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cancellato16573 30-06-2016 22:14

Sono a terra. E per un po' ci resto
 
E' questione di energie, che ho esaurito. I miei tentativi fatti per spingermi, mi hanno tolto quelle poche forze che mi erano rimaste.

Ieri ho deciso, senza esitazioni, di andare a una festa di fine anno tra colleghi e abbiamo tirato tardi. Sapevo che mi sarei speso e che rischiavo di pagarla. Ma era importante e non volevo mancare. Ero già stanco e avevo - e ho - bisogno di riposo. L'unico modo di non perdere energie è non spenderle.

Ma ci sono stimoli ambientali e io sono comunque irrequieto e così non riesco a star fermo. Per star fermo , devi sentirti a tuo agio a star fermo. E per ora non ci riesco.

Sono a terra, ma mi agito.

cancellato13248 30-06-2016 22:21

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
:consolare: Anche io . Sto ascoltando musica triste e rilassante..
Ci resto pure io. Forse spero che questa tristezza e stanchezza mi prenda totalmente per poi esaurirsi.

cancellato16573 30-06-2016 22:34

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
Se la musica ti diverte, sei già avanti. Star fermi e rompersi le palline, infatti, è pesante.
Ci vuole il divertimento, ma dev'essere passivo, come appunto la musica o un film.
Il divertimento attivo, cioè fare qualcosa per divertirsi, costa fatica. Io tendo a fare, come svago, ma adesso non posso.

cancellato16573 30-06-2016 22:36

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
E' che l'affaticamento ti fa pesare anche solo il pensiero delle cose. Mannaggia...

cancellato13248 30-06-2016 22:47

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
Gia e vero. . La musica serve per non farmi pensare.Mi sento soffocare al solo ricordo del pomeriggio di oggi e dello stato del mio corpo e dalle probabilita del futuro,del passato insignificante. Di cose costruttive e attive non se ne parla.Forse apro qualche topic anche io molto piu pessimistico del tuo:ridacchiare:

cancellato16573 30-06-2016 23:18

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
Il mio stato è temporaneo, ma il fatto è che anche poca depressione è sempre troppa.
Quel che mi abbatte adesso è la debolezza fisica. Il corpo non mi sostiene abbastanza. Mentalmente sono lucido, perché mi rendo conto del mio stato e dei miei limiti. So anche che, se evito il più possibile di impegnarmi, ne esco presto. So anche che la mia mente adesso dev'essere il più possibile preservata da emozioni intense o stress.
Devo aver cura di me.

A te come va? Ti senti proprio giù.? Vuoi parlare?

cancellato13248 30-06-2016 23:52

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
Si un po giu ma passera anzi la nervosita interna e gia passata.Non mi piace parlarne perche dopo cado in uno stato di autocompassione .
Il problema del preservarsi e che non puoi farlo sempre quando ti tocca di esporti va tutto male.

cancellato16573 01-07-2016 00:21

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
OK,

Quando ti tocca esporti, mugugnando all'inizio, le risorse le trovi. Il conto si presenta dopo.
Anche se non conosco la tua storia, intuisco un punto: la funzionalità. E' anche il mio. Mi spiego: dietro il mio attuale malessere, non c'è una vicenda esistenziale che sfocia nella crisi, ma il bisogno fisiologico di una contrazione di tutte le attività, perché, in tutta evidenza, faccio fatica a fare anche le minime azioni necessarie. E se faccio qualcosa in più, dopo cedo.

La cura d'elezione , è una paziente attesa.

cancellato13248 01-07-2016 00:35

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
E una vita troppo limitata ( se contiamo pure la fobia) e ogni volta che me ne ricordo sto male. Il regime, il preservarsi lo aplico e cerco di non strafare ma appunto e troppo limitata.

cancellato16573 01-07-2016 11:44

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
Mah sai, siamo diversi e ciascuno fa bene a imparare il proprio autogoverno, che è unico.
Ieri è stato il mio giorno bestia. Ma ho rinunciato a molto, e mi sono fermato. Stamattina sto meglio, e ho ripreso qualche attività. Ma non mi faccio illusioni: nel pomeriggio e specie in serata, starò peggio, perché non sono abbastanza solido da reggere la giornata.
Allora la mia regola aurea in queste giornate di transizione, è di evitare di prendermi subito molti mpegni, non appena comincio a sentirmi meglio.

cancellato16573 01-07-2016 19:27

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
Marceline,

hai scritto delle cose sensatissime, anche se ci hai insinuato una dose d'incertezza e di dubbio, tolti i quali, traspare un metodo efficace.

Star da soli, come dici. Il ritiro sociale non è una pena, ma una necessità, per sottrarsi agli stimoli, che peraltro non sempre sono di segno positivo. Star da soli non è un fatto antisociale, ma un fermate il mondo, voglio scendere!

E' un fatto temporaneo, di cui abbiamo bisogno per ritrovare la nostra giusta dimensione e per essere di nuovo in grado di fare i nostri progetti. La fatica non è solo legata al lavoro, ma anche alla vita quotidiana, che può pesare.

Oggi sto meglio. Stamattina ho dovuto fare una pratica, peraltro fallita in segreteria della scuola. Ho dovuto fare esercizio di pazienza. Ma oggi pomeriggio ho dormito 4 ore e adesso ho tutta l'intenzione di fare il più nulla possibile fino a lunedì.
Quando cominci a sentirti riposato, perché scarichi tutti i pesi che puoi, cominci a sentirti bene a star fermo. Quando, invece, provi a star fermo, ma sei stressato, ti prende la smania e non ti senti mai contento.

cancellato16573 01-07-2016 22:09

Re: Sono a terra. E per un po' ci resto
 
Mi clinicizzo. Cioè quello che si fa stando in clinica psichiatrica, cioè non mi curo di nulla, rinvio tutto quello che posso e cerco di non pensarci, cerco di lasciare i fornelli a mia moglie e trovar pronto e dormo il più possibile.

Può sembrare che non sia carino far cucinare mia moglie, ma in compenso non l'affliggono con i miei guai e poi, prima mi riprendo, prima sono in condizione di aiutarla.
Ho bisogno di fancazzismo. E' una questione di salute.
Del resto, se non riesco a clinicizzarmi a casa, lo devo fare in ospedale.


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