo pranzato, decido di mettere via almeno qualche frutto.Mio padre vedendomi mi dice subito: "oh resisti,mica sei una pupa,poi non hanno spazio,lo vedi?"Io dico "ma io ho il mio zaino",e mio cognato "no ci carichiamo troppo".Voltano tutti le spalle e si fa come dice loro.Arriviamo in questa località e camminiamo per due ore.Loro si fermano,fanno soste,si bagnano,si fanno i selfie,provo a fermarmi io per fare qualche foto e mi riprendono subito dicendo che hanno bisogno di una mano,inventandosi una cavolata al momento solo per non farmi fare quello che volevo fare.Camminiamo,e parlano tra di loro,includendo mio nipote.Provo a parlare io ma è come se non ci fossi.Provo a denunciare questa cosa e bruscamente mio cognato mi dice che non ci sono solo io in questo mondo.Nel cammino e durante le soste faccio figure in continuazione con i passanti,in pratica parlo da sola senza mai avere un riscontro.Una pena allucinante.Al ritorno,ho paura ormai ad aprire bocca,provo una sofferenza forte e desiderio di scappare.Barcollo,sono incerta e giunta in un'area di ristoro farfuglio,mi cascano le cose,cammino tra la gente tenendo la testa bassa,sgattoiandolo come un sorcio con un senso di vergogna vivo addosso.Al ristoro voglio mangiare almeno una salsiccia con patate,non facciamo mai barbecue pur avendolo,ma loro decidono che è meglio il formaggio e che la salsiccia fa male.Non sono io a pagare,quindi devo accettare.Torniamo a camminare e incontriamo una mia compagna di liceo,mi riconosce,mi saluta,io esco dal torpore e sento di nuovo che qualcuno mi sta riconoscendo un'identità.Sulle prime parlo sicura,lei mi presenta suo figlio,ha 5 anni,poi il marito.Nel frattempo arrivano mia sorella e mio cognato con mio nipote,la salutano e si intromettono nella conversazione.La mia compagna di liceo fa i complimenti a mia sorella per suo figlio e da lì iniziano a parlare tra di loro,mia sorella ha come il sopravvento,io ricomincio a balbettare,dico e parlo,ma mia sorella e mio cognato riprendono il solito atteggiamento di esclusione.Questa mia amica guardandomi perplessa non mi sorride più e comincia a non rispondere alle cose che dico,non mi ascolta più come mia sorella e vengo esclusa completamente.Riprendo a camminare testa bassa per tutto il percorso,mi sento esplodere.Torno a casa,entrano mia sorella e mio cognato,i miei accorrono,preparano caffè e biscotti,io entro e non mi salutano neanche.Cominciano a parlare,a prendere il caffè e nessuno si chiede se io lo voglio o meno.Poi mia sorella deve lavare i panni,io non ne so nulla,mia madre accorre ad aiutarla,io nel frattempo sapendoli a prendere ancora il caffè mi chiudo in stanza a piangere.Esco e mio padre davanti a mio cognato subito mi riprende e mi dice"tua madre a 70 anni,in quelle condizioni è andata ad aiutare tua sorella,perchè non l'hai fatto tu?".Io stavo per riscoppiare a piangere,mi sentivo in un incubo senza fine,ho detto che non lo sapevo che aveva bisogno di una mano.Mio cognato e mio padre si guardano come se fossi inaccettabile.Poi mio padre mi offre un bicchiere di succo di zenzero fresco,guardandomi con la sua solita faccia provocatoria e da stronzo,dicendomi"l'hanno portato loro,ma lo sai che fa bene?".Io preparo pietanze a base di zenzero fresco quasi ogni giorno,dicendo sempre quanto faccia bene e che proprietà benefiche abbia.Lui mi ha sempre deriso,dicendomi che la devo finire con queste putt.anate e con queste cose "strane"(lui l'ha sempre usato in passato).Ora mia sorella rimane qui una settimana con mio nipote,mio cognato torna al lavoro.Io non so come uscirne,se vi dico che mi fanno violenza,mi fanno violenza.Mi cercano per colpire e manipolano le situazioni affinchè io ne esca colpevole e inaccettabile,sempre contestabile,non c'è scampo.h24 non ce la faccio.
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Re: Basta
Appena è andato via mio cognato,già ha cominciato a tirare aria ancora più brutta.Mia sorella ha detto "per me stasera,dopo tutto quello che abbiamo mangiato è inutile cucinare"parlando ai miei,come se io non ci fossi e stavo lì.Io ho detto "no,io mangio".Mi hanno guardato male come se esagerassi a voler cenare,quando ho mangiato poco per il disagio!Loro di tutto..e mi hanno detto che posso fare come voglio,ma che è inutile apparecchiare per una sola persona.Morale della favola,io devo mangiare da sola come una povera crista perchè i miei naturalmente,se mia sorella non ha fame,non mangiano neanche loro e la cucina puà rimanere chiusa.Poi sarà la volta di un film e tutti a vedere quello che vuole mia sorella,proverò a dire qualcosa e sarò fulminata.Un'ultima cosa che appena ora mi ha fatto sbroccare e che mia sorella mi ha detto come un fulmine a ciel sereno(lei che si è divertita da giovane,che ha fatto viaggi,avventure,che si è sposata..) "Comunque Stella star qua con mamma e papà non è così male,se non trovi lavoro pazienza,aiuti mamma nelle sue necessità e stai serena senza avere chissà quali pretese..".Le ho detto piena di risentimento"io non voglio diventare una zitella che imbianca qui dentro appresso ai malanni dei suoi genitori" e lei"sei ingrata,tanto lavorare non ci riesci,a sto punto fai qualcosa di utile e ti accontenti".Giuro e non sto scherzando che io alla prossima settimana non ci arrivo.Non trovo alternative.Sto in trappola,mangiata viva,mi sento realmente così,sarà turbata mentalmente ma così mi sento,in preda a dei carnefici che mi stanno massacrando.All'esterno aiuti e possibilità non ne colgo.Cioè ciao.Basta così.Ne esco pazza e basta.Voglio farla finita a questo punto.
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Re: Basta
Stella, devi smetterla di guardare cosa fanno gli altri per gli altri e non per te.
E devi staccarti da sta famiglia.Ti fa solo male,soprattutto per l'importanza che tu dai a queste cose che scrivi. Appena hai l'occasione vattene di casa. |
Re: Basta
No dai Abuela, sono ingiustificabili. Ho sofferto io per lei leggendo il topic, non oso immaginare l'inferno che deve essere viverla in prima persona. Non ho seguito la tua storia perché sono tornata di recente dopo molto tempo, quindi se già lo hai raccontato scusami, ma è sempre stato così, c'è sempre stato questo favorire tua sorella e affossare te e questo escluderti dalle dinamiche di gruppo familiari? Oppure è una cosa recente?
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Re: Basta
Mi dispiace per la situazione che stai vivendo.Io cercherei di evitarli (non fisicamente ma con le conversazioni )il piu possibile.Fai solo quello che devi fare fino a quando non avrai un altra mezza alternativa . La tua preocupazione principale deve essere la tua tranquilita mentale. Cerca di utilizzare tutto quello che ti capita /
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Re: Basta
Come è possibile che ce l'abbiano tutti con te senza un reale motivo?
Non ha alcun senso. E personalmente credo che (quasi) nulla sia insensato. Devi ricercare questo motivo. Magari è futile o sbagliato, ma molto probabilmente esiste. |
Re: Basta
Ti lamenti e non fai nulla: le cose non cambieranno, e ti risveglierai, tra qualche anno, quando avere una vita sarà ormai impossibile. Non sarà "colpa" tua (immagino che la cosa ti importi molto), ma te lo sorbirai comunque.
Potrai consolarti leggendo i vecchi messaggi di solidarietà qui sul forum. |
Re: Basta
È chiaro che non è cosa si cucina o meno il problema.Il problema è il comportamento nei miei confronti.La svalutazione continua,così come la critica,così come la provocazione.Non mi prendono in considerazione quando voglio dar loro una mano,ma poi mi rompono perchè non li aiuto quando esasperata dai loro rifiuti, me ne sto per fatti miei.Stanno calmi nei miei confronti solo quando raggiungono il risultato di avermi bloccata a stare lì tra loro come un idiota che non può dire nè fare nulla,così come non può andarsene e "pensare alle cose sue". Alla fine,nel migliore dei casi,succede che io devo chiedere con tutte le mie forze di fare qualcosa(come i bimbi quando vogliono fare una cosa da adulti..),la mia richiesta viene esaudita e quando faccio la cosa,qualunque sia,anche semplice,vengo sempre accompagnata nel farlo :o Esempio:devo portare fuori lo zaino grande di mia sorella,ma nel farlo mi segue mio padre che lo sorregge mentre io lo porto.Devo stendere il bucato (poca roba) e devo lottare con mia madre che dice "è troppo pesante,lascia faccio io",con tanto di figura con la vicina di casa che assiste incuriosita alla scena,guardandoti come una povera mentecatta.Non sto scherzando,è una cosa da non credere.Si rasserenano quando rimango immobile.Presente fisicamente tra loro,quando ci sono ospiti.Chiusa a marcire sul letto,quando siamo solo noi tre.Il punto è che quando faccio ultimamente dei consulti anche in emergenza,salvo l'ultima psicologa che mi ha seguita per tre sedute e che si fossilizzava sulla mia ipersensibilità come fragilità a vita da sostenere con interventi sociali :male:,risulto normale,neanche depressa.Mentalmente orientata,piena di risorse,capace,solo fortemente spossata,esaurita,rabbiosa e confusa,non a causa di qualche patologia in particolare,ma per via di una sofferenza personale,esistenziale estrema.Vorrei andarmene,vorrei andar via,ma non ho soldi per un affitto.Mi piacerebbe viaggiare ma ho paura di star troppo male con la testa.Ho attacchi di panico,di fronte a situazioni complesse sto perdendo molto la capacità di venirne a capo,non pianifico,non organizzo,non faccio mente locale.Sono abituata a passare da anni le mie giornate chiusa in casa,ho forti malesseri,come posso viaggiare,andare lontano in questa situazione,predisposta ovunque a farmi mettere sotto schiaffo dalla gente,rendendomi ridicola,penando in continuazione.Dove vado così?Faccio una brutta fine.Poi non ho soldi per un viaggio..e pensare che ho lavorato duro due lunghi mesi,full time,dalle 11 alle 19.30,no stop, in un ambientaccio nella speranza di guadagnare qualcosa,mi dovevano 600 euro,sto ancora aspettando l'accredito...dopo un mese e passa che non lavoro più.Così è stato per i precedenti lavori,pagata niente o una miseria.Con la scusa della mia forte insicurezza,goffagine,inadeguatezza,anche se alla fine svolgo un lavoro discreto,mi mandano via,oppure mi tengono,sfruttandomi finchè possono, per poi non pagarmi.Continuo a cercare altre offerte di lavoro,non demordo,ma sono 15 anni che va avanti così.Ho perso fiducia nelle possibilità esterne,ma soprattutto in me stessa,e non basta un atto di volontà per tornare a credere in sè stessi.Dovrei smaltire 30 anni di sconferme gravi,ricostruire sufficientemente la mia persona a tal punto da tornare a camminare a testa alta.
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Re: Basta
sembra quasi da quello che dici che i tuoi siano iperprotettivi con te e nn vogliono che tu faccia niente come x proteggetti o qualcosa di simile, è chiaro che invece stravedono x tua sorella e tu passi in secondo piano in sua presenza e questo ti fa stare male. cmq è una situazione complicata e nn vedo altre via d uscita se non quella di andartene il più possibile lontano da quella situazione familiare, ma nn avendo una tua indipendenza economica nn ti è possibile farlo. devi cercare di trovare qualcosa, anche un lavoro semplice, lo so che è molto difficile ma se stare li ti fa stare cosi male nn vedo alternative.
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Re: Basta
In passato ho frequentato una persona con problemi simili, (simili , non uguali) e sentire solo una campana non mi basta per formulare un giudizio. Lo dico perché in quella situazione analoga la "colpa" era di tutti e non era affatto come questa persona la descriveva. Ovviamente in ogni caso è l'ambiente domestico la cosa che ti distrugge e se ti senti così in trappola potresti provare soluzioni alternative. Se l'89 del tuo nome è l'età, allora entri ancora nella garanzia giovani e fidati che assumono, hanno assunto me quindi figurati.
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Re: Basta
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Non sò bene la tua situazione ma credo che l'importante per te sia lo stare il meno possibile con queste persone e quindi a casa, non avendo un lavoro è difficile lo so ma potresti chessò andartene in biblioteca o a fare delle passeggiate, insomma cercare di stare a casa solamente per i pasti e la notte finchè non trovi un lavoro per poter provare ad andartene. La cosa che mi ha sconcertato di più di questo racconto è stato il commento di tua sorella, perchè mai ti dovrebbe augurare sostanzialmente di rimanere con i tuoi genitori a vita e fargli sostanzialmente da badante? Mi sembra quasi una cattiveria gratuita. Per garanzia giovani è una truffa bella buona, difficilmente ti assumono e se lo fanno c'è anche il rischio che la regione non eroghi i soldi per i pagamenti, è pieno di testimonianze simili su internet, ma comunque fai bene a provarci solo non ci contare troppo. |
Re: Basta
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Mi sono ritrovato nella tua stessa situazione, anche se ora ne sto uscendo bene.
Iniziò tutto quando, per via di un attacco di panico e qualche mese di depressione, dovetti consultare uno psicologo. Dalla prima seduta con lo psicologo, la mia famiglia ha cominciato a trattarmi da cane (anche se prima non era proprio la famiglia Cesaroni), togliendomi il rispetto e gli spazi personali, come un disabile assoluto. Tutto quello che facevo doveva essere controllato da qualcuno, come fossi un disabile (quale mi hanno fatto diventare); Tutto quello che dicevo non veniva ascoltato, nonostante mi dicevano sempre "sei silenzioso come un morto"; Ognuno poteva entrare nella mia stanza, a qualunque ora, indipendentemente dal fatto che io fossi all'interno o meno, e spesso trovavo anche la stanza in disordine, come se non avessi miei spazi, privo di dignità; Tutto quello che mi andava storto, dipendeva sempre da me; Tutto quello che succedeva in casa, era sempre colpa mia; Sembravo inesistente, ed esistevo solo quando c'era da criticarmi qualcosa. Come ne sto uscendo? Ho fatto vedere che non sono morto, affatto. Ho cominciato a giocare al loro gioco. Entro nelle loro stanze quando mi pare; Faccio casino quando mi pare; Non gli do ascolto; Se mi criticano qualcosa, gli faccio notare i loro sbagli; Esco quando mi pare, senza dare spiegazioni a nessuno; Invito a casa chi mi pare e quando mi pare; Quando qualcuno si lamenta che le cose gli vanno male, lo prendo in giro e gli dico che è lui a sbagliare. Insomma, mi comporto da superiore, come hanno fatto loro sino ad ora, e faccio i fattacci miei come fossi solo in casa. Se sono sveglio alle sei di mattina, non mi faccio problemi ad accendere lo stereo nella mia camera. Da quando ho cominciato a giocare al loro gioco, sto ottenendo il rispetto e gli spazi che merito. Non è giusto usare questi comportamenti in famiglia, perché si finisce per essere uno un peso per l'altro, ma non potevo continuare a farmi dare per morto dai miei famigliari, in casa mia, dove passo quasi tutta la mia giornata. Ora i rapporti non vanno bene, ma neanche subire sempre era giusto. I miei fratelli e genitori non mi parlano più, e forse è meglio così. L'unica cosa che mi dispiace è che i miei non mi danno più soldi, mentre invece sono sempre disponibili ad aiutare economicamente i miei fratelli e cugini, ma me ne farò una ragione. Per tutto quello che i miei famigliari mi hanno fatto da bambino fino ad ora, perdere il rapporto (che non era equo) con loro è solo il minimo, e ne è valsa la pena, assolutamente. |
Re: Basta
Dunque, io so di non avere né le competenze né le informazioni necessarie per poter essere sicuro di aiutarti, tuttavia mi piacerebbe riuscire a darti qualche consiglio utile, dirti qualcosa che ti aiutasse ad uscire da questo pozzo di dolore negatività e disperazione in cui sei sprofondata, e che tu ci creda o no, mi ha toccato parecchio.
Premetto che io sono, credo, abbastanza più giovane di te, non sono nella tua stessa situazione (il rapporto con la mia famiglia è molto buono) e, non mi vergogno a dirlo, sono abbastanza tranquillo finanziariamente, quindi potrai benissimo pensare "ma cosa ne sa questo?" o cose del genere. Dunque, anche se non per i tuoi stessi motivi, anch'io ho attraversati dei periodi simili al tuo, anche se forse non per così lungo tempo, quindi so un pò come ci si sente, come sembri tutto finito, come ci si senta in un vicolo cieco etc.. Però, sono, appunto, periodi. La cosa più importante credo sia mantenere la calma e cercare di affrontare la situazione, per quanto immagino sia difficile, con la maggiore serenità possibile (lo so che mi prenderai per scemo, ma tant'è XD). Prima di tutto, voglio specificare che non credo sia possibile per un esterno, come posso essere io o chiunque altro, aiutarti concretamente, in quanto in un forum su internet non si può avere quel rapporto più "intenso" che è necessario per aiutare veramente le persone in difficoltà. Cero possiamo leggere i tuoi sfoghi, cercare di darti i nostri consigli, ma questi non saranno mai utili e costruttivi come una vera terapia fatta da un professionista. Per questo credo tu abbia fatto benissimo a contattare il centro antiviolena. Tra l'altro non dare la colpa al destino funesto se non hai potuto metterti in contatto con il centro di psicoterapia, è normale siamo quasi a fine luglio e ti sfido a trovare uno psicologo che lavori ad agosto :) (non sei molto fortunata con la tempistica purtroppo), anche se credo, se la tua situazione dovesse peggiorare, che ti potresti rivolgere a qualche ospedale pubblico, dove dovrebbero poter offrire l'assistenza psichiatrica anche in questo periodo. Comunque, sicuramente iniziato Settembre dovresti assolutamente iniziare una terapia, te lo dico con tutto il cuore. Se sono riuscito ad uscire dalle situazioni tremende di cui ti parlavo, anche se sono ancora lontano dalla risoluzione dei miei troppi problemi, di cui ti parlavo e solo grazie all'aiuto di persone di cui mi fido ( e grazie alla fiducia che hanno in me), non oso immaginare che fine avrei fatto se avessi cercato di "gestire le cose da solo". Detto questo, in realtà i tuoi problemi non sono facili da discutere, prima di tutto perché non abbiamo modo di sapere se i tuoi rapporti con la tua famiglia siano davvero così negativi e disfunzionali come li descrivi, o siano solo frutto di banali incomprensioni o di semplici impressioni da parte tua. Non dico che tu abbia inventato storie, per carità, ma sono una persona molto insicura anch'io e faccio molta fatica a fidarmi degli altri, e so come facilmente un sentimento di "sfiducia" verso un persona e la mancanza di autostima possano trasformare facilmente gesti innocui e banali da parte degli altri in gravi offese alla propria persona, sopratutto se appunto ci si aspetta di essere disprezzati o trattati male dagli altri. Per questo credo che abbandonare la tua famiglia, come ha suggerito qualcun altro, credo sia una soluzione troppo drastica e francamente dannosa. Detto questo ti invito nuovamente, per quanto so che è difficile, a cercare di mantenere la calma. Vorrei dirti di cercare di guardare le cose in maniera positiva, ma so che in quello stato è quasi impossibile, ma comunque, sono sicuro che un giorno ci riuscirai :) Un ultimo consiglio che posso darti è di non "fissarti" troppo su queste questioni, rimuginare troppo su un problema, su una questione, su qualcosa che ci ha feriti etc. finisce solo per allargare quella ferita e farci soffrire solo di più. Cerca di distrarti, dedicati a qualche interesse, se ne hai, e se non ne hai cercane qualcuno. Ti assicuro in questi casi meno si pensa a queste cose meglio ci si sente :) Finisco questo post forse troppo lungo ribadendo il mio caloroso invito a iniziare alla prima occasione una psicoterapia, e augurandoti di poterti sentire meglio al più presto :) |
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